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CAPITOLO XXIV.

Kazutora rimase immobile, completamente preso alla sprovvista da quel gesto; le sue labbra ricambiarono automaticamente il bacio mentre migliaia di sentimenti vorticavano dentro di lui.

Di sicuro era arrabbiato con quel ragazzo che, anni prima, se n'era andato, abbandonandolo completamente; ma in quel momento, il senso di colpa e il bisogno di qualcuno che lo aiutasse, che attenuasse il suo dolore e lo facesse stare meglio, era più forte di qualsiasi altra cosa. Infatti, i suoi occhi si riempirono di lacrime in un attimo.

Ryusei si staccò da lui e gli rivolse un sorriso, mentre allungava la mano e gliela poggiava sulla guancia.

- Un attimo e torno da te, d'accordo? Dopo ne parleremo, intanto aspettami qui tesoro- gli diede un bacio veloce sulla fronte, dopodiché si voltò verso il corpo di Baji.

Il sorriso svanì dal suo volto mentre si avvicinava; ignorando gli sguardi di tutti, si inginocchiò di fianco al corpo, dall'altra parte rispetto a Chifuyu, che lo fissava con aria confusa.

- Ciao Keisuke; è un po' che non ci vediamo... e come al solito, tu ti sei cacciato nei guai. Ho rischiato di volare dalla moto per colpa del dolore sai? Non avresti dovuto farmi questo. Quando tornerai in vita, mi dovrai offrire parecchio da bere per rimediare- fece per allungare una mano verso il ragazzo, ma Chifuyu automaticamente tirò Baji più verso di sé, come se temesse che qualcuno gliel'avrebbe potuto portare via.

Ryusei alzò lo sguardo su di lui e non potè fare a meno di sorridere per la sua tenerezza.

- Immagino tu sia il ragazzo di Keisuke. Sono Ryusei Satou, sono suo amico da un po' di tempo- si presentò.

- Matsuno Chifuyu- mormorò il biondo, e Ryusei gli rivolse un altro sorriso.

- Tieni parecchio a Baji, eh?- commentò, prima di alzarsi.

- Per chi non mi conoscesse, o non si ricordasse di me, sono Ryusei Satou. Andavo alle medie con Keisuke, l'idiota mi ha trascinato nella Toman... e nel letto del suo migliore amico- ridacchiò mentre iniziava a camminare - me ne sono andato cinque anni fa, dopo la battaglia contro la Black Dragon. Kisaki aveva preso il possesso della mia mente e ha cercato di farmi ammazzare i miei compagni... Dopo il primo omicidio pensavamo si fosse fermato, ma anche se non lo sentivo aveva ancora il controllo su di me, per cui, d'accordo con il nostro capo, ho deciso di sparire. Ho fondato una gang fuori Tokyo, ma quando ho saputo di questa battaglia l'ho distrutta per poter tornare- si fermò di fronte a Takemichi, che sussultò leggermente, sorpreso da quel gesto.

- Il mio potere, Controllo, aiuta le persone che tocco a tenere sotto controllo i loro poteri, e può anche aiutare a capire come usarli. Se accetterai il mio aiuto, ti insegnerò a usare il tuo potere per riportare in vita quell'idiota di Keisuke- Ryusei si voltò verso Mikey - sempre che il nostro capo sia d'accordo-.

Mikey rimase in silenzio per un attimo, gli sguardi di tutti puntati su di lui.

Fece un respiro profondo, prima di alzare lo sguardo, e i suoi amici non poterono che sospirare nel vedere che era tornato in sé.

- Akashi. Benkei. Vorrei che voi portaste il corpo di Baji alla dimora di Koko insieme a lui e Inui: lí sarà al sicuro. Chifuyu, so che ti chiedo tanto, ma vorrei che ti separassi dal corpo di Baji e partecipassi alla riunione in qualità di capitano provvisorio del primo squadrone-.

Il ragazzo, ancora troppo stanco per parlare, annuì flebilmente, mentre tornava a guardare Baji.

- Mi occuperò io di tutto Baji-san, non temere, farò in modo che torniamo insieme- mormoró.

- Yuzuha, Senju, andate con loro per proteggerli. Emma, vorrei che invece tu scortassi Hina e Makoto nell'infemeria perché aiutino i feriti. Akkun, Takuya, Yamagishi: se non siete feriti, aiutateli. Tutti i caposquadrone con i loro vice, più Takemitchy, Kazutora, Ryusei, Shinichiro e Wakasa, se non sono troppo feriti si dirigano subito in sala riunione- ordinò - cercate di rimandare tutte le altre questioni a dopo- concluse, prima di dirigersi verso l'uscita dalla rimessa.

