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CAPITOLO XLII.

- Ok, prima di entrare- Takashi si voltò verso i cinque ragazzi alle sue spalle - so che è il locale di Koko, ma è pur sempre un luogo pubblico. Per cui, vedete di fare poco casino, chiaro?-.

- Si mamma- risposero i cinque ragazzi, facendogli alzare gli occhi al cielo.

- Possiamo ubriacarci comunque giusto?- chiese Keisuke.

- Altrimenti dove sarebbe il divertimento?- rise Kazutora.

- Io ordinerò tutto il cibo che hanno!- dichiarò Pah-chin.

- Stasera, ci si diverte!- urlò Mikey.

- Scoppierà di sicuro una rissa- rise Draken.

- Come sempre- borbottó Mistuya: Draken lo raggiunse e gli circondò le spalle con un braccio.

- Vedi di rilassarti anche tu stasera, mi raccomando- gli disse con un sorriso.

- Dipende dai quattro idioti- borbottó Takashi, osservando i ragazzi di fronte a lui, che stavamo già discutendo su chi avrebbe ordinato il primo giro.

- A loro ci pensiamo insieme, come sempre, ma è anche la nostra uscita di tranquillità, per cui non pensare troppo e divertiti- Draken si spostò alle spalle del ragazzo, facendolo voltare e spingendolo verso l'entrata.

- Le mamme hanno dato il permesso di entrare!- esclamò Pah-chin, seguendo i due ragazzi insieme agli altri tre.

Non ci fu neanche bisogno di parlare con il bodyguard all'entrata, che ovviamente non ebbe niente da ridire mentre i sei ragazzi entravano nel locale; non appena li vide, Inui andò loro incontro.

- Benvenuti. Vi abbiamo riservato un tavolo un po' nascosto, così nessuno vi romperà le scatole... cercate di evitare risse- disse il biondo con un piccolo sorriso.

- Faremo del nostro meglio- affermò Draken.

- Quello nascosto è quello da cui non si vedono i pali vero?- chiese Keisuke.

Inui si accigliò leggermente.

- Non pensavo vi interessasse vedere le ballerine- commentò.

- Ah no, è che vedere i pali mi farebbe pensare a Chifuyu in situazioni poco consone- dichiarò Keisuke.

- Come non capire- sospirò Kazutora.

- Indecenti...- borbottó Takashi; ma in effetti, Hakkai in quella situazione non sarebbe stato male...

Inui rise appena.

- Non si vedono, non temere. Se avete bisogno di qualcosa di particolare, venite pure su a chiamarmi- rispose, prima di voltarsi per allontanarsi.

- Bene! Ken-chin, vai a prendere l'alcool! Pah, il cibo!- esclamò Mikey, dirigendosi verso i divanetti.

- Tu fatica mai eh?- rise Draken - Mitsuya, vieni con me-.

- Va bene-.

- Io dò una mano a Pah- dichiarò Kazutora, lanciando uno sguardo a Baji.

- Io vado a curare il bambino- borbottó il moro, dirigendosi verso Mikey, che intanto si era lasciato cadere su uno dei divanetti che circondavano il loro tavolo.

- Sei sempre il solito, diventi maturo solo quando si tratta di fare il capo... a volte- affermò Keisuke, sedendosi di fianco a lui.

- Mi hai scelto tu- gli ricordò Mikey - come ti senti? Passati i postumi da resurrezione?-.

- Da un bel po': ci ha pensato Chifuyu- dichiarò Keisuke, facendogli l'occhiolino, e il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

- Sei indecente... ma almeno hai trovato qualcuno che ti sopporti- borbottó Mikey.

Baji lo fissò per un attimo: Mikey gli sembrava più nervoso del solito... probabilmente, aveva finalmente capito.

- Mikey- allungò la mano verso di lui - dammi la mano-.

- Chiamo Chifuyu- affermò il biondo, e Baji alzò gli occhi al cielo.

- Idiota- gli afferrò la mano, e in un attimo la visuale del maggiore venne occupata da un nastro arancione piuttosto grosso.

Sbarró gli occhi.

- Baji... l'hai già fatto per fin troppo tempo. È giusto che pensi anche a te- mormorò.

- Tsk, come se non potessi farlo comunque: non fare l'idiota Mikey. Voglio condividere anche la vostra gioia, non solo essere con voi nel dolore- dichiarò Keisuke, mentre il nastro iniziava ad avvolgere le braccia dei due ragazzi.

Mikey lo fissò.

