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CAPITOLO XXXIV.

- Avete capito come superare il confine?- chiese Mikey, e Hina annuì.

- Abbiamo studiato la strada, sappiamo tutto- affermò.

- Bene- Mikey lanciò un'occhiata a Inui e Koko, che stavano ancora salutando Akane.

- Mi raccomando, avvisaci quando arrivate, va bene?- disse Seishu.

- Certo, non temete. Prendetevi cura uno dell'altro, va bene?- disse Akane.

- Lo faremo- affermò Hajime.

Akane strinse il moro in un abbraccio, prima di fare lo stesso con il fratello, a cui lasciò un bacio sulla guancia.

- Ci vediamo presto- affermò, allontanandosi dai due e lanciando uno sguardo a Hina, che dopo aver salutato l'ultima volta le sue amiche era passata ai suoi amici.

- Grazie mille per avermi accolta nel vostro gruppo- disse con un sorriso.

- È stato bellissimo averti con noi!- esclamò Makoto, commosso.

- Torna a trovarci quando vuoi!- lo seguì Kazushi, con lo stesso tono.

- Ragazzi, non fate gli idioti- borbottó Akkun, avvicinandosi alla ragazza - spero che tu sappia che comunque siamo ancora tuoi amici; se hai bisogno, conta su di noi- disse.

- Vi ringrazio-.

- Facci sapere se va tutto bene- disse Takuya.

- Certo. Prendetevi cura di voi- Hina gli rivolse un ultimo saluto con la mano, prima di allontanarsi verso le moto dei membri della Toman che avrebbero accompagnato lei e Akane.

Prima di partire, rivolse uno sguardo a Takemichi, che era rimasto leggermente in disparte; il ragazzo sorrise appena e annuì: loro in fondo si erano già salutati, non serviva dire altro.

Le moto partirono e Mikey si voltò verso i suoi compagni.

- Andiamo anche noi- ordinò, e tutti annuirono.

Salirono in moto, chi non sapeva andare dietro agli altri, e partirono, diretti verso il luogo dello scontro.

Takemichi, seduto dietro Mitsuya, lanciò uno sguardo preoccupato a Mikey: gli sembrava parecchio serio...

- Mikey sta svolgendo il suo ruolo da capo, ma vorrebbe con tutto sé stesso poter parlare tranquillamente con Izana e riportarlo indietro. Aiutiamolo in questo- disse Takashi.

- Certo- rispose il biondo: in qualche modo, lo avrebbe aiutato, a ogni costo.

Poco dopo, si fermarono davanti a quello che sembrava un vecchio parcheggio abbandonato... parecchio abbandonato, ormai non c'era neanche più asfalto, o forse non c'era mai stato visto che le linee di quelli che dovevano essere i parcheggi erano segnate direttamente sulla terra.

- Questo è il parcheggio del parco in cui Shinichiro li ha fatti incontrare la prima volta- affermò Keisuke; quel giorno era presente, conosceva quel luogo.

Chifuyu si guardò intorno: in effetti, poco distante da lì si vedeva un parco... anche se quel parcheggio era parecchio grande.

Lasciarono le moto poco lontano da esso, e mentre si avvicinavano al luogo dello scontro sentirono delle moto in lontananza.

Poco dopo, trovarono la Tenjiku non molto distante da loro; dovevano avere lasciato le moto lì vicino, come loro.

- Vedo che siete venuti!- esclamò Izana, camminando in avanti, seguito da Kakucho; poco dietro di loro, c'erano i fratelli Haitani, Madarame, Mocchi e Muto.

Sanzu si sforzò di tenere lo sguardo su Mikey, attento a proteggerlo da qualsiasi difficoltà; a quel bastardo ci avrebbe pensato dopo.

Per Angry fu più difficile, dato che Rindou lo stava fissando; vide suo fratello mettersi leggermente davanti a lui, e non sapeva se per proteggerlo dallo sguardo di Rindou o per convincere sé stesso a ignorare quello di Ran.

- È una guerra ufficiale Izana, non potevamo mancare- affermò Mikey.

- Mh? Per questo ti sei portato dietro tutti?- commentò Izana, lanciando uno sguardo a Shinichiro, che era rimasto in fondo alla formazione insieme a Wakasa, Akashi e Benkei.

- Volevo assistere; ma non interverremo contro di voi, non preoccuparti- dichiarò Shinichiro.

- Mi fa piacere sentirlo! Sarebbe stato poco divertente dover fare fuori tutti e tre i miei fratelli in una volta- commentò Izana, voltandosi verso Emma, che si sforzò di tenere lo sguardo fisso nel suo: sapeva bene che Izana non le avrebbe fatto del male direttamente, doveva mostrargli che non aveva paura.