Draken lo affiancò, mentre anche gli altri lo seguivano, in silenzio.

A rimanere, oltre alla squadra di Emma che stava aiutando i feriti a rialzarsi, rimase solo chi doveva portare via il corpo di Baji, più Chifuyu e Takemichi.

Inui si chinò di fronte al ragazzo.

- Chifuyu, so che non mi conosci e non sei obbligato a fidarti di me ma... Baji ha fatto tanto anche per noi. Faremo di tutto per potervi aiutare. Ce lo puoi lasciare?- chiese.

Chifuyu annuì, ma ancora non accennò a lasciare il corpo del ragazzo.

Takemichi lo raggiunse e gli mise una mano sulla spalla, facendolo voltare verso di lui.

Gli rivolse un sorriso.

- Lo riporteremo da te, non temere-.

Chifuyu annuì appena e si voltò di nuovo verso Baji.

- A presto, Baji-san- mormorò, chinandosi a lasciargli un bacio sulla fronte; dopodiché, gli alzò delicatamente la testa e gliela posò sulle gambe di Inui, prima di alzarsi e seguire Takemichi fino all'uscita.

- Benkei, dovrebbero esserci un paio di persone al bar a quest'ora... sai no, Osanai e Kiyomasa, quei due che Pah-chin ci ha fatto assumere perché sapeva che erano spie e voleva che li tenessimo d'occhio- disse Hajime.

- Vuoi che vi scambi con loro?- chiese Benkei.

- Si: io e Inui inizieremo a preparare il necessario, mentre Akashi sistema il suo corpo- affermò Hajime.

- Va bene- rispose Benkei, mentre Akashi prendeva in custodia il corpo di Baji.

Benkei batté le mani, e un attimo dopo i due ragazzi si trovarono all'entrata del bar.

Non fecero in tempo a dire niente perché il cellulare di Inui squillò; il ragazzo lo tirò fuori dalla tasca e si affrettò a rispondere.

- Dimmi Hakkai- disse.

- Inui, Mikey ha chiesto se, una volta sistemato il corpo di Baji, potreste venire anche voi due alla riunione. Ve la sentite?-.

Inui alzò lo sguardo su Koko, che annuì.

- Saremo lì- rispose.

- Perfetto, grazie- disse Hakkai, per poi chiudere la chiamata.

- Muoviamoci- disse Hajime, entrando nel locale.

Inui lo fissò: quello era il momento sbagliato per parlarci, ma sapeva che lo stesso pensiero aveva attraversato le menti di entrambi.

Se era possibile fare tornare in vita Baji... forse, avrebbero avuto l'occasione di riavere anche Akane.

...

- Visto? È andato tutto bene- affermò Izana - Muto, spegni pure-.

Il biondo annuì e disattivò il suo potere, appoggiandosi allo schienale della poltrona e chiudendo gli occhi per riprendere un po' di energie.

Izana si voltò verso i due fratelli.

- Avete visto? Adesso potete andare dove volete!- dichiarò con un sorriso.

- Grazie- borbottó ironicamente Ran, guadagnandosi una gomitata dal minore.

- Andiamo Ran- mormorò Rindou; il maggiore sbuffò, ma lo seguí fuori dall'appartamento.

Camminarono in silenzio, diretti al loro piano, ma prima di entrare in casa Ran bloccò il fratello.

- Vuoi andare da lui? Ti posso dare una mano a tenere Smiley lontano- propose.

Rindou serrò le labbra.

- Fosse per me, sarei corso a stringerlo già ore fa; anzi, non l'avrei prorpio fatto partecipare a quella battaglia. Ma so che Angry, per quanto possa sembrare un cucciolo spaventato, è molto forte; in questo momento sarà alla riunione, e dopo probabilmente lui e suo fratello avranno bisogno di stare insieme. Andrò comunque da lui presto ma... non ora- mormorò.

Ran lo fissò per un attimo, poi fece un piccolo sorriso.

- Stai proprio crescendo fratellino!- esclamò, allungando la mano e scompigliandogli appena i capelli; poi diventò serio - spero che Izana faccia la scelta giusta. Non so come faremmo... se ci trovassimo a combattere contro di loro- mormoró.

Rindou serrò le labbra, poi entrò in casa senza dire altro.

- Izana, sicuro di non volergli dire niente?- chiese Kakucho, mentre il ragazzo sdraiato di fianco a lui gli accarezzava il petto.

