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CAPITOLO XVII.

- Bene, oggi ci siamo tutti! Pronti per l'allenamento?- chiese Smiley con un sorriso - io non vedo l'ora di torturarvi!-.

- Aiuto...- sussurró Makoto, impaurito, mentre i ragazzi intorno a lui cercavano di mantenere il sangue freddo.

Chifuyu fu l'unico a riuscirci: si era allenato un po' con Baji nei giorni precedenti, per cui era pronto anche per quell'allenamento.

- Chifuyu, tu sei sicuro di sentirtela?- chiese Angry.

- Perché non dovrebbe? È il più forte di tutti- chiese Takemichi, confuso.

Tutti si voltarono a fissarlo, shockati: anche Naoto, che stava cercando di rimanere più in disparte possibile, non poté evitare di scuotere la testa.

- Takemichi, non l'hai notato?- chiese Akkun.

- Cosa?- rispose il biondo, confuso.

- Takemichi- Hina gli poggiò una mano sul braccio, un lieve sorriso in volto - guarda il collo di Chifuyu-.

Takemichi si voltò verso l'amico; Chifuyu sospirò e si abbassò appena il colletto della maglietta, lasciando intravedere parecchi segni.

Il ragazzo sbarró gli occhi.

- Neanche dopo la prima volta ne avevi così tanti!- esclamò.

- Diciamo che abbiamo fatto progressi- rispose Chifuyu, rimettendosi a posto la maglietta - ma non preoccupatevi, Akashi mi ha già dato un po' di creme in modo da non essere rallentato nei movimenti, riesco perfettamente a metterli al tappeto tutti e sette insieme- affermò Chifuyu.

- Baji è sempre il solito- rise Smiley - bene, iniziamo! Voi tre, contro di me. Voi cinque, contro mio fratello- affermò, indicando prima Chifuyu, Hina e Akkun, e poi Takemichi, Takuya, Yamagishi, Makoto e Naoto.

- Non è un po'... squilibrato?- chiese Takuya, confuso.

- In realtà no: Chifuyu tra di noi è il più forte, seguito da Akkun, e se Hina si sta allenando con Senju deve avere imparato un po' di cose- affermò Kazushi - se non utilizzano i poteri, Smiley è più forte di Angry, per cui è normale che i più forti vadano contro di lui. Ovviamente, Angry è decisamente abbastanza forte per tenere testa a noi quattro. Ma se dovessimo farlo arrivare a usare Pianto, non so se neanche con l'aiuto di Chifuyu potremmo tenergli testa-.

- Hai proprio ragione- Smiley mise un braccio attorno alle spalle del gemello, sorridendo - se riuscirete a convincerlo a usare il suo potere, avrete superato la prima prova! Per quanto riguarda voi tre invece, non mi tratterrò, per cui se non vi sentite all'altezza ditelo subito- si voltò verso Chifuyu, Akkun e Hina.

- Io combatto- affermò Chifuyu.

- Anche io voglio provarci- dichiarò Akkun; lui non si considerava così forte, sicuramente non al livello del biondo, ma in effetti tra gli altri era quello più in grado di cavarsela: sarebbe diventato ancora più forte.

- Anche io, voglio mettere a frutto i miei allenamenti- affermò Hina.

- Come stanno andando?- le chiese Takemichi; adesso che la ragazza aveva iniziato a farsi istruire sulla medicina, si vedevano ancora meno, per cui non aveva avuto l'occasione di chiederglielo.

- Tra poco lo vedrai- rispose lei con un sorriso.

- Io non combatto: non parteciperò a una rissa tra gang, sono un poliziotto, sono qui solo per mia sorella- affermò Naoto.

- Come vuoi, ma se ti picchiano non venire a piangere da noi! Allora guerrieri, siete pronti?- chiese Smiley, allontanandosi dal gemello e dirigendosi verso un altro punto della palestra, seguito da Chifuyu e Akkun.

Hina lanciò uno sguardo preoccupato a Naoto, che però era già andato sugli spalti; sospirò: ci avrebbe parlato dopo... adesso, doveva concentrarsi sugli allenamenti.

- Molto bene: voi attaccatemi! Vediamo cosa riuscirete a fare!- esclamò Smiley, mettendosi in posizione, mentre la ragazza li raggiungeva.

- Io mi faccio avanti, voi cercate di capire quali siano i suoi punti deboli- senza esitazione, Chifuyu si lanciò verso il ragazzo.

