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14; Due piccioni con una fava





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Venerdì, 09/09/2016

All'ora prima di pranzo, quel giorno, il fatidico momento era purtroppo arrivato: la restituzione delle verifiche di scienze del giorno precedente, perchè Pil Mo, ovviamente, essendo un super insegnante, in una giornata era riuscito a correggerle già tutte.

Ed ora era pronto a sfogare la sua ira da adulto represso, dando bruttura alla maggior parte della classe.

Così, mentre il prof faceva lo slalom fra le file di banchi per restituire a ciascun alunno la propria verifica, gli studenti non potevano che temere il peggio, pensiero più che ragionevole, visto che quasi nessuno era riuscito a cavarci un ago dal pagliaio.

«Mark Lee... pessimo, anzi, oserei dire quasi pietoso. Ti conviene studiare per bene se non vuoi essere rimandato anche quest'anno» esordì Pil Mo, avvicinandosi all'interpellato e facendo scivolare sul suo banco un vero e proprio obrobrio di verifica.

Mark, vedendo come voto un 1 rosso scarabocchiato a caratteri cubitali sul retro del foglio, pensò al proprio record di voto più basso mai battuto in vita sua, un 1.5 sempre in scienze, preso lo scorso anno. Poi ridacchiò; ora sì che poteva considerarsi un imbattibile a tutti gli effetti.

«Park Jay Min, più che insufficiente, e sono stato anche generoso. Hai forse scambiato la carta del libro per della carta igienica e non hai più avuto il materiale per studiare?» continuò Pil Mo scalando di qualche banco, mentre la ragazza ritirava la verifica masticando il chewing-gum completamente indifferente, e lasciava che il suo sguardo cadesse sul bel 2 in rosso fiammante che già si aspettava.

«Kim Doyoung, non mi sarei aspettato un esito così negativo anche da te, ma d'altronde, quando uno diventa insegnante, deve mettersi il cuore in pace... ci si può aspettare di tutto dalla vita» disse invece a Doyoung, che, una volta notato il fatidico 3.5, dovette trattenere le lacrime dalla disperazione, mentre qualche vicino di banco ridacchiava divertito.

«Jung Jaehyun, anche la tua verifica è stata un disastro. Impegnati, che questi schifi di fogli tutti marchiati di rosso non sono degni di essere nemmeno riciclati.» parlò, quando passò il compito a Jaehyun, il quale restò pietrificato nel vedere un bel 4-, dal momento che sinceramente si aspettava anche di peggio.

Pil Mo continuò così per un bel pezzo, e venne fuori che pure Eun Chan aveva preso un'insufficienza abbastanza grave (un 4.5, per essere precisi), mentre Yuta e Johnny si erano salvati per il rotto della cuffia con un misero 6, che però li fece sentire sollevati più che mai, vista la schifosa media della classe.

Passati cinque minuti abbondanti fra commenti e versi sprezzanti, ormai mancavano da riconsegnare solo un paio di verifiche, ma, prima di farlo, il prof si esibì in uno dei suoi pallosissimi monologhi.

«Ora, nonostante questa verifica sia stata un completo disastro per il 90% della classe, ci terrei ad esprimere il mio apprezzamento per due persone in particolare: Oh Ji An e Lee Taeyong. Vorrei complimentarmi con entrambi proprio perchè avete preso il massimo dei voti, ovvero un bel 10 e lode. Bravi, continuate così. E voi, beduini, prendete esempio da loro»

Tutta la classe si voltò simultaneamente verso i diretti interessati, mentre questi ultimi non ebbero nemmeno la minima reazione di sorpresa (chissà per quale motivo).

Ji An sorrise soddisfatta mentre Pil Mo le riconsegnava il compito, e, dal momento che il prof non aveva mai avuto un'alta considerazione di lei, né lei aveva mai preso dei voti così alti in scienze, ritenne opportuno riferigli la sua opinione a riguardo.

«Vedo che lo studio ha finalmente dato i suoi frutti, Oh Ji An.»

Ji An strabuzzò gli occhi non appena gli sentì dire così, e si voltò in direzione di Taeyong con sguardo truce, il quale invece le fece un sorriso tiratissimo e la salutò sarcasticamente con la mano.

