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CAPITOLO XLI.

- Eccomi qui!- esclamò Senju, raggiungendo Yuzuha all'entrata dell'edificio.

La ragazza si voltò verso di lei e rimase a bocca aperta: la minore indossava un paio di pantaloni a vita stretta, larghi sulle gambe, e un top a fascia che le lasciava scoperta la maggior parte della pelle.

- Incantata?- rise Senju, notando la sua espressione.

- È che... era un po' che non ti vedevo così- mormorò Yuzuha, distogliendo lo sguardo; o meglio, che non si concedeva di guardarla in quel modo... Senju era sempre attraente, lei lo sapeva bene, ma nell'ultimo periodo aveva cercato di guardarla il meno possibile, in modo da evitare qualsiasi tentazione.

- Anche tu sei molto sexy- sussurró Senju, fin troppo vicina all'orecchio della castana, che si trovò ad arrossire leggermente; ma in fondo, sapeva bene quanto Senju impazzisse per quella gonna corta, e per la maglietta corta a maniche lunghe, che lasciava le spalle scoperte, che la ragazza indossava.

- Pronta per uscire?- chiese, dirigendosi fuori dall'edificio; Senju fece una piccola risata prima di seguirla.

- Dove andiamo?- le chiese, notando la moto della maggiore parcheggiata davanti all'entrata.

- Vedrai; sali con me?- Yuzuha salì in moto e la minore sorrise, prima di sedersi dietro di lei e circondarle la vita con le braccia.

- Portami dove vuoi!- esclamò, mentre la castana partiva.

Senju si strinse con più forza a lei, senza riuscire a smettere di sorridere: le era mancato così tanto, potersi stringere a lei in quel modo, sentire il suo profumo, i suoi capelli che le facevano lievemente il solletico sul volto... era una sensazione magnifica.

Sperava di non doverci più rinunciare, ma dato che finalmente quella ragazza sembrava stare tornando positiva alle loro interazioni, questa volta non l'avrebbe lasciata andare facilmente.

Yuzuha osservò dallo specchietto l'espressione della minore e non poté fare a meno di sorridere nel vederla così contenta.

Aveva passato anni ad avere paura ma... ora, era il momento di dire la verità.

Si fermò poco dopo vicino a un parco, dove c'era, non molto distante da loro, un piccolo chiosco.

Lo sguardo di Senju si illuminò.

- Ma è dove siamo venute per il nostro primo appuntamento!- esclamò, mentre scendevano dalla moto.

- Esatto- confermò Yuzuha.

- Quindi... frappè?- chiese Yuzuha, ed Emma annuì con convinzione.

- Quando Senju veniva a casa nostra, lei e Mikey litigavano sempre per i gelati; ma un giorno, Shinichiro e Akashi ci hanno portati a prendere dei frappè e lei non ha più voluto saperne di gelati. Fidati, li adora- dichiarò Emma.

Yuzuha sorrise: era perfetto, conosceva già un ottimo posto...

- Grazie Emma: voglio che il nostro appuntamento sia perfetto!-.

- Sono certa che lo sarà!-.

E lo era stato... sperava che lo fosse anche quello di quel giorno.

Le due ragazze si diressero verso il chioschetto e ordinarono entrambe un frappè.

- Vai pure a sederti, li aspetto io- dichiarò Yuzuha.

- Va bene!- rispose la minore, dirigendosi verso uno dei tavolini lì davanti.

Non c'era praticamente nessuno, quindi non c'era fretta di occupare un posto, ma aveva intuito che probabilmente Yuzuha voleva calmarsi un attimo: avevano cose parecchio importanti di cui parlare...

Yuzuha fece un respiro profondo: doveva stare tranquilla, Senju non aveva certo pazientato tutto quel tempo solo per mandarla a quel paese.

Doveva solo spiegarle cosa fosse successo, e dopo sarebbe stato compito della ragazza decidere cosa fare.

- I suoi frullati-.

- Grazie mille- afferrò i frullati che erano stati poggiati sul bancone e si voltò, dirigendosi verso Senju.

- I tuoi gusti non sono cambiati in questo periodo eh?- commentò la castana mentre si sedeva, notando che la ragazza aveva ordinato lo stesso della prima volta in cui erano state lì.

- Per niente!- rispose Senju, facendole l'occhiolino; tirò appena il frappè verso di sé e fece un lungo sorso, prima di fissare Yuzuha.