- Basta con i giochetti Izana: se dobbiamo combattere, iniziamo- ordinò Mikey.

- Come preferisci- Izana allargò le braccia - allora... preparati a perdere, fratellino- si lanciò in avanti a una velocità impressionante, Mikey riuscì a malapena a parare il suo calcio prima di contrattaccare.

- Toman, all'attacco!- urlò, mentre le due gang iniziavano a correre una verso l'altra, pronte a scontrarsi.

- Ehm, Kazushi... qual'è il piano?- chiese Makoto, che stava cercando di rimanere leggermente indietro insieme all'amico.

- Mh? È quello che vi abbiamo comunicato- dichiarò Kazushi.

- Si ma... loro potrebbero averlo visto no? Non c'è altro?- chiese Makoto.

Yamagishi sorrise.

- È proprio perché l'hanno visto. Anche se sanno chi vogliamo fare scontrare con chi... ci basta essere più forti!- dichiarò Kazushi.

- Così mi piaci!- esclamò Akkun - forza, muoviamoci!-.

- Takemichi- Takuya affiancò l'amico - c'è qualcosa che non va. È vero che non so ancora bene usare il mio potere ma... non li percepisco come nemici- mormorò.

Takemichi alzò lo sguardo su Mikey: neanche lui... probabilmente, neanche lui li vedeva come dei veri nemici.

- Ti aiutiamo ad arrivare da lui, Takemichi- affermò Chifuyu, voltandosi verso il ragazzo e facendogli un sorriso - occupatene tu, va bene?- disse, prima di voltarsi e iniziare a combattere.

- Così si fa!- esclamò Keisuke, sorridendo: nella battaglia precedente era stato molto concentrato su Kazutora, ma Chifuyu combatteva ancora meglio di quanto ricordasse... ed era parecchio sexy mentre lo faceva.

Si voltò di scatto nell'avvertire qualcuno avvicinarsi a lui.

- To, guarda chi si rivede- ringhiò, fissando il ragazzo di fronte a lui.

Muto alzò le braccia al cielo.

- Sei tu che non ti sei accorto che fossi un traditore- commentò.

- Oh sì, me ne sono accorto- Keisuke si lanciò verso di lui - e non vedo l'ora di spaccarti la faccia!-.

- Vedremo se ci riuscirai, sono sempre stato il più forte tra i caposquadrone- dichiarò Yashuiro, schivando il suo pugno.

Fece per colpire, ma Baji gli bloccò il braccio.

- Adesso mi hai fatto davvero incazzare- ringhiò, sferrandogli un pugno in pancia: quel ragazzo... l'avrebbe pagata per aver abbandonato la Toman, Mikey e Sanzu.

Lo avrebbe preso a pugni finché non si fosse pentito in ginocchio per il dolore che aveva provocato a tutti loro.

- Chifuyu-. Il ragazzo si voltò, e vide Kazutora e Ryusei andare verso di lui.

- Ditemi-.

- Baji ha bisogno di una mano?- chiese Kazutora.

Chifuyu fece un sorriso.

- Non preoccupatevi, intende prenderlo a pugni finché non sarà a terra. Voi non avete un generale contro cui combatterete vero?- chiese, e i due scossero la testa.

- Allora forse è meglio... che cerchiate di raggiungere Mikey- mormorò, voltandosi.

Riusciva a percepire ciò che gli stava intorno, se si concentrava su una persona in particolare riusciva a capire cosa volesse davvero.

Ma Baji, la sera prima, gli aveva detto qualcosa di strano: Baby, potresti sentire tante cose domani, ma la scelta migliore è che ti limiti a combattere. Non pensare a Izana, concentrati su di noi.

Probabilmente quel ragazzo sapeva più cose di quante avesse detto, visto che era stato collegato a Izana per molto tempo... ma questa volta, Chifuyu poteva capire meglio come mai non l'avesse detto.

- Come il nostro nuovo capo spirituale desidera- rise Ryusei, mentre si voltava per tirare un calcio a un ragazzo che si stava avvicinando e rischiava di interrompere il loro summit.

Chifuyu arrossí leggermente.

- Scusate, non volevo darvi qualche ordine o simili- mormorò, imbarazzato.

- Non preoccuparti: noi siamo molto più adatti alle risse, sul lato psicologico meglio che ci facciamo guidare- rise Ryusei.

- Suke si è trovato proprio un ragazzo che fa per lui- dichiarò Kazutora, prima di voltarsi - forza Sei, andiamo a prestare un po' di persone e liberare la strada!- urlò, iniziando a correre, seguito dal ragazzo.