Sapeva bene di avere intorno persone fidate, ma aveva anche sempre paura di perdere: Baji invece... da quando erano bambini, era al suo fianco, era sempre stato una certezza per lui, ed era certo che lo sarebbe stato per sempre.

Il nastro arrivò fino alle loro spalle, fermandosi più o meno all'altezza di quello di Kazutora, prima che Baji lasciasse il ragazzo.

- Quindi finalmente ce ne parlerai eh?- commentò.

- Tsk, avevo dimenticato quanto il tuo potere fosse irritante- borbottó Mikey, facendo ridere il moro.

- Me n'ero accorto anche prima. Non preoccuparti: capiranno tutti- dichiarò Keisuke.

- Lo so- mormorò Mikey.

Non era quello che lo spaventava, sapeva bene che i suoi amici avrebbero capito: erano i suoi stessi sentimenti a spaventarlo, il fatto di non riuscire a capirsi, di non sapere cosa fare, come affrontarli, da dove venissero, perché fossero arrivati all'improvviso.

Era tutto quello a spaventarlo, eppure sapeva bene di poterci fare poco: erano lì, lui ne era consapevole, e non poteva più ignorarli.

- Mikey ha qualcosa vero?- chiese Takashi, mentre aspettavano le loro ordinazioni.

- Ve lo dirà lui. Non è niente di preoccupante in sé ma... sai com'è fatto Mikey- affermò Draken, e Mitsuya annuì.

- Tu come stai?- gli chiese.

- Sto bene- Draken lanciò un'occhiata a Mikey - lui è più tranquillo, quindi posso rilassarmi un pochino anch'io. Tra l'altro, adesso avrò l'occasione di passare un po' di tempo con Emma, visto che ho anche Takemitchy ad aiutarmi con lui. Una delle prossime sere la porto fuori, così mi rilasso un po' con lei- affermò.

- Fai bene, è giusto che passiate del tempo insieme... anche se dubito vi rilasserete- rise Takashi.

- Almeno io mi rilasso con la mia ragazza ufficiale... non hai ancora parlato con Hakkai?- chiese Draken.

Mitsuya scosse la testa.

- Contando come si è comportato durante l'ultima battaglia, dubito possa pensare ancora di essere debole ma... conosci Hakkai, preferisco aspettare che sia lui a iniziare il discorso- dichiarò - e se non lo farà presto, ci parlerò io-.

Hakkai era pronto, lo sapeva bene, stava anche riuscendo a uscire con altre persone ed era molto più sicuro di sé rispetto a prima: avrebbe atteso che fosse il minore a sentirsela... ma se non l'avesse fatto, ci avrebbe parlato lui.

Era paziente, ma non significava che non avesse la sua dose di egoismo e desideri: voleva almeno sapere cosa pensasse il ragazzo, quanto avrebbe dovuto aspettare.

Ma adesso, doveva godersi la serata con i suoi amici.

- Sei sempre stato molto convincente con lui, vedrai che andrà bene- dichiaró Draken.

- Ne sono certo- rispose Takashi: in fondo, erano lui e Hakkai, non aveva dubbi sul fatto che, prima o poi, sarebbero riusciti a stare insieme.

- Ecco le vostre bibite- dichiarò la ragazza, posando davanti a loro due vassoi - il prossimo giro posso portarvelo io stessa al tavolo, che ne dite?-.

- No grazie, sono abbastanza gay così- affermò Takashi, afferrando uno dei due vassoi; Draken scoppiò a ridere mentre prendeva l'altro e lo seguiva.

- Sai essere spietato eh?- commentò.

- Sono pur sempre vostro amico- Takashi si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso - e poi, stasera intendo divertirmi insieme a voi, e nessun altro- dichiarò.

- Così si fa!- rispose Draken, mentre raggiungevano il tavolo.

- Alcool!- esclamò Keisuke, afferrando una delle bottiglie.

- Dov'è il cibo?- si lamentó Mikey.

- Pazienta ancora un attimo, stanno arrivando- affermò Draken, sedendosi sulla poltrona a capotavola, mentre Mitsuya si sedeva sul divanetto di fronte a Mikey - non appena arriveranno, daremo il via alla festa!-.

- Sento come se Mikey mi stesse mangiando vivo... e non in senso positivo o eccitante- borbottó Kazutora, e Pah-chin scoppiò a ridere.

- Ti vedo piuttosto rilassato eh? Bravo- disse, dandogli una pacca tra le scapole.