- Sono tutta orecchie- affermò.

Yuzuha giocherellò nervosamente con la cannuccia, in cerca delle parole giuste da dire.

- Anni fa, quando ancora combattevamo Taiju... Kisaki è venuto da me- mormorò.

- Come!?-.

- Mi ha trovata in giro mentre facevo compere, stavo prendendo il tuo regalo, per cui avevo detto solo ad Hakkai che ero fuori. Non mi ero accorta si fosse avvicinato, quando me ne sono resa conto era troppo tardi- mormorò Yuzuha.

- Cosa voleva da te?- chiese Senju.

La castana serrò appena le labbra.

- Sapeva che Mikey non avrebbe mai ucciso Taiju... voleva che lo facessi io. Non mi ricordavo di quell'incontro, me ne sono ricordata solo dopo essermi trovata davanti a casa di Taiju. Pah-chin e Baji si erano accorti che qualcosa non andava, per cui mi hanno seguita insieme a Mikey e Draken e mi hanno fermata. La cosa che mi ha spaventata, è che non ricordassi niente di ciò che mi aveva detto Kisaki: avrebbe potuto ordinarmi qualsiasi cosa, e io non avrei neanche saputo dirvi cosa. Così, ho deciso di lasciare la Toman.

- Mikey ha parlato con Mitsuya e mi hanno convinta a rimanere comunque affiliata alla gang, in modo da potermi proteggere. Non ho avuto il coraggio di fare come Ryusei e allontanarmi definitivamente, non volevo abbandonare Hakkai, così ho accettato... ma ho cercato di allontanarmi da tutti, per evitare di rischiare di fare del male a qualcuno- raccontò Yuzuha.

Senju ci pensò un attimo, e ricordò che in effetti, nel periodo in cui si erano lasciate, Yuzuha si era allontanata anche da Emma e dei membri della Toman parlava solo ogni tanto con Hakkai e Mitsuya... anche a Koko e Inui, quando era stata assunta, aveva cercato di non avvicinarsi troppo.

- Con il tempo, ho iniziato a provare a riavvicinarmi leggermente, ma fin quando non ho rivisto Kisaki non sapevo se effettivamente il suo effetto fosse svanito. Non volevo rischiare, e stare vicino a voi mi metteva ansia, era troppo pericoloso. Ho ricordato in quei momenti che Kisaki, dopo avermi detto di uccidere mio fratello, aveva aggiunto che sarebbe stato solo il primo. Non so cosa volesse farmi fare, ma non potevo rischiare- concluse la castana.

Sapeva di essere stata un po' sciocca a scappare, ma non aveva potuto rischiare: non di fare del male alle persone che l'avevano accolta quando aveva rischiato di perdere tutto, che avevano salvato lei e suo fratello, e in realtà anche il suo altro fratello, visto cos'era successo poi.

E soprattutto, non voleva mettere in pericolo la ragazza che la amava, e che lei amava con tutta sé stessa.

Si sentì prendere le mani e alzò lo sguardo su Senju, che le sorrideva dolcemente.

- Immaginavo fosse qualcosa di grave, non ti saresti mai allontanata in quel modo altrimenti. Ma Yuzu... non devi affrontare queste cose da sola, non è giusto che tu lo faccia, e le persone che ti vogliono bene desiderano rimanere al tuo fianco e aiutarti. Anche se sei spaventata, promettimi che la prossima volta ne parlerai con noi, va bene?-.

Yuzuha deglutì a vuoto, commossa da tutta quella dolcezza e comprensione: in fondo, Senju a volte sembrava comportarsi un po' come una bambina, ma era una ragazza matura, aveva dovuto crescere prendendosi cura di suo fratello, e sapeva bene come affittare certe situazioni.

- Grazie... lo farò- sussurró, e Senju sorrise.

- Bene! Adesso, che ne dici di dimenticarci di Kisaki e tutto il resto, e goderci il nostro secondo primo appuntamento?!- propose, lasciandole le mani per tornare a concentrarsi sul suo frappè.

Yuzuha rise leggermente.

- Volentieri- rispose, tornando anche lei alla sua bevanda - cosa mi racconti di te? Non abbiamo parlato tantissimo ultimamente... Sanzu come sta?-.

- A letto con Muto... sono due giorni che non si alza da lì- borbottó Senju, facendo ridere la ragazza.

