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11. La partenza

Pov Lia
"Amore" sussurro afferrandogli la mani dopo alcuni minuti di silenzio e riflessione.

"Devo andare da lui. Devo sapere come stanno e voglio riabbracciarli. Sono sicura che te la caverai alla grande con i piccoli. Ti amo!" dico dandogli un bacio.

——————

"Il primo volo disponibile è domani alle 9:10 con arrivo previsto alle 23:45 del nostro orario, quindi con il cambio li sono le... 10:45 del giorno dopo." mi informa Mike cercando il volo sul Mac.

"Quanto costa?"

"650$ per la confort con Aeroflut"

"Va bene prenota!"

Mentre Mike finisce di mettere tutti i dati, sento il campanello suonare e capisco che sono tornati i bambini.

"Ciao mamma!!" dicono insieme abbracciandomi tutti sudati.

"Ciao piccoli! Che ne dite di andare a fare una doccia visto che siete sudatissimi?"

Loro annuiscono e corrono verso il bagno dove li raggiungo poco dopo.

Finito di lavarli torniamo in sala dove ci aspettano le pizze fumanti sul tavolo e naturalmente dirò loro ciò che sta succedendo.

"Mamma perchè sei triste ? Di solito quando c'è la pizza sei sempre la più felice" domanda Jo.

Ai bambini non sfugge proprio niente... si accorgono sempre di tutto.

"Vedi amore, la mamma oggi ha preso una decisone importante che cambierà un po' di cose"

"Perchè?" chiede James.

"Vi ricordate il papà di Chris e Sofia?"

Loro annuiscono in risposta.

"Nell'ultimo periodo è tornato nelle nostre vite rendendo tutto molto complicato. Prima Chris è andato via con lui e adesso Sofia è sparita.
Secondo me Sofia è da lui, quindi domani andrò in Russia per vedere se stanno tutti e due bene" dico tutto chiaramente senza bugie perchè voglio dirgli solo e soltanto la verità.

"E quando torni?" domanda Jo triste.

"Il problema è proprio questo... non lo so.
Andrey sicuramente sarà molto arrabbiato con me, quindi non so se mi permetterà di tornare da voi" rispondo alla sua domanda con un po' di difficoltà, infatti una lacrima mi scende sul volto.

Loro si alzano di scatto dalle sedie e mi vengono ad abbracciare stringendomi forte forte.

"Tranquilla mamma! Noi ce la caveremo. C'è papà con noi!" dice James dopo un po', stringendo il mio viso con le sue piccole manine e guardandomi negli occhi.

"Ne sono sicura ometto!!" rispondo lasciandogli un bacio sulla fronte.

"Mammaa!! Sta notte possiamo dormire nel lettone con te?" domanda la piccola facendo il suo tenero faccino.

"Non c'era nemmeno bisogno di chiederlo, perchè non vi avrei mai fatto dormire nelle vostre camere!"

Finito di mangiare ci siamo messi tutti e quattro abbracciati sul letto e abbiamo deciso di guardare Peter Pan, che è il mio film preferito.

Da piccola con il nonno Giovanni giocavo soltanto a Capitan Uncino contro Peter pan, mentre la mamma mi cantava sempre come ninna nanna le canzoni di Edoardo Bennato su di lui.

Naturalmente tutta questa mia passione l'ho passata a tutti i miei figli, infatti anche per loro le ninne nanne sono sempre state: L'isola che non c'è, Il rock di Capitan Uncino, Rockcoccodrillo e Sono solo canzonette.

"Mamma ci canti l'isola che non c'è per fare la nanna?" domanda Jo appena finisce il film.

"Certamente! Mettetevi comodi"

Ci sistemiamo meglio nel letto visto che dovremo dormire qui in quattro e poi inizio a cantare.

"Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all'isola che non c'è

Forse questo ti sembrerà strano
Ma la ragione ti ha un po' preso la mano
Ed ora sei quasi convinto che
Non può esistere un'isola che non c'è

E a pensarci, che pazzia
È una favola, è solo fantasia
E chi è saggio, chi è maturo lo sa
Non può esistere nella realtà

Son d'accordo con voi, non esiste una terra
Dove non ci son santi né eroi
E se non ci son ladri, se non c'è mai la guerra
Forse è proprio l'isola che non c'è, che non c'è

E non è un'invenzione
E neanche un gioco di parole
Se ci credi ti basta, perché
Poi la strada la trovi da te

Son d'accordo con voi, niente ladri e gendarmi
Ma che razza di isola è?
Niente odio né violenza, né soldati né armi
Forse è proprio l'isola che non c'è, che non c'è

Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Non ti puoi sbagliare, perché
Quella è l'isola che non c'è

E ti prendono in giro se continui a cercarla
Ma non darti per vinto, perché
Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle
Forse è ancora più pazzo di te"

Appena finisco di cantare noto che sono tutti nel mondo dei sogni compreso Mike.

Lascio un bacio sulla testa di ogniuno e preparo la valigia.

Termino verso l'una e poi mi metto anche io a dormire.

———————

"SCENDETE DAL LETTO!! SONO LE SETTE!!" urla Mike facendo svegliare tutti di soprassalto.

"CAZZO NON È SUONATA LA SVEGLIA DELLE SEI!!" urlo anche io.

"Allora... Tu prepari James mentre io Jo. Dobbiamo fare il prima possibile! " ordino a Mike per poi prendere in braccio Sofia e correre in bagno.

Lavo e vesto sia me che lei velocemente, fortunatamente fanno la stessa cosa anche loro due e per le 7:15 riusciamo ad essere tutti in macchina.

Impieghiamo un oretta per arrivare dato il traffico mattutino e bambini durante il viaggio si addormentano.

Appena arriviamo Mike si ferma nel parcheggio veloce davanti all'entrata perchè non abbiamo il tempo di trovare posto per la macchina, visto che devo arrivare il prima possibile al gate.

"Ehi piccoli! Non salutate la vostra mamma che sta per partire?" sussurro facendogli delle dolci carezze sul viso per svegliarli.

"Ma-mma mi mancherai!" dice Jo appena si sveglia molto assonnata.

"Anche a me" continua James sbadigliando.

"Dai venite qui ad abbracciarmi che devo andare!"

Loro si alzano un po' assonnati e mi abbracciano lasciandomi tanti bacini sulla faccia.

Li tengo stretti a me provando a trattenere le lacrime per non farli intristire ancora di più.

"Ehi amore, devi andare tra 50 minuti parte l'aero e tu devi ancora imbracare il bagaglio" mi avverte Mike facendomi staccare dai piccoli.

"Vi amo tantissimo! Chiamatemi ogni sera mi raccomando!" concludo staccandomi e lasciandogli un bacio sulla fronte.

"Cerca di diminuire il lavoro e di dargli più attenzioni" avverto Mike abbracciandolo.

"Ovvio! Tutto per far star bene i miei piccoli. Tu vedi di non farlo incazzare, perchè sai di cosa è capace"

"Tranquillo farò la brava. Ti amo"

"Anche io" risponde baciandomi.

———————

Il volo è trascorso in tranquillità visto che ho dormito quasi per tutta la durata anche se sono molto in ansia.

Appena atterrato mi reco a prendere il bagaglio e uscita fuori cerco di fermare un taxi per raggiungere casa sua.

"Taxi!" urlo agitando le mani vedendone uno vuoto che si avvicina.

*Salve signoria dove desidera andare?* chiede in russo dopo aver abbassato il finestrino della vettura.

"Mi scusi, le ho chiesto dove vuole andare" traduce appena capisce che non parlo russo, vedendo la faccia perplessa che ho fatto.

"Potete portarmi a casa del signor Volkov?" appena sente nominare il suo nome vedo che sbianca e gli iniziano a tremare un po' le mani.

"Ma signorina lei sa chi è l..."

"Si lo so. Purtroppo ho vissuto con lui due anni della mia vita"

"Comunque so dov'è la dimora dello Zar, quindi se vuole posso accompagnarla"

"Perfetto!" rispondo aprendo la portiera, ma prima di salire vengo fermata da qualcuno che urla il mio nome.

"LIA!! DA QUANTO TEMPO!! BENTORNATA!!"

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