- Sanno già no? Abbiamo un patto con Kisaki per cui non interverremo, e lui ci aiuterà ad acquisire più potere. Non c'è altro-.

Kakucho sospirò, poi si voltò appena e lo strinse a sé; avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma sapeva che Izana avrebbe continuato a negare.

Se solo quel giorno fosse stato con lui...

Izana chiuse gli occhi, accoccolandosi contro il ragazzo.

- Hai paura della follia vero?-.

- Chi non avrebbe paura della follia?-.

- Lasciala andare, ogni tanto, altrimenti rischi di impazzire davvero-.

- Andrà tutto bene: sarò sempre con te- sussurró Kakucho.

Izana non rispose, ma sperava davvero che sarebbe riuscito a fare andare tutto bene.

...

Quando Inui e Koko entrarono nella sala delle riunioni, c'era silenzio, stavano tutti aspettando.

Draken indicò una sedia libera ai due ragazzi; Inui fece cenno a Koko di sedersi, e si sistemò dietro di lui, prorpio come gli altri capo squadrone.

Dall'altra parte del tavolo c'era Ryusei, con di fianco Kazutora, mentre al posto solitamente occupato da Baji c'era Chifuyu, Takemichi dietro di lui con una mano sulla sua spalla per sostenerlo.

Mikey osservò tutti i presenti nella stanza e fece un respiro profondo: poteva farcela.

- Dato che ci siamo tutti, iniziamo la riunione. Come primo argomento, vorrei parlare di Ryusei Sato. Ken-chin, fai un riassunto per chi non c'era, perfavore- ordinò Mikey.

- Ryusei Satou era un membro della Toman, facente parte della prima divisione come vice-capitano, scelto sia come membro che per il suo ruolo da Baji Keisuke, capitano della prima divisione della Tokyo Manji Gang. Cinque anni fa però, Tetta Kisaki è entrato in contatto con lui e ha cercato di obbligarlo a uccidere i suoi stessi compagni. Per questo motivo, Ryusei Satou ha deciso di lasciare la Toman: gli è stato dato il permesso all'unanime, a patto che andasse fuori da Tokyo, in modo tenere al sicuro la gang, e in cambio ha chiesto di non essere cercato, perché temava di essere ancora sotto l'influenza di Kisaki- spiegò Draken.

Anche Baji, a malincuore, aveva dovuto approvare la decisione dell'amico: sentiva troppo il suo dolore e la sua paura di fare loro del male per consentirgli di rimanere.

Kazutora era l'unico ad aver provato a opporsi, ma non era un capitano, aveva scelto lui di non esserlo, e non aveva potuto dire niente.

- Ryusei. Come mai sei tornato?- chiese Mikey, fissando il ragazzo.

- Sono venuto a conoscenza dello scontro tra voi e Kisaki. La sua influenza mi è passata, e dato che ho saputo che Kazutora era stato catturato da lui, ho pensato potesse servirvi il mio aiuto. Se non mi volete, non tornerò nella Toman, lo capirei; ma permettetevi di darvi una mano con questa questione. Keisuke era il mio migliore amico, in fondo-.

Ci fu un attimo di silenzio, in cui tutti fissarono Mikey.

- Se nessuno ha nulla in contrario, Ryusei per il momento rimarrà nella Toman come membro onorario. Quando Baji sarà tornato, decideremo cosa fare. Kazutora- Mikey si voltò verso il ragazzo - tu cosa pensi di fare?-.

Il ragazzo sussultò appena: era salito sulla moto di Ryusei quasi per inerzia, ma adesso che era lì, effettivamente... cosa doveva fare?

Serrò appena le labbra.

- Io... merito di essere punito per quello che ho fatto, e non sono certo di non essere più sotto il controllo di Kisaki. Però... almeno finché Baji non tornerà, vorrei poter fare qualcosa per aiutarvi. O almeno, consideratemi come un possibile alleato- mormorò.

Ci fu un attimo di silenzio: tutti loro avevano fatto di tutto per riportare indietro Kazutora, ma non potevano ignorare su due piedi tutto quello che era appena successo.