Anche Chifuyu si voltò e riprese a combattere, cercando di rimanere vicino a Baji: il ragazzo se la stava cavando più che bene, ma gli sarebbe rimasto vicino a ogni costo.

- Intendi rimanergli appiccicato tutto il tempo? La vedo dura che riesca a combatterli così- commentò Shion, fissando i due ragazzi di fronte a lui.

- Non ti lascerò avvicinare a Pah- ringhiò Peh-yan.

- Devo combattere contro il comandante, non contro un debole sottoposto- affermò Shion.

Gli avevano detto che Pah-chin era incline ad alterarsi facilmente, invece il ragazzo si limitò a fissarlo con espressione indecifrabile.

- Peh, mettilo al tappeto, io ti tengo gli altri lontani- affermò, voltandosi.

- Pensi di potermi dare le spalle in questo modo?- Shion sorrise mentre apriva le mani, facendosi comparire addosso due tirapugni - peggio per te, sarai tu a morire!- si lanciò contro di lui.

- Guarda che ti sbagli. Mi fido ciecamente delle abilità di Peh... è molto più forte di quanto sembri- dichiarò Pah-chin, mentre il maggiore colpiva Madarame con un pugno, spedendolo a terra.

- Per avvicinarti a Pah dovrai passare sul mio cadavere!- urlò il ragazzo, lanciandosi nuovamente contro il biondo: non avrebbe lasciato che qualcuno gli facesse del male, lo avrebbe protetto fino alla fine.

- Il tuo amico Madarame si sta facendo massacrare eh?- commentò Ran, osservando la scena, divertito.

- Ran, puoi concentrarti sui due ragazzi di fronte a noi?- ribattè Rindou, fissando Hakkai e Mitsuya.

- Oh, giusto, i nostri avversari sono loro- affermò Ran, tornando a guardare i due ragazzi.

- Vogliamo iniziare si o no?- commento Takashi; quei due erano avversari temibili, e sapeva bene quanto sapessero essere spietati... dovevano stare attenti.

- Volentieri- rispose Ran, mentre Rindou allungava le mani; in un attimo, i due ragazzi si ritrovarono immobilizzati.

- Tsk, la stanno contrastando: dev'essere il potere del lilla- affermò Rindou, notando che stava facendo fatica a tenere fermo il suo potere.

- Allora- Ran fece un piccolo sorriso e strinse il suo bastone di ferro - facciamo fuori quell'altro!- esclamò, lanciandosi contro Hakkai.

- Fermo!- ordinò il minore, e Ran si bloccò; Hakkai iniziò a sentire il suo corpo liberarsi leggermente, ma si sentì improvvisamente colpire allo stomaco.

- Hakkai!- Takashi intensificò il suo potere; infondere coraggio non era certo qualcosa che poteva sbloccare il fisico, ma poteva aiutare le loro menti a farli sbloccare più velocemente.

Si lanciò in avanti, deciso a colpire Rindou, ma dovette bloccarsi per schivare il bastone di Ran.

- Vediamo come te la cavi se ti spezzo qualche osso- Ran allungò la mano verso il ragazzo, ma venne bloccato dalla voce di Hakkai.

- Non usare il tuo potere!- ordinò il ragazzo.

- Tsk, sei fastidioso: ma ho ancora questo- affermò Ran, alzando il bastone e puntandolo contro Mitsuya - immagino che tenere quel tuo potere attivo ti faccia sprecare un po' di energie no?-.

- Questo non significa che non possa batterti- ribattè Takashi, mettendosi in posizione; ma si sentì bloccare di nuovo.

- Non sarà così semplice- dichiarò Rindou, tenendo una mano puntata contro ognuno dei due ragazzi.

Hakkai serrò le labbra: quei due stavano puntando prima a Mitsuya... doveva fare qualcosa per aiutarlo. Quella volta, doveva essere lui a fare qualcosa per il ragazzo.

Chiuse per un attimo gli occhi, cercando di concentrarsi.

- Muoviti- sussurró.

Avvertì il suo ordine attraversargli tutto il corpo, cercando di contrastare il potere di Rindou; riaprí gli occhi e osservò la situazione.

Rindou era ancora fermo, stava facendo fatica, mentre Ran sembrava non vedere l'ora di colpire Mitsuya, ancora immobile.

Il maggiore spostò lo sguardo su Hakkai, che gli fece un piccolo sorriso; dopodiché, scattò in avanti.

Rindou si voltò di scatto, sorpreso, e sentì Hakkai afferrarlo improvvisamente.

