22. Casa
Pov Andrey
Devo dire che il piano Chris è andato proprio alla grande. Se devo esternare veramente quello che penso, dico che non me l'aspettavo.
È con me da pochissimo tempo e da ancora meno ha iniziato a esplorare questa vita, quindi è andato proprio alla grande.
Mentre aspetto che scenda dal palazzo mi avvicino a White, che è steso a terra dolorante.
Chris ha avuto una bella mira, gli ha preso perfettamente il legamento del gomito.
"Allora White, chi deve dire le ultime parole adesso?" dico piegandomi vicino a lui.
"Come hai fatto?" domanda alzando lo sguardo verso di me.
"Quel bambinone di mio figlio ha avuto un piano perfetto"
Prima di continuare a parlare con lui mi giro verso i ragazzi che sono rimasti dietro ai muri e gli faccio segno di venire qui.
*Salve Zar* esclamano tutti avvicinandosi tendendo il capo abbassato in segno di rispetto.
*Smettetela. Mi avete appena salvato la vita, alzate questa testa* dico in modo scherzoso, perchè in realtà quello che dovrebbe avere rispetto verso di loro, sono io.
Alzano il capo e mi rivolgono un sorriso sincero.
Per la prima volta in vita, mi avvicino e richiamandoli tutti con un cenno delle mani li avvolgo in un caloroso abbraccio. Naturalmente tutti sono sorpresi, ma non sanno che il più sorpreso per questo mio atteggiamento sono io.
"E io? Mi hai rimpiazzato?" dice Chris con un finto broncio interrompendo questo momento.
"Vieni qui cretino!" rispondo andando verso di lui che mi si fionda tra le braccia facendomi perdere un po' l'equilibrio.
Restiamo stretti per alcuni minuti, non vorrei mai staccarmi dal suo corpo. Il legame che ci unisce, anche se non ci siamo visti per anni, è davvero unico.
Ho avuto terribilmente paura di non poterlo più fare, perdere tutto... lui, Sofia e Lia.
Da una parte è stata la cosa che mi ha dato più forza, ma nel momento in cui pensavo di aver perso è stata quella che mi ha reso più debole, perchè sapevo di lasciarli soli in mani nemiche che non avrebbero esitato a fargli del male.
Fortunatamente tutto questo non è successo, e adesso devo solo togliere di mezzo gli uomini di White che sono a casa mia.
"Grazie! Sei stato fantastico" mi congratulo con Chris stringendolo ancora più forte prima di staccarci.
"Adesso andiamo a togliere dai casini mamma e Sofia" continuo mettendogli una mano sulla spalla.
Ci avviciniamo insieme a White che si stava alzando lentamente, ma il suo tentativo viene bloccato da un bel calcio di Chris nello stomaco.
Sinceramente non lo facevo così aggressivo, ma non mi posso lamentare.
"Adesso chiami i tuoi uomini e gli dici di uscire immediatamente da casa mia oppure giuro che ti sparo io stesso in questo momento" dice Chris in modo severo senza lasciar uscire nessuna emozione.
Merda, è proprio una mia piccola copia. Non potrei essere più fiero.
"Non so se sono ancora vivi" risponde lui ridacchiando e con un sorriso stampato in volto.
Vedo la faccia di Chris incupirsi ancora di più.
"Allora facciamo così se non sono più in vita tu avrai la morte più lenta che il mondo abbia mai visto. Non mi interessa se ho quattordici anni, giuro che ti farò soffrire talmente tanto che sarai tu a chiedermi di morire. La mia famiglia non si tocca nemmeno con un dito!" continua mantenendo costantemente il contatto visivo.
"Ragazzino pensi di farmi paura? Ho avuto a che fare con persone mille volte peggio di te"
"Si da il caso che al momento questo ragazzino ha il coltello dalla parte del manico. Anzi per essere più precisi, ho la pistola dalla parte del grilletto e tu sei il primo in linea d'aria per il proiettile. Quindi smettila di fare il gradasso, perchè come ti ho sconfitto qui batterò tutti i tuoi uomini a casa mia"
Cazzo! Non pensavo avesse tutte queste palle... non vorrei trovarmi al posto di White in questo momento.
Se la sta gestendo davvero bene.
"Allora chiami i tuoi uomini oppure dobbiamo andare li e fare una carneficina?"
"Passami il telefono Wilson"
"COME CAZZO MI HAI CHIAMATO?!" chiede irritato prima di tirargli un fortissimo calcio in faccia.
