"Cosa? No, è solo passata mezz'ora, dai dopo la corsa ce ne andiamo va bene?", rispose Gaby.
Mi tremavano le mani, accennai un sì e cercai di dare attenzione più alle macchine che alle parole delle mie amiche.

Per puro caso contai le auto e notai che erano 3, appunto le 3 che nominai precedentemente, il che significava che mancava un pilota da far gareggiare.

"Ragazze manca un pilota", dissi.
"Già, credo che sia in ritardo", replicò Gaby.

"Ascoltatemi tutti, il nostro quarto pilota arriverà in ritardo e senza di lui non possiamo dare inizio alla corsa, perciò sparpagliatevi e divertitevi finché saremmo pronti!", disse un ragazzo sulla trentina che cercò l'attenzione di tutti i presenti.

Erano moltissime persone e in solo mezz'ora la folla si era sparpagliata.
"Ragazze volete unirvi a noi?", disse uno degli amici di Owen.
Bastò per farci andare assieme a loro e stare in compagnia.
"Allora, cosa fate di bello?" chiese Lori.
"Beviamo e discutiamo di una faccenda", disse Owen guardando il suo gruppo di plebei.
"Uuuh, cosa bevete? Voglio provare anche io!", disse poi Gaby e io le tirai una gomitata facendole capire che non avrebbe dovuto dirlo.

"Se vuoi provare tieni, puoi assaggiare dalla mia bottiglia", disse uno dei ragazzi porgendole la sua bottiglia di birra, la guardai male per non farla bere ma nulla le impedì di assaggiare.

Owen si accorse del mio gesto e mi guardò, volle dire qualcosa ma esitò, poi parlò, "puoi assaggiare anche tu, basta chiedere".

Lo fulminai, "no grazie".
Lui rise, "che freddezza!", decisi di dirgliene due, "Bere è da immaturi".
"E cosa te lo fa pensare?", disse avvicinandosi.
"Potrà anche piacervi ma gli effetti che ha sulle persone sono orribili, è letteralmente una droga liquida!"

"Avete sentito la sapientona?", rise e io mi limitai a guardare altrove, non pensai bene prima di parlare e alla fine peggiorai la situazione.
Spesso parlavo senza pensare e ne uscivo più sul torto che sulla ragione ma almeno crescendo ho capito bene che dagli errori si impara e anche molto.

Gaby e Lori andarono a prendere da bere mentre uno degli amici di Owen disse qualcosa all'orecchio di Joe e di conseguenza lui parlò all'orecchio di Owen facendolo arrabbiare e urlare, "non è possibile che non sappiate organizzare nulla! Persino mia nonna lo farebbe meglio di voi!".

Lo guardammo tutti per un'attimo e poi le persone tornarono a farsi gli affari propri mentre io analizzavo i gesti disperati del gruppo di ragazzi.
"Tutto ok?", chiesi pur non trovandomi molto a mio agio con loro.

Mi guardarono e sbuffarono uno alla volta. Fu tutto interrotto dalle ragazze che vennero da noi con dei bicchieri in mano e cominciarono a darcene uno a testa.
"Cosa è?", chiesi annusando dentro al bicchiere per assicurarmi che non fosse qualcosa che mi era vietato bere.

"È solo punch, tranquilla" disse Lori sorridendo.
"Non c'è alcun tipo di ALCOOL dentro", scandì bene la parola per farmi capire e accertare di potermi fidare.

"Ragazze prima parlavamo tra di noi ed è uscito fuori l'argomento, fareste qualsiasi cosa per amore?", chiese improvvisamente Owen.
"Mi piace come domanda, personalmente sì. L'amore è affascinante", disse Gaby.
"Anche io sono d'accordo", aggiunse Lori.

"E tu? Cosa ne pensi?", mi chiese Owen aspettando con pazienza la mia risposta.
"Dipende, ho solo 15 anni e l'amore non l'ho ancora provato perciò non posso davvero darti una risposta".
"Interessante", disse annuendo.

"Io per amore ucciderei", disse Joe facendo una voce acuta cercando di somigliare ad una ragazza.
Poi aggiunse, "voi ragazze fareste di tutto per un qualsiasi ragazzo, pensate che l'amore sia tutto rosa e fiori ma nemmeno sapete cosa è veramente".

Fece un po' lo stupido e penso diede fastidio anche ad Owen perché gli chiese, "E tu allora? Faresti di tutto per amore oppure hai paura?", Joe rispose chiaro e forte, "no fratello, per me non ha davvero senso. Io nemmeno ci credo".

"Io penso che lo faresti, se trovi una bella ragazza che ti ami e ti innamori di lei sono sicuro che saresti capace di uccidere per lei", disse il primo con fare sicuro.

"Uccidere, rubare e altro. Sarei capace di farlo senza il dovere dell'amore!", rispose buttando parole all'aria.
I ragazzi risero, "Bene allora dimmi come scassineresti una banca se ti credi tanto capace!".

Joe fece un sospiro silenzioso e pensò, "Vediamo, io farei tutto veloce senza interruzioni e siccome la polizia arriva in poco tempo userei delle armi contro tutti i presenti. Staranno tutti a terra mentre io mi becco i soldi e me ne vado e credo ne ucciderei qualcuno se volesse fare l'eroe".
Feci una smorfia di disapprovo verso la sua spiegazione.