- Se posso parlare- mormorò Chifuyu; tutti si voltarono verso di lui e il ragazzo sollevò appena la testa - credo che Baji-san non avrebbe esitato a riaccettare Kazutora nella Toman. È vero, ha commesso molti errori, ma se c'è la possibilità di toglierlo dal controllo del suo potere e da quello di Kisaki, penso che non ci sia alcun problema, se lui vuole tornare. Baji-san ha detto che non sa quale sia il mio potere, ma che riesci a capire bene le persone e... sento che Kazutora è davvero pentito e vorrebbe poter fare qualcosa per aiutarci. Non dovremmo ignorare questo fattore, se iniziamo a mandare via le persone che cercano di rimediare ai loro errori rischiamo di ritrovarci completamente soli- affermò.

Parlare gli costava una certa fatica, ma non si sarebbe mai perdonato se non fosse riuscito a fare qualcosa per Baji.

Kazutora fissò il ragazzo, sorpreso: sarebbe dovuto essere uno di quelli che lo odiava più di tutti, invece... lo stava difendendo, anzi, stava provando ad aiutarlo, a credere in lui.

Baji si era scelto un compagno davvero fantastico.

- Baji non aveva tutti i torti. Si chiama Voce il tuo potere, Chifuyu; da quello che pensava Akane, puoi sentire la voce interiore delle persone. Un po' quello che pensano davvero, diciamo- dichiarò Wakasa.

Il ragazzo annuì: in quel momento gli importava poco di un possibile potere, ma era felice di sapere che Baji avesse ragione... come sempre d'altronde.

- Hai visto i poteri di tutti quanti loro?- chiese Mikey.

- Si, sia io che Inui- rispose Wakasa.

- Ken-chin, dí a Emma di portarli qui, non appena avranno finito- ordinò Mikey; il ragazzo annuì e tirò fuori il telefono per scrivere alla ragazza.

- Intanto... Kazutora. Sai dirci qualcosa sui piani di Kisaki?- chiese Mikey.

- Mi dispiace, ho la mente molto confusa su parecchie cose... ricordo che era andato a parlare con Izana, ma non molto alto, se non quello che già sapete- mormorò Kazutora.

- Mitsuya, a quanto ammontano le nostre perdite?- chiese nuovamente il biondo.

- Non sono tante: ci sono stati molto feriti, ma i gravi da quello che ho visto prima di andare sono pochi, loro ne hanno avuti molti di più- affermò Takashi.

Mikey rimase per un attimo in silenzio. Nella sua mente vorticavano migliaia di pensieri, ma doveva cercare di rimanere razionale: in quel momento, doveva occuparsi dei suoi amici.

- Ryusei. Per favore, avvicinati a Takemitchy e cerca di capire qualcosa in più sul suo potere: è una questione delicata, bisogna capire come muoversi- dichiarò Mikey.

- Va bene- Ryusei si alzò e si diresse verso il ragazzo, sotto lo sguardo di tutti i presenti.

Takemichi avvertì il suo cuore aumentare i battiti, ma cercò di rimanere calmo: nessuno lí aveva percepito Ryusei come un pericolo, e sembrava molto legato a Baji... doveva cercare di fidarsi.

- Takemichi, per aiutarti con il tuo potere devo toccarti. Più ti tocco più funziona, ma naturalmente devi sentirti a tuo agio, altrimenti rischi di essere troppo rigido e respingermi; iniziamo con una stretta di mano, va bene?- disse Ryusei.

- Va bene- mormorò Takemichi.

Kazutora lo fissò per un attimo, mentre nella sua mente compariva il momento in cui aveva spiegato a lui il suo potere.

- La mia Follia si può estendere parecchio, sicuro si avere abbastanza contatto per tenerla a bada?-.

Con un sorriso, Ryusei si avvicinò al ragazzo, facendolo finire con la schiena contro il muro.

- Potremmo provare...- premette appena il corpo contro il suo - a unire i nostri corpi, che ne dici?-.

Scosse appena la testa e tornò a concentrarsi: non era quello il momento di pensarci.

- Bene Takemitchy, chiudi gli occhi e rilassati. Non hai mai usato il tuo potere, e non puoi certo farlo adesso, per cui proverò a pensarci io, va bene?- propose il ragazzo.

Leggermente titubante, Takemichi annuì e chiuse gli occhi.

Ryusei li chiuse a sua volta mentre attivava il suo potere. Come d'abitudine, si spinse verso l'animo del ragazzo, cercando di capire cosa nascondesse, come funzionasse, come poterlo aiutare.

- Wow, hai un potere molto forte- mormorò - emana parecchio calore-.

Takemichi arrossì appena.

- Senti qualcosa?- chiese Ryusei.

- Non lo so, è un po' strano- mormorò.

