CAPITOLO XLVI.
- Wow- sussurró Takashi, non sapendo bene cos'altro dire.
- Ti piace?- chiese Hakkai, leggermente esitante; aveva cercato di preparare tutto al meglio, aveva chiesto anche una mano ai suoi amici, ma non era certo di essere riuscito a farcela.
Mitsuya osservò la sua camera da letto, illuminata dalle candele che Hakkai aveva disposto sui comodini e sulla scrivania.
Sul letto erano state sistemate delle lenzuola con motivi decorativi a cuore, e ai piedi di esso c'era un tavolino, con in mezzo altre candele, apparecchiato per due e già imbandito.
Si voltò a osservare Hakkai, più che elegante nel completo che era certo di avergli cucito lui qualche tempo prima... Il primo completo elegante che gli aveva cucito.
Come avrebbe potuto tutto quello non essere perfetto?
Fece un sorriso dolce.
- Mi piace- affermò, allacciando le braccia attorno al suo collo - è bellissimo. A cosa devo tutto questo?- chiese.
Hakkai gli poggiò delicatamente la mano sul fianco.
- Lo devi al fatto di essere la persona più speciale che io conosca. E non lo dico a caso: prima di incontrarti... Ero sempre spaventato, mi sentivo solo, cercavo un modo per fingermi forte e finivo solo con il fare del male agli altri. Ma tu, con quel tuo sorriso gentile e una semplice frase, mi hai trattato come se fossi una persona, come se contassi davvero, come se non fossi inferiore agli altri. Mi hai portato a casa tua, mi hai aiutato a capire cosa volessi fare, mi hai donato degli amici, una seconda famiglia, mi hai fatto diventare più forte, liberandomi dai miei demoni e facendomi capire quanto valessi. Non hai idea di quanto ti sia grato per tutto ciò... E proprio per questo, non potevo lasciare che continuassi a fare tutto tu- allungò la mano libera, posandola sulla guancia del maggiore, che lo stava fissando, rapito dal suo discorso.
- Tutto ciò che volevo era stare al tuo fianco, ma non potevo farlo finché non fossi stato certo di poterci stare davvero. Non volevo continuare a dover contare solo su di te, a lasciarmi proteggere senza riuscire a fare davvero qualcosa. Per questo ho deciso... Che sarei dovuto diventare forte. Perché tu meriti qualcuno di forte al tuo fianco: qualcuno che possa riuscire a darti ciò che desideri, che possa renderti davvero felice- Hakkai si staccò da lui, facendo un paio di passi indietro; un lampo di confusione passò negli occhi di Mitsuya, che però continuò ad ascoltarlo.
- Io sono stato insicuro a lungo, tutt'ora ho molte insicurezze, ma c'è una cosa di cui sono sicuro: ovvero che nessuno potrà mai renderti felice come posso fare io, Taka-chan. Nessuno ti conosce bene come me, nessuno è in grado di rimanerti vicino come potrei fare io, di assisterti, di spronarti, di consolarti, di abbracciarti e baciarti come io so fare. Lo so perché tu me l'hai sempre dimostrato, e perché grazie a te ho capito anche io quanto amore ti possa dare. Io adesso so di essere diventato più forte: so di poter combattere, di poter proteggere, di poter superare le mie paure per il bene delle persone che ho intorno. Certo, ho ancora molta strada da fare... Eppure, adesso sono sicuro che non avrò più alcuna esitazione, alcun rimpianto, alcun dubbio nel percorrerla completamente accanto a te- Hakkai si mise una mano in tasca mentre si chinava lentamente.
Mitsuya sbarró gli occhi. Si era aspettato tante cose: che Hakkai gli chiedesse finalmente di essere ufficialmente il suo ragazzo, che gli dicesse che lo amava, che passassero la notte insieme a festeggiare, e una parte di lui aveva anche pensato che fosse possibile che Hakkai avesse bisogno delle ultime rassicurazioni necessarie per poter riuscire a fare tutto quello.
Di sicuro, non si aspettava di trovare Hakkai inginocchiato di fronte a lui, con una scatolina aperta in mano, dentro la quale si trovava un anello con una pietra lilla incastonata in esso.
- Questo anello... Sembrano i suoi occhi- sussurró Hakkai, osservando l'anello che aveva di fronte.
