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5. Spara

Sono in Russia da tre giorni e devo dire che la vita qui mi piace moltissimo.

La casa è immensa e bellissima, anche se dall'esterno più sembrare antica, gli interni sono tutti in stile moderno. Questo perchè le case moderne sono tutte con grandi vetrate dalle quali potrebbero spiarci quindi ha deciso di avere questo stile solo all'interno, mi ha spiegato papà.

Appena si entra in casa c'è una bellissima scalinata con il corrimano nero e decorazioni in oro e oro bianco.

Proseguendo si trova un salotto enorme con tema il bianco e il grigio. Il divano è un po' sotto rispetto al pavimento, al centro c'è un grande tavolino in marmo e al muro difronte una televisione da una settantina di pollici.

Si continua con la cucina e la sala da pranzo che può contenere una quindicina di persone.

Al piano superiore si trovano le camere da letto, l'ufficio di papà e la sala cinema. Mentre al piano inferiore c'è la piscina e l'accesso al garage.

Oggi con papà andiamo a vedere la mia nuova scuola e poi ha detto che mi porta a vedere un altro posto in cui passerò molto tempo. Insomma oggi starà tutto il giorno con me visto che in questi giorni è stato impegnato e non è riuscito a darmi abbastanza attenzioni.

"Chris sei pronto?" chiede entrando in camera mentre giocavo alla play.

"Si si. Arrivo" rispondo chiudendo velocemente la play e raggiungendolo al ingresso.

Metto il cappotto e scendiamo in garage.

"Scegli tu la macchina!" ordina mentre io guardo innamorato tutte quelle auto sportive che mi circondano.

"Prendiamo quella!" dico indicando una Bugatti nera e lui si mette a ridere.

"Papà perchè ridi?" chiedo interdetto.

"Sai c'è una lunga storia su quella macchina"

"Raccontamela!"

"È stata la mia prima macchina dove è salita tua madre ed è stata anche quella che mi ha permesso di perderti"

"Come mai?"

"Il giorno che siete scappati con Mike vi sono stato alle calcagna per tutto il viaggio verso la Biellorussia, ma poi ho finito la benzina e quindi ho dovuto aspettare dieci minuti che arrivassero i miei uomini con le altre macchine. Loro ne hanno approfittato e non sono riuscito a prenderli "

Saliamo in macchina e ci rechiamo verso la scuola a fare l'iscrizione.

Arrivati li papà firma le carte e a me danno l'uniforme e tutto il materiale scolastico.

"Ti ricordi il russo?" chiede prima di mettere l'ultima firma.

"Diciamo di si ma alcune cose no"

"Tranquillo, se ricordi qualcosa è già un buon punto di partenza, ci vorrà meno tempo per riprenderci la mano."

Finisce di compilare i documenti e usciamo dall'ufficio.

"Incominci già domani. Guai a te se non mi porti buoni voti!" dice severo mentre rientriamo in macchina e scoppio a ridere, perchè mi conosco e so che a scuola è già tanto se prendo una sufficienza.

"Perchè stai ridendo?" chiede mettendo in moto e partendo verso una meta a me sconosciuta.

"Perchè io e la scuola non andiamo molto d'accordo"

"Vedi di iniziare ad andare bene o vedrai poi come ti ci faccio andare!!"

"See aspetta e spera! Sono sempre andato male e adesso anche se ci sei tu non penso che le cose cambieranno." rispondo ridacchiando e dandogli una pacca sulla spalla.

"Come prima cosa, quando parliamo di cose serie pretendo che mi porti rispetto!! Secondo, a scuola devi andare bene perchè quando un giorno tutto il mio impero sarà tuo non voglio un ignorante al comando, poi nessuno ascolterebbe i tuoi ordini" dice con tono severo e irritato.

"Scusami." rispondo abbassando il capo.

Poi dopo ripenso a quello che ha detto... veramente sta già pensando che io prenderò il suo posto?

Arriviamo dopo un paio di minuti ad un capannone in quella che sembra la zona industriale della città.

Parcheggia ed entriamo al suo interno dove ci sono altri uomini con ragazzi della mia età, quindi presumo che siamo padri e figli.

"Possiamo iniziare!" dice papà.

Tutti iniziano a muoversi in questo grande spazio poi ad un certo punto si sentono solo rumori di spari e io impaurito mi nascondo dietro di lui tremando.

"Chris" mi richiama mentre si gira e ride.

"Guarda che non sta succedendo niente. Gli spari che senti sono dei ragazzi che si stanno allenando. Vieni ti faccio provare"

Mentre ci incamminiamo verso la fine del capannone vedo tutti che stanno sparando a delle sagome e mi guardano con fare superiore.

Ci fermiamo alla prima sagoma libera e papà mi passa la pistola che aveva nei pantaloni.

"Sparami!" ordina puntandosi la pistola al petto.

"Ma sei pazzo!!" rispondo abbassando l'arma.

"Ti ho detto di spararmi" dice ripuntandosela al cuore e tenendola stretta in modo da non farmela abbassare.

"Non ti sparo cazzo!!"

"Christian Volkov premi quel fottuto grilletto!!"

"Non voglio!"

"SPARAMI-NEL-PETTO-ORA!!" ordina con un tono che non ammette repliche.

Chiudo gli occhi e dopo alcuni secondi d'esitazione premo il grilletto...

Nessun rumore risuona nelle mie orecchie e quindi per capire cos'è successo riapro lentamente gli occhi, trovandomi papà davanti a me con le braccia conserte.

"Ma io ho..! Cioè ho premuto..! Tu ? Il proiettile?" balbetto stranito cose senza senso mentre lui davanti a me se la ride. 

"Non è partito nessun colpo perchè le pistole hanno la sicura. Quindi adesso hai imparato la tua prima lezione, ovvero che prima di sparare devi togliere la sicura se no non parte niente"

Rimango pietrificato davanti a lui perchè non so che dire cosa fare.

"Christian!! Ci sei??" domanda passandomi una mano davanti alla faccia e mi risveglio da questo stato di trance in cui mi trovavo.

"Si scusami. È che sono rimasto un attimo scioccato"

"Tranquillo. Adesso iniziamo!"

"Va bene."

"La sicura si toglie in questo modo" dice prendendomi la pistola dalle mani e facendomi vedere come fare.

"Adesso spara a quel bersaglio" ordina ridandomi l'arma.

Prendo la mira e sparo il primo colpo prendendo in pieno la testa della sagoma.

Papà mi dà una pacca sulla spalla e poi mi incita a sparare al cuore.

Punto velocemente senza stare a calcolare con precisone e di nuovo prendo in pieno il punto desiderato.

Continuiamo così per una decina di minuti ovvero lui mi dice dove puntare e io sparo velocemente prendendo sempre il punto desiderato in pieno.

Mentre lui mi ricarica la pistola mi guardo in giro e noto che gli altri ragazzi non stanno facendo molti centri.

"Papà, ma perchè non riescono a prendere bene la mira gli altri?" chiedo un po' sorpreso visto che questa è la mia prima volta mentre per loro sicuramente no.

"Tu sei mio figlio, gli altri no! Sono fiero di te, Christian Volkov!"

Angolo autrice
Grazie per il supporto che state dando alla storia e mi fa piacere che vi stia piacendo.
Se avete consigli o suggerimenti non esitate a darli.
Adesso vi lascio le foto della casa di Andrey qui sotto, visto che prima non l'ho scritto perchè risultava noioso.

Ingresso

Salotto

Cucina

Sala da pranzo

Camera di Cristian

Camera di Andrey

Ufficio

Cinema

Piscina interna

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