- Prova a parlare intanto: dato che non sai esattamente quale sia il tuo obiettivo, parla delle tue impressioni- consigliò Kazutora: l'aveva fatto parecchie volte, sapeva come funzionasse.

Takemichi annuì e cercò di concentrarsi.

- È un po' strano... sento come... energia che fluisce fuori dal mio corpo- mormoró.

- Che tipo di energia? Come... se ti risucchiasse la vita?- chiese Ryusei.

- Sì- rispose il biondo.

- Solo dal tuo corpo? O è qualcosa di più profondo?-.

Takemichi provó a concentrarsi su quella sensazione.

- No, è solo qualcosa di fisico- mormorò.

- Niente di spirituale?-. Takemichi scosse la testa.

Kazutora fissò Ryusei: iniziava a essere leggermente stanco...

Prima che potesse pensare di dire qualcosa, Ryusei si staccò dal biondo.

- Penso che il potere di Takemichi sia incompleto. O meglio, non può funzionare da solo- si voltò - può infondere energia nei corpi, quindi potrebbe anche salvare qualcuno che è vicino alla morte. Ma non può raggiungere la sua anima. Per rimettere lo spirito di Baji nel suo corpo, ci serve un contatto con la sua anima, o potrebbe essere inutile- affermò.

- Un collegamento simile lo abbiamo- affermò Takashi.

- Si, ma dobbiamo convincerlo- dichiarò Mikey, portando lo sguardo su Koko e Inui.

Il biondo serrò le labbra e si voltò verso il moro.

- Vieni un attimo con me. Scusate, torniamo subito- afferrò la mano di Koko e lo portò fuori dalla stanza.

- Koko, ascolta- Seishu si voltò verso il moro, che stava rimanendo in silenzio - so che non ti piace il pensiero che io vada da Taiju. Non so perché la cosa ti abbia sconvolto così tanto né come mai tu sia così possessivo, posso fare delle supposizioni, ma per adesso non ho certezze e non ti obbligherò a darmene. Ma Koko, qui si tratta di una vita umana... forse di più. Lasciami andare a parlare con Taiju-.

Koko lo fissò per un attimo, notando la decisione nei suoi occhi: non poteva impedirgli... di farlo; era deciso, voleva farlo davvero.

- Anche se si trattasse solo di Baji... Vai- mormorò.

Inui lo fissò, sorpreso che fosse stato così semplice.

- Davvero?-.

Koko fece un piccolo sorriso.

- Si tratta di una vita umana no?- mormorò.

Inui lo fissò per un attimo.

- Tu... avevi un legame con Baji. Quanto profondo?- mormorò; ci aveva fatto poco caso, data la situazione, ma il ragazzo gli era sembrato sconvolto quando il legame con Baji si era spezzato.

Koko si voltò.

- Non lo era particolarmente. Ma diciamo... che mi ha aiutato a confermare un paio di cose- affermò - muoviamoci, dobbiamo comunicare la nostra decisione-.

Inui annuì: un giorno avrebbe scoperto di più, ma per adesso era solo felice che Koko avesse accettato.

Rientrarono nella sala riunioni; Ryusei era tornato a sedersi, ed erano ancora tutti in silenzio.

- A Taiju penseremo noi: andremo a parlarci per capire se ci può aiutare- dichiarò Hajime.

Mikey annuì.

In quel momento, sentirono bussare alla porta.

- Fa strano non avere l'idiota che ci avvisa quando qualcuno si avvicina- mormorò Pah-chin, mentre Draken andava ad aprire la porta: fuori trovò Emma, insieme a Hina, Akkun, Takuya, Yamagishi, Makoto, Akashi, Benkei... e anche Naoto.

- Abbiamo portato in infermeria tutti i feriti e siamo venuti qui- affermò la ragazza.

- Grazie; entrate pure, stavamo ancora finendo di parlare- affermò Draken, spostandosi per farli entrare.

In silenzio, i ragazzi entrarono nella stanza, cercando di sistemarsi dove trovavano posto.

- Benvenuti. Ho voluto chiamarvi perché Wakasa e Inui hanno visto i vostri poteri: se dobbiamo prendere delle decisioni definitive, vorrei avere tutte le carte in tavola- affermò Mikey, e i ragazzi annuirono.

Mikey si voltò verso Wakasa.

- Lascio la parola a te- disse al ragazzo, che annuì.

- Iniziamo dai più semplici. Naoto, hai un potere che si chiama Mira: non penso serva specificare molto- affermò Wakasa, e il ragazzo annuì.