Smiley schivò il pugno, per poi intercettare a fatica il calcio diretto verso il suo stomaco.

- Però, sei davvero forte! Baji ha scelto bene... vediamo se con l'aiuto dei tuoi amici riesci a farmi ridere!- esclamò, mentre dirigeva il pugno verso Chifuyu, che riuscì a schivarlo.

- Sono davvero agili... facile dire di trovare i suoi punti deboli, li seguo a malapena...- mormorò Akkun.

- È più facile di quanto sembri- affermò Hina, continuando a fissare i due ragazzi: erano molto veloci, ma lei aveva visto combattere Senju e Yuzuha, che con i poteri attivi erano più agili, per cui qualcosa riusciva a vedere.

Fece un piccolo sorriso.

- Smiley si basa molto sull'istinto, non si lascia cogliere alla sprovvista facilmente e non perde la sua calma. Ma se si concentra troppo sull'avversario che ha davanti e si emoziona... potrebbe non vederci arrivare-.

- Quindi, adesso che è concentrato su Chifuyu... potremmo riuscirci?-.

- Lo scopo è quello: andiamo!- Hina si lanciò in avanti e Akkun la seguì.

Smiley era ancora parecchio concentrati su Chifuyu: sapeva che Baji non si sarebbe scelto uno debole, e anche se non raggiungeva ancora il suo livello, visto che si era allenato meno di lui, lo stava facendo comunque divertire.

Si accorse all'ultimo del pugno di Akkun, ma il ragazzo non era ancora abbastanza veloce da coglierlo di sorpresa e il maggiore riuscì tranquillamente a spostarsi e colpirlo nello stomaco.

- Bella tecnica, ma siete ancora troppo deboli!- esclamò, schivando anche Hina.

- Cavolo, sei il capitano del quarto squadrone della Toman per un motivo... ma non mi arrenderò!- esclamò Chifuyu, tornando alla carica.

- Però... sembrano belli preparati...- mormoró Takemichi, osservando gli amici: che Chifuyu fosse forte lo sapeva, ma non pensava che Hina avesse fatto tanti progressi, e che Akkun si sarebbe impegnato così tanto...

- Voi siete pronti?- chiese Angry.

- Sì- rispose Takuya, mentre Takemichi annuiva.

- Mi piacerebbe poter dire lo stesso- sospirò Kazushi.

- Bè, almeno non è il gemello più forte...- mormorò Makoto.

- Ti sbagli: l'unico motivo per cui Smiley viene reputato più forte, è che si lancia molto di più all'azione; ha sempre il sorriso in volto, in modo da poter attivare il suo potere in un attimo, perché si diverte a combattere. Angry al contrario non ama lanciarsi in risse inutili, combattere per aiutare i suoi amici, e cerca sempre di evitare di fare male quando non è necessario: ma se dovesse usare Pianto... tirerebbe fuori tutta la sua forza repressa, e in quale caso non avremmo speranza- affermò Kazushi.

Per un attimo, calò il silenzio.

- Hai memorizzato le informazioni su di noi in un attimo noto... fai bene, è importante sapere contro chi stai combattendo- dichiarò Angry.

- Non è che hai in mente anche qualche modo per batterli?- chiese Takemichi, speranzoso.

- No, ma non lo troveremo mai se non combatteremo- affermò Kazushi.

- Allora... direi di gettarci- affermò Takuya.

Takemichi annuì: i suoi amici ce la stavano mettendo tutta, e lui avrebbe fatto lo stesso.

- Andiamo!- urlò, lanciandosi contro Angry.

Il maggiore non intendeva fare loro del male inutilmente, per cui si limitò a schivare i colpi del biondo e dei suoi amici, che si erano lanciati contro di lui.

Li osservò, cercando di capire come poterli aiutare: Yamagishi e Makoto erano talmente terrorizzati che si avvicinavano a malapena; Takuya provava un po' di più, ma si vedeva bene che i suoi colpi erano deboli e timorosi; e Takemichi.... bè, aveva uno stile particolare.

Se per particolare si può intendere che continuava a menare pugni a caso nella speranza che qualcuno raggiungesse l'obiettivo...

Angry fece un passo verso di lui, pensando che se avesse contrattaccato, forse il ragazzo, dovendo parare, avrebbe avuto il tempo per riorganizzare un attimo gli attacchi; diresse il pugno verso Takemichi, che sbarró gli occhi e si lanciò a terra per schivarlo.