- Si ma non uccidermi!- si lamentó il moro, prima di sorridere - i miei amici mi hanno accolto nuovamente e sto riuscendo a fare qualcosa per voi. Ho Ryusei, Suke sta bene, e presto faremo definitivamente il culo a Kisaki: non voglio più pensare alle cose che non vanno, preferisco pensare positivo-.

Non era così semplice, ma aveva avuto l'opportunità di ricevere una seconda occasione e non se la sarebbe lasciata scappare facilmente.

- Così ti voglio! Adesso ti riconosco- rise Pah-chin - sei anche tornato a scopare vero? Si vede-.

- Si vede dal fatto che Ryusei non riesce a camminare?-.

- Anche, quando è venuto da noi si è dovuto sedere... e poi alzare perché era peggio- rise Pah-chin, e Kazutora scoppiò a ridere.

- Quel ragazzo se le cerca. Con Peh-yan come va?- chiese.

- Alla grande. Lo sai, noi siamo così- dichiarò Pah-chin; che ricordava, non avevano mai avuto problemi.

Tranne...

- Vogliono che tu vada via con loro?!- urlò Peh-yan, un'espressione sconvolta in volto.

- Si. Hanno detto che se non lo farò, mi taglieranno qualsiasi fondo e non mi considereranno più loro figlio; stare qui inizia a essere troppo pericoloso- affermò Pah-chin.

Peh-yan serrò le labbra: non voleva assolutamente che Pah-chin fosse in pericolo, o che soffrirsse per la mancanza della sua famiglia... era qualcosa che doveva fermare a ogni costo.

- Io... urlerò talmente forte che mi sentirai anche dall'altra parte del confine di Tokyo! Come se fossi con te! E se avrai bisogno, correrò subito ad aiutarti, anche solo se hai fame e non hai voglia di cucinare, capito?!- dichiarò: non l'avrebbe lasciato così facilmente.

Pah-chin lo fissò per un attimo, confuso.

- Io sarò anche un idiota, ma tu mi batti- borbottò.

- Cosa intendi?- chiese Peh-yan, confuso a sua volta.

Pah-chin alzò gli occhi al cielo.

- Cosa significa cosa intendo?- si avvicinò a lui e gli poggiò le mani sulle guance, fissandolo negli occhi - Peh, lasciarti è fuori discussione, rimarrò con te. Non me ne vado- dichiarò.

Peh-yan sbarró gli occhi.

- Ma Pah, qui è pericoloso, e senza...-.

- Ho te. E ho i miei amici. E soprattutto, ho te: non ho alcun motivo per andarmene- affermò.

Gli occhi di Peh-yan si riempirono di lacrime.

- Pah!- esclamò, gettandogli le braccia al collo; il maggiore sorrise e lo strinse a sé.

Si, finché aveva quel ragazzo non gli serviva nient'altro.

- Si è sempre preso cura al massimo di te eh?- commentó Kazutora.

- Esatto- confermò il biondo: per loro, separarsi non era mai stata un'opzione, e non lo sarebbe mai stata.

- Sono davvero contento per voi, ve lo meritate- affermò Kazutora con un sorriso: Pah-chin era una delle persone più buone che conosceva, quella che tutti definivano stupidità era dettata solo dal suo grande cuore, loro della Toman lo sapevano bene e lo avevano sempre apprezzato tanto per quello.

Il moro distolse lo sguardo.

- Il tuo radar... non ha mai funzionato con me- mormorò.

- Non avrebbe mai potuto e non lo farà mai- affermò Pah-chin, e il ragazzo sorrise: aveva davvero degli amici magnifici.

- Ecco le vostre ordinazioni-.

Due vassoi stracolmi di cibo vennero posati di fronte ai due ragazzi.

- Non vedo l'ora di iniziare!- dichiarò Kazutora, afferrando un vassoio.

- Iniziate a prepararne per dopo- disse Pah-chin, mentre prendeva l'altro; in fondo, dicevano tanto di lui, ma non è che i suoi amici mangiassero molto meno...

Si voltarono e si diressero verso il loro tavolo.

- Alla buon'ora!- esclamò Mikey, mentre i due poggiavano il cibo sul tavolo.

- Dopo vai a prenderlo tu- affermò Pah-chin, sedendosi di fianco a Mistuya, mentre Kazutora si sistemava dall'altro lato della tavola rispetto a Draken.

- Bene- Mikey si schiarí la gola e fissò i suoi amici - è il momento di fare festa!- esclamò.