- Ma cosa...-.

- Taka-chan, lo affido a te!- urlò, prima di allontanarsi; se avesse portato via Rindou, Mitsuya sarebbe sicuramente riuscito a battere Ran, e se lui avesse potuto contrastare il potere di Rindou sarebbe riuscito a batterlo.

- Rindou!- prima che Ran potesse cercare di seguire il fratello, venne colpito con un pugno in volto.

- Bene: vediamo cosa riesci a fare adesso- disse Takashi, preparandosi a colpire di nuovo, senza riuscire a smettere di sorridere: Hakkai aveva privato Ran del suo potere e allontanato Rindou... era diventato molto più sicuro di sé, e anche più forte.

Era davvero fiero di lui, era cresciuto parecchio, e non poteva fare altro che amarlo sempre di più per questo; era certo che presto sarebbe riuscito a dirglielo.

- Pensavo di doverli andare ad aiutare, invece...- commentò Yuzuha, osservando i due ragazzi: se la stavano cavando alla grande, gli Haitani erano quasi a terra ormai.

- Pare che tuo fratello sia cresciuto eh?- commentò Emma, affiancando la ragazza.

- Tutti i nostri cari fratelli stanno crescendo!- esclamò Senju, raggiungendo le due ragazze dopo aver messo due nemici al tappeto - sei più tranquilla adesso?- chiese.

- Si. Emma, sicura di non volerti avvicinare al centro?- chiese Yuzuha, ma la ragazza scosse la testa.

- Izana e Mikey hanno bisogno di scontrarsi; io parlerò dopo con mio fratello- affermò lei.

- Allora, facciamo in modo che tu possa parlarci in fretta- Senju si lanciò nuovamente in avanti, seguita dalla bionda.

Yuzuha lanciò un'ultima occhiata a suo fratello, prima di seguirle: pareva che se la sarebbe cavata senza problemi.

Non era l'unica che stava tenendo d'occhio quella battaglia, anche Angry stava cercando di controllare come andasse: era chiaro che Hakkai stesse vincendo, e se da un lato ne era felice, dall'altro...

- Non ti distrarre!-. Si voltò di scatto, in tempo per schivare il pugno di Mocchi.

- Che c'è, non puoi usare il tuo potere eh?- commentò il moro, divertito - lascerai che tuo fratello faccia quella fine?-.

Angry lanciò uno sguardo al fratello, che stava cercando di rialzarsi.

- Bastardo, levami quest'etichetta di dosso! Io non sono debole!- ringhiò Smiley.

- Bè, finché avrai quell'etichetta attaccata lo sarai- affermò Kanji, tornando a guardare Angry - così posso sconfiggervi uno alla volta-.

- Lascialo in pace- ringhiò Smiley; sapeva bene che suo fratello era forte, ma sapeva anche quanto gli costasse quella forza.

- Posso farcela fratellone, tranquillo- mormorò Angry, mentre iniziava a richiamare il suo potere; non gli ci volle molto, visto che suo fratello era a terra, aveva bisogno di lui... e tra i loro nemici c'era il ragazzo che amava.

Le lacrime iniziarono a scorrere sul suo volto mentre si lanciava contro Mochizuki.

Smiley serrò le labbra: avrebbe dovuto combattere lui contro Mocchi... suo fratello era forte, ma era anche sensibile, voleva che usasse il suo potere il meno possibile, soprattutto dato quanto si stancava in seguito.

Però, ancora non era abbastanza forte: doveva diventarlo di più, molto di più; e doveva farlo senza lasciarsi troppo andare, prima di fare davvero del male a qualcuno.

Ma per colpa sua, suo fratello rischiava comunque di soffrire: aveva senso... provare a trattenersi in quel modo?

Vide Mocchi finire a terra e suo fratello voltarsi verso di lui.

- Ci penso io- affermò, prima di riprendere a combattere; avrebbe mostrato a suo fratello che era forte, e in quel modo sarebbe riuscito anche a fargli accettare la sua relazione... e, forse, anche Ran.

- Pare che ci sia meno bisogno del nostro aiuto di quanto pensassi- comentò Hajime.

- Nostro? Sto combattendo principalmente io- gli fece notare Seishu, mandando a terra l'ennesimo nemico.

- Lo so- rispose Hajime - ma è perché avverto qualcosa di strano, in tutti quanti-.

- Cosa intendi?- chiese Seishu, senza smettere di combattere.

- Non ne sono sicuro ma... cerchiamo di avvicinarci agli altri. Sta arrivando troppa gente- affermò, notando che nuovi membri della Tenjiku stavano entrando nella zona dello scontro.