- Bè, almeno ha schivato...- mormorò Angry, voltandosi verso gli amici del biondo, che nel vedere il suo contrattacco si erano bloccati.

Takemichi notò il suo sguardo si rialzò: voleva evitare a tutti i costi che i suoi amici si spaventassero più di quanto già non fossero... doveva cercare di aiutarli in qualche modo.

Si lanciò nuovamente contro il maggiore, che riprese a schivare i suoi colpi.

- Forse...- mormoró Angry; la decisione del biondo pareva aumentata: forse, se si trattava di proteggere i suoi amici, allora...

Scartò di lato, in modo da togliersi dalla traiettoria del ragazzo, e si scagliò contro Takuya, che era il più vicino.

Il biondo si preparò a schivare, sapendo bene che non avrebbe mai parato un colpo simile, ma per qualche motivo il suo corpo pareva bloccato: qualcosa nella sua mente gli stava dicendo di rimanere immobile, che non aveva senso spostarsi, che poteva fidarsi.

Che Angry era un alleato, che sarebbe andato tutto bene.

Avvertì il cuore battergli più forte dalla paura di essere colpito, ma la sua mente rifiutava di fare muovere il suo corpo, lo stava tenendo piantato a terra, gli diceva di fidarsi.

Iniziò a sentire la testa fargli sempre più male man mano che Angry si avvicinava, il suo corpo tremare, come se quel conflitto interiore lo stesse distruggendo fisicamente: si portò le mani alle orecchie, nella speranza di fare stare zitto il contrasto dentro di lui, ma sembrava non funzionare, continuava a sentirsi male, a non sapere cosa fare, a...

- Takuya-. Sentì qualcosa afferrargli il volto e alzò lo sguardo, trovandosi di fronte Akkun, che gli aveva delicatamente poggiato le mani sulle guance.

- Takuya, guardami, va tutto bene ok?- mormorò.

Il biondo lo fissò per un attimo e sbarró gli occhi.

- Sei ferito! Stai bene?!- chiese, notando che la guancia del ragazzo era parecchio rossa.

- Il tuo amico si è lasciato colpire per poter correre da te... sto cercando di capire se sia stato idiota o coraggioso- rise Smiley.

- Stai bene Takuya? Che ti è successo?- chiese Takemichi, preoccupato.

- Non lo so... il mio corpo non si muoveva, era come se mi stesse dicendo che tanto non mi avrebbe fatto del male- mormoró Takuya.

Quella sensazione era sparita per fortuna, anche se si sentiva ancora leggermente confuso.

- Potrebbe essere qualcosa che c'entra con il tuo potere- mormorò Kazushi.

- Non avete proprio idea di quale potrebbe essere?- chiese Makoto ai due gemelli, che scossero la testa.

- Makoto, dammi una mano controllare Akkun e anche se Takuya stia bene- disse Hina, andando verso gli spalti, dove aveva lasciato una borsa con dentro anche un piccolo kit medico.

Lanciò uno sguardo a suo fratello, che ancora lì osservava.

- A cosa pensi?- gli chiese.

- Non lo so- mormorò Naoto; tutto quello era così strano... non riusciva a dare una spiegazione alla vita che si era trovato a condurre, forse non sarebbe mai riuscito a darla.

Però... non per questo si sarebbe arreso.

- Prendetevi una pausa; io e Angry torniamo tra un po' a vedere se volete continuare- dichiarò Smiley, prima di uscire dalla palestra insieme al gemello.

- Controllate prima lui, io sto bene- disse Akkun, mentre Hina si avvicinava a lui.

- Sei tu quello ferito, io non sono stato neanche toccato- fece notare Takuya.

- Piuttosto... si sono accorti di essere ancora piuttosto vicini?- sussurró Makoto all'orecchio di Yamagishi, che gli tirò una piccola gomitata mentre i due diventavano rossi; Akkun lasciò le guance del biondo e si sedette.

- Yamagishi, tu non hai idea cosa potrebbe essere stato?- chiese, mentre Hina si avvicinava a lui per controllargli la guancia.

- È vero che sono un genio, ma non così tanto- rispose Kazushi.

- Chifuyu?- chiese Akkun, speranzoso, ma il biondo scosse la testa.