- Yamagishi, non hai solo una bella memoria: Memoria è il tuo potere, puoi immagazzinare e ricordare molto più di quanto pensi- continuò il ragazzo.

- Bè... è utile- mormoró Kazushi.

- Makoto, il tuo potere... bè, Sessualità. Capisci che sessualità hanno le persone. Non so quanto sia utile, ma almeno potrai confermarci che Kisaki si fa scopare dal suo secondo-.

- Perché io sono sempre così inutile...- borbottó Makoto.

- Takuya, il tuo potere si chiama Riconoscimento: puoi capire semplicemente vedendo una persona se è un amico o un nemico- affermò Wakasa.

- In effetti, non ti sei mai sbagliato a giudicarle- commentò Akkun.

- Akkun, il tuo si chiama Radar: sei in grado di sapere sempre dove sono i tuoi amici, o comunque le persone che stai cercando- affermò Wakasa.

- Adatto a te eh?- commentò Takuya con un piccolo sorriso.

- Hina, tu hai Calma: sei in grado di fare calmare e ragionare le persone. E mi sembra si sia visto anche durante la battaglia- concluse Wakasa.

- In effetti- mormorò la ragazza.

- Questo è tutto- affermò Wakasa, alzando lo sguardo su Mikey, che annuì.

- Grazie- disse, e tutti tornarono in silenzio.

Il ragazzo iniziò a pensare: doveva fare in modo di tenere al sicuro i suoi amici, e anche occuparsi della questione più urgente di tutte.

Ma se Kisaki aveva parlato con Izana, forse si sarebbero dovuti aspettare un attacco... e in quel momento, non erano pronti.

- Bene. Ecco come ci divideremo. Primo squadrone: scorterete Koko e Inui fino alla loro dimora, e rimarrete lì a controllare che nessuno cerchi di fare del male a loro o al corpo di Baji.

- Secondo, terzo e quarto squadrone: voi dovrete occuparvi di tenere d'occhio la città. La Tenjiku potrebbe decidere di attaccarci, e anche se Kisaki è sconfitto non è qualcosa di definitivo: dobbiamo essere pronti a qualsiasi evenienza.

- Quinto squadrone, parla con i membri della Toman. Dobbiamo essere certi che nessuno di loro sia entrato in contatto troppo diretto con Kisaki, l'ultima cosa che ci serve adesso sono nemici interni: se noti qualcosa di strano, riferiscimelo- ordinò Mikey.

- Agli ordini- risposero i capi degli squadroni.

- Kazutora, per adesso sarai confinato nel tuo vecchio appartamento, in attesa di una scelta definitiva per cui abbiamo bisogno anche di Baji. Se ti viene in mente altro, ce lo riferirai- continuò il biondo.

- Agli ordini- mormorò il ragazzo, grato che almeno l'avrebbero fatto rimanere lì.

- Ryusei. Per adesso, rimarrai anche tu nella Toman, ma ho più compiti per te. Innanzitutto, quando sarà il momento, dovrai aiutare Takemichi con il suo potere: non possiamo permetterci errori. E poi vorrei... che tu provassi a guardare anche mio fratello- affermò Mikey.

- Mikey, non temere: al momento io sto bene, è meglio che risparmi il suo potere- dichiarò Shinichiro.

- In ogni caso per un po' non potrà usarlo con Takemichi, e forse, se tornerai padrone del tuo potere, potrai darci una mano. Avevi previsto la morte di Baji no? Potresti aiutarci anche di più, controllando le tue previsioni- rispose Mikey.

Il moro annuì: quello non era decisamente il momento per contraddire suo fratello.

- Lo farò più che volentieri- affermò Ryusei con un piccolo sorriso.

Mikey annuì.

- Andate pure tutti a riposarvi. Emma, per favore, vai a chiedere di preparare qualcosa da mangiare per tutti. Chifuyu, naturalmente potrai rimanere anche tu da Inui e Koko, ma cerca di stare tranquillo e ricordati il tuo ruolo momentaneo- disse, voltandosi verso il ragazzo.

- Lo farò- rispose Chifuyu.

- Bene. Potete andare: rimangano Draken, Takemichi, Hina, Akkun, Takuya, Yamagishi, Makoto e Naoto- ordinò Mikey.

Cerca di fare più silenzio possibile, tutti quanti si alzarono per dirigersi fuori dalla stanza.

- Chifuyu, ti daremo una stanza in casa nostra, va bene? Abbiamo sistemato Baji in un ambiente un po' freddo per gli umani, ma da dove siamo puoi raggiungerli facilmente- affermò Seishu, affiancando il ragazzo.