- Però, sta meglio; adesso è più tranquillo. Spero che, una volta che la questione con Kisaki sarà risolta, si sentirà anche più libero di pensare a sé stesso... passa la vita a combattere per Mikey, e per quanto la sua lealtà e il suo coraggio siano ammirevoli, rischiano di fargli perdere sé stesso. Anche Mikey lo sa, per questo ha fatto rimanere Mucho- dichiarò la minore.

- Abbiamo davvero un capo speciale eh?- sussurró Yuzuha.

- Decisamente!- confermò la minore con un sorriso - a proposito, continuerai a lavorare da Koko e Inui?-.

- Non ne ho ancora parlato con loro... il posto al locale mi fa comodo, paga bene, ma non so esattamente cosa voglia fare Mikey con gli assassigni- rispose la castana.

- Bè, in qualsiasi caso, adesso ci sono io a proteggerti da chiunque ti guardi!- dichiarò Senju, facendole l'occhiolino, e facendo ridere la ragazza.

- Ti ringrazio, ma penso di essere in grado di cavarmela da sola- affermò la maggiore.

- Veramente, sono più forte di te- dichiarò Senju con fierezza.

- Solo per il tuo potere! Ma i nostri calci hanno egual potenza!- esclamò Yuzuha.

- Ah sì? La vedremo una volta tornate a casa!-.

- Vedremo se riuscirai ancora a muoverti- sussurró Yuzuha, e la minore per poco non si strozzò con il suo frullato.

- Che hai in mente per dopo?!- esclamò.

- Un semplice giro discoteca, non preoccuparti- rispose Yuzuha; ma dal suo sorriso, Senju capí che non era un semplice giro in discoteca... e la prospettiva le piaceva parecchio.

- Fingerò di crederci: forza, parliamo di qualcosa che non sia lavoro!- esclamò.

Adesso che Yuzuha era libera da qualsiasi peso, le due ragazze riuscirono a rilassarsi e iniziarono a parlare tranquillamente di ogni cosa che passava loro nella mente, raccontandosi ciò che avevano fatto in quegli anni di cui l'altra non era a conoscenza, dei film che avevano visto, delle cose che erano cambiate, così come di quelle rimaste uguali...

Finito il frappè, quaua contemporaneamente si alzarono e si diressero verso la moto di Yuzuha; la minore salì nuovamente dietro la castana, stringendola a sé ancora più forte di prima, poi le sue partirono, dirette verso il locale di Koko.

- Era da tempo che non venivo qui come cliente- affermò Senju, mentre scendevano dalla moto.

- Vorrà dire che stasera ti farò rilassare- dichiarò Yuzuha, mentre si dirigeva verso i bodyguard all'ingresso - salve, ho una prenotazione a nome di Yuzuha Shiba- affermò.

- Entrate pure- rispose il ragazzo, senza guardare la lista; in fondo, sapeva bene chi erano.

- Perché Osanai è ancora nella Toman, se sappiamo bene che lavora per Kisaki?- chiese Senju, raggiungendo la ragazza.

- Che utilità ha una spia che non può dirti niente? Finché teniamo Osanai all'oscuro di tutto, possiamo sfruttarlo meglio noi... così mi ha spiegato Mitsuya. Dopo la battaglia contro Kisaki, Benkei ha usato Osanai e Kiyoamasa, che si trovavano qui, per fare un cambio con Koko e Inui, per cui in fondo sono utili, anche perché li teniamo lontani dal campo di battaglia- spiegò Yuzuha.

- Wow, sai più cose tu di me, che sono il secondo del quinto squadrone- commentò Senju.

- Certo, perché a tuo fratello certe informazioni non interessano- rise Yuzuha - le mie fonti sono più affidabili. A proposito, se Muto tornerà a capo del quinto squadrone, perderai il tuo posto... non ti dispiace?-.

- Come combattevo prima, combatto anche adesso e lo farò dopo... volevo rimanere vicino a mio fratello, ma se c'è Muto con lui non ho problemi. Tanto, tutti riconoscono comunque la mia autorità- affermò la ragazza con orgoglio.

- I tuoi calci vorrai dire- commentò Yuzuha, facendola ridere.

- Anche-.

Intanto, Yuzuha le aveva fatto strada su per le scale, e si erano fermate di fronte a una delle porte al piano di sopra.

- Yuzuha, Senju, benvenute-.

Le due ragazze si voltarono, e videro Inui andare loro incontro.

- Ciao Inui! Come va?- cuiese la minore.

- Bene, e a voi?- rispose il ragazzo.

- Tutto bene, grazie- affermò Yuzuha, mentre Inui tirava fuori un mazzo di chiavi e glielo porgeva.

- La stanza riservata, come richiesto- affermò.

- Grazie mille- rispose Yuzuha.

Senju sbarró gli occhi.

- L'hai riservata davvero? È la stanza più lussuosa di questo posto!- esclamò.

- Certo: meriti il meglio- affermò Yuzuha, dirigendosi verso la stanza in fondo a sinistra.

Senju sorrise e si voltò verso Inui.

- Grazie mille!- esclamò, prima di seguire la ragazza.

Yuzuha aprì la porta della stanza: ad accoglierle, trovarono un morbido letto con le coperte bianche, circondato da varie candele; a qualche metro dai suoi piedi, c'era la zona con i divanetti, l'asta in mezzo alla stanza, e davanti a essa, su un tavolino, una bottiglia di vino e due bicchieri.

- Hai fatto le cose in grande eh?- commentò Senju.

- Volevo che fosse una giornata speciale- mormorò Yuzuha, mentre la minore la abbracciava da dietro.

- Lo è sempre con te- sussurró, dandole un bacio sulla guancia, prima di lasciarla e dirigersi verso il tavolino.

Leggermente rossa, Yuzuha la seguì; la minore stappò la bottiglia di vino, per poi versare il liquido nei due bicchieri e passarne uno alla castana.

- Brindiamo al nostro ritorno insieme?- propose, alzando appena il bicchiere; la castana sorrise e fece tentennare il suo contro quello della minore.

Bevvero entrambe un sorso, e lo sguardo di Senju rimase fisso sulla castana, che si morse l'interno della guancia: conosceva la minore, sapeva bene cosa significassero le sue espressioni... e cosa desiderasse.

Poggiò delicatamente il bicchiere di vino e Senju, senza smettere di fissarla, fece lo stesso; lentamente, senza staccare gli occhi l'una da quelli dell'altra, si avvicinarono.

Yuzuha poggiò le mani sui fianchi della minore, che le circondò il collo con le braccia mentre le loro labbra si univano.

Le ragazze rimasero per un attimo immobili, godendosi quelle sensazioni di cui a lungo si erano private e che stavano velocemente tornando a galla; Yuzuha iniziò a muovere delicatamente le labbra, saggiando quelle morbide della minore, che non esitò a tirarla ancora di più verso di lei, approfondendo il loro bacio.

Quasi in contemporanea, le loro lingue scivolarono in avanti, iniziando ad accarezzarsi a vicenda, mentre i corpi delle due ragazze si avvicinavano sempre di più.

- Quanto mi mancava il tuo sapore- sussurró Senju, quando si staccarono per riprendere fiato.

Yuzuha sorrise.

- Tra poco ne sentirai ancora di più- affermò, mentre si staccava da lei.

Senju la osservò con una certa confusione, e i suoi occhi si illuminarono quando vide la ragazza avvicinarsi al palo al centro della stanza.

Si lasciò cadere sul divanetto, lo sguardo fisso sulla maggiore, che intanto aveva afferrato il palo con due mani, circondando l'asta con una gamba.

Yuzuha si siede la spinta con l'altra, alzandosi leggermente e girando appena sul palo, in modo che Senju potesse osservare tutto il suo corpo, sia davanti che dietro.

La minore si morse appena il labbro inferiore: quella ragazza aveva un culo davvero fantastico...

Rimanendo sul palo, Yuzuha si voltò, facendo aderire la schiena all'asta; sapeva bene che Senju era impaziente, non poteva tirarla troppo lunga.

Poggiò le gambe a terra, aprendole leggermente mentre scendeva; la sua gonna si alzò e Senju si trovò a pensare che la ragazza fosse intenzionata a ucciderla quando notò che indossava un paio di mutandine di pizzo.

- Sei davvero fin troppo sexy- sussurró, mentre la castana si rialzava e iniziava a camminare verso di lei.

🔞🔞🔞

Si sedette a cavalcioni sulla minore, che non esitò a poggiarle le mani sui fianchi e tirarla appena verso di sé.