- Baji-san mi ha detto che è difficile capire quale potere tu abbia prima di usarlo, di solito si manifestano casualmente, e a volte si impiega anni a comprenderli. Per loro per un po' è stato più semplice quando c'era Akane, e pare che in quel periodo nella Toman ci fosse anche un ragazzo la cui abilità era riuscire ad aiutare le persone a tenere i loro poteri sotto controllo. Ma adesso non c'è più nessuno dei due, per cui è tornato a essere piuttosto difficile- spiegò Chifuyu.

- Quindi, non abbiamo indizi...- mormoró Takemichi.

- Nessuno... piuttosto Takemichi, tu non volevi parlarci di una cosa?- fece notare Chifuyu, e tutti gli occhi si puntarono sul biondo.

Takemichi rimase per un attimo confuso, prima di realizzare che Chifuyu, essendo sempre con Baji, probabilmente sapeva anche cosa succedeva nella Toman, e quindi della sua chiacchierata con Mitsuya.

- Si, giusto! Ieri mattina, sono andato a parlare con Mitsuya...-.

- E sei ancora vivo?- commentò Makoto.

- ... ha detto che Mikey gli ha chiesto di fare delle divise della Toman per noi. Ufficialmente non siamo nella gang, ma ha detto che gli altri membri potrebbero non prendere molto bene la nostra presenza come esterni. Vuole sapere se intendiamo combattere e se vogliamo indossare la divisa: probabilmente una volta sconfitto Kisaki saremo liberi di andarcene ma... per questa battaglia dobbiamo decidere cosa fare- dichiaró Takemichi.

Per un attimo, calò il silenzio.

Erano stati tutti trascinati nella Toman, e avevano capito che al momento era l'opzione migliore, così come avevano accettato anche di allenarsi, e che probabilmente avrebbero dovuto partecipare a una rissa.

Però, per persone come loro, che avevano sempre cercato di condurre un'esistenza normale e lontana dai guai, era una novità pensare di poter essere effettivamente in una gang.

- Io la indosserò, naturalmente- dichiarò Chifuyu.

Tutti si voltarono verso di lui, anche se nessuno aveva molti dubbi su questo.

- Chifuyu tu... Pensi di rimanere nella Toman, anche una volta che la battaglia sarà finita?- mormoró Takemichi.

Chifuyu fece un sorriso.

- Baji-san ha bisogno di me, e anche io ormai... voglio stare al suo fianco, so che non riuscirei ad allontanarmi da lui, e non voglio nemmeno- si portò una mano al petto: non poteva vedere il filo, ma sapeva bene che era lì - ho sempre usato la mia forza solo per proteggervi, ma se potrà servirmi per riuscire a donare ai miei amici e al resto delle persone un posto in cui possano essere tranquille e felici... lo farò volentieri- dichiarò.

La Toman era una grande gang, e Baji era una persona fantastica, che aveva bisogno di lui al suo fianco: li avrebbe aiutati a ogni costo.

- Chifuyu sei magnifico!- con le lacrime agli occhi, Kazushi e Makoto corsero ad abbracciare l'amico, che rimase piuttosto sorpreso, ma poi sorrise.

- Volete morire?- rise Akkun - però hanno ragione, la tua è una scelta molto coraggiosa Chifuyu- affermò.

- Ti sosterremo su questa strada- affermò Takuya.

- Se hai bisogno di consigli, vieni pure a chiedere!- disse Hina, facendogli l'occhiolino, e il ragazzo arrossì appena.

- Grazie, ma sto imparando bene a gestire Baji-san- affermò Chifuyu.

- Io non so cosa succederà dopo, però...- mormorò Takemichi, e tutti si voltarono verso di lui - almeno questa battaglia, voglio affrontarla con la Toman. Mikey-kun sta facendo tanto per tutti noi, e io voglio che sappia di poter contare su di me- dichiaró.

Lo pensava già da tempo, e la decisione di Chifuyu glielo aveva confermato: la Toman era forte, era dalla loro parte, e avrebbe potuto fare molto per quel mondo.

Ma gli aveva anche ricordato che le persone di quel luogo non erano felici e spensierate come si poteva pensare, e lui voleva dare loro tutto il supporto possibile.

Soprattutto a Mikey... ancora non conosceva tutto ciò che tormentava quel ragazzo, ma di sicuro non gli piaceva essere abbandonato; lui sarebbe rimasto al suo fianco.

- Allora mi sa proprio che dovrò tenere d'occhio anche te durante la battaglia- rise Chifuyu.