Anzi... non erano solo membri della Tenjiku.

- Pare che i loro amici stiano venendo a farci visita- mormorò.

- Pare che i vostri amichetti siano a terra eh?- commentò Haruchiyo, sorridendo.

Kakucho lo fissò, senza dire niente. Era vero, i cinque generali della Tenjiku erano praticamente tutti sconfitti, ma anche la Toman aveva alcune perdite, anche se tutti i membri più importanti erano ancora in piedi.

- Allora, mi lasci passare o vuoi fare la loro stessa fine?- commentò Haruchiyo, lanciando uno sguardo alle spalle del ragazzo.

Mikey e Izana stavano combattendo ininterrottamente dall'inizio, ma non era questo che lo preoccupava: Draken era troppo lontano dal loro capo.

Ogni volta che metteva a terra i suoi nemici, ne comparivano altri, sempre di più: pareva quasi che metà della Tenjiku fosse tutta contro di lui.

E lui invece era bloccato da Kakucho... l'avrebbe anche fatto fuori, ma sapeva che, se Mikey rivoleva Izana nella Toman, Kakucho era sicuramente compreso nel pacchetto, anzi, era essenziale, per cui doveva limitarsi a batterlo.

Ma Kakucho non l'avrebbe fatto passare facilmente: Izana doveva combattere contro Mikey, e nessun altro.

- Non ti lascerò passare, Sanzu- affermò, mettendosi di nuovo in posizione da combattimento.

- Che peccato... vorrà dire che ti farò parecchio male!- urlò Haruchiyo, prima di lanciarsi contro il moro.

- Pare che nessuno due tuoi amici riesca a raggiungerti eh?- commentò Izana, mentre il suo calcio si scontrava a mezz'aria con quello di Mikey.

Il biondo lanciò uno sguardo intorno a lui: Sanzu era bloccato da Kakucho, Ken-chin aveva ancora un esercito intorno... e per qualche motivo, nel cercare Takemitchy, lo trovò bloccato a sua volta.

- Cerchi di isolarmi per rendermi più debole? Non succederà. Sono più forte di te Izana, lo sono sempre stato- affermò Mikey.

- Davvero? Pensi di essere più forte? Eppure, Kisaki è ancora in giro, e io non sono ancora sconfitto. Pensi davvero di essere abbastanza forte da battermi, Mikey?- commentò Izana, fissandolo negli occhi.

Mikey si accorse troppo tardi che Izana aveva attivato il suo potere; aveva sperato in uno scontro alla pari contro suo fratello, ma a quanto pare Izana non la pensava allo stesso modo.

Mikey cercò di colpirlo nuovamente, ma davanti a lui non c'era più Izana, non c'era più quel campo di battaglia.

Adesso, davanti a lui c'era la devastazione: c'erano i suoi amici, tutti a terra, pieni di sangue, morenti.

Si guardò freneticamente intorno, nella speranza di riuscire a vedere qualcuno ancora in piedi, ma non c'era nessuno.

Li osservò uno per uno: Smiley ed Angry, con i capelli incrostati di sangue, uno di fianco all'altro, svenuti.

Sanzu, con la spada stretta in mano, i capelli bianchi ormai sporchi di rosso e il corpo tremante.

Kazutora in un angolo, rannicchiato su sé stesso, con ferite ovunque, e di fianco Ryusei, sdraiato a terra con in mano un coltello insanguinato.

Pah-chin a terra, gli occhi rovesciati all'indietro, con Peh-yan sopra di lui, circondato dal sangue, come se avesse cercato di proteggerlo.

Mitsuya e Hakkai, le mani intrecciate tra di loro, immobili a terra, pieni di ferite.

Baji, con una lama nel ventre, a terra, pallido, e sdraiato di fianco a lui Chifuyu che piangeva con le ultime forze che gli erano rimaste.

Suo fratello Shinichiro, stretto a Wakasa, anche loro a terra, con Akashi e Benkei sdraiati poco avanti rispetto a loro.

Sua sorella, immobile, il volto pieno di sangue, a terra in mezzo a Yuzuha e Senju, entrambe che non riuscivano più a muoversi.

Ken-chin, con ferite su tutto il corpo, il volto pieno di sangue, lo stesso che si stava continuando a espandere intorno alla sua figura, uscendo dal suo corpo.

E poi, Takemitchy. Lui, in mezzo ai suoi amici svenuti, che tossiva, pieno di sangue; cercava di alzarsi, ma ogni volta che ci provava il suo sguardo si riempieva di dolore, e nuovo sangue usciva dal suo corpo.