Yuzuha le poggiò le mani sulle spalle, per poi iniziare a farle scendere lungo il corpo della minore, che avvertì dei brividi di piacere percorrere la sua pelle insieme alle dita della ragazza.

La castana poggiò una mano sul suo fianco nudo, prima di insinuare l'altra tra i pantaloni della ragazza.

Le scostò delicatamente le mutandine, arrivando alla sua zona più intima, che era già bagnata; vi fece passare sopra un dito, premendo appena e penetrandola leggermente, facendo sfuggire un lieve gemito a Senju.

Lentamente, Yuzuha tirò fuori la mano, portandosela alle labbra e succhiandosi il dito mentre fissava la minore negli occhi.

Senza smettere di fissarla, Senju fece risalire le mani, iniziando a tirarle lentamente su la maglietta, fino a scoprire i seni della ragazza.

Ancora con lo sguardo fisso su quello della maggiore, si chinò e prese in bocca uno dei capezzoli della ragazza; Yuzuha piegò leggermente la testa all'indietro mentre la minore portava una mano sul suo seno libero, stringendolo appena e strappandole qualche gemito.

Con l'altra mano, Senju accarezzò il fianco della castana.

- Sei bellissima- sussurró, e la maggiore arrossì appena.

- Ci spostiamo sul letto?- sussurró Yuzuha, e Senju annuì.

La lasciò andare e la maggiore si alzò; prese delicatamente per mano la minore, portandola con lei verso il letto.

Le labbra delle due ragazze si unirono nuovamente mentre Senju faceva sdraiare la castana, per poi sistemarsi sopra di lei, le labbra che continuavano a cercarsi per dei baci dolci e profondi.

Le mani di Senju si posarono sulla gonna della ragazza, che iniziò a sfilarle lentamente, facendola scorrere lungo le gambe di Yuzuha, che in risposta posò le mani sui pantaloni della minore, iniziando ad abbassarli.

Senju si liberò definitivamente dell'indumento e le sue labbra si posarono sul ventre della ragazza, che inarcò appena la schiena.

Salì leggermente lungo il suo corpo, portando le mani sul top della castana per farglielo sfilare definitivamente, prima di raggiungere il suo collo.

Yuzuha chiuse gli occhi, ansimando mentre la sentiva stuzzicare la pelle del suo collo, mordicchiandola appena e succhiandola dolcemente.

Nuovi gemiti uscirono dalle sue labbra mentre la minore portava le mani sulle sue mutandine, iniziando a fare scivolare anche quelle, prima di sfilare anche le proprie.

Con un ginocchio, Senju le aprì dolcemente le gambe, facendole alzare appena il bacino e spingendo il suo in avanti, in modo che le loro intimità potessero incontrarsi.

Entrambe sentirono quanto l'altra fosse bagnata, quanto fosse in attesa di qualcosa di cui si erano private per fin troppo tempo, ma che desideravano da quando si erano incontrate la prima volta.

Yuzuha portò le mani sul top della minore, sfilandoglielo lentamente e scoprendo finalmente i suoi seni sodi, che rimbalzarono leggermente davanti ai suoi occhi, facendo salire ancora di più l'acquolina in bocca alla castana.

Si chinò in avanti, iniziando a leccare e succhiare avidamente la pelle della minore, riuscendo a strapparle vari gemiti, soprattutto man mano che si avvicinava ai suoi capezzoli.

Senju iniziò a muovere leggermente più forte il bacino, impaziente: era fin troppo tempo che non riceveva quelle emozioni, e adesso le bramava parecchio.

- Voltati- le sussurró Yuzuha, e alla ragazza si illuminò lo sguardo nel capire cosa avesse in mente.

Si girò, in modo da portare le labbra vicino all'intimità della ragazza, e che la sua fosse vicina alla bocca della castana.

Yuzuha poggiò delicatamente le mani sulle natiche della minore, stringendole appena, mentre tirava leggermente su la testa, tirando fuori la lingua e iniziando a usarla sulle grandi labbra della minore.

Senju godette per un attimo di quelle attenzioni, prima di iniziare a dedicare le stesse alla maggiore, decisa a ricambiare quell'immenso piacere che solo Yuzuha sapeva come farle provare.

Quando la sua lingua entrò in contatto con l'intimità della maggiore, Yuzuha la strinse leggermente più forte, con il risultato che Senju poggiò le mani sulle sue gambe, stringendola a sua volta mentre spingeva di più la lingua dentro la ragazza.