- Te ne sarei grato- ridacchiò Takemichi: dopo quel discorso, sperava di non fare una figuraccia completa...

- Bè, dovremmo supportare il nostro amico no?- commentò Akkun - io ci sto, anche perché quelle divise sono davvero fighe-.

- Sono più che d'accordo anch'io- dichiarò Takuya.

- Per cosa mi starei allenando altrimenti?- commentò Hina.

- Lo stratega deve controllare che le sue strategie siano utili in battaglia!- dichiarò Kazushi.

- Non posso mica essere l'unico a rimanere indietro- fece notare Makoto.

Gli occhi di Takemichi si illuminarono: sarebbe stato più che normale se i suoi amici avessero avuto paura, ma nonostante quello... stavano decidendo di combattere comunque; aveva davvero amici fantastici.

- Fratellino, tu cosa farai?- chiese Hina, voltandosi verso Naoto, imitata da tutti gli altri.

Il ragazzo li fissò per un attimo, dopodiché sospirò e si alzò dagli spalti, avvicinandosi a loro.

- Io non parteciperò, e non intendo entrare nella Toman. Potrò sembrarvi duro, ma le gang sono mondi pericolosi, non sapete a cosa andate contro finché non ci siete completamente dentro. Appena ieri, una gang che occupava una zona poco fuori Tokyo, è stata completamente massacrata. Sapete da chi? Dal suo capitano- Naoto osservò i ragazzi di fronte a lui.

Sapeva che non sarebbe riuscito a fare cambiare loro idea, ma li avrebbe aiutati in qualche modo.

- Parlando fuori dal mio ruolo di poliziotto... penso che la Toman abbia dei bei progetti, di sicuro il governo di adesso non è l'ideale, e loro, se eliminiamo la parte criminale, per ora mi sono sembrate brave persone, ammiro anche alcune delle cose che fanno, e non posso che ringraziarli per aver deciso di aiutarci. Ma... preferisco continuare a rimanere esterno a questa storia e indagare per conto mio, prima che sia troppo tardi- affermò Naoto.

- Grazie, Naoto- gli disse Takemichi - immagino che per te non sia facile credere in loro, però lo stai facendo comunque. E so che ti comporti così anche per aiutarci: ci affidiamo a te- affermò.

Il moro diventò leggermente rosso, sorpreso da quelle parole, e voltò appena la testa.

- Voi vedete di prendervi cura di mia sorella- mormorò, prima di uscire dalla palestra.

- Wow, tuo fratello è più tenero di quanti sembri eh?- commentò Akkun.

- Fa tanto il duro, ma lo è- dichiarò Hina con un sorriso - la tua guancia è a posto. Takuya, tu senti male da qualche parte?- chiese.

- No, mi sono ripreso, non temere- rispose il biondo.

- Ci riposiamo un attimo e poi andiamo a chiamare i gemelli?- chiese Chifuyu, e tutti annuirono.

Erano consapevoli di non essere molto forti, ma avrebbero usato quella poca forza che avevano per aiutare le persone a cui tenevano.

...

- Siete prorpio una strana accoppiata- rise Haruchiyo, osservando Hakkai e Peh-yan che parlavano tranquillamente al bancone del bar.

- Perché?- gli chiese Hakkai, confuso.

- Ma come? Hai passato mesi a essere geloso del fatto che questo qui aiutasse il tuo grande amore a cucire! Ho sperato tutto il tempo in una rissa tra di voi- rise il ragazzo.

- Era una gelosia ingiustificata, il mio unico scopo è proteggere Pah- dichiarò Peh-yan.

- È nel passato ok? Non è che non so starci nella stessa stanza- borbottó Hakkai; anche perché, Senju era a fare la guardia a Shinichiro, e sua sorella era con Emma, per cui non è che avessero troppa scelta.

- Condividete la preoccupazione per i vostri amati, che cosa commovente!- esclamò Haruchiyo, fingendo di asciugarsi una lacrima.

- Piuttosto, tu cosa ci fai qui?- gli chiese Hakkai; di solito, quando non era in giro a fare casino Sanzu stava in camera sua, era raro trovarlo in altri luoghi.

- Dato che tra poco ci sarà la battaglia non posso fare troppo casino, e i cari fondatori stanno facendo una riunione quindi non posso neanche prendere in giro Baji... siete preoccupati anche per questo no?- commentò Haruchiyo.