"Maledetto, quindi pure lui ha usato il genio!" lo maledì mentalmente, rigirandosi verso il prof che stava allungando la verifica a Taeyong, il quale la stava ritirando con un sorriso di circostanza, anche se in realtà nella sua mente stava pensando a tutt'altro.

"Mummia cara, a quanto pare vedo che non solo a me piace giocare sporco..." riflettè infatti Taeyong, mentre, tutto compiaciuto, godeva dei bisbiglii dei suoi compagni di classe più vicini che ora lo ritenevano uno studente modello o chissà cosa.

Fra tutto il gruppo di studenti increduli, comunque, Yuta e Jaehyun erano gli unici ad aver capito il motivo di questa improvvisa bravura, mentre quegli altri se ne stavano semplicemente lì a fissarli a bocca aperta, senza coltivare il minimo sospetto.

«Ovviamente, a chi ha avuto un voto insufficiente consiglio caldamente di recuperare il programma indietro e di risanare subito le proprie lacune... magari in vista di un'altra possibile verifica a sorpresa» concluse finalmente Pil Mo con un sorrisetto malefico, sedendosi alla cattedra e passando in rassegna con gli occhi ogni singolo alunno.

Dopo la strage di votacci, Pil Mo cominciò a loro discapito a spiegare un argomento nuovo alquanto noioso, e, quando suonò la campanella e fu finalmente il momento di riconsegnare le verifiche a Pil Mo, un'indinstinguibile calca di ragazzi si ammassò tutta in zona della cattedra, chi per riporre semplicemente la verifica e andarsene a mensa - come Mark - e chi per assillare il prof chiedendogli informazioni su cosa avrebbe dovuto fare per recuperare l'insufficienza, come, quando e perché (e Doyoung era un palese esempio di quest'ultima categoria).

Dopo qualche minuto l'aula si era svuotata del tutto, e Pil Mo si stava recando finalmente in bagno, se non fosse stato per Doyoung che lo seguì e lo bloccò per avere ulteriori informazioni su un argomento che non aveva ancora capito.

Taeyong, affiancato da Jaehyun, stava all'erta a pochi metri di distanza, con fare sospetto, stalkerando Doyoung e Pil Mo da dietro gli angoli del corridoio mentre camminavano, in attesa che Doyoung sgomberasse il campo.

Quando Ji An, Yuta ed Eun Chan passarono di fianco a loro per andare a mensa, Ji An parve bloccarsi sul posto, aguzzando la vista per osservare Taeyong e Jaehyun che seguivano Pil Mo di soppiatto.

«Compare, che vuoi fare? Guarda che se facciamo tardi a mensa poi arriveremo in ritardo alla lezione di Joji e Bogum... e tu vuoi davvero perderti lo spettacolo di lui che entra in classe vestito in stile era Joseon?» chiese Eun Chan a Ji An, dandole una gomitata.

«Scusate, mi sono ricordata che devo chiedere una cosa a Pil Mo sul compito, e non posso non farlo adesso» mentì Ji An, incitandoli poi ad allontanarsi per far sì che si recassero in mensa senza di lei.

Nemmeno un'ora dopo avrebbero avuto una terrificante lezione di storia; il professor Joji infatti faceva sempre vedere loro dei documentari storici talmente noiosi da far venire il latte alle ginocchia, e poi li faceva commentare oralmente a tutti. Una vera tortura, insomma. L'unico aspetto divertente in tutto ciò era la presenza di Bogum, il tirocinante che ogni tanto se ne usciva con delle stupide battute che facevano ridere tutta la classe.

«Ma sei hai preso 10 e lode!» sbuffò Yuta, incrociando le braccia.

«Aish, e allora? Non posso chiedere dei chiarimenti anche se ho fatto tutto correttamente?» ribattè Ji An, roteando gli occhi scocciata. «Su, ora andate a mangiare!» li incitò poi, spingendo con forza una mano sulle loro schiene in direzione della mensa.

Per sua fortuna la ragazza - fra sbuffi e insistenze - riuscì a levarsi di dosso Eun Chan e Yuta più facilmente del previsto; ora non le rimaneva altro che restare in attesa di vedere ciò che Taeyong stava tramando assieme a Jaehyun, il quale, molto probabilmente, sapeva già più del dovuto.

Così Ji An continuò a seguirli a passo felpato, vedendo che ad un certo punto Taeyong rallentò e fece in modo che Jaehyun lo precedesse di qualche metro.

«Perfetto, prof, tutto chiaro! Grazie infinite!» concluse dopo un paio di minuti Doyoung, lasciando al prof la sua verifica ed inchinandosi ripetutamente, per poi fare dietrofront e dirigersi in mensa.

Pil Mo tirò un sospiro di sollievo, continuando il suo percorso controcorrente in direzione del bagno degli insegnanti, mentre Jaehyun e Taeyong lo seguivano di soppiatto, spiati a loro volta da Ji An.

Tuttavia quest'ultima non si accorse che stava andando a sbattere contro qualcuno mentre camminava tutta assorta nei suoi pensieri, per cui non realizzò nemmeno in che modo, un attimo dopo, fosse riuscita a trovarsi con il proprio corpo mantenuto a mezz'aria da una presa possente.

«Ji An! Tutto okay?!» le domandò il suo salvatore, mentre Ji An si stroppicciava gli occhi e si ricomponeva confusa.

Era sotto un mezzo shock, dal momento che aveva rischiato di spaccarsi chissà quale osso per la seconda volta, ma fortunatamente era stata salvata proprio al limite.

«J-Johnny?!» balbettò poi, una volta riconosciuto il ragazzo che le aveva fatto scampare il terribile olocausto.

«C'è mancato poco, eh?» rise lui, accarezzandole velocemente la guancia e dandole due colpetti sulla spalla per farla riprendere.

«Mio Dio, n-non so proprio come ringraziarti... g-grazie mille!» rispose Ji An con una risatina nervosa, mentre le sue guance andavano in fiamme per l'imbarazzo e il cuore cominciava a batterle più velocemente del solito.

"Aish! Ma dove diamine guardo quando cammino?" pensò poi, strizzando gli occhi.

«Non preoccuparti ahahah, ormai ci sono abituato» la rassicurò lui con un occhiolino, ma Ji An ovviamente non colse affatto il riferimento implicito che stava dietro a quell'affermazione, e di tutta risposta rise di nuovo.

«Allora, andiamo a mangiare?» propose Johnny, mettendole confidenzialmente una mano dietro la schiena, all'altezza delle spalle.

Ji An non osò rifiutare quella proposta, avviandosi con un Johnny bello più che mai verso la mensa, per pranzare assieme a tutti gli altri.

Così facendo, però, perse di vista i due massoni, che stavano già mettendo in atto il loro piano malefico.

Infatti Lee Pil Mo, dopo essere andato in bagno, si stava dirigendo in laboratorio ad appoggiare la sua valigetta che gli sarebbe servita per la lezione successiva che avrebbe avuto con i ragazzi di seconda, quando venne immancabilmente placcato all'uscita del bagno da un Jaehyun piuttosto agitato, che era volontariamente andato a sbatterci contro per farlo incazzare più di quanto già non fosse.

«S-scusi prof, non l'avevo vista...» farfugliò Jaehyun come scusa, dopo che Pil Mo gli ebbe aspramente grugnito contro.

Quando però il prof si voltò e mise finalmente le chiavi nella toppa, un attimo prima che si apprestasse ad aprire la porta, Jaehyun lo interruppe di nuovo.

«Prof?»

Pil Mo, con la mano ancora sulla maniglia, si girò, non mascherando affatto un inevitabile sbuffo scocciato, reazione più che plausibile all'arrivo di studenti rompiscatole quando lui doveva lavorare ai suoi progetti.

«Potrebbe... potrebbe aiutarmi un attimo? Dovrei chiederle una cosa importante»

Pil mo sbuffò di nuovo, stavolta più sonoramente.

«Anche tu per il compito? Ma sei uno dei miei alunni più menefreghisti delle loro insufficienze o sbaglio?»

Jaehyun si rigirò i pollici fra le dita, tenendo la testa bassa.

«Non si sbaglia, prof, solo che... vede, io...» farfugliò, un attimo prima di mettersi una mano in fronte e cominciare a boccheggiare e a sudare freddo.

Pil Mo era alquanto confuso.

«I-io... non mi sento... molto... bene...» biascicò affannosamente Jaehyun, mentre Pil Mo aveva già mollato la sua valigetta a terra e gli si stava avvicinando per soccorrerlo.

Jaehyun cercò un appiglio sul ruvido muro, ma scivolò immancabilmente a terra, e, con gli occhi a mezz'asta, farfugliò qualcosa di incomprensibile.

«Jung Jaehyun! Riesci a sentirmi?!» gli urlò Pil Mo, scuotendolo con forza.

A pochi metri alle loro spalle, nel frattempo, Taeyong aveva già compiuto il misfatto, e si stava allontanando silenziosamente, facendo attenzione a non far risuonare i suoi passi per il corridoio già deserto.

Mentre si avvicinava alla zona degli armadietti, un sorriso sempre più largo si faceva strada sulle sue labbra, tanto che fu costretto a sforzarsi di non ridere troppo per non rovinare quel suo bel faccino che si ritrovava.

"Oh Ji An, ora sì che sei finita... voglio proprio vedere come giustificherai tutto questo a Pil Mo, e se lui ti crederà veramente un genio come dici di essere!" rise mentalmente, mentre infilava nel buco dell'armadietto di Ji An i fogli appena rubati e si allontanava tutto pimpante in direzione della mensa.


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Nel frattempo, in mensa, il gruppetto di Ji An stava consumando tranquillamente il proprio pasto, parlando del più e del meno.

Eun Chan era l'elemento collante fra Yuta e Johnny, fra i quali non c'era poi così tanto feeling, mentre Ji An era proprio dispersa su un altro pianeta, pensando a quello spionaggio clandestino a cui aveva assistito e a cui aveva pure preso parte per un momento.

"Taeyong e Jaehyun che seguivano Pil Mo... cos'avranno avuto di così tanto importante da dirgli all'ora di pranzo? Che stiano tramando qualcosa? Oppure è la mia testa che frulla più del dovuto e non dovrei impensierirmi? Certo che, dopo il sabotaggio di due giorni fa, chiunque si insospettirebbe un tantino nel vedere qualcosa fuori dalla norma..."

«Sapete qual è la differenza fra una montagna e una lattuga?» chiedeva intanto Eun Chan, rivolta al gruppo, per ravvivare un po' l'atmosfera.

«Spara!» la incitò Yuta.

«La montagna è in salita, la lattuga è insalata, eheheh» rivelò loro Eun Chan, prendendo con le mani una foglia di insalata dal piatto e addentandola voracemente, convinta che li avrebbe fatti ridere almeno un pochino.

«Oh cielo, Eun Chan-ah, vedi di modernizzarti! 'Sta battuta è vecchia quanto mia nonna!» esclamò Yuta, pensando a quanto Eun Chan fosse caduta in basso con le barzellette.

«Ahahahaha, bella questa!» disse invece Johnny, fingendosi interessato, ed Eun Chan scoppiò in una risatina, mentre Yuta guardava male Johnny.

A tutto ciò non prese invece parte Ji An, che, ovviamente, stava ancora vagando mentalmente in un'altra dimensione. E infatti Yuta se ne accorse subito dopo.

«Ji An-ah? Ci sei?» le chiese, sventolandole una mano davanti alla faccia.

Ma Ji An stava guardando da tutt'altra parte, che corrispondeva esattamente al portone della sala mensa appena varcato dall'omino bianco, il quale aveva dipinta in volto un'espressione ben poco promettente.

«Sì...» farfugliò Ji An, non distogliendo però per nulla al mondo lo sguardo da Taeyong, che si stava mettendo in fila col vassoio per avere la sua quotidiana razione di cibo, mentre già adocchiava con occhi fin troppo vispi la tavolata di Mark, Jay Min, e altri ragazzi snob.

Ji An alternò lo sguardo fra Taeyong e il tavolo della gang, quando Yuta se ne uscì con una delle sue solite domande da ingenuo.

«Stai tenendo d'occhio qualcuno?» le domandò sottovoce, sottintendendo il fatto che non si stesse riferendo ad un qualcuno in generale.

L'interpellata non rispose, fulminandolo con lo sguardo.

«Chi? Chi? Ti piace qualcuno di quelli là?!» esclamò Eun Chan preoccupata, indicando il tavolo che Ji An stava osservando con tanta insistenza, in cui per altro, a parte Taeyong, mancava anche qualcun altro...

Quando l'omino bianco prese posto vicino a Mark e cominciò a mangiare con aria più allegra del solito, Ji An ebbe un'intuizione a scoppio ritardato.

"Jaehyun... ecco chi manca!" capì, cominciando ad insospettirsi ancor di più.

«Macchè! Ji An ama solo me... non è vero, Ji An-ah?» rispose nel frattempo Yuta alla domanda di Eun Chan, prendendo scherzosamente Ji An a braccetto e sorridendo come un ebete.

«Certo, certo! Ora lasciami, non vorrei che l'unico braccio buono che mi è rimasto mi si spappolasse sotto la tua stretta, socio» rispose Ji An con una risatina amara, cercando di sembrare divertente mentre pensava ad altre cose ben più importanti, anche se in realtà non fu affatto così.

Johnny li osservò leggermente alterato, mentre Eun Chan sgranò gli occhi, pronta a rimproverare Yuta per quelle sue azioni così avventate davanti ad un bocconcino papabile come Johnny.

"Imbecille! Così Johnny capirà i fischi per i fiaschi!" parve dirgli Eun Chan con gli occhi, mentre Yuta continuava a sorriderle con aria innocente. Era ovvio che il giapponese l'avesse fatto apposta per far ingelosire Johnny, anche se alla fine quella più colpita da tutto ciò era stata ovviamente Eun Chan.

I ragazzi continuarono così per tutto il resto del pasto e, quando finalmente anche Eun Chan aveva rinunciato a rendere Ji An partecipe delle loro conversazioni, Johnny si accorse che era ora di alzarsi per prepararsi alla lezione successiva.

«Storia con Joji... santi numi, che palle! Non esiste tortura peggiore!» brontolò Yuta mentre uscivano dalla mensa, diretti agli armadietti per prendere il materiale.

«Ma se c'è anche quel figo di Bogum! Su, non dire scemenze!» lo rimbeccò Eun Chan, mangiandosi con gli occhi la slanciata figura di Park Bogum, il tirocinante del professor Joji, che stava passando di lì proprio in quell'istante.

«Sarà bello per voi ragazze, ma per me... sapete, non sono ancora passato all'altra sponda, eh» borbottò Yuta, mentre Johnny reagiva con un'espressione che denotava la sua incredulità più totale, visto che Yuta non gli era mai sembrato il tipo da battute del genere.

Nel frattempo, all'uscita della mensa, approfittando della confusione creatasi nei corridoi, Taeyong perse di vista Mark e gli altri di proposito, per poi andare nuovamente in cerca di Pil Mo.

Contrariamente a quanto pensava, lo trovò prima del previsto, intento a camminare a passo svelto verso il laboratorio.

«Scusi, professore, posso parlarle un attimo?» lo fermò subito, chiamandolo da dietro, non appena la confusione di studenti si fu diradata abbastanza da permettergli di smettere di fare lo slalom fra la gente.

«È qualcosa di fondamentale importanza?» gli rispose Pil Mo, continuando a camminare a passo sostenuto verso il laboratorio.

«Beh, vede, non so se dovrei dirglielo, ma... stanno girando delle voci, qui a scuola» gli sussurrò Taeyong, trotterellandogli accanto in attesa di rivelargli il pezzo grosso del suo discorso.

«Che tipo di voci?» chiese Pil Mo, secco, bloccandosi sul posto.

«Ecco, sa... ho sentito dire che in classe nostra c'è qualcuno che ha avuto la scheda delle domande prima della verifica...»

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