Yuzuha avvertì il suo corpo tremare per l'eccitazione, ma non si arrese e si spinse a sua volta di più dentro la ragazza.

Le loro mani continuarono a stringersi, le loro lingue cercavano di arrivare sempre più a fondo tra le loro cosce calde, provocando a entrambe le ragazze un piacere sempre più grande, aumentato anche dal calore dei loro corpi che cresceva esponenzialmente e dai lievi gemiti che non riuscivano a non emettere in alcuni momenti, dandosi pochi secondi di stacco per scaricare lievemente il piacere prima di fiondarsi nuovamente ad assaggiarsi l'un l'altra.

I loro gesti iniziarono a farsi sempre più famelici e vogliosi, i loro corpi presero a tremare leggermente, il loro respiro si fece sempre più pesante.

Yuzuha fu la prima a cedere, con un urlo che rischiò di fare cedere anche la minore, mentre iniziava a liberare tutto il piacere trattenuto in quegli anni.

Non si diede il tempo di riprendersi: le sue mani scattarono sui fianchi di Senju, facendola voltare e finire sdraiata sul materasso.

Riprese a muovere con forza la lingua; Senju, più libera di lasciarsi andare al piacere, non impiegò molto a venire a sua volta con un forte gemito, per poi lasciare che il suo corpo si rilassasse contro il materasso.

Yuzuha si lasciò cadere di fianco a lei, respirando affannosamente.

🔞🔞🔞

- Sei migliorata o è una mia impressione?- ridacchiò la minore.

- Saranno tutte le fantasie che mi sono fatta... o perché non lo faccevamo da tempo- commentò Yuzuha.

- Sai che ti toccherà rifarlo vero?- rise Senju.

- La nostra prima volta mi hai tenuta a letto ore- borbottò Yuzuha - ma ti perdono solo perché ti amo- affermò.

Ricordava bene di essere rimasta colpita da quella ragazza da subito: da un lato, sembrava così piccola... dall'altro, era una ragazza forte, in grado di mettere a terra i suoi nemici con un calcio, e di farsi rispettare.

Quando Mitsuya le aveva detto che, come lei, aveva una famiglia un po' complicata, Yuzuha non aveva potuto che provare empatia per lei... così, aveva provato ad avvicinarsi.

Senju, che a parte Emma non aveva mai avuto amiche, era stata ben felice di conoscerla: di conoscerla e di ammirare tutta la sua forza, di come fosse riuscita da sempre a occuparsi di suo fratello, contrario suo, che si era resa conto troppo tardi di quanto Sanzu ne avesse bisogno.

L'aveva presa come un esempio, ed era finita ad ammirarla in tutto, incapace di fare altro, fino a innamorarsene.

Era stata lei a chiederle di uscire, eppure era Yuzuha la più nervosa, la prima ad avere avuto paura di cosa sarebbe potuto succedere, di non riuscire a gestire tutto, soprattutto visto che all'epoca Taiju era ancora in giro.

Ma anche se impaurita, non aveva potuto fare a meno di cedere ai suoi sentimenti e a tutta la sicurezza che le donava la minore: non era più riuscita a farne a meno, fin quando non era diventato necessario.

Era stata dura lasciarla andare una volta, ed era certa che non ci sarebbe riuscita una seconda: quella volta, sarebbe stata per sempre.

- Ti amo anch'io- Senju si tirò leggermente su per unire le loro labbra; le era mancato davvero, poterglielo dire e sentirglielo dire... dopo tanti anni, l'emozione che provava era sempre la stessa.

- Che ne dici se questa volta... usufruissimo della vasca da bagno?- sussurró Senju.

Yuzuha sorrise.

- Koko l'ha automatizzata, dovrebbe essere partita ormai- affermò, e gli occhi della minore si illuminarono.

- Sei la migliore!- esclamò, prendendola per mano e trascinandola giù dal letto.

Yuzuha rise e la seguì: si, decisamente quella volta sarebbe stata per sempre.

...

- Io ho sempre paura di essere ucciso- dichiarò Naoto, guardandosi intorno, come se Draken fosse potuto irrompere improvvisamente nella sua stanza, seguito da Mikey, Izana, Shinichiro e tutti gli altri.