- Te l'ho detto che qui avresti trovato ciò che cercavi: Koko ci viene sempre e mi ha assicurato che si trova di tutto- affermò Seishu con un piccolo sorriso.
- Ancora non ci credo che chiederai a Mitsuya di sposarti! Quanto pagherei per vedere la sua espressione!- esclamò Peh-yan.
- Potrò godermela solo io- dichiarò Hakkai, una punta di fierezza nella voce.
- È davvero un gesto coraggioso Hakkai... Tu e Mitsuya avete dovuto aspettare a lungo no?- commentò Chifuyu, e il ragazzo annuì.
- Anche troppo. Per questo... voglio che non abbia più alcun dubbio su quanto lo ami e voglia stare con lui- affermò Hakkai, incapace di distogliere lo sguardo dall'anello.
Che espressione avrebbe fatto Mitsuya una volta che l'avesse ricevuto? Come si sarebbe comportato? In che modo avrebbe risposto? Non vedeva l'ora di scoprirlo...
Angry gli poggiò una mano sulla spalla.
- Sono felice per te, Hakkai- affermò; il ragazzo si voltò e gli rivolse un sorriso.
- Ti ringrazio- gli disse.
- Sono sicuro che tu e Mitsuya sarete felici insieme- dichiaró Takemichi con un sorriso, e il più alto annuì: aveva aspettato abbastanza, adesso era il momento di renderlo felice.
- Io ti amo, Taka-chan. Amo tutto di te: il modo in cui ti prendi cura degli altri; il fatto che nonostante la tua espressione sembri neutra, in realtà ti preoccupi sempre per le persone a cui tieni; come ti si illuminano gli occhi quando fai qualcosa che ti piace; il modo sicuro con cui parli e ti muovi, e come poi vieni ad abbandonarti tra le mie braccia per mandare via tutte le tue insicurezze; amo il tuo volto, il tuo stile, il tuo corpo, il tuo tocco, i tuoi gesti... Non c'è niente di te che io non ami. E soprattutto, amo il fatto di poterti amare, perché è grazie a questo se io sono diventato il ragazzo di adesso, è grazie a questo se ora io sono libero di amarti con tutto me stesso, senza più alcun timore o paura. Ora, so di poterti donare tutto ciò che meriti.
- Takashi Mitsuya, mi vuoi sposare?-.
Il corpo del ragazzo reagì ancora prima che la sua mente avesse finito di elaborare quella domanda: si inginocchiò e allungò le braccia, stringendo a sé il minore.
- Lo voglio- sussurró, incapace di dire altro: il cuore gli batteva talmente forte nel petto che a malapena riusciva a sentire altro intorno a lui, lacrime di emozione stavano minacciando di uscire dai suoi occhi mentre non riusciva a fare altro che stringere il minore a sé.
- Sei l'unica persona con cui potrei pensare di passare la mia vita: grazie a te... Io posso essere me stesso- sussurró.
Il volto di Hakkai si aprì in un sorriso: era sicuro che Mitsuya lo amasse, non aveva mai avuto dubbi su questo, ma adesso che aveva la conferma che non potesse più esserci niente a frapporsi tra loro, si sentiva molto più sollevato.
Si staccarono leggermente e Hakkai prese delicatamente la mano del maggiore tra le sue, infilandogli l'anello all'anulare.
Mitsuya lo lasciò fare, osservandolo con un sorriso dolce in volto; una volta finito, Hakkai alzò lo sguardo su di lui e gli sorrise.
Il maggiore intrecciò le loro dita e poggiò l'altra mano sulla nuca del ragazzo, tirandolo delicatamente verso di sé per baciarlo.
Le loro labbra si unirono dolcemente, in un bacio lento e delicato, come se volessero lasciare che quei sentimenti fluissero tra di loro, espandendosi nei loro corpi e riempiendoli di una felicità sempre più grande.
Si staccarono per un attimo, fissandosi negli occhi, e Hakkai allungò la mano, posandola sulla guancia del ragazzo.
- Sei bellissimo- sussurró, e il maggiore sorrise: quel ragazzo riusciva sempre a riempirlo di una dolcezza incredibile...
- Sono felice che tu sia finalmente riuscito a essere più sicuro di te stesso, Kai- affermò, stringendogli leggermente più forte la mano, che ancora non accennava a lasciare.