- Va bene, grazie mille: vado a prendere qualche cambio e vi raggiungo subito- rispose Chifuyu.

- Ti diamo una mano- rispose il maggiore, ricevendo un piccolo sorriso di ringraziamento dal ragazzo.

- Chifuyu-. Il ragazzo si voltò, e vide Kazutora andargli incontro.

- Ecco... volevo ringraziarti. Non mi conosci minimamente, se non per quello che ti ha raccontato Baji, ma hai voluto aiutarmi comunque. Grazie davvero-.

Chifuyu lo fissò per un attimo.

- Baji-san ti voleva molto bene. Lui non è tipo da volere bene a chi non se lo merita- fece un piccolo sorriso - sarebbe triste se due persone così importanti per lui non andassero d'accordo no?-.

Anche Kazutora non poté fare a meno di sorridere.

- Si, hai ragione- sussurró.

Chifuyu gli fece un cenno di saluto, prima di allontanarsi con Inui e Koko.

- Pah, ci parlerai dopo, adesso è meglio che andiamo- fece notare Takashi, osservando Pah-chin, che stava fissando l'amico.

- Tsk, volevo prenderlo a schiaffi adesso, ma aspetterò- borbottó Pah-chin.

- Ottima scelta. Dopo lo prenderemo a schiaffi tutti insieme, ma adesso lasciamolo riposare- rispose Takashi; il ragazzo annuì, e insieme ad Hakkai e Peh-yan seguì il ragazzo verso gli ascensori per dirigersi ad adempiere ai loro compiti.

- Andiamo anche noi, hai bisogno di riposare... e dobbiamo parlare- Ryusei afferrò la mano di Kazutora, che annuì mentre lo seguiva.

In un attimo, il corridoio si svuotò e tutti tornarono ai loro compiti.

Nella stanza, Mikey rimase in silenzio fin quando tutti non si furono accomodati.

- Innanzitutto, vorrei ringraziarvi per l'aiuto che ci avete dato in questa battaglia: non siete ufficialmente nella Toman, eppure avete combattuto comunque al nostro fianco, per cui grazie di aver rischiato per noi- disse.

Alcuni avrebbero voluto rispondere, ma sapevano bene che il discorso non era finito lì, per cui evitarono.

- Detto questo, c'è una questione fondamentale di cui vi voglio parlare. Vi abbiamo portati con noi per proteggervi, e perché anche Kisaki vi cercava: adesso che sappiamo che è Takemitchy la persona che tutti cercavamo, vorrei parlare prima con voi altri- Mikey fissò i sei ragazzi di fronte a lui.

- Non siete obbligati a rimanere con noi. Vi avviso, non è detto che Kisaki non decida di usarvi come possibili ostaggi, ma noi non vi obbligheremo a rimanere qui. Avete tre possibilità: potete entrare ufficialmente nella Toman, e in quel caso vi aiuteremo a imparare a usare i vostri poteri e sarete ufficialmente parte di questa gang; potete scegliere di non entrare, ma rimanere sotto la nostra protezione. Non vi informeremo più di niente di ciò che farà la gang e sarete liberi di gestirvi la vostra vita, ma dovrete partecipare alle battaglie e in cambio avrete la nostra protezione. O potete decidere di andarvene: in quel caso, noi non saremo più responsabili della vostra sicurezza e di ciò che ci succederà- affermò Mikey - prendetevi pure un po' di tempo per pensarci- si voltò verso Takemichi.

- Per te, la questione è diversa. Se ti lasciassimo andare, Kisaki cercherebbe sicuramente di averti per sé per sfruttarti. Ma non vogliamo farlo neanche noi: se vorrai andartene, non ti fermeremo, è una tua scelta. Se entrerai nella Toman, ovviamente non intendiamo sfruttarti, ma come tutti gli altri dovrai metterti al mio servizio e a quello della gang, il che comporta parecchi doveri, ma anche parecchio privilegi, che immagino tu abbia già notato. La scelta è tua, ma in ogni caso, sappi che ti terremo con noi finché non avremo trovato un modo per fare tornare indietro Baji: capisci bene che non possiamo perdere l'occasione di riportarlo in vita- dichiarò.

Una parte di lui avrebbe voluto dirgli tutt'altro, chiedergli di rimanere, di non lasciatlo, di stare con loro per sempre.

Ma non poteva farlo, non ne aveva il diritto, soprattutto dopo ciò che era successo durante la battaglia: non sapeva neanche se Takemichi fosse spaventato da lui, ma se lo fosse stato non avrebbe certo potuto fargliene una colpa.