Si gettò sul cibo, seguito dagli altri cinque ragazzi, ovviamente iniziando a litigare tra di loro per il cibo e l'alcool.

- Cazzo Mikey, sei un maiale mentre mangi! Tora, fai un attimo cambio con me!- esclamò Keisuke.

- Tsk, antipatico... lo faccio solo perché ti ho ucciso- borbottó il ragazzo, alzandosi per sedersi di fianco a Mikey e lasciare Baji di fianco a Pah.

- Allora Pah!- esclamò il moro.

- E te pareva... cosa vuoi?- borbottó il ragazzo.

- Scontroso come sempre eh?- rise Keisuke - quasi ti strozzerei con nastro. Con tanto affetto ovviamente- affermò.

Pah-chin lo guardò male.

- Stronzo, non prendermi in giro solo perché sono stupido! Devi essere chiaro con me, lo sai!- sbuffò, mentre allungava la mano.

- Sei meno stupido di qualche tempo fa, a quanto pare- rise Keisuke allungando la mano a sua volta.

Pah-chin sorrise mentre osservava il nastro arancione alleggiare per un attimo tra di loro, prima di legarsi alle loro braccia, risalendo fino al petto.

- Vedi di non farti uccidere, l'ultima volta ha fatto un male cane- affermò, togliendo la mano.

- Farò del mio meglio: intanto, coma etilico!- esclamò Keisuke, buttando giù tutto d'un sorso il contenuto del suo bicchiere.

- Quel ragazzo non impara mai- borbottó Mikey.

- È Suke in fondo- rise Kazutora - immagino l'abbia già fatto con te-.

- Ovviamente, sono il suo capo- dichiarò il biondo, gonfiando leggermente il petto in segno d'orgoglio - e anche io tuo, quindi sono felice che siate tornati legati-.

Kazutora arrossì leggermente.

- Grazie per avermi permesso di tornare, Mikey- sussurró.

- Tsk, non parlare come se fosse stata una nostra concessione: sei uno dei fondatori della Toman, avrai sempre un posto tra di noi- affermò il biondo, e Kazutora fece un piccolo sorriso.

- Kazutora, vieni un attimo qui- disse Draken, indicando con un cenno del capo il posto di fianco a lui, mentre Mikey tornava a mangiare.

Come se niente fosse, il moro sollevò il loro capo, scivolando sulla panca e prendendo il suo posto, mentre il ragazzo continuava a mangiare.

- Dimmi- disse.

- Come sta Baji?- chiese Draken.

Kazutora rimase per un attimo sorpreso: era raro che qualcuno si fidasse di lui sullo stato degli altri, non era la persona più affidabile del mondo per certe cose... ma ne era anche felice.

- Suke... sta facendo del suo meglio, come sempre. Penso che avere Chifuyu vicino stia alleggerendo parecchio il peso che si portava addosso- dichiarò; il suo migliore amico non era mai stato così forte e felice, se n'erano accorti tutti ormai, era qualcosa di impossibile da ignorare.

- Bene- affermò Draken, poi sorrise e mise una mano sulla spalla del ragazzo - sono felice di avere te a tenerlo d'occhio-.

Kazutora fece un piccolo sorriso.

- Farò del mio meglio!- dichiarò.

- Non serve che lo prometti, lo fai già- dichiarò.

- Tora, altro scambio!- urlò Keisuke.

- Sai che ti ho ucciso una volta sola vero?- borbottó il ragazzo.

- Si, ma mi hai pugnalato più volte- ribattè Keisuke; Kazutora borbottó qualche insulto, ma si alzò e lasciò che il ragazzo prendesse il suo posto.

- Draken!- esclamò.

- Hai già stretto due legami stasera, vedi di non esagerare- lo riprese il biondo, facendolo ridere.

- È vero, ma tu sei sempre una garanzia quando si tratta di prendersi cura degli altri, per cui so che non farò troppa fatica!- dichiarò, allungando la mano.

Draken alzò gli occhi al cielo, prima di fare lo stesso.

- Ricordati che sei fondamentale per tutti noi, Baji- dichiarò.

- Anche tu- rispose il moro: lo erano tutti li.

Il nastro arancione si strinse attorno alle loro braccia, fermandosi insieme a quello di Pah leggermente più indietro di quelli di Mikey e Kazutora.

In fondo, quei due avevano bisogno di essere tenuti d'occhio molto più di Draken.

- Non cambi mai eh?- commentò il biondo, mentre si staccavano.

- Certo che no- rise Keisuke - tra un attimo puoi sostituirti tu a Mitsuya? Se continuo a muovermi vomito-.

