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CAPITOLO VIII.

- Che bello, finalmente è arrivato un degno avversario!- esclamò Kazushi, seduto davanti alla televisione, ma stavolta era Chifuyu che lo stava sfidando ai videogiochi.

- Hey!- protestò Makoto, seduto sul divano insieme agli altri.

- Che c'è? Chifuyu è più bravo di te- fece notare il ragazzo.

- Sono sempre stato un nerd- affermò Chifuyu con un sorriso.

- Il nerd che si mette con il figo... Si è avverata la storia d'amore che tanto desideravi eh?- commentò Takuya.

- Anche più di quanto pensassi- sussurró Chifuyu, trattenendosi dal portarsi una mano al cuore solo perché non voleva essere superato da Yamagishi.

Non poteva vedere il nastro, eppure lo sentiva... Sentiva qualcosa, come un piacevole calore, che gli occupava il petto, e che lo faceva sempre sentire bene.

Arrivò al traguardo e, mentre Yamagishi protestava, si voltò verso il biondo.

- La troverai anche tu, non temere- affermò.

Takuya annuì, sforzandosi di non voltare lo sguardo verso il ragazzo che, seduto di fianco a lui, stava parlando animatamente con Takemichi.

- Hey Baby-.

Chifuyu si voltò verso la porta e il suo sguardo si illuminò.

- Baji-san, sei tornato!- si alzò e raggiunse il ragazzo - com'è andata?-.

- Adesso ti racconto- affermò Keisuke, mentre gli poggiava le mani sui fianchi e lo tirava verso di sé, unendo le loro labbra.

Chifuyu chiuse gli occhi, abbandonandosi tra le sue braccia e facendosi guidare dai movimenti del moro.

- Come sentirsi single- borbottó Makoto.

- Qualcosa contro?- Keisuke alzò la testa e lo fissò con un'aria seria che fece tremare il ragazzo.

- No, assolutamente niente! Era solo un commento scherzoso! Ti prego non uccidermi!-.

Baji assottigliò lo sguardo, poi scoppiò a ridere.

- Faccio così tanta paura?- commentò.

- Diciamo che sei... Imponente, Baji-san- affermò Chifuyu.

Il moro fece un sorriso malizioso e si chinò verso il suo orecchio.

- Tu sei bene quanto lo sono- sussurró, facendo arrossire il biondo.

- Dobbiamo spiegare alla gente come chiudere le porte- borbottò Akkun, facendo ridere Takuya.

Baji spostò lo sguardo su Takemichi.

- Mikey è un po' stanco, probabilmente è già a letto, ma torna comunque su- gli disse.

- Va bene- rispose Takemichi.

- Andiamo Baby- Keisuke afferrò il polso di Chifuyu, tirandolo leggermente verso di sé.

- Ci vediamo ragazzi- salutò lui, prima di seguire Baji fuori dalla casa.

Rimasero in silenzio fin quando non arrivarono al loro appartamento; non appena entrarono e si furono tolti le scarpe, Baji si lasciò cadere sul divano, portando con sé il biondo, che poggiò la testa sul suo petto e lasciò che il moro gli circondasse la vita con le braccia.

Baji insinuò la mano sotto la maglietta del ragazzo, carezzandogli dolcemente la pelle: averlo lì lo faceva rilassare... Quel ragazzo aveva davvero un potere calmante su di lui.

- Va tutto bene, Baji-san?- chiese Chifuyu.

- Problemi della gang- sospirò Keisuke - ma te ne parlerò meglio quando sarai ufficialmente dentro. Non che Mikey non si fidi di voi, ma ha un po' di problemi ed è meglio andarci piano-.

- Quando sarò ufficialmente dentro?- Chifuyu alzò lo sguardo, sorpreso: in effetti, aveva solo pensato a stare con Baji e non si era chiesto come avrebbero risolto quella questione...

Un sorriso comparve sul volto del moro.

- Pensi che ti lascerò andare via facilmente?- commentò, e anche Chifuyu sorrise.

- Tranquillo, non intendo andarmene- dichiarò; il moro lo tirò verso di sé e gli diede un bacio tra i capelli, prima di tornare sdraiato.

- Vuoi sapere di Kazutora?- sussurró.

- Solo se te la senti di dirmelo, Baji-san- rispose Chifuyu.

Baji serrò le labbra: non era qualcosa di cui gli piaceva parlare ma... Voleva che Chifuyu si fidasse di lui, ed era anche un po' incazzato per la situazione, per cui forse parlarne con lui l'avrebbe fatto stare bene.

- Kazutora era il mio migliore amico. In un modo diverso da Mikey: io e Mikey ci conosciamo da quando eravamo bambini, non facciamo altro che bisticciare, ma se uno dei due ha bisogno l'altro entra in azione ancora prima che se ne sia reso conto-.

- Vi volete tanto bene eh?- commentò Chifuyu.

- Non dirlo mai più- borbottó Keisuke, facendo ridere il biondo.

- Comunque, io e Kazutora ci siamo conosciuti alle elementari. Lui era un vero teppista, ancora peggio di me, non aveva alcun limite... Ma questo perché si sentiva debole, e credeva che solo facendo paura agli altri sarebbe stato accettato. L'ho fatto entrare nella Toman, e lì ha trovato un luogo dove si sentiva accettato: andava più che d'accordo con Pah, ha sempre ascoltato i consigli di Mitsuya, si divertiva parecchio con Draken... E ammirava molto Mikey, che aveva costruito un posto che lui potesse chiamare casa. È andato tutto bene... Finché non ha manifestato il suo potere- si bloccò un attimo, e Chifuyu rimase in silenzio, per lasciargli il tempo di riordinare le idee.