"Perché quella faccia? Faresti di meglio?", mi aspettavo chiedessero a me. Stavano diventando seccanti e fastidiosi e non capivo il senso di quelle stupidissime domande. Pensai che fossero tutti ubriachi e che non avessero la testa sulle spalle.

Cercai di evitare di ruotare gli occhi e spiegai con naturalezza, "hai detto che avrebbe dovuto svaligiare una banca quindi la prima cosa che farei sarebbe infiltrarmi dentro con una qualche scusa. Farei finta di essere una cliente e di dover chiedere la somma che ho dentro oppure qualsiasi altra scusa stupida e con ciò cercherei di avvistare le telecamere che ci sono attorno all'edificio e dentro"...

"Come sai che ci saranno delle telecamere?" chiese Gaby.
"Beh è una banca Gab quindi per motivi di sicurezza devono metterle dentro e fuori", le risposi pazientemente.

"Non interromperla", disse Owen guardando Gaby per poi rivolgersi a me, "continua".

"Bene, poi terrei a mente il numero delle telecamere per trovare un modo per sbarazzarmi di loro, come sparandogli contro o mandare in black out quelle che più mi sembrano importanti o cruciali per la missione.
Inoltre non si può svaligiare una banca da soli quindi è vitale avere la compagnia di almeno altre 3 o 4 persone. Il viso dovrà sempre essere coperto e si dovrebbero indossare vestiti di cui sbarazzarsi ulteriormente".

"Non ci avevo pensato!", sbuffò Joe.
"Lasciala parlare!", ordinò poi il ragazzo alto e castano.
"Infine penserei a come prendere ciò che mi serve, la cosa più importante è essere sicuri di sé stessi per convincere qualcuno ad aprire la cassaforte o altro e indossare guanti o qualcosa che non lasci impronte perché sarebbe poi facile per le autorità scoprire le identità degli infrattori. Eviterei di uccidere anche la più coraggiosa tra le persone perché semmai dovessero beccarmi, almeno non mi aggiungono anni di carcere per l'omicidio. Per finire la missione perfettamente, mi assicurerei che l'operazione viene svolta in un tempo limite e che sono disposta di un automobile veloce e nascosta da qualche parte non troppo lontano e nemmeno troppo vicina per evitare che qualcuno la veda e scopra dove vado, o che memorizzi la targa".

Cercai di pensare e accorgermi se ebbi dimenticato qualche dettaglio ma sembrava che avessi detto tutto. Mi stavano tutti guardando scioccati, era davvero così impressionante il mio piano? A quanto pareva sì.

"Come fai ad essere sicura che una cosa del genere funzioni!?", chiese Joe.
"Non ho detto che andrò a svaligiare una banca, ma di solito mi piace analizzare bene quello che mi viene chiesto e tendo ad espandere le informazioni. Quindi se dovessi andare a rubare, penserei allo stesso modo in cui ho pensato adesso".

Joe guardò immediatamente Owen che ricambiò. In quel momento non capì il significato di tale segno e tutt'ora mi pento di non essere stata più sveglia.

~~~
Dopo un paio di minuti arrivò il quarto pilota che guidava una Bugatti Veyron con fasci di luce blu all'interno e sulle ruote, la quale era un'automobile davvero ammirevole e non solo.
Le auto presenti erano comunque auto costose e mi stava venendo un dubbio su cosa quelle persone facessero per possedere tali tesori.

"Chi pensi vincerà?", mi chiese Lori ammirando i veicoli.
"Beh tenendo conto che la Ford Mustang modificata ha un limite velocità di 370 km/h e la Bugatti Veyron ha un limite di circa 408 km/h mi baserei sul fatto che una di quelle due Tesla vincerà".

"Perché? Le Tesla che limite hanno?" chiese Gaby.
"Il loro limite solito è di 233 ma la loro autonomia le fa arrivare facilmente fino a 580 km/h, insomma sono delle macchine che illudono. È tutto da vedere, perché dipende anche dai piloti".

Sono rimaste entrambe a pensare e capire bene cosa ebbi pronunciato.
"Scommetto che vince Riff", sentì parlare i ragazzi di un certo pilota, non sapevo quale dei quattro fosse ma avevo la certezza che fosse il ragazzo con la Bugatti.

La corsa stava per cominciare e ci fecero mettere dietro le macchine o sui lati per farle passare. Esultavano tutti e cominciarono a contare insieme. Tante voci mischiate e forti, "3...", i piloti contavano assieme alla folla ed aggiungevano hype all'attesa,
"2...", sentivo l'adrenalina salire sulla schiena e pur essendo la prima corsa clandestina a cui partecipavo potevo percepire l'emozione dentro di me.
"1!", a tutto gas partirono facendo un vento quasi stravolgente e per la sorpresa di quella partenza mi aggrappai alle braccia delle ragazze.

Ero emozionata ma non lo dimostravo molto sembrando quasi indifferente, eppure non lo ero.
C'era chi seguiva i piloti con le macchine e si disponeva più lontano sulla strada per vedere meglio e chi sparlottava del presunto vincitore.
"Allora intelligentona, come va la tua prima esperienza qui?", chiese il castano fastidioso.
Sbuffai silenziosamente al suo nomignolo, "grazie del complimento Owen, riguardo la mia prima volta qui direi che non è del tutto male", sorrisi con un ciglio alzato.