- Un tempo reggevi molto di più, sei diventato un pappamolle- rise Draken.

- Non è vero!- ribattè il moro.

- Ed ecco che iniziamo- sospirò Takashi.

- Lo sai, Baji attacca briga con chiunque- dichiarò Pah-chin.

- Vedi di non farti coinvolgere anche tu-.

- Sono molto più maturo di loro, io!- affermò il biondo con fierezza.

- È vero, sei maturato ultimamente-.

Pah-chin si voltò di scatto verso di lui, sorpreso che, invece di ribattere con qualche presa in giro, Mitsiya avesse risposto in quel modo.

Il ragazzo gli rivolse un sorriso.

- È rassicurante averti con noi, Pah; a volte te la prendi un po' troppo e non capisci ma... sei davvero una grossa presenza- affermò.

Pah-chin lo fissò, sapendo bene che Mitsuya non faceva complimenti tanto per fare, per cui era sincero.

Sorrise.

- Non temere, sarò una presenza sempre più grossa!- esclamò, facendo ridere il ragazzo.

- Non ne dubito-.

- Così, potrò coprirti quando questi idioti ti stancheranno- affermò Pah-chin.

Mitsuya scosse la testa: si, era decisamente maturato.

- Grazie-.

- Pah, vieni al posto di Kazutora, voglio un cuscino morbido- si lamentó Mikey.

- Ma cos'è, la serata del "facciamo spostare Kazutora"?- borbottò il ragazzo, alzandosi, mentre Pah-chin andava a sedersi al suo posto e Mikey si sdraiava, poggiando la testa sulle sue gambe.

- Te lo meriti per il tuo piccolo scherzetto- dichiarò Takashi.

- Suppongo di sì- borbottó Kazutora.

- Come ti senti? Sei tranquillo a essere di nuovo qui?- chiese il ragazzo.

- Sto cercando di esserlo il più possibile: so che non ho motivo di dubitare- mormorò.

- È vero, è sempre stato così- affermò Takashi.

- A proposito Mitsuya, se posso fare qualcosa per te... non devi fare altro che dirmelo. Voglio aiutarvi come non sono mai stato in grado di fare prima- dichiaró Kazutora.

- Me ne ricorderò. Ma per adesso, limitati a fare sentire la tua presenza a questa festa- rispose Takashi.

- Certo!- esclamò il moro, afferrando un bicchiere e buttandone giù il contenuto.

- Se vomita rido- borbottó Pah-chin, prima di addentare un pezzo di pizza.

- La tua pancia è più morbida delle tue gambe- borbottó Mikey.

- Non posso sdraiarmi adesso, devo mangiare! Aspetta che svengo ubriaco e potrai fare ciò che vorrai- dichiarò Pah-chin.

- Evviva! Sono contento che la tua pancia sia ancora qui- affermò Mikey, abbracciando la pancia del ragazzo, a cui fece leggermente il solletico.

- Idiota, non sei per niente carino- rise Pah-chin; ma in realtà, si sentiva meglio, perché sapeva di poter aiutare i suoi amici esattamente per com'era fatto.

- Wow, uno scambio senza di me!- esclamò Kazutora, notando che Draken e Mistuya si stavano scambiando di posto.

- Geloso?- rise Draken, sedendosi di fianco a lui.

- Per niente, fate un po' di moto anche voi!- ribattè il ragazzo.

- Prima fammi digerire- borbottó Keisuke, prima di voltarsi verso Mitsuya - allora. Non provare a dire di no-.

- Ormai mi conosci eh?- commentò Takashi.

- Si, per questo sai anche come mai ti ho lasciato per ultimo- dichiarò Keisuke.

- Certo- rispose il ragazzo.

Sapeva bene che Baji non avrebbe mai detto che qualcuno di loro era più importante di altri, lui voleva bene a tutte le persone che aveva intorno, soprattutto a loro.

- Conto su di te, l'ho sempre fatto. Draken consuma molte energie con Mikey ma... tu riesci a pensare a tutti noi- affermò Keisuke.

- Lo fai anche tu- gli fece notare Takashi.

- Si, ma io lo faccio con i gesti... le tue parole sono sempre state importanti- Keisuke allungò la mano verso di lui - non vedo l'ora di tornare a sentirle-.

Mitsuya sorrise e allungò a sua volta la mano.

- Allora ecco le prime: vedi di non fare le cose di fretta Baji, non serve che ci fai tutti subito, tutti noi sappiamo bene quanto ci tieni, e vogliamo che pensi anche a te. Fallo, quando ti serve-.