- Andiamo, ti ho chiesto io di aiutarmi- rise Emma, seduta alla scrivania della stanza, intenta a sfogliare i documenti che le avevano passato il ragazzo.

- Perché all'improvviso ti interessa così tanto il codice penale?- chiese Naoto, ancora incuriosito dalla richiesta della ragazza: non gli era sembrata molto interessata alla legge, fino a quel momento...

- Kisaki... per ora, si è limitato a contattarci come si fa solitamente tra gang, ma lui governa pur sempre Tokyo. Potrebbe anche accusarci sul piano legale, e voglio capire in caso di cosa potrebbe accusare la Toman-.

Naoto alzò un sopracciglio.

- A parte che... di tutto?- si alzò e raggiunse la ragazza - voi della Toman avete ucciso, fatto risse, minacciato persone, attaccato lo stesso governatore, disubbidito alle forze dell'ordine... per non parlare del fatto che alcuni di voi sono drogati o alcolizzati, mettici la guida in stato di ebbrezza e una finta accusa per spaccio... che spero sia finta...-.

- Mikey ha proibito qualsiasi spaccio- affermò Emma.

- ... comunque, ci sono abbastanza crimini da farvi finire tutti in prigione. O almeno, i capi di sicuro, anche se certe persone, per esempio Yuzuha, che ha commesso gli omicidi, non verranno risparmiate, a meno che qualcuno come Mikey non si prenda la colpa. Probabilmente anche Koko verrà indagato, e altre persone a cui siete collegati. Se dovesse decidere di agire per via legale... vi potrebbe bloccare parecchio. Certo, sempre che voi seguiate i processi e non lo prendiate a pugni prima; ma se dovessero arrestarvi... forse Koko potrebbe avere i soldi necessari a tirarvi fuori tutti, ma potrebbe farlo solo se lui venisse dichiarato estraneo alla faccenda. Almeno che conosciate qualcun altro di ricco-.

Emma scosse la testa.

- La famiglia di Pah era benestante, ma se ne sono andati qualche anno fa prima che la loro agenzia immobiliare decadesse. Si sono arrabbiati perché non è voluto andare con loro e non gli hanno lasciato niente, gli hanno solo permesso di comprare, con i soldi che gli sarebbero dovuti spettare, il palazzo della Toman e alcune case vicine per i membri- spiegò, poggiando le dita sulla scrivania e tamburellando leggermente sul legno.

- Quindi non si può contare su questo...- mormorò. La ragazza per un attimo non rispose.

- Bene: vado a prendere un libro di giurisprudenza- affermò, alzandosi.

- Eh?- chiese Naoto, confuso; da dove le era uscita quell'idea...?

- Non sono la più forte nel combattimento, e sono sempre tutti parecchio impegnati, per cui voglio riuscire anche io a impegnarmi in qualcosa di utile: se Kisaki proverà a puntare su questo, lo contrasterò io- dichiarò Emma, alzandosi.

Naoto la fissò per un attimo: sarebbe stato molto difficile contrastarlo solo con qualche conoscenza, ma quella ragazza ce la voleva mettere tutta, non poteva certo dirle di non provare a salvare la sua famiglia e i suoi amici.

- E va bene: cercherò di ottenere qualche fascicolo sulla Toman, per vedere se posso aiutarti- sospirò.

Emma sorrise.

- Grazie! Hina aveva ragione: fai il musone, ma si può contare su di te- affermò.

- Mia sorella dovrebbe stare un po' zitta...- borbottó Naoto, poi diventò serio - farò anch'io del mio meglio per aiutare-.

C'erano tanti criminali al mondo, ma quei ragazzi non erano di sicuro tra essi, ed erano importanti per sua sorella e per le uniche persone che avessero mai provato a diventare sue amiche: avrebbe cercato di aiutarli con tutte le sue forze.

...

- Così ne hai parlato con i tuoi amici?- chiese Rindou, carezzando dolcemente il fianco del ragazzo seduto tra le tue gambe.

- Si... anche se non gli ho detto che sei tu- Angry poggiò la nuca contro il suo petto - volevo che mio fratello fosse il primo a saperlo. Grazie a Takemitchy adesso ho capito come parlarci, ma devo trovare il momento giusto- mormorò.

Rindou fece un piccolo sorriso.

- Sei davvero forte cucciolo- gli lasciò un bacio tra i capelli - non preoccuparti, adesso che siamo così vicini, attenderò il momento giusto- affermò.