Mieky avvertì il suo respiro farsi pesante, non riusciva a muovere il suo corpo, a capire cosa fare, a raggiungerli, a parlare, a urlare, a fare qualsiasi cosa.

Avvertì una risata e si voltò di scatto: Izana era di fronte a lui, i generali della Tenjiku a terra intorno alla sua figura, Kakucho compreso.

E di fianco al ragazzo, Kisaki, con una mano sulla sua spalla, e Hanma di fianco a lui che rideva.

- Arrenditi Mikey- era Izana a parlare, ma la voce era quella di Kisaki - tu non sei forte, tu non puoi salvarli. Non in questo stato. Tu devi ucciderli, per salvarli-.

Mikey provò a dire qualcosa, ma la voce non gli usciva.

- Uccidici, Mikey: e poi, se vorrai, potrai salvarli... o uccidere anche loro. Così, non ci sarà più nessuno che ti potrà tradire, nessuno che potrà farti del male: potrai ottenere tutti ciò che vorrai- dichiarò.

Mikey sentì il suo corpo tremare appena: non voleva sentire quella sofferenza, non voleva più provare quei sentimenti, non voleva continuare a tremare in quel modo, essere così inerme, impotente.

Debole.

Non poteva fare niente per i suoi amici: era troppo debole per salvarli.

Avvertì qualcosa crescere dentro di lui: quell'oscuritá, quella che derivava sempre dai suoi sentimenti più disperati, quella che si nutriva della sua rabbia, del suo dolore, delle sue paure.

Quella che cercava a tutti i costi di tenere dentro di lui, e che non poteva fare a meno di richiamare ogni volta che aveva paura, ogni volta che aveva bisogno di sentirsi ancora più forte.

- Uccidi, Mikey: diventa forte-.

- Mikey!- Draken provò a raggiungere l'amico, ma erano ancora in troppi a stargli addosso: per quanti ne buttasse giù, continuavano a tornare.

E non solo contro di lui: tutti quanti, seppure stessero riuscendo a combattere, erano in difficoltà; il numero dei nemici cresceva nonostante loro stessero continuando ad abbatterne.

La situazione non gli piaceva, e ancora meno lo stato di Mikey: immobile, gli stava dando le spalle, ma nonostante questo lui riusciva a percepire la rabbia che si stava espandendo nel corpo del ragazzo, la sua forza che cresceva, come se volesse trasformarlo in qualcosa che in realtà non era.

Doveva essere stato colpito dal Terrore Mentale di Izana: se non fossero riusciti a fermarlo prima che accadesse... sarebbe stato tutto inutile.

D'un tratto, vide qualcosa: qualcuno che si stava avvicinando a Mikey.

- Takemitchy?- mormoró, sorpreso.

Il ragazzo stava correndo verso Mikey, ignorando tutte le persone che glia andavano contro: Kazutora, Ryusei, Inui e Koko erano intorno a lui, cercando di spianargli la strada, colpendo chiunque si avvicinasse.

Avevano solo un obiettivo: fare in modo che quel ragazzo raggiungesse Mikey.

Kakucho se ne accorse e fece per avvicinarsi, ma si trovò la spada di Sanzu alla gola.

- Non ci provare o ti uccido, fregandomene di chi tu sia- ringhiò; lui non poteva riuscire a raggiungere Mikey, e anche se l'avesse fatto non avrebbe potuto fermarlo, anzi, il suo compito sarebbe stato affiancarlo per aiutarlo.

Ma forse quel ragazzo... forse quel ragazzo poteva aiutarlo a non commettere uno degli errori più gravi della sua vita.

- Mikey-kun!- urlò Takemichi, continuando a correre.

Mieky parve non sentirlo: fissava Izana, con uno sguardo vuoto, la rabbia che sembrava uscire dal suo corpo, e un'espressione che metta paura.

- Era da tempo che non ti vedevo così, fratellino... da quando hai quasi ucciso il tuo amico Kazutora- commentò Izana - vuoi uccidere anche me?-.

Mikey fece un passo verso di lui, quando all'improvviso sentì un paio di braccia bloccarlo.

- Mikey-kun, fermati!- urlò Takemichi, con il fiatone, ma felice di essere riuscito a bloccarlo.

Mikey si bloccò per un attimo. Non era come la volta precedente, non era la rabbia ad aver portato a tutto quello: era stata la paura, di non essere abbastanza forte, di non riuscire a proteggergli.

Di finire per fargli del male.

- Mikey-kun, non serve che fai tutto questo: noi stiamo bene. Siamo qui per aiutarti a riportare tuo fratello a casa: siamo qui tutti insieme per te. Non combattere da solo. Tu puoi riuscire a farlo tornare- dichiarò Takemichi, tenendolo stretto: se Mikey avesse provato a ribellarsi, non avrebbe avuto possibilità, ma doveva cercare di fermarlo prima.

- Wow... quel ragazzo ti è più caro di quanto pensassi, eh Mikey?- commentò Izana - eppure, tu l'hai comunque lanciato via... bel modo per ricambiare-.

Takemichi sentì Mikey irrigidirsi e lo strinse leggermente più forte.

- Mikey-kun, sto bene: te l'ho detto, non me la sono presa per quello. Io sono qui per aiutarti Mikey, non mi importa a quale prezzo, perché so bene chi sei e so che farai del bene a tutti noi. Lascia che ti aiutiamo- sussurró.

Mikey deglutì appena: solo lui poteva battere Izana... come potevano aiutarlo loro? Cosa potevano fare, contro un nemico simile?

Poco, davvero poco... ma erano lì comunque, erano lì per lui, per aiutarlo.

Per aiutarlo non a uccidere suo fratello, ma per riportarlo indietro: per fare in modo che potessero essere di nuovo tutti insieme.

- Vedi di ascoltarlo Mikey! Noi qui ci stiamo solo divertendo a menare sti bastardi; siamo pronti a trascinarli indietro per i capelli al tuo ordine!- urlò Draken.

- Non sono tornato in vita per vederti fare l'idiota, combatti bene deficente!- urlò Keisuke.

- Noi li abbiamo atterrati tutti, non vorrai mica che li finiamo prima di te!- commentò Kazutora.

- Insomma, sei il nostro capo, vedi di muoverti o saremo costretti ad andare a mangiare senza di te!- dichiarò Takashi.

- Vedi di divertirti a combattere, altrimenti è inutile che lo fai!- urlò Pah-chin.

- Spacchiamo ancora un po' di culi!- rise Smiley, tirandosi su.

- Mikey, noi siamo con te- dichiarò Haruchiyo, fissandolo: qualsiasi cosa avesse deciso di fare... lui l'avrebbe seguito.

Mikey sentì una mano poggiarsi sulla sua e si voltò, trovandosi di fronte il sorriso dolce di sua sorella; era riuscita ad arrivare lì grazie al suo potere e alle sue amiche, anche se a fatica.

- Decidi tu cosa vuoi fare, fratellone- affermò.

Mikey la fissò per un attimo, mentre sentiva la presa su di lui diminuire.

Takemichi si mise dall'altro lato del ragazzo e gli rivolse un sorriso.

- Cosa vuoi fare?- chiese.

Mikey li fissò entrambi, prima di voltarsi a guardare i suoi amici: stavano ancora combattendo, e stavamo tutti bene.

Erano lì con lui, erano lì per seguirlo, per esaudire i suoi desideri.

Lui in fondo era il capo della Toman, era lui che doveva guidarli: e avrebbe cercato di farlo al meglio.

Sentì pian piano la sensazione che aveva provato fino a un attimo prima calare, lasciando nuovamente la sua mente libera: lui era lì per sconfiggere la Tenjiku, per riportare suo fratello a casa, insieme a loro, per tornare a essere una famiglia.

Fece un piccolo sorriso.

- Non preoccupatevi: so bene cosa voglio fare- dichiaró, lasciando la mano di Emma; tornò serio e alzò lo sguardo su Izana.

- Ti riporterò indietro Izana: smettila di usare il tuo potere e sconfiggimi lealmente. Se ci riuscirai, ti lascerò in pace; se non ci riuscirai, tu e tutta la Tenjiku vi unirete alla Toman- dichiarò Mikey.

- Una proposta allettante... quella di distruggerti ovviamente- affermò Izana.

- Emma, Takemitchy, allontanatevi- ordinò Mikey, e i due ragazzi fecero un paio di passi indietro mentre lui si avvicinava a Izana.

Lo fissò negli occhi.

- Sicuro di non voler tornare di tua spontanea volontà?- chiese.

- E tu sei davvero sicuro di potermi battere? Se dovessi sconfiggerti, chissà quante cose potresti perdere...- commentò Izana, un sorriso beffardo in volto, e una punta d'orgoglio che cercò in tutti i modi di tenere celata.

- Non perderò. Proteggerò tutti loro, e anche te: non so cosa Kisaki ti abbia promesso, ma sai bene che non ci si può fidare di lui. Sconfiggiamolo insieme-.

Izana scoppiò a ridere.

- Kisaki mi ha promesso molto più di quanto potresti mai darmi tu! Potrò avere la mia famiglia e tutto il potere che voglio senza più averti tra i piedi- dichiarò.