Baji sorrise.

- Lo farò- dichiarò, prima di lasciare che il nastro li avvolgesse.

Mitsuya chiuse leggermente gli occhi: adesso aveva di nuovo anche lui... poteva davvero concentrarsi di più su Hakkai.

Quando Baji interruppe il contatto anche con lui, non poté fare a meno di sorridere: certo, era pesante sentire le emozioni di tutti, dover stare attento a ognuno di loro e avvertire tutto ciò che provavano ma... gli erano mancate le emozioni dei suoi migliori amici.

E adesso, era di nuovo con tutti loro, non c'era più nessuno che mancava.

Pian piano, si sarebbe ripreso anche Ryusei e tutti gli altri, ma intanto, i fondatori erano con lui, e anche il ragazzo che amava.

Sentì vibrare il suo telefono e lo tirò fuori dalla tasca, trovando un messaggio di Chifuyu.

Sei davvero forte, Keisuke; adesso pensa a divertirti con i suoi amici, dopo ci penso io a farti stare meglio, Baji-san

Sorrise: aveva il ragazzo migliore del mondo...

Mitsuya lo osservò rispondere al messaggio e non poté fare a meno di sorridere a sua volta: pareva che avesse trovato qualcuno di davvero importante...

- Seconda mamma, potrei prendere il tuo posto?-.

Mitsuya si voltò di scatto, e vide Mikey di fianco a lui, che gli sorrideva.

- Che infarto- dichiarò.

- Sei sempre attento a tutti, una volta che posso coglierti di sorpresa- rise Mikey, notando con la coda dell'occhio Kazutora che si alzava per andare nuovamente di fianco a Baji.

- Ottimo lavoro- borbottó Takashi - ma in fondo, sono il mediatore della Toman, è ciò che mi piace di più fare- dichiaró, alzandosi e andando a sedersi di fianco a Draken.

Mikey sorrise e si accomodò a capotavola.

In qualche modo, era tornato come prima: con di fianco Baji e Ken-chin, di fronte Pah-chin, Kazutora vicino a Baji e Mitsuya di fianco a Draken.

Quei ragazzi sostenevano lui, si sostenevano tutti a vicenda, erano pronti a tutto l'uno per l'altro, e sapeva che sarebbero stati uniti per sempre.

Se c'era qualcuno da cui voleva farsi aiutare per quei sentimenti che provava, erano sicuramente loro.

- Potreste smettere un attimo di bere e di mangiare? Vorrei parlare con voi di una cosa- dichiarò.

Tutti gli sguardi dei ragazzi si puntarono su di lui; quando sentì la musica abbassarsi, capí anche che Draken doveva avere usato la sua barriera per isolarli leggermente.

- Stai attento a non sforzarti troppo, Ken-chin- lo riprese.

- Non preoccuparti, mi sento in piena forma- affermò Draken.

Mikey gli rivolse un sorriso, prima di tornare a guardare gli altri.

Fece un respiro profondo: non sapeva esattamente cosa dire, per cui decise semplicemente di parlare.

- In questi anni, lo sapete bene, ho affrontato molte difficoltà al vostro fianco: battaglie, scontri, morti, vittorie, quasi sconfitte... ho pensato che, ormai, non potesse accadere nulla di nuovo. Invece, improvvisamente mi sono reso conto di trovarmi di fronte a qualcosa che non ho idea di come affrontare, che non pensavo mi sarei mai trovato ad affrontare. Qualcosa con cui vi ho sempre visti alle prese, e pensavo che non facesse per me... almeno fino a qualche tempo fa-.

Fissò a turno tutti i ragazzi negli occhi.

- Mi sono innamorato. Di Takemitchy. E sono fottutamente spaventato perché non ho la più pallida idea di come convivere con questi sentimenti e come affrontare tutto questo. Per cui, prendetemi pure in giro quanto volete, ma datemi una mano- buttó fuori.

Allungò la mano sotto il tavolo, e prontamente Draken gliela strinse mentre gli rivolgeva un sorriso: era stato davvero bravo, era finalmente riuscito ad ammettere i suoi sentimenti.

- Ok, bene. Kazutora, fai Takemitchy- ordinò Keisuke.

- Perché io?- borbottò il ragazzo.

- Mi devi ancora qualche pugnalata; Mitsuya mi serve per la parte sentimentale. Pah, prepara il cibo; Draken, prepara il supporto psicologico. Io mi godo la scena- affermò Keisuke, e tutti si alzarono.

- Cosa succede?- chiese Mikey, confuso: erano improvvisamente impazziti?

- In che senso? Ti facciamo esercitare! Alza il culo, se vuoi conquistare il tuo grande amore- rispose Keisuke.

- Non state correndo troppo? Sono a malapena riuscito a voi, volevo parlarne anche con i miei fratelli, non volevo certo dichiararmi domani!- esclamò il biondo.

- No, ma sarebbe carino farlo prima che Kisaki provi di nuovo a ucciderci, quindi ci esercitiamo- dichiarò Pah-chin, mentre Draken faceva alzare Mikey.

Kazutora si mise davanti al biondo.

- Ringraziate che abbia già alcool in corpo- borbottó il ragazzo.

- Bene. Mitsuya, nostro guru del gaysmo, dacci una mano- disse Keisuke.

- Perché sono io il guru?- borbottó lui.

- Io non sono gay, Baji ha impiegato più di vent'anni a trovare l'anima gemella, Kazutora ha avuto tanti di quei dubbi con Ryusei che doveva fare da guru a sé stesso, Pah anche se è sempre stato con Peh ha impiegato tre anni a fare evolvere la loro relazione e Mikey si è appena accorto della sua sessualità. Escludendo lui, nonostante tu sia l'unico non ufficialmente fidanzato, sei quelli che ne sa di più- riassunse Draken.

- E se anche Draken lo dice... via alle danze!- esclamò Keisuke.

Mitsuya alzò gli occhi al cielo, ma si avvicinò a Mikey.

- Ok, Mikey. Prima di tutto: Takemitchy è un ragazzo molto timido e insicuro. Se tu avessi davanti Baji, ti basterebbe sculettare un po' per portartelo a letto...-.

- Hey!-.

- Ti sei fatto Chifuyu appena lo hai visto. E mi hai eletto tu guru, ora stai zitto- affermò Takashi, prima di tornare a guardare Mikey - Takemitchy invece si accorge poco di certe cose, è timido, e ha appena concluso la sua relazione. È anche probabile che sia il primo a non sapere cosa provi, perché al momento vuole rimanerti vicino, ma sta ancora cercando di capire come fare-.

- In poche parole, potrebbe benissimo non ricambiare... rassicurante- borbottó Mikey.

- Anche se fosse così, ti rimarrebbe comunque vicino, per cui vedi di pensare positivo- lo riprese Keisuke.

- Bene. Adesso, fingi che Kazutora sia Takemitchy- disse Takashi.

- Va bene avere fantasia, ma sono leggermente diversi: innanzitutto, Takemitchy non è pazzo- fece notare Mikey.

- Per accettare di vivere con te, o sei Draken o sei pazzo- borbottò Kazutora.

- No, decisamente non è Takemichi- affermò Mikey.

- Si, ma se non riesci a parlare con i tuoi amici fingendo che sia lui, come pensi di riuscire a parlare con lui?- fece notare Takashi.

Mikey serrò le labbra: erano tutti lì per aiutarlo... doveva fare del suo meglio.

- Pah, ricarica- ordinò; il ragazzo gli si avvicinò, porgendogli una ciotola di patatine.

Mikey ne prese una manciata e se la infilò in bocca; dopo averle buttate giù, fece un respiro profondo e fissò Kazutora negli occhi.

Cercó di immaginare che al posto dell'amico ci fosse Takemichi: più basso, più biondo, decisamente più dolce, con un sorriso gentile sempre in volto...

Fece un respiro profondo.

- Takemitchy ascolta...- si bloccò. Come poteva iniziare? Come si faceva a dire qualcosa di simile?

Sentì un paio di mani posarsi sulle sue orecchie.

- Non c'è niente intorno: pensa solo a ciò che senti dentro- disse Draken.

Mikey fece un respiro profondo e chiuse gli occhi, poi li riaprì, una nuova decisione nello sguardo.

- Takemitchy, devo dirti una cosa. Potrà sembrarti strano ma... vorrei che mi ascoltassi fino alla fine-.

Kazutora annuì impercettibilmente, in modo da incoraggiare il ragazzo a continuare.

- Takemitchy, dalla prima volta che ti ho visto... ho pensato tu fossi davvero luminoso. Così luminoso che per un attimo ne sono stato spaventato: ho pensato di non meritarmi qualcosa di così magnifico, ho pensato che non fosse giusto che rimanessi al mio fianco. Perché mi sono sempre visto come qualcuno di oscuro, ho sempre saputo che qualcosa non va in me, e non volevo rischiare che quella parte orribile che ho dentro ferisse una persona come te. Eppure, tu non ti sei lasciato spaventare: hai deciso di rimanere al mio fianco praticamente senza neanche conoscermi, non ti sei arreso neanche quando ti ho fatto del male, hai continuato a incoraggiarmi, a farmi sentire bene con me stesso, come se davvero potessi essere una persona decente, come se non ci fosse nulla di sbagliato in ciò che sono. Proprio io, che non mi sentivo giusto da tempo, mi sono trovato a pensare che, in fondo, anch'io merito un po' di luce.

- All'inizio ho pensato di essere stato colpito solo dalla tua infinita bontà, ma poi mi sono accorto che tutto di te mi fa stare meglio: la tua impacciataggine, il modo in cui arrossisci e ti imbarazzi facilmente, il tuo sorriso... e poi, il modo in cui ti prendi sempre cura dei tuoi amici, come non ti arrendi mai con nessuno, anzi, cerchi sempre di aiutare tutti, e anche se sei più debole di molte persone comunque tu combatti sempre, perché per te la felicità degli altri è più importante del resto.

- Io... mi sono innamorato di te, Takemitchy. Me ne sono accorto da poco, non ho mai avuto a che fare con sentimenti simili, e a dire la verità ho un po' paura: non so quanto siano profondi, dove mi porteranno, non so esattamente cosa significhi amare, ed è giusto che tu sappia che sono una frana in queste cose. Avrai notato che sono una persona piuttosto insicura e possessiva, e non hai idea di quanto io abbia voglia di tenerti per sempre al mio fianco, di non lasciarti andare via da me neanche per pochi secondi, perché ho paura che ti renderai conto che non sono buono come pensi, e che un giorno deciderai di lasciarmi. E io ne sarei distrutto, ma lo capirei, perché come ti ho detto, sono il primo a sapere che c'è qualcosa di oscuro in me; e non voglio che tu ne sia contagiato Takemitchy, voglio che tu sia libero di essere te stesso ed essere felice. Però... io ho anche qualcosa di buono, ne sono certo, altrimenti non avrei vicino così tante e fantastiche persone che mi vogliono bene. Io sono una frana, ma se me lo permetterai, se lascerai che io ti mostri tutto ciò che sono, so di poterti donare anche qualcosa di magnifico, perché ci tengo davvero a te. Per cui, Takemitchy... ti va di provare a scoprire l'amore insieme a me?-.

Mikey si zittí, sentendo che aveva concluso tutto ciò che voleva dire, e per un attimo si fu silenzio: sapevano bene tutti che il loro capo sapeva essere sentimentale ma... non avrebbero mai creduto potesse raggiungere quei livelli.

Per fortuna, ci pensò Kazutora a spezzare quella tensione.

- Certo che lo voglio!- esclamò, gettando le braccia al collo di Mikey e facendo scoppiare a ridere tutti quanti.

- Idiota!- esclamò Mikey, divertito, spingendolo leggermente per levarselo di dosso.

- Cavolo Mikey, i tuoi sentimenti erano talmente sinceri che quasi mi sono commosso!- esclamò Keisuke; quel ragazzo si era appena liberato di una serie di pensieri e insicurezze, e adesso si sentiva molto meglio, poteva avvertirlo.

- Se glielo dirai così, vedrai che non potrà fare a meno di commuoversi- affermò Takashi.

- Bisogna festeggiare la dichiarazione di Mikey!- esclamò Pah-chin.

- Hai visto? Ce l'hai fatta- affermò Draken.

Mikey si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso.

- Questo era solo un passo ma... grazie a tutti voi sono riuscito a compierlo- si voltò verso gli altri - forza, torniamo a festeggiare!- esclamò, tornando verso il tavolo.

I sei ragazzi ripresero a bere e mangiare, continuando a ridere e festeggiare fin quando Pah-chin non si addormentò per terra, con Mikey che decise bene di usare la sua pancia come cuscino; Baji e Kazutora iniziarono a blaterare qualcosa sui loro ragazzi, prima di crollare anche loro, così anche Mitsuya e Draken decisero che era il momento di fare un pisolino.

- Dovremmo svegliarli?- commentò Hajime, osservando gli unici ospiti rimasti nel locale, ancora tutti addormentati.

- Lasciali riposare ancora un pochino- rispose Seishu con un piccolo sorriso: erano davvero un gruppo di amici fantastico.

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