- Io ho sviluppato il mio potere da piccolo, mentre lui si è trovato in sua balia da adolescente. Il suo potere... Si chiama Follia: è in grado di fare impazzire le persone contro cui lo usa; è utile in combattimento, ma ovviamente è molto pericoloso, soprattutto se non sai controllarlo bene. Kazutora all'inizio l'aveva imparato ma poi... Lui se n'è andato-.

- Lui? Kazutora?-.

Baji scosse la testa.

- Era un altro mio amico. Lui aiutava parecchio a tenere sotto controllo i poteri, ed era molto unito con Kazutora perché erano parecchio simili. Ma poi... Ha ucciso una persona, e per una serie di motivi se n'è andato; Mikey, anche per rispetto verso Kazutora, ha ordinato di non parlarne più. Ma Kazurora ha iniziato a perdere il controllo e alla fine, senza volerlo... Ha colpito il fratello di Mikey-.

- Il fratello di Mikey?-. Baji annuì.

- Shinichiro Sano: per Mikey è stato come un padre, e tutti noi siamo cresciuti con lui come esempio di vita. Il suo potere Visione ci è sempre stato utile, ma da quel giorno Shinichiro non riesce più a tenerlo sotto controllo: certe visioni... È come se lo facessero impazzire completamente. Kazutora è stato preso dal senso di colpa e... Si è colpito con il suo stesso potere: è scappato, e quando siamo riusciti a ritrovarlo era passato dalla parte del nemico. Ma io so che Tora è una brava persona, che tiene ancora a noi, ha solo paura di farvi del male e sta usando il suo potere come scudo: un giorno però... Riuscirò a farlo tornare da noi, a ogni costo- dichiarò Keisuke.

Kazutora era il suo migliore amico: non l'avrebbe mai abbandonato, l'avrebbe riportato indietro a qualsiasi costo.

- Ti aiuterò, Baji-san- dichiarò Chifuyu.

Baji abbassò lo sguardo su di lui, sorpreso da quell'affermazione.

- Se è importante per te, dev'essere una brava persona... Mi piacerebbe diventare suo amico; ti aiuterò a riportarlo qui- affermò il biondo.

Baji lo fissò per un attimo, e non poté fare a meno di tirarlo verso di sé e unire le loro labbra.

- Tu sei una brava persona... E anche di più- sussurró, prima di baciarlo nuovamente: aveva decisamente il filo rosso migliore del mondo.

...


- Come fa la tua pelle a essere sempre così perfetta?- sussurró Ran, lasciando una scia di baci sul collo del minore.

Smiley non rispose, continuando a fissare la sua immagine riflessa nello specchio; osservò le mani di Ran vagare sul cuo corpo, una sul petto e l'altra sulla sua schiena che scendeva fino alle natiche.

- Amo la tua pelle- sussurró Ran, continuando a fare scorrere le labbra sulla sua spalla - amo tutto il tuo corpo. Amo te, lo sai vero? Ti amo alla follia-.

Smiley lo sapeva, il moro gliel'aveva ripetuto talmente tante volte che ormai se lo sognava la notte: Ran lo amava.

Un amore che il minore non poteva definire in altro modo che malato, un amore dettato solo dalla passione che riusciva a scatenare in quel ragazzo, talmente folle che solo qualcuno che viveva ridendo anche nelle situazioni più folli avrebbe potuto fare nascere quei sentimenti.

Un amore troppo malato per un ragazzo che, nonostante spesso combattesse in modo sconsiderato, e nonostante da molti fosse considerato altrettanto folle, era più che consapevole dei suoi limiti e delle sue responsabilità.

Per questo non poteva accettare qualcosa che avrebbe sicuramente mandato in fumo tutto ciò che lui aveva costruito per riuscire a rimanere lucido anche quando il suo stesso potere gli intimava di abbandonarsi alla follia.

🔞🔞🔞

Avvertí la mano di Ran stringergli il collo mentre i suoi occhi comparivano alle sue spalle, famelici come quelli di un animale a caccia che aveva appena braccato la sua presa.

- Guardati. Guarda quanto stanno bene i miei segni addosso a te; guarda come il tuo corpo reagisce al mio tocco- sussurró Ran.

Smiley non rispose, ma lo sapeva anche lui che era più che eccitato.

- Perché non accetti quanto ti amo?- sussurró Ran, vicino al suo orecchio, prima di prendergli delicatamente il lobo dai denti, senza smettere di fissarlo dallo specchio.

- Sono qui per le informazioni, vedi di muoverti- ribattè Smiley, allungando le mani e poggiandole sullo specchio, aprendo le gambe e sporgendo leggermente indietro le natiche - mi sono già preparato. Fai in fretta-.

Ran lo fissò per un attimo, poi sospiró; si portò alle sue spalle e gli poggiò una mano sul fianco, l'altra ancora stretta sul suo collo, mentre poggiava la sua erezione sulle natiche del ragazzo.

Smiley si preparò mentalmente a ciò che stava per succedere, ma con sua sorpresