Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

19. Allucinazione

Buonasera cucciole, rieccoci ;)

Qualcuno aveva già intuito cosa sarebbe successo ihih

Eva


«... E quindi per questo i bitcoin mi hanno fatto guadagnare in poco tempo»

Fingo una faccia fintamente impressionata, a scoppio ritardato però, visto quanto sono annoiata.

Non so neanche come si chiami questo essere che continua a parlarmi dei cavoli suoi da più di dieci minuti, ma che mi abbia rotto il cazzo è sicuro.

«Ma immagino che tu non ne sappia granché di queste cose» aggiunge, facendomi una carezza viscida sul braccio. Penso abbia detto di chiamarsi Christian, ma visto che non lo so per certo lo chiameremo Grissino.

Io prendo la sua mano e la tolgo, «Senti, tesoro, non me ne frega un cazzo dei tuoi bitcoin di merda, okay?»

Lancio una richiesta d'aiuto a Tanya, che mi ha trascinato per la seconda volta di fila all'Hollywood "per tenermi d'occhio" mentre lavora.

Lei si avvicina e dice a Grissino, «Bambolo, direi che è ora di annoiare qualcun'altra con le tue stronzate»

Tanya mi trascina al bancone e io ne approfitto per fare il dito medio al povero Grissino, che è rimasto interdetto a fissarci.

«Sei tremenda» dico a Tanya, dopo essermi accomodata al bancone, «me lo fai uno shot di tequila?» Aggiungo, facendole gli occhi dolci.

Lei annuisce, «Ma solo uno, perché non ho intenzione di badare a te stasera»

Mi allungo oltre il tavolo che ci separa e le do un bacio sulla guancia «Grazie amo»

Nonostante oggi sia giovedì, e sia una sera d'estate, il locale è particolarmente pieno.

«Alla tua», mando giù lo shot e mi sento già un pochino meglio.

Sto cercando di non pensare alle parole che mi ha detto Vieri, ma la mia mente ci ritorna di tanto in tanto, ricordandomi di quanto sia stato crudele.

D'un tratto qualcosa mi colpisce la testa, mi giro verso Tanya dopo aver realizzato che mi ha tirato un cubetto di ghiaccio, «Ma che cazzo..?»

«Stavi pensando a Villa? Per punizione fammi dieci flessioni» dice, indicando il pavimento.

La fisso sbuffando, «Non puoi essere seria»

«Lo sono»

«Tanya»

«Facciamo quindici?»

Scuoto la testa mentre mi alzo e mi tolgo i tacchi, «Ti odio»

Inizio a fare queste flessioni del cazzo sotto la supervisione di Tanya, quando una voce dice «Dovresti stringere di più le scapole»

Alzo la testa verso Marco, che non so come sia capace di sbucare sempre dal nulla, «Aspetta, ti faccio vedere»

Mi tocca la schiena nuda, provando a sistemare la mia postura: ha un tocco delicato e attento, vengo percorsa da un brivido quando mi sfiora con i polpastrelli.

Ricordo cosa mi ha detto Vieri su di lui, ma sono determinata a pensare con la mia testa. Del resto, visto come si è comportato ultimamente, direi che la sua opinione sulle persone che frequento può andare a farsi benedire.

«Ci rinuncio» dico ridacchiando e collassando a terra.

«Le ultime sette te le abbono» mi dice beffarda Tanya, così io la fulmino con lo sguardo.

Le mani di Marco mi prendono dalla vita e mi tirano su, rimettendomi in piedi.

Cerco con gli occhi le mie scarpe, ma lui le tiene già in mano: si inginocchia e me ne porge una, così io infilo il piede e lui chiude il cinturino con cura. Fa lo stesso anche con l'altra.

Lancio un'occhiata a Tanya, che nel frattempo sta facendo dei cocktail, e mi dico che la compagnia di Marco potrebbe non essere male: mi sento un pò un peso a stare dietro alla mia amica come un cagnolino quando lavora.

«Ti va di ballare?» Mi chiede Marco, prendendomi la mano, «Sai già che non accetto risposte negative» aggiunge, con un sorrisetto sbilenco.

Osservo i suoi riccioli castani e i suoi occhi verdi, che farebbero sciogliere qualsiasi ragazza, «Allora hai già una risposta» dico, con un senso di deja-vu.

Faccio un cenno a Tanya, che mi risponde facendomi l'occhiolino e mimando con le labbra "se hai bisogno chiama".

Io e Marco iniziamo a ballare tra la folla e ne approfitto per guardare il suo viso più da vicino. Intravedo un piccolo taglio sopra al sopracciglio e un livido sullo zigomo.

Lui si accorge di come lo sto scrutando, «Ho qualcosa in faccia?»

Io rido, scuotendo la testa, «No, è che notavo che hai preso un pò di botte»

Lui si passa la mano su metà del viso, emettendo un verso a metà tra uno sbuffo e una risata, «Beh, diciamo che me le hanno suonate ingiustamente»

Decido di far finta di non sapere nulla, «Perché ingiustamente?»

Marco mi fissa, probabilmente cercando di capire se so qualcosa, «Il tuo ragazzo non sopporta proprio che altri ti ronzino intorno»

«Non è il mio ragazzo»

«Meglio per me, allora» dice, avvicinandomi a lui con un gesto fluido, «In ogni caso Villa non è uno da relazione seria»

Vai Marco, continua pure a rigirare il coltello nella piaga.

«E tu si, invece?» Gli chiedo, alzando le sopracciglia.

Lui fa spallucce, per poi avvicinarsi al mio orecchio, «Se una cosa mi piace e la voglio per me, non me la faccio scappare, sai?»

Ridacchio, un pò a caso in realtà, ma solo perché non so bene come rispondere.

Marco mi prende la mano e mi fa girare, e per un attimo, nel mezzo della giravolta, mi sembra di intravedere una faccia fin troppo conosciuta. Giro la testa verso quella direzione, ma penso di essermelo immaginato, perché è sparito.

Adesso ho pure le allucinazioni.

È assurdo che stia ballando con un bel ragazzo palesemente interessato a me, ma che piuttosto che divertirmi con lui io stia cercando Vieri tra la folla.

Marco mi prende il viso e mi lascia un bacio sulla guancia, per poi scendere verso il mio collo: nonostante il mio primo istinto sarebbe quello di chiudere gli occhi, li tengo aperti per capire se davvero ho visto il ragazzo che mi ha detto che non gliene importa niente di me.

Sento che inizia a succhiare leggermente un punto vicino alla mia clavicola, e proprio quando sto per chiudere gli occhi, lo vedo: Vieri ci fissa dall'altro lato del locale, tenendo un bicchiere in mano che penso stia stritolando, viste come sono sbiancate le sue nocche.

Mi sembra quasi di vederlo tremare, ma non ne sono certa visto quanto è lontano.

Mantengo il contatto visivo con lui: il suo comportamento non mi sembra esattamente quello di uno a cui non servo più.

Marco mi stringe di più a sé, percorrendo con le mani le mie braccia, per poi poggiarle sulla mia vita. Lancio un'altra occhiata a Vieri, che sembra stare per esplodere.

La goccia è stata proprio nel momento in cui Marco ha poggiato la mano sul mio collo, per poi scendere verso il mio seno sinistro.

A questo punto non ho bisogno di guardare Vieri per sapere che sta venendo qui: in poche falcate ci raggiunge e dà uno spintone a Marco, «Vedo che quelle che ti ho già dato non sono bastate per farti capire il concetto» gli dice a denti stretti.

Marco si rialza, «Lei non mi ha detto di no, Banks, e di quello che dici tu non me ne frega un cazzo» risponde, con un'aria di sfida.

Vieri guarda verso di me per pochi millisecondi, dopodiché salta addosso a Marco. Iniziano a prendersi a pugni, mentre tutt'intorno la folla guarda la scena.

«Vieri basta!» Urlo, tentando di tirarlo via, ma l'unico risultato che ottengo è quello di prendermi in faccia un colpo di Marco, che Vieri ha prontamente schivato.

Per un attimo tutto si ferma, poi comincia girare, poi non vedo più niente.

«Tieniglielo premuto lì, io torno tra poco» riconosco la voce di Tanya, che si allontana.

Avverto una pressione sulla tempia e qualcosa che brucia sullo zigomo.

Sbatto un paio di volte le palpebre, riprendendo conoscenza. Sono negli spogliatoi del personale, distesa su una panca.

«Mi dispiace»

Tutto mi aspettavo di sentire, tranne queste parole pronunciate da Vieri, che mi guarda preoccupato mentre tiene del ghiaccio sulla mia fronte.

«Hai preso un brutto colpo da quel pezzo di merda» mi spiega, distogliendo lo sguardo, «Mi dispiace che tu sia stata coinvolta»

Inarco le sopracciglia, «Dopo la stronzaggine siamo passati al vittimismo?» Gli chiedo ironica.

Lui scuote la testa, mordendosi l'interno della guancia, «Sono un coglione, che posso dire?»

Io fingo di pensarci un pò, «Non saprei, ma continuare a ripetere che sei un coglione potrebbe essere un inizio»

«Okay» dice, si avvicina al mio naso, su cui lascia un bacio, «Sono un coglione», scende giù verso la mia bocca, su cui lascia un altro bacio a stampo, «Sono un coglione».

Continua a scendere verso il mio mento, «Cos'ero? Ah si, un coglione»

Mi scappa una risata, «Ecco continua così per un paio di anni e forse sarai perdonato» dico dandogli un buffetto sul naso.

In risposta lui lo arriccia, mostrando quelle adorabili fossette ai lati del suo sorriso. Non riesco proprio a rimanere arrabbiata con lui.

«Seriamente» dice, prendendomi la mano, «mi dispiace. Ho detto delle cose che non pensavo»

Io lo osservo, e quando una ciocca di capelli gli cade sulla fronte io gliela scosto delicatamente, «Isolarti non è la soluzione, Vieri»

«Lo so, non è stata un'idea molto intelligente da parte mia» aggiunge, grattandosi la nuca.

Mi tiro su, mettendomi a sedere accanto a lui, adesso che siamo allo stesso livello inspiro il suo profumo e mi rendo conto di quanto effettivamente mi sia mancato. Vieri posa il ghiaccio accanto a lui e mi chiede «Posso baciarti?», con gli occhi che bruciano guardando le mie labbra, «Ti prego»

Io annuisco, poggiando le mani sulle sue guance e avvicinandomi a lui.

In un gesto fluido mi prende dalle cosce e mi mette a cavalcioni su di lui, per poi poggiare le labbra sulle mie. «Mi sei mancata» dice, posando le mani sul mio sedere e stringendolo.

Gemo nel bacio, proprio quando sento la sua lingua insinuarsi nella mia bocca, cosa che gli lascio fare, «Mi ha fatto incazzare così tanto vederti con Marco» dice sulle mie labbra.

«E non hai visto Grissino»

«Chi?»

«Nessuno, lascia stare» dico, sbrigativa.

«Io voglio che tu sia solo mia» aggiunge, muovendo con le mani i mie fianchi sul cavallo dei suoi pantaloni, «e che nessuno ti si avvicini»

Sento già l'eccitazione scorrere dentro di me, come se fossero passati secoli dall'ultima volta che l'ho baciato così.

Vieri scende verso il mio collo, ma poi si blocca, «E questo cos'è?»

«Cosa?»

«Quel figlio di...» inizia, espirando pesantemente dalle narici.

«Di che stai parlando?»

«Marco ti ha fatto un succhiotto» dice, passando il dito su un punto del mio collo.

Mi allungo un pò per guardarmi allo specchio dello spogliatoio, «Cazzo, è vero»

Con una mano sul mio viso Vieri mi fa girare per tornare a guardarlo, «La mia chica non deve essere toccata da nessun altro a parte me»

Sentire questa frase uscire dalla sua bocca mi provoca un effetto particolare, che mi induce a strusciarmi su di lui. «Ah si?»

«Proprio così»

Mi allungo nuovamente per baciarlo, ma dei passi mi fanno bloccare, «No, vi prego, che schifo!»

Sia io che Vieri guardiamo Tanya imbarazzati, staccandoci.

«Non stavamo facendo niente»

«Ah, si dice "niente", adesso?»


SPAZIO PER LE VOSTRE CONSIDERAZIONI/ I VOSTRI SCLERI/ LE VOSTRE LAMENTELE /LE VOSTRE MINACCE

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro