Capitolo 6
Mattia
Mi infilo sotto la doccia in fretta, sotto lo sguardo dei miei compagni, in questo posto dobbiamo condividere tutto, visto che c'è solo un bagno.
Prendo un po' di bagnoschiuma e comincio ad insaponarmi accuratamente.
Il bagno pian piano inizia a svuotarsi e mi sento più tranquillo. Amo avere un po' di privacy in questi momenti, lo trovo un momento intimo.
Pian piano sento una presenza così mi giro, ritrovandomi Christian.
"Christian... cosa ci fai qui?!" Gli dissi un po' preoccupato.
Ogni volta che sto con lui sembra che il mio corpo faccia un po' quello che gli pare, senza dare ascolta al comando dei miei neuroni. E in questo posto, queste azioni devono essere pagate.
Ecco perché la sua presenza mi causa preoccupazione.
È nudo sotto il mio sguardo, ha un fisico asciutto, ma intravedo qualche muscolo che sta iniziando a formarsi, segno che sta facendo palestra da poco.
"Mattia non sai quanto mi stai tentando in questo momento." Disse Christian.
Con sguardo malizioso si avvicina a me, facendomi finire con la schiena sulle piastrelle della doccia.
Ringrazio il cielo che siamo gli ultimi a dover usare il bagno, perché sennò i nostri compagni ci avrebbero fatti fuori.
Christian è una tentazione, e tutto questo potrebbe costarmi molto.
Come minimo tutto il montepremi.
"Chri sai che non possiamo..." Gli dissi.
Avvicinò il suo viso al mio orecchio. Sentivo il cuore in gola... mi sentivo così piccolo e succube delle sue azioni. Non mi sono mai sentito così fuori di qui...
Sono sempre stato quello che aveva le redini in mano, ma con lui sembra il contrario.
"Non è che non possiamo, basta solo pagare un po'." Mi disse.
Le sue mani finirono decise sui miei fianchi e le sue labbra toccarono la mia guancia, baciandola dolcemente.
Mi scappò un sospiro. Mi manda il cervello a puttane, non posso farci nulla.
Mi avvicinai un po' a lui, le nostre labbra si sfiorarono. Ma, in quel momento, sentimmo delle voci provenienti dalla stanza accanto, facendomi tornare con i piedi per terra.
Capii che in quel momento dovevo spostarmi, prima di compiere un'infrazione.
Perciò lavai via tutto il sapone rimasto sul mio corpo, rivolsi un sorriso complice a Christian e uscii dalla doccia.
Con il mio accappatoio addosso mi recai verso il mio piccolo armadio e iniziai a decidere cosa mettere.
Sono sempre stato un eterno indeciso, non so mai cosa mettere. Non so decidere neanche tra due magliette per una semplice occasione!
"Matti vestiti solamente di bianco, la produzione ci ha dato degli oggetti da usare." Mi disse Carola indicandomi la scatola presente al centro della sala, vedendomi in difficoltà.
"Grazie mille Carola." Le dissi.
Mi ero dimenticato di questo piccolo dettaglio... dobbiamo essere degli angeli.
Si, ma sotto la maschera di angelo si nasconde un diavolo.
Prendo dal mio armadio un pantalone bianco e una camicia bianca trasparente.
Li indosso ed infine mi guardo allo specchio, sistemandomi un po'.
Ai piedi decido di indossare le mie Air force.
Visto che dobbiamo essere degli angeli, mi incammino verso la scatola per prendere un accessorio.
Molti accessori sono già stati presi.
Restano un paio di ali, vari cerchietti per capelli con decorazioni che richiamano il tema ed infine un aureola.
Quella che mi ha più attirato è stata quest'ultima. È fatta come una coroncina oro ed infatti, dopo averla indossata, prende tutta la circonferenza della testa.
Mi avvicino allo specchio e mi dò l'ultima controllata.
Devo dire che sembro un angelo, ma in realtà è solo una maschera...
Un diavolo con la faccia da angelo.
Come sempre sono l'ultimo a prepararsi, quindi mi reco sulla terrazza dove faremo questa festa a tema.
C'è già tanta musica e tanto alcool. Tutti ballano e si divertono.
Ma io da lontano ho già visto il mio angelo.
Indossa un jeans e una camicia bianca, come accessorio ha scelto le ali.
Mi avvicino verso il mio angelo che è solo con il suo bicchiere.
Appena mi vede mi rivolge un sorriso che subito ricambio.
"L'aureola ti rende angelico lo sai?!" Mi dice.
"Mai quanto le tue ali."
Mi avvicino al bancone alle sue spalle per prendere un drink. C'è un piccolo particolare, sono già pronti.
Iniziò a sorseggiarlo, ma sento anche un tocco sui miei fianchi e riconosco subito a chi appartiene. Incolla il suo corpo al mio e la sua presa diventa più decisa.
"Conosci Lucifero?" Mi chiese con tono sensuale.
"Si." Risposi chiudendo gli occhi e sospirando.
"Era l'angelo più bello del Paradiso, ma poi si è ribellato ed è diventato un diavolo. Noi lo diventeremo se ci ribellassimo alle regole di Lana." Ridacchiò per l'ultima frase.
Mi girai verso di lui, nonostante i brividi che provavo in sua presenza, e gli misi le mani al collo sorridendo.
"Matti, ribellarsi a Lana ne vale la pena." Mi disse guardandomi nel occhi.
"Sai, l'attesa aumenta il desiderio." Gli dissi con tono sensuale.
"Oh no, ti assicuro che non è l'attesa, tu lo fai aumentare a prescindere." Mi disse.
Si avvicinò di più a me e le sue mani scesero un po' di più, verso i miei glutei.
"Ma io non sto facendo nulla." Gli dissi con un sorriso furbo.
"Sei vestito da angelo, ma questa versione non ti si addice per niente." Ridacchiò lui.
"Hai le ali, potresti farmi volare con te in paradiso, in modo da trasformarmi in un angelo, che dici?" Gli toccai i ricci.
"Ti farò volare in un altro modo." Mi pizzicò un fianco.
Sentii dei passi improvvisamente farsi più vicini a noi.
"E no ragazzi, spazio vitale." Ci disse Dario.
Dario prese a dividerci ed io lo guardai confuso.
"Ragazzi è il primo giorno, non voglio già dire addio al montepremi. Dai venite a ballare." Ci disse.
Ah già... il montepremi.
Ci mettemmo in cerchio, le donne cominciarono a ballare al centro in modo sensuale.
I ragazzi le incitavano, così l'ambiente si riempì di urla e fischi di incitamento.
Decisi di ballare con loro, così per provocare un po' Christian.
Iniziai a camminare verso il centro guardandolo negli occhi. Iniziai ad ondeggiare i fianchi e mi unii alle ragazze. Ringrazio il cielo che io abbia studiato latino americano.
Continuammo a ballare per un po', fino a quando la voce di Luigi non ci interruppe.
"Ragazzi perché non giochiamo ad obbligo o verità?" Disse Luigi.
"No, così finiremo come minimo tutto il montepremi." Disse Dario.
"Sembra una bella idea!" Disse Sissi.
Dario la guardò un po' male. Beh dobbiamo stare attenti a questo gioco, qualche obbligo piccante può essere fatale.
Spero in domande e obblighi sobri.
"Allora, mettiamoci a cerchio questa bottiglia indicherà prima chi farà la domanda o l'obbligo, mentre il secondo estremo la persona che lo riceve, chi si rifiuta o vuole passare beve uno shottino." Disse Albe.
Ci mettemmo tutti in cerchio come disse e Luca prese una bottiglia di vodka vuota e prese a girarla.
La bottiglia indicò Carola e Serena.
"Allora la parte del tappo indica Carola, quindi significa che dovrai fare tu una domanda o un obbligo, mentre Serena riceve. Sere obbligo o verità?" Disse Albe.
"Obbligo, ovvio." Rispose Serena.
"Questa te la faccio facile, twerka per un minuto." Disse Carola.
La situazione inizia a degenerare.
Dopo vari giri di obblighi, dove chi mimava pompini con le dita, chi si muoveva in modo sensuale e chi si sedeva sul proprio partner, la bottiglia toccò su di me.
Ci tenevo a precisare che nessuno di noi ha dovuto bere shottini, nessuno si è rifiutato di eseguire gli obblighi e di rispondere con sincerità alle verità.
"Mattia obbligo o verità?" Mi chiese Luigi.
"Verità, Lana ci osserva." Risposi.
In tutti questi giri le persone restanti iniziarono a diminuire. Siamo veramente in pochi a continuare a giocare.
"Il posto più strano in cui l'hai fatto?" Mi chiese Luigi.
Iniziai a pensare, ma mi ricordai di un posto.
"Uno in particolare, anche illegale, è in spiaggia. Ricordo che pensavo fosse una semplicissima spiaggia, ma poi scoprii che in realtà era una spiaggia nudista." Ridacchiai a quel ricordo.
Alla mia affermazione tutti risero. Tutti tranne Christian, che aveva le braccia incrociate e lo sguardo glaciale.
Come se fosse un po' geloso.
Un suono però ci interruppe. Lana si illuminò e prese a parlare.
"Miei cari ospiti recatevi nella sala delle comunicazioni, ho una comunicazione per voi." Disse Lana.
Tutti rimanemmo a bocca aperta. In terrazza c'eravamo solo io, Chri, Luigi e Carola.
Chissà cosa dovrà dirci Lana...
Arrivammo finalmente al luogo indicato da Lana e prendemmo posto sui divanetti posti di fronte al tavolo dove c'era Lana.
Nel frattempo arrivarono anche le coppie che si erano allontanate dalla festa.
"Miei cari ospiti mettetevi comodi, questa serata sarà lunga."
Spazio autrice
Buonanotte o buongiorno, dipende dal momento in cui state leggendo questo capitolo.
Mi scuso per l'assenza e soprattutto per l'ora, ma spero che il capitolo vi piaccia.
Cosa dovrà dire Lana ai ragazzi?
Annapia🤍💜
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