Non poteva costringerlo a rimanere, era giusto che Takemichi pensasse anche al suo bene.

- Non ho bisogno di pensarci Mikey, e non hai bisogno di obbligarmi a restare: io entrerò nella Toman- affermò Takemichi.

Mikey lo fissò per un attimo, sorpreso dalla velocità e dalla sicurezza con cui il ragazzo aveva deciso di rimanere.

- Sei sicuro?- gli chiese, e Takemichi annuì.

- Non avevo idea di avere questo potere fino a poco fa ma... non voglio sprecare questa occasione, voglio poter aiutare le persone che ho vicino, quelle che hanno bisogno di me per rendere il mondo un posto migliore. Non mi tirerò indietro solo perché faccio schifo nelle risse. E poi Mikey... tu mi hai mostrato qualcosa di totalmente nuovo, mi hai accolto e mi hai dato qualcosa di ancora più importante per cui combattere. Voglio rimanere al tuo fianco e aiutarti a realizzare i tuoi sogni- dichiarò.

Mikey non poté fare a meno di continuare a fissarlo, quasi incantato da tutta la purezza emanata da quel ragazzo.

Era certo che sapesse anche che girare per Tokyo con Kisaki che lo cercava non fosse proprio una grande idea, eppure era il minore dei suoi pensieri al momento: voleva davvero aiutarlo... e rimanere al suo fianco.

- Ecco, penso di parlare a nome di tutti, Naoto escluso, quando dico che... anche noi vorremmo entrare- affermò Akkun.

Mikey si voltò verso di lui, ringraziando che il suo intervento lo avesse distratto da Takemichi.

- Siete tutti sicuri?- chiese.

- Ne avevamo già parlato. È vero, la nostra vita non è mai stata male, ma per molti di noi... realizzare i propri sogni è sempre stato qualcosa di lontano, abbiamo vissuto per cercare di sopravvivere. Invece, grazie a voi possiamo davvero fare qualcosa di utile, per noi e per questo paese: non vogliamo tirarci indietro. Anche perché- Akkun si voltò verso Takemichi e gli rivolse un sorriso - dobbiamo tenere d'occhio quel pasticcione del nostro amico- affermò.

Takemichi fece un sorriso.

- Ragazzi, Hina... siete davvero fantastici- sussurró.

- Io rimarrò nella mia posizione ma... cercherò di avere un occhio di riguardo per voi, come poliziotto- affermò Naoto.

Mikey lanciò uno sguardo a Draken, che gli fece un sorriso e annuì: poteva farlo, poteva accettare nuove persone nella sua vita, persone che volevano stare nella sua vita.

- Va bene. Allora, dopo che sarà tornato Baji ufficializzeremo ma... benvenuti nella Toman- disse Mikey, e tutti sorrisero.

- Takemitchy, stai con i tuoi amici a farti tenere d'occhio, mentre noi capiamo come muoverci. Andate pure, avete bisogno di riposare-.

I sette ragazzi annuirono e si alzarono, per poi uscire dalla stanza.

Si scambiarono uno sguardo, e per qualche motivo a tutti venne da esultare.

- Ma ci pensate?! Abbiamo dei poteri!- esclamò Makoto.

- Il tuo fa schifo- rise Kazushi.

- Tsk, aiuta a capire molte cose- dichiarò Makoto.

- Bè, il più straordinario è sicuramente Takemichi- Akkun circondò le spalle dell'amico con un braccio.

- Grazie- rispose il biondo.

- Sono davvero fiera di ciò che farai- affermò Hina con un sorriso.

- Bè, è merito del mio potere ma... io ce la metterò sicuramente tutta- affermò Takemichi, fissandosi la mano.

Adesso, lo sapeva; o almeno, sapeva uno dei tanti modi in cui sarebbe potuto rimanere al fianco di Mikey e aiutare lui e tutta la Toman.

Non si sarebbe arreso per nessun motivo.

- Sentili come fanno i bambini- rise Draken.

- Lasciali festeggiare finché non torneranno ad allenarsi- affermò Mikey, con un piccolo sorriso.

- Siamo sempre più pieni di membri eh? Nuovi... e anche vecchi- commentò il più alto.

Mikey annuì.

- Facciamolo, Ken-chin- si voltò verso il più alto - riprendiamoceli tutti. E poi... conquistiamo Tokyo-.

Con tutti loro al suo fianco, ce l'avrebbero sicuramente fatta.

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