Angry abbassò appena lo sguardo.

- Mi dispiace doverti fare aspettare tanto... dall'inizio sei stato così buono con me... non volevo darti tutti questi problemi- mormorò.

Rindou scosse la testa.

- Non è un problema. Certo, dovermi nascondere e non poter esprimere quanto ti ami è una tortura, ma la affronto volentieri- affermò.

- Rin!- esclamò l'azzurro, imbarazzato.

- Scusami, non riesco a resistere, sei troppo tenero- ridacchiò Rindou; gli poggiò delicatamente due dita sotto il mento, facendolo voltare verso di lui - però davvero, per me non è un problema. So quanto tieni a tuo fratello, trovo davvero ammirevole che vuoi cercare di farcela e di parlarci. Io ti aiuterò in ogni modo possibile- affermò.

- Grazie- sussurró Angry, abbassando appena lo sguardo - spero solo che vada tutto bene, che Sou capisca...- mormorò.

- La cosa peggiore che potrebbe fare, è impedirti di vederci- commentò Rindou.

- No!- Angry alzò di scatto la testa - non voglio!-.

Rindou rimase sorpreso da quella reazione improvvisa.

- Non ti facevo così ribelle- ridacchiò.

- No, è che...- mormorò il minore - per me... tu sei davvero importante. So che mio fratello mi vuole bene, lo capirà: deve solo rendersi conto che tu non sei una cattiva persona, e che Ran può davvero aiutarlo-.

- Posso-. I due ragazzi si voltarono, e videro Ran sulla soglia della porta, appena uscito dalla doccia, con ancora i capelli bagnati e solo un asciugamano intorno alla vita.

- Ran, sei un maiale!- esclamò il biondo, posando una mano sugli occhi del minore.

- Tranquillo, il tuo ragazzo non mi ha degnato di uno sguardo: devo parlarci, puoi liberarlo o devo comunicare con la tua mano?-.

- Sei indecente- borbottó Rindou, ma tolse la mano.

- Volevi dirmi qualcosa, Ran-san?- chiese Angry.

- Chiama mio fratello così e vedi che tuo fratello scoprirà tutto in un attimo- rise Ran - comunque, non penso che impiegherá ancora molto. L'altro giorno è quasi impazzito, e Mucho ci voleva parlare, probabilmente gli farà capire qualcosa. A quel punto, potrai affidarlo a me e goderti il mio fratellino- dichiarò.

- Dici che parlare con Mucho potrebbe aiutarlo?- mormorò Angry.

- Qualcosa mi dice di sì; e in caso contrario... tornerò alla carica- Ran sorrise - neanche io ho intenzione di arrendermi. Il tuo fratellone è in buone mani- affermò, prima di voltarsi e uscire dalla stanza.

- Che indecente- borbottó Rindou - come ti senti? Sei più tranquillo?-.

- So bene che tuo fratello potrà stare fare bene il mio... spero davvero che Sou se ne accorga presto, e che capisca anche ciò che c'è tra noi- mormorò Angry, tornando a guardarlo.

- Non devi preoccuparti cucciolo, glielo faremo capire: sono disposto a tutto pur di stare con te- dichiarò Rindou.

Angry arrossì leggermente.

- Ci parlerò appena riesco- mormorò, e il biondo annuì.

- Intanto, sono felice che tu abbia trovato degli amici... che hanno accettato anche di coprirti- affermò Rindou.

- Hakkai comunque doveva uscire a comprare alcune cose per il locale, e Peh-yan è andato con lui, visto che i fondatori si vedono stasera, per cui non è stato un problema fingere che fossi lì- mormorò il minore.

- Hai trovato davvero amici fantastici eh?- commentò Rindou.

- Molto- sussurró, mentre il biondo si chinava verso di lui e univa dolcemente le loro labbra.

Avrebbe combattuto fino alla fine per riuscire a tenere quel ragazzo con sé, non avrebbe mai potuto lasciarlo andare.

Angry si lasciò avvolgere tra le sue braccia: aveva degli amici fantastici che lo supportavano, un ragazzo incredibile disposto a tutto per lui, e una gang che era come una famiglia.

Aveva tutti gli elementi necessari: doveva solo parlare con suo fratello.

Con lui al suo fianco, sarebbe stato tutto ancora migliore.

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