- Lo sono grazie a te. Non sai quanto sia felice di poterti dire quanto ti ami, Taka- dichiarò Hakkai, senza smettere di sorridere.
Come avrebbe potuto, quando aveva avanti il volto sorridente del ragazzo che amava?
Un sorriso leggermente più malizioso comparve sul volto del maggiore.
- Perché non me lo dimostri? Sai, ho sentito dire...- Takashi si chinò verso l'orecchio del minore - che il sesso da "proposta di matrimonio" è divino-.
- Con te qualsiasi cosa è divina- affermò Hakkai, mentre la mano che teneva sulla guancia della ragazzo si spostava sulla sua nuca - ma ora, puoi stare certo che non mi tratterò in alcun modo- sussurró, prima di unire nuovamente le loro labbra.
🔞🔞🔞
Questa volta, il bacio fu completamente diverso: nonostante i gesti di Hakkai conservassero sempre la dolcezza tipica del ragazzo, adesso le sue labbra si erano unite a quelle del maggiore con foga, non si limitava a baciarle ma le succhiava e mordeva con una voglia quasi animalesca, tanto che per un attimo Mitsuya ne rimase completamente sopraffatto.
Non che non avessero mai avuto i loro momenti di pura passione, ma in quel momento era come se Hakkai si fosse tolto qualsiasi freno, e fosse intenzionato a mostrare a Mistuya tutto ciò che, grazie a lui, era riuscito a diventare.
Automaticamente, il ragazzo schiuse le labbra, permettendo al minore l'accesso alla sua bocca: le loro lingue si scontrarono in maniera frenetica, cercandosi l'un l'altra con voracità, mentre i due ragazzi avvertivano l'eccitazione iniziare a dilagare nei loro corpi.
Mitsuya, ripresosi dalla sorpresa iniziale, poggiò la mano libera sul petto del minore, spingendolo leggermente all'indietro; con il ginocchio, gli fece aprire delicatamente le gambe, spingendo il bacino verso il suo.
Hakkai non riuscì a trattenere un gemito nel sentire l'erezione del maggiore premere contro la sua e sfregare leggermente; iniziò ad avvertire il desiderio sempre più forte di toccare la pelle del ragazzo, di baciarlo in bel altri punti, di averlo sotto di lui mentre gli provocava un piacere immenso.
La mano che teneva sulla nuca del maggiore prese a scivolare lungo il corpo del ragazzo, fino a raggiungere i suoi pantaloni.
Mitsuya iniziò ad ansimare mentre avvertiva il ragazzo slacciargli i pantaloni; poteva sentire il tocco delle sue dita anche tramite il tessuto, e non poté fare a meno di rilasciare un lieve gemito, affondando appena i denti nel labbro inferiore di Hakkai.
Il minore finì di slacciargli i pantaloni e fece lo stesso con i suoi, per poi abbassarli il più possibile insieme ai boxer, rivelando la sua erezione.
Lo sguardo di Mitsuya scese in basso, il corpo scosso da brividi d'impazienza nel vedere l'asta eretta del ragazzo, e nel ricordare quanto piacere fosse in grado di provocargli.
La mano di Hakkai tornò sui suoi pantaloni, tirandoli giù insieme ai boxer e rivelando anche l'erezione del maggiore.
Approfittando del fatto che le loro mani fossero ancora unite, Hakkai lo tirò delicatamente verso di sé, facendo scontrare le loro erezioni e strappando un gemito al maggiore.
Senza esitazione, prese in mano entrambi i loro membri, iniziando a strofinarli insieme; Mitsuya poggiò la fronte sulla sua spalla, il respiro pesante, il piacere che si espandeva in tutto il suo corpo mentre il minore sfregava insieme le loro erezioni, stringendole appena come per fargli avvertire quanto fossero vicini, e quanto i loro corpi stessero diventando caldi, a contatto uno con l'altro, e desiderosi di esserlo sempre di più.
- Kai- gemette il maggiore, nel sentire Hakkai aumentare ancora i movimenti.
In risposta, il minore si chinò in avanti, poggiandogli le labbra sul collo e iniziando a lasciargli una scia di baci su esso.
Mitsuya non poté fare a meno di rilasciare dei lievi mugugnii, incapace di resistere alle labbra del minore, al suo fiato caldo che gli stuzzicava la pelle, al modo in cui continuava a usare una mano per stringere la sua con dolcezza, mentre con l'altra gli procurava un piacere immenso e quasi febbricitante.
- Ah... Kai...- poggiò la mano libera sulla spalla del ragazzo, stringendola con forza in cerca di un modo per scaricare quel piacere crescente.
Hakkai continuò a baciargli il collo mentre aumentava i movimenti, deciso a procurargli sempre più piacere; amava la voce del ragazzo, amava sentirlo gemere così vicino a lui, come se volesse fare sentire solamente a lui quanto la sua voce potesse essere sensuale, come se volesse mostrare che solo lui poteva conoscere certi lati del suo carattere che aveva sempre tenuto nascosti.
E Hakkai amava sapere di essere l'unico: l'unico a poter baciare le sue labbra, a poter saggiare la sua pelle, a poterlo toccare in quel modo, a sentire il calore del suo corpo... L'unico a poterlo amare in quel modo.
Aumentò ancora i movimenti e Mitsuya gettò la testa all'indietro, gemendo con più forza mentre iniziava a venire; nel sentire il ragazzo così preda del piacere, nel sentire il suo liquido caldo sulla mano, e nel vedere la sua espressione soddisfatta, Hakkai non poté fare a meno di venire a sua volta, riversando il suo seme fuori da lui e mischiandolo con quello del ragazzo che amava.
Hakkai allentò la presa, lasciando che entrambi avessero un attimo di tranquillità per riuscire a riprendersi; dopodiché, gli circondò la vita con un braccio e si alzò.
Mitsuya si strinse a lui, aggrappandosi al corpo del ragazzo in modo da rendergli il compito più facile, e lasciò che il minore lo conducesse fino al letto.
Con una dolcezza incredibile, Hakkai lo fece sdraiare, per poi sfilargli definitivamente i pantaloni e i boxer con delicatezza.
- Ti si è sporcata la camicia... Meglio togliere subito anche questa no?- commentò il minore, alzando lo sguardo su di lui, un sorriso dolce in volto.
- Lo farai tu, Kai?- sussurró Takashi, fissandolo negli occhi.
- Tutto per te- dichiarò Hakkai, chinandosi in avanti; Mitsuya si mise a sedere, in modo che il ragazzo fosse più comodo a sfilargli la giacca e la camicia, ormai già leggermente sudate e sporche del loro piacere.
Con una minuzia incredibile, Hakkai spogliò quel corpo perfetto, senza farsi problemi a osservare ogni centimetro della sua pelle che veniva pian piano scoperto, osservando quanto calore emanasse, come sembrasse quasi luminoso, almeno ai suoi occhi.
Si, ai suoi occhi quel ragazzo, pur con tutti i difetti che aveva ammesso solo a lui, era davvero perfetto.
Delicatamente, lo fece tornare sdraiato, prima di alzarsi; portò i suoi vestiti vicino alla porta, in modo da poterli poi mettere a lavare, e sotto lo sguardo attento di Mitsuya iniziò a sfilarsi definitivamente i pantaloni e i boxer.
Mitsuya lo fissò, osservando la sua figura slanciata, il modo sensuale in cui si muoveva, quasi senza farlo apposta, perché semplicemente Hakkai era un ragazzo decisamente sensuale: l'aveva usato più volte come modello, e ogni volta era riuscito a trovare una scusa per saltargli addosso.
Era bellissimo, con quella pelle leggermente abbronzata, quegli occhi dolci, quei movimenti delicati ma sicuri... Era semplicemente uno spettacolo.
Sospirò quando il ragazzo si sfilò anche la giacca e la camicia, rivelando tutti i suoi muscoli, che nel tempo si erano fatti sempre più sviluppati: rispetto alla prima volta in cui l'aveva visto nudo, era decisamente cresciuto anche di fisico... Era sempre più uno spettacolo.
Hakkai si voltò a guardarlo, rivolgendogli un sorriso dolce, mentre lasciava cadere i suoi vestiti insieme a quelli del ragazzo, per poi raggiungerlo sul letto.
Mitsuya allungò le braccia e, mentre Hakkai si sistemava su di lui, le usò per circondargli il corpo e tirarlo verso di sé, unendo le loro labbra.