I due ragazzi non risposero, ma sapevano bene entrambi di esserlo.

Non era raro che i fondatori si riunissero prima di una battaglia, ma purtroppo i due ragazzi sapevano bene che non era solo per ricordare i bei tempi prima di uno scontro, soprattutto adesso che ce n'era uno in meno.

Erano certi che Mitsuya e Pah-chin gli avrebbero raccontato tutto, una volta finito l'incontro, ma comunque nel frattempo non potevano fare altro che aspettare... e sperare che andasse tutto bene.

...

Nella stanza regnava il silenzio più totale.

Per evitare che sembrasse una riunione ufficiale, i cinque ragazzi si erano sistemati sul divano della sala riunioni, occupato da Mikey e Draken; ne avevano portato un altro per Mitsuya e Pah, posizionato di fronte a loro, e c'era una poltrona per Baji, seduto tra Mikey e Mitsuya.

Erano lì per parlare della battaglia ma... in maniera decisamente più soggettiva di quanto avessero fatto prima.

- Kazutora. Quanta certezza ci dai Baji?- chiese Mikey, interrompendo il silenzio e voltandosi verso il moro, che strinse con forza la mano sinistra a pugno.

- Se il suo potere e quello di Kisaki non gli avessero incasinato la mente, sarebbe già tornato- affermò.

- La domanda è... anche se riuscissimo a sottrarlo dalla presa di Kisaki, come potremmo liberarlo dal suo potere?- chiese Draken.

- Lo prendiamo a schiaffi finché non sviene, lo portiamo qui e lo teniamo rinchiuso finché non capisce- sbuffò Pah-chin.

- Niente contro i rapimenti, ma temo non funzionerebbe. Il potere di Kazutora è qualcosa di molto pericoloso: se non troviamo il metodo giusto per fargli capire che non ce l'abbiamo con lui e che vogliamo aiutarlo, non riuscirà mai a contrastarlo. Inoltre, potrebbe usarlo contro le persone che gli si avvicinano, in modo da riuscire ad andarsene di nuovo. Se non è lui a voler tornare, diventa tutto inutile- affermò Takashi.

- Lui vuole tornare, solo che non riesce ad ammetterlo- sbuffò Keisuke.

- E come facciamo a farglielo ammettere? Era difficile parlarci prima Baji, figuriamoci adesso che è sotto l'influsso di due poteri mentali- fece notare Draken.

- Quindi volete mollarlo lì finché non si riprende da solo? Sapete bene che ha paura, se non si sente al sicuro non tornerà mai- ringhiò Keisuke.

- Non stiamo dicendo questo Baji, stiamo cercando un modo per farlo tornare di sua volontà- affermò Takashi.

- Ve l'ho detto: prendiamolo a pugni finché non gli passa l'influenza del suo potere- borbottó Pah-chin.

- Mikey, cosa ne pensi?- chiese Draken, e tutti si voltarono verso il ragazzo, che era rimasto in silenzio.

Lo osservarono: sapevano tutti quanto Mikey si sentisse in colpa per quello che era accaduto con Kazutora, pensava che fosse causa sua se il ragazzo se n'era andato, e ancora per lui era un argomento delicato.

- Di sicuro, non lo lasceremo tra le mani di Kisaki. Se qualcuno di noi lo incontrerà durante lo scontro, cerchi di bloccarlo: una volta sconfitto Kisaki, ci parleremo e faremo in modo che torni con noi- dichiarò Mikey.

Baji serrò le labbra: lo sentiva lontano un miglio... Mikey stava male, era insicuro, e non sapeva se il loro piano avrebbe funzionato; rivoleva Kazutora quando loro, ma non aveva idea di come riportarlo indietro.

Aveva creato quella gang per riuscire a tenere tutti uniti, eppure... perché adesso stava succedendo quello?

- Grazie per avermi permesso di dormire da te Suke... i miei ormai a malapena sopportano la mia presenza- ridacchiò Kazutora, cercando di alleggerire la tensione sul fatto che fosse stato nuovamente cacciato di casa.

- Non essere idiota, puoi anche trasferirti qui se vuoi- affermò Keisuke, voltandosi verso il futon di fianco al suo letto; l'amico gli sorrise.

- Mi piacerebbe un giorno... poter vivere con tutti voi- mormorò.

Baji lo fissò per un attimo.

Kazutora viveva con dei genitori che lo odiavano e non vedeva l'ora di andarsene; Mitsuya sopportava sempre meno la situazione in casa sua, con due sorelle di cui prendersi cura e il sistemare tutti i casini combinati da sua madre quando era sotto effetto di droga aveva a malapena tempo per sé stesso; Pah-chin, da quando i suoi erano scappati, viveva abusivamente nella loro vecchia casa e aveva perso praticamente tutto, tranne Peh-yan ovviamente; Mikey, per quanto avesse i suoi fratelli e sua sorella, sentiva ansia ogni volta che era lontano dai suoi amici, e Baji sapeva bene che il ragazzo impiegava poco a perdere il controllo; e Draken non aveva una famiglia, per cui era sempre da Mikey per prendersi cura di lui e poter stare con Emma.

Se avessero potuto stare tutti insieme... i fratelli di Mikey avrebbero potuto seguirlo, probabilmente anche Sanzu l'avrebbe fatto, in fondo ormai praticamente viveva per ciò che gli diceva Mikey, soprattutto da quando avevano manifestato i loro poteri.

Se avessero potuto stare tutti insieme... se si fossero potuti aiutare a vicenda, forse sarebbe potuta andare meglio, forse avrebbero potuto aiutarsi, e nessuno si sarebbe più dovuto sentire solo.

Izana aveva un po' di uomini, Mitsuya avrebbe portato Hakkai, Pah-chin Peh-yan...

Forse poteva davvero...

- Kazutora, domani ci vediamo con Mikey, Draken, Mitsuya e Pah- affermò, tirandosi su.

Tutti loro, come lui, avevano parecchi problemi e parecchia oscurità in loro ma... avevano anche tanta voglia di combattere, e non si sarebbero lasciati battere facilmente.

Anzi, era certo che avrebbero tutti combattuto per i loro amici: e sapeva bene chi sarebbe stato l'ideale per guidarli.

- Lo farò io- affermò Keisuke - lasciate che tenga io impegnato Kazutora, avvertendo i suoi sentimenti posso riuscire a evitare il suo potere. Draken sarà già occupato a usare la sua barriera e combattere Hanma, tu Mikey dovrei raggiungere Kisaki, Mitsuya dovrà occuparsi dei novellini, e abbiamo bisogno della forza di Pah per sbaragliare i pesci piccoli. Io conosco Tora, lo affronterò e lo terrò occupato fino alla fine della battaglia. Lo riporterò da noi- dichiarò Keisuke.

Tutti lo fissarono: avevano paura a lasciare Kazutora a Baji, perché sapevano che il loro amico avrebbe fatto letteralmente di tutto per riportare Kazutora indietro, anche qualche follia.

Ma... sapevano anche che, con il suo discorso, aveva evitato di dire che era l'unico a poterlo fare.

Se Mikey se lo fosse trovato contro, avrebbe ricorso a tutto il suo lato oscuro per evitare di mostrare quanto stesse male al pensiero di averlo perso, e nessuno sapeva cosa sarebbe potuto succedere; Draken non poteva allontanarsi dal loro capo, per cui era fuori gioco anche lui.

Pah-chin cedeva fin troppo facilmente alla rabbia e sarebbe stato il più semplice da controllare, senza contare che era ancora frustrato per non riuscire a usare il suo Sensore con l'amico; e Mitsuya, oltre ad avere Hakkai e gli altri di cui prendersi cura, per quanto fosse il migliore nei discorsi non poteva annullare il potere di Kazutora, e non c'era abbastanza tempo per un discorso che l'avrebbe davvero incoraggiato a tornare indietro nel bel mezzo della battaglia.

Baji conosceva Kazutora meglio di tutti, era quello che ci era più unito, e grazie alla sua abilità poteva sapere quando fosse il caso di agire: era la scelta migliore... ma Mikey non aveva per niente una bella sensazione a riguardo.

- Vedi di non provare a fare tutto da solo: lo riporteremo comunque indietro insieme. Tienilo solo impegnato finché non potremo parlarci- ordinò Mikey.

Baji annuì, grato che almeno non avesse provato a fermarlo... per quanto sentisse la sua paura.

- Lo riporteremo indietro- affermò, e Mikey fece un piccolo sorriso.

Draken lanciò un'occhiata all'amico: non stava per niente bene... se parlare con i suoi amici ed essere sicuro che fossero ancora con lui l'aveva rassicurato, d'altro canto aveva paura, temeva di perdersi di nuovo in sé stesso, e non poteva permetterselo.

E soprattutto, non voleva farlo vedere a loro.

- Perché una volta finita questa storia non facciamo una bella festa? Che dici Pah, la organizzi tu? Le tue sono le migliori- propose Takashi, e sia Draken che Baji gli lanciarono uno sguardo di ringraziamento per aver alleggerito la tensione.

- Ci puoi contare! Organizzerò la festa migliore di tutte!- esclamò Pah, felice di poter fare qualcosa per i suoi amici.

- Basta che ci sia alcool e Baji è felice- dichiarò Mikey.

- Eh?! Come se tu non avessi mai bevuto in vita tua!- sbuffò Keisuke.

- Io non mi sono mai svegliato nudo nella vasca di Sanzu-.

- È lui che mi ha fatto credere che fosse una piscina!-.

- Questo non ti rende meno ubriacone!-.

- Io almeno adesso scopo, a differenza tua!-.

I due ragazzi iniziarono a bisticciare e i loro tre amici non poterono fare a meno di sorridere: non sarebbero mai cambiati... ma gli volevano bene così com'erano.

Qualche ora dopo, Baji si era alzato dichiarando di aver lasciato il suo baby da solo per troppo tempo, e anche Mitsuya e Pah-chin avevano deciso che era il momento di tornare dai loro secondi; si augurano la buonanotte, sempre con qualche insulto in mezzo ovviamente, lasciando Draken e Mikey da soli.

- Adesso sei più tranquillo vero?- commentò Draken.

Mikey per un attimo non rispose; in fondo, era perennemente combattuto, e il maggiore lo sapeva bene... bastavano pochi nanosecondi, una parola, la vista di qualcosa per fare cambiare il suo umore, e lui non aveva alcun problema che scusasse tutto quello.

Ma quello di cui era sempre certo... era di avere degli amici fantastici.

- Ricordi quando Baji è venuto da noi per formare la Toman?- chiese.

- Difficile dimenticarlo- rise Draken.

- Baji, perché ci hai fatti riunire in un parco così presto?- si lamentó Mikey, seduto per terra nel parco.

- Sono le undici di mattina- fece notare Kazutora.

- Appunto! Volevo dormire!- si lamentó il biondo.

- Andiamo, per una volta che Baji sembra avere qualcosa di serio da dire, proviamo ad ascoltarlo- propose Takashi.

- Mitsuya, mi fidavo di te!- esclamò Keisuke, unico in piedi davanti al resto dei suoi amici.

- E io ho un appuntamento al parco nel pomeriggio, quindi muoviti- ribattè il lilla.

- Con il ragazzo che conosci solo da una settimana e che in una settimana hai visto più di noi?- rise Draken.

- Esatto- confermò Takashi.

- Il nostro Mitsuya fa conquiste!- esclamò Pah-chin, battendo la mano sulla schiena del ragazzo.

- Sbaglio o sei tu che vai perennemente in giro con Peh-yan?- commentò Kazutora, e il biondo arrossì leggermente.

- Veramente io...-.

- Ragazzi, qui c'è un discorso serio in corso- fece notare Keisuke, e tutti tornarono a guardarlo.

- Di che volevi parlarci?- chiese Draken.

- Ho deciso che noi sei fonderemo una gang- affermò Keisuke.

Per un attimo, ci fu silenzio.

- Eh?!-.

- Esatto: una gang! Una gang dove ci aiuteremo sempre a vicenda, e qualsiasi cosa succeda saremo sempre lì a sostenerci l'un l'altro. Possiamo portare con noi tutte le persone che vogliamo al nostro fianco, e il nostro capo sarà Mikey, così non potrà lamentarsi. Che ne dite?- Keisuke sorrise - vi va di rimanere tutti insieme per sempre?-.

- Baji quel giorno ha espresso il sogno di tutti noi: trovare una nuova famiglia, qualcuno che ci accettasse e stesse sempre al nostro fianco, qualcuno su cui poter sempre contare e da proteggere a ogni costo- Mikey sorrise e si voltò verso il più alto - riportiamo la Toman a quel desiderio, Ken-chin. Kazutora, Izana... riporteremo indietro tutti loro. Torneremo tutti insieme, e nessuno ci separerá più-.

Draken non potè fare a meno di sorridere.

- Con te a guidarci, Mikey, ci riusciremo di certo-.

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