"SONO UN VOLKOV!! QUEL LURIDO COGNOME MI È STATO DATO SENZA IL MIO VOLERE!!"
Nel frattempo il setto nasale del mafioso si è gonfiato e ha iniziato a perdere sangue.
Mio figlio ha la bellissima passione di rompere nasi.
"D-dammi il telefono" sussurra dolorante White e senza farselo ripetere Chris lo estrae dalla sua giacca.
"Metti in vivavoce e devi dire solo di ritirarsi. Nessuna parola in più o ti arriva istantaneamente una pallottola nel mezzo della fronte" avverte togliendo dalla cintura la pistola che gli avevo dato.
"Boss?" risponde l'uomo dall'altro lato del telefono.
"Ritiratevi"
"Come mai?"
"Vi ho detto di ritirarvi!!"
"Ma non dovevamo..."
"R-I-T-I-R-A-T-E-V-I !! Cosa non hai ben capito di quest'ordine?!"
"D'accordo Boss"
"Sono andato bene ragazzino?" chiede appena spegne la chiamata.
"Alla grande" risponde lui alzandosi e venendo verso di me.
"Adesso cosa facciamo?" domanda.
*Mentre tu parlavi con lui ho fatto piazzare molti uomini intorno al cancello di casa, così appena usciranno troveranno una bella sorpresa*
*Sono giá in posizione?*
*Si perchè erano già diretti li*
*Con lui?* chiede indicando con il capo White.
*Semplice! Gli piazziamo un bel proiettile in fronte e lo mandiamo in America a pezzettini*
*Puoi fare tu? Non me la sento al momento*
*L' avrei fatto lo stesso. SALITE SULLE MOTO O AUTO E SEGUITEMI. Andiamo alla villa insieme* dico alzando il tono della voce in modo da rivolgermi anche ai ragazzi dietro di noi.
Loro annuiscono con la testa e si allontanano verso le proprie vetture.
"Le tue ultime parole White?" chiedo avvicinandomi a lui con la pistola già pronta ma non ottengo risposta.
Senza pensarci due volte premo il grilletto creando un foro al centro della sua fronte.
Lo carico velocemente nel cofano dell'auto, tanto è una sportiva scadente quindi non mi interessa se si macchia.
Durante il tragitto per tornare alla villa dialogo con Ivan che era rimasto in macchina per tutto il tempo e mi assicuro che stia bene.
Arrivo a casa e trovo i corpi di tutti gli ex uomini di White stesi a terra, mentre i miei li caricano sul furgone per disfarsene.
Parcheggio la macchina nel garage, dopo aver fatto segno agli altri ragazzi di parcheggiare fuori ed entrare.
Appena vedo Chris gli faccio segno di seguirmi e corriamo al cinema al piano superiore.
Sposto il cuscino di un divanetto e premo il pulsante sotto esso che fa spostare le sedie in prima fila.
Come avevo ben pensato in questa stanza non è entrato nessuno nel cinema, mentre le altre sono state perlustrate da cima a fondo.
Proprio per questo motivo l'entrata per il rifugio l'ho fatta costruire qui.
Chi sospetterebbe mai di una sala cinema?
Seguiamo la scala e nel momento in cui spuntiamo nella saletta troviamo Kira che ci punta contro una pistola ma appena mi vede l'abbassa subito.
"Calma sorellina, mi è bastato White!" dico andando incontro e abbracciandola.
Chris corre da Lia e dai fratelli, mentre io lo seguo poco dopo.
Come prima cosa abbraccio Sofia, visto che che mi salta addosso e mi tiene stretto a lei.
Quando lei scende si avvicina la mia piccola che mi abbraccia forte, prima che si stacchi gli afferro il volto tra le mani e le lascio un dolce bacio sulle labbra.
Il problema è che mi sono dimenticato che c'erano i ragazzi infatti appena ci stacchiamo troviamo tutti i presenti nella sala a bocca aperta.
"V-voi due... ma t-tu ? Io non..." balbetta Sofia cercando di comporre una frase di senso compiuto ma con scarsi risultati.
"Si, ci siamo ricongiunti. Sull'aereo ci sono state parecchie turbolenze" dico ridacchiando.
Questa battuta mi fa guadagnare un pungo sul braccio da parte di Lia, più annesso arrossamento al volto.
"Questo dettaglio potevi anche evitartelo papà!" esclama Chris un po' imbarazzato.
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