Mikey fece un passo in avanti.

- Io sono parte della tua famiglia. E in ogni caso, sai bene che Kisaki non ti darà mai ciò che ha promesso- affermò.

- Vorrà dire che ucciderò anche loro. Ma intanto, perché non risolviamo la questione tra noi due?- ribattè Izana.

- Con molto piacere-. Quasi contemporaneamente, i due ragazzi si gettarono uno verso l'altro, riprendendo a combattere.

- Sono due furie...- mormorò Takemichi, osservandoli: Mikey gli sembrava ancora più forte del solito, eppure non stava usando la sua rabbia...

Fece un piccolo sorriso: poteva farcela, poteva davvero farcela.

- I miei fratelli sono sempre stati molto forti... Shinichiro è l'unico che non si è mai impegnato nel combattimento- rise Emma - però tutti, si sono sempre impegnati per Mikey... anche Izana- dichiarò.

- Senti qualcosa di oscuro dentro di te vero?-.

Mikey alzò lo sguardo su Izana, in piedi di fronte all'altalena dove lui si stava dondolando.

- Come lo sai?- mormorò.

- Provo qualcosa di simile. Per essere stato abbandonato da mia madre, per la fatica che faccio a fidarmi degli altri, per questa follia che ho dentro di me. Però...- si voltò verso Mikey - se questo ti renderà cattivo, dipende solo da come agisci tu-.

Mikey serrò le labbra: lui non voleva essere cattivo, voleva salvare la sua famiglia. Ed era ciò che avrebbe fatto.

Draken sorrise: quel ragazzo era davvero incredibile... sia Mikey, sia Takemichi.

Si sentiva come se gli fosse appena tornata tutta la forza che aveva prima di iniziare quella battaglia.

- Non sarò certo da meno! Fatevi sotto!- urlò, riprendendo a combattere.

- Con molto piacere!-. Si voltò di scatto, in tempo per intercettare il pugno diretto al suo volto; una risata sgorgò dalle labbra del suo nemico e il ragazzo sbarró gli occhi.

- Hanma. Che diamine ci fai qui?- ringhiò, fissando il ragazzo di fronte a lui.

- Ma come, non ti mancavo?- Shuji spalancò le braccia - sono venuto a dare un po' di supporto al nostro alleato Izana, ovviamente!- esclamò.

- Tsk, la tua presenza mi è totalmente indifferente: vi abbiamo già battuti una volta, lo faremo si nuovo- affermò Draken.

- E chi ti dice che siamo qui per battervi?-.

Draken, che stava per attaccarlo, si bloccò all'improvviso.

- Cosa stai dicendo?- ringhiò.

- Bè, a te posso dirlo, visto che farai anche tu quella fine... sai bene che Kisaki vuole Mikey! Per controllarlo totalmente, deve distruggerlo no? Prima il suo fratellone, e poi... gli porterà via la sua amata sorellina!- esclamò Shuji.

Draken sbarró gli occhi e si voltò di scatto: eccolo lì, Kisaki che si muoveva nella folla, confondendosi tra i guerrieri grazie alla divisa della Tenjiku che indossava, che si stava dirigendo verso Emma... con una pistola.

Draken fece per urlare per avvertirla, ma Hanma lo attaccò nuovamente.

- Pensi che te lo lascerò fare?- rise; Draken serrò le labbra.

- Lo farà qualcun altro al posto mio- affermò.

- Takemitchy!- l'urlo di Peh-yan si sparse per tutta la radura e il ragazzo si voltò, notando che Pah gli stava dicendo qualcosa, che il ragazzo si affrettò a comunicargli - porta Emma via da lì!-.

Sentirono il rumore di uno sparo ed entrambi si voltarono nel notare Kisaki dietro di loro.

- Merda; Emma, stai attenta- Takemichi afferrò il braccio della ragazza e la tirò dietro di sé, mentre cercava di capire cosa fare: se fossero scappati, avrebbe potuto colpire loro, o qualcun altro... dovevano fare qualcosa.

- Emma! Takemitchy!- Mikey fece per correre verso di loro, ma si sentì afferrare per un braccio.

Si voltò per abbattere Izana e andare da loro, ma non lo trovò: il ragazzo si era già fiondato in avanti.

Con un calcio, fece volare di mano la pistola a Kisaki, che sbarró gli occhi.

- Che diamine fai?- ringhiò, fissando il maggiore mentre riatterrava di fronte a lui.

- È il momento di mettere fine a questa farsa, Kisaki- Izana lo fissò negli occhi - è il momento di mettere fine al tuo regno-.

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