Fu un contatto che durò solo un attimo, sapevano già entrambi che sarebbe andata così: Hakkai scivolò lungo la sua guancia, raggiungendo nuovamente il collo del ragazzo.
Iniziò a succhiare appena la sua pelle, in una maniera molto più seducente di quella di prima, strappando un paio di gemiti al maggiore; poggiò la mano sul suo petto, facendola scendere lungo tutto il suo corpo, raggiungendo le sue zone più sensibili per poi spostarsi sui fianchi, di nuovo al petto, sul ventre e in ogni punto che riusciva a raggiungere.
Piegò un ginocchio, poggiandolo tra le gambe del ragazzo e facendogliele aprire delicatamente; stuzzicò appena il membro del ragazzo, che stava già iniziando a tornare duro come prima, così come il suo.
Mitsuya inarcò la schiena mentre avvertiva ogni parte del suo corpo venire toccata e stuzzicata dal ragazzo, con qualsiasi parte del corpo con cui riuscisse a raggiungerlo.
Le labbra di Hakkai continuarono a lambire la sua pelle, scendendo fino all'incavo tra la spalla e il collo, lasciandogli vari segni anche in quel punto, prima di scendere fino al petto.
- Kai- gemette il maggiore, muovendo appena il bacino; quel ragazzo lo stava facendo impazzire... Voleva arrivare molto più in là, e in fretta anche.
- Taka-chan, lo sai che mi piace esplorare ogni parte del tuo corpo no?- sussurró Hakkai, tirandosi leggermente su e fissandolo negli occhi.
Mitsuya vide un lampo di malizia e di sicurezza passare nello sguardo del ragazzo, e capì che la sua richiesta stava per trasformarsi in qualcosa di peggio di una lenta e dolce attesa.
- Se sei così Impaziente... Vorrà dire che dovrò godermelo in fretta- dichiarò Hakkai.
Prima che il maggiore potesse dire qualcosa, si avventò contro il suo petto: gli prese un capezzolo tra i denti, mordendolo appena, mentre con la gamba gli faceva alzare di più il bacino.
Avvicinò un dito alla sua apertura e iniziò a stimolarla dall'esterno, mentre poggiava l'altra mano sulla natica del ragazzo, stringendola con forza.
Mitsuya inarcò la schiena, ansimando con forza mentre le labbra e i denti del ragazzo continuavano a scorrere lungo tutto il suo corpo, mordendolo con forza, come a volersi nutrire di lui, lasciandogli segni di morsi ovunque.
Avvertiva il suo corpo diventare sempre più caldo, il membro del ragazzo premere voglioso contro il suo; la potenza dei gesti di Hakkai saliva, aveva iniziato a penetrarlo delicatamente con un dito, senza alcun preavviso, acconsentendo al suo desiderio di fare in fretta in una maniera che rischiava di farlo impazzire.
Mitsuya si aggrappò alla schiena del ragazzo, graffiandola mentre ansimava sempre con più forza, e un sorriso comparve sul volto del minore.
- Taka-chan, se fai così però non riuscirò a fare tutto- dichiarò, tirandosi su.
Mitsuya lo vide infilare una mano sotto il cuscino e aggrottò la fronte, confuso, incapace anche di vederci bene per via del dito del ragazzo che stava continuando a stimolarlo dall'interno.
Sbarró gli occhi quando lo vide tirare fuori un paio di manette.
- Hakkai cosa...-. Il ragazzo avvertì il dito di Hakkai scivolare fuori da lui, e in un attimo si trovò con le braccia bloccate sopra la testa, impossibilitato a muoversi.
- Taka-chan, sei tu che non mi permetti di compiere il mio lavoro- dichiarò Hakkai, mentre, tenendogli fermi i polsi con una mano, usava l'altra per ammanettarlo - e poi...- si chinò verso il suo volto, fissandolo negli occhi - a te piacciono queste cose, giusto, Taka?- sussurrò, in tono basso, un tono che fece letteralmente vibrare il corpo di Mitsuya.
Il maggiore lo fissò: di solito, quando era Hakkai a stare sopra, i loro momenti intimi erano dettati dal romanticismo e della dolcezza; mentre se era lui a governare, tranne in rari casi si abbandonavano molto di più ai loro istinti animali.
E si, un paio di volte Mitsuya aveva tirato fuori qualche strumento ma... Non pensava che Hakkai sarebbe arrivato così presto a quel punto.
Ma il minore lo conosceva, lo conosceva abbastanza da sapere bene che Mitsuya voleva conoscere tutta la sua forza anche in quell'ambito, e adesso lui era totalmente disposto a mostrargliela.
E a giudicare dallo sguardo languido ed eccitato del ragazzo... Non vedeva l'ora.
- Bene, ora posso riprendere senza problemi da dove mi ero interrotto- affermò Hakkai, chinandosi appena verso il maggiore che sentì l'impazienza crescere dentro di lui a ogni millimetro che ancora lì separava.
Avvertì l'erezione del minore avvicinarsi sempre di più alla sua entrata, e il suo corpo fremette leggermente nel pensare a ciò che stava per accadere.
Ma con sua sorpresa, Hakkai non scivolò dentro di lui, bensì tra le sue gambe leggermente più in altro, sfregando il suo membro contro quello del maggiore.
Mitsuya mugugnò leggermente, un verso a metà tra l'insoddisfazione e quel lieve piacere scaturito dal gesto del minore.
- Kai, per... Ah...- la sua frase venne interrotta dal dito del minore che si fece nuovamente largo nella sua apertura, mentre con l'altra mano il ragazzo gli teneva bloccati i polsi ammanettati sopra la testa.
- Dimmi- sussurró il minore, mentre si tirava leggermente indietro, prima di spingersi di nuovo in avanti.
Mitsuya non riuscì a rispondere, la contraddizione di tutti quei gesti lo stava facendo rimanere senza fiato: avvertiva il dito del minore stimolarlo delicatamente dall'interno, mentre il suo membro, sempre più duro, pareva affondare tra le sue gambe, con spinte decise, ma in realtà non era ancora dentro di lui, anzi sembrava quasi stesse stuzzicando la sua erezione, senza però arrivare dove voleva davvero.
- Taka, volevi dirmi qualcosa?- lo spronò Hakkai, con un sorriso dolce in volto, che però non riusciva a nascondere la sua soddisfazione nel stare riuscendo, nuovamente, a fare provare a quel ragazzo qualcosa di nuovo.
Spinse nuovamente il bacino in avanti mentre inseriva anche un secondo dito dentro il ragazzo, che colto di sorpresa da quel piacere crescente riuscì a riscuotersi abbastanza da parlare.
- Kai...- mosse appena i fianchi, spingendo il bacino verso il ragazzo; erano l'unica parte del corpo che riusciva a muovere tranquillamente, doveva puntare tutto su quello - ti voglio... Voglio di più... Tu puoi darmi molto di più, vero Kai?- sussurró.
Hakkai chiuse gli occhi, non sapeva neanche lui se per evitare di cedere a quella voce sensuale che stava cercando pian piano di incantarlo, o se per godersi ancora meglio quel suono.
- Adesso che sei pronto a mostrarmi tutta la tua potenza, vorrei sentirla completamente dentro di me... Non ti va di utilizzare tutta la tua potenza contro di me, Kai? Io vorrei tanto che tu lo facessi...- mentre parlava, Takashi iniziò a spingere con più forza il bacino, andando incontro ai movimenti del minore, che ancora non si erano fermati, anzi, stava continuando imperterrito a provocargli quel piacere quasi spezzato, che rischiava di fare cedere completamente il ragazzo sotto di lui.
- Non ti va di farmela sentire, Kai? In fondo, sai bene di poter essere l'unico a poterlo fare... Sei sempre stato l'unico- sussurró.
Hakkai non poté fare a meno di aprire gli occhi e fissarlo: quegli occhi che gli avevano dato tanta sicurezza, e che adesso lo stavano attirando, ipnotici, languidi, lo guardavano come se volessero solo lui.
Anzi, voleva solo lui.
Strinse con più forza i suoi polsi mentre toglieva le dita da dentro di lui.
- Sai sempre come farmi cedere eh?- sussurró, mentre gli alzava di più il bacino, continuando a fissarlo negli occhi.
Anche Mitsuya fece un piccolo sorriso.
- È perché noi due siamo destinati a stare insieme, Kai, lo sai- sussurró - non c'è nessuno che potrebbe capirci come noi-.
Anche Hakkai sorrise.
- Hai ragione, e te lo dimostrerò ogni giorno della nostra vita: d'ora in poi, ancora più di prima- affermò, prima di spingersi dentro di lui.
Lo fece lentamente, in modo che il maggiore potesse avvertire tutta la sua lunghezza penetrarlo, affondare nella sua carne calda, riempire ogni spazio dentro di lui, strappandogli sospiri di soddisfazione e gemiti per ogni centimetro di pelle che entrava in lui.
Poggiò la mano sul suo fianco, spingendosi più a fondo e godendo della sensazione del maggiore che lo accoglieva in lui, che si apriva al suo passaggio e circondava perfettamente la sua erezione, come se quel luogo fosse stato creato apposta per lasciarlo entrare.
Mitsuya sospirò, mentre avvertiva il suo corpo finalmente felice di avere quel ragazzo dentro di lui, che si rilassava appena in modo da prepararsi a tutto ciò che sarebbe successo di lì a poco.
Gemette quando sentì il membro di Hakkai entrare completamente, arrivando a fargli percepire la sua presenza fin nel suo stomaco.
Il minore poggiò una mano sul ventre del ragazzo, accarezzandolo appena con un sorriso in volto; alzò la testa, fissando il ragazzo negli occhi.
- Sai che è davvero bello essere dentro si te, Taka-chan? Sei sempre così accogliente... Soprattutto con me...- sussurró, tastando appena la pelle del ragazzo, come per fargli avvertire ancora meglio la sua presenza.
- Solo con te- lo corresse Takashi - il mio corpo... È nato apposta per accogliere te, Kai- affermò.
Il minore sorrise.
- Lo so- sussurró, premendo appena più forte la mano sul ventre del ragazzo - ma vediamo di farglielo ricordare-.
Mitsuya quasi non si accorse che il ragazzo aveva tirato fuori il suo membro quasi del tutto, perché la velocità con cui lo penetrò nuovamente fu tale che il corpo del maggiore sobbalzò, mentre migliaia di scariche ne prendevano il possesso, aumentando il piacere che stava provando.
Rimase per un attimo completamente senza fiato, mentre con una forza mai usata prima Hakkai si spingeva dentro di lui; nella stanza si udiva solo il rumore dei loro corpi che si scontravano con forza, facendo arrossare le natiche del maggiore, accompagnato dagli ansimi di Hakkai, che non riusciva a fare a meno di pensare a quanto fosse bello il ragazzo sotto di lui: era lì, il volto arrossato, il respiro pesante, il corpo completamente abbandonato in mano sua, come se gli avesse appena lasciato il pieno controllo su di lui.
Hakkai si chinò, lasciandogli un bacio delicato sul collo, mentre continuava a spingersi in lui; quel gesto così dolce, in contrasto con i movimenti animaleschi del ragazzo, sembrò quasi riscuotere il maggiore, che si ritrovò a inarcare la schiena, avvicinando di più il corpo a quello dell'amato.
- Di più- si ritrovò a gemere; non sapeva neanche se il suo corpo avrebbe retto di più, Hakkai non era mai stato così tanto rude, ma lui lo voleva, voleva assolutamente che tutta la forza di quel ragazzo si riversasse in lui, che gli facesse avvertire tutta la sua passione, tutti i sentimenti che gli provocava, tutti i motivi per cui non si sarebbero mai potuti separare.
Il minore non esitò ad accontentarlo: gli fece alzare di più il bacino, spingendosi con ancora più forza dentro di lui, mentre tornava con i denti a lambire la pelle del ragazzo, stuzzicando con la lingua tutti i segni che aveva lasciato in precedenza, continuando a stringere i suoi polsi con forza, mentre Mitsuya sotto di lui andava incontro a tutti quei movimenti.
I loro corpi si muovevano insieme, come se fossero uniti in uno solo, in maniera frenetica, sbattendo uno contro l'altro, contorcendosi tra le coperte del letto, continuando a cercarsi ancora di più di quanto non fossero già uniti, diretti insieme verso un piacere sempre maggiore.
Mitsuya ormai gemeva in modo sconclusionato, pregando Hakkai di continuare, di fargli sentire sempre più piacere, spingendo il ragazzo ad andare sempre più forte, fin quando la sua mente non riuscì neanche più a formulare una frase, e si limitò a urlare tutto il suo piacere.
Hakkai sentì il ventre del ragazzo contrarsi con forza, le sue gambe tremare sempre di più, e capì che ormai stava raggiungendo il limite; e per quanto fosse diventato forte, era comunque una delle persone più tenere del mondo, soprattutto con il suo Taka-chan, che intendeva fare sentire per sempre amato e al sicuro.
Così, gli lasciò andare i polsi, stringendolo a sé e lasciando che le braccia del ragazzo lo circondassero mentre iniziava a venire, riversando tutto il piacere che il minore aveva scatenato in lui; Mitsuya strinse con forza le natiche, aggrappandosi ancora di più al ragazzo, e continuando a seguire anche i suoi movimenti del bacino.
Si avvicinò al suo orecchio.
- Riempimi, Kai- sussurró.
Con un gemito grutturale, Hakkai diede un'ultima spinta e iniziò a riversarsi dentro il maggiore, che chiuse gli occhi mentre si brava della sensazione del ragazzo che lo riempieva completamente.
Rimasero un attimo immobili, stretti uno all'altro per riprendere fiato, incapaci entrambi di smettere di sorridere.
Lentamente, Hakkai uscì da dentro di lui; allungò nuovamente la mano sotto il cuscino e prese le chiavi delle manette.
Mitsuya lo lasciò, in modo che il ragazzo potesse togliergli l'oggetto.
- Ti hanno fatto male?- mormorò Hakkai, notando che i suoi polsi si erano leggermente arrossati.
- Per niente: tu mi stavi facendo troppo bene- dichiaró Takashi.
🔞🔞🔞
Hakkai sorrise e allungò la mano, posandola sulla guancia del ragazzo e accarezzandola dolcemente.
- D'ora in poi, ti farò solo del bene- affermò, facendo sorridere anche il maggiore.
- Che ne dici se mi sistemo dopo e adesso ci godiamo la cena che mi hai preparato?- propose Takashi, e gli occhi del minore si illuminarono.
- Aspettami qui!- esclamò, alzandosi.
Mitsuya lo guardò, confuso, e notò che il ragazzo aveva già tenuto da parte un vassoio, dove sistemò i due piatti che aveva preparato, per poi tornare da Mitsuya.
- Avevi già immaginato sarebbe finita così?- rise Takashi, mettendosi a sedere, mentre Hakkai si sistemava di fianco a lui.
- Ero pronto a ogni evenienza: immaginavo che non avresti voluto aspettare... Avevi bisogno di un modo per esprimere le tue emozioni al meglio- affermò Hakkai, posando la mano su quella sinistra del ragazzo e accarezzando appena l'anello.
- Hai ragione- sussurró Takashi; non era il migliore nell'esprimere le sue emozioni, anzi, spesso faceva fatica, ma quel ragazzo sapeva sempre come tirargliele fuori - grazie, Kai. Più tempo passo con te, più sono sicuro della scelta che ho fatto: sei l'unica persona che potrei mai avere al mio fianco-.
Il minore arrossì leggermente.
- Farò di tutto per rimanerci per sempre- dichiarò, chinandosi e unendo le loro labbra.
Mitsuya chiuse gli occhi, lasciando che tutte le emozioni che gli provocava quel ragazzo lo avvolgessero, come per proteggerlo da tutto ciò che avevano dovuto passare e da ciò che ancora dovevano affrontare.
Ma in fondo, grazie ad Hakkai era sempre riuscito ad affrontare di tutto.
Si staccarono e, dopo essersi scambiati un altro sorriso, iniziarono a mangiare, senza accennare a staccare le loro mani.
Era stata dura per loro: avevano saputo di essere speciali l'uno per l'altro dal primo momento, eppure avevano dovuto aspettare, perché entrambi sapessero quanto l'altro meritasse e valesse, e nessuno dei due intendeva permettere che non avesse tutto ciò che poteva donargli.
Anche se era stato difficile, erano felici di aver scelto di aspettare: perché adesso, sapevano di essere liberi di amarsi senza più alcun dubbio o paura; qualsiasi cosa fosse successa, l'avrebbero affrontata insieme, uno a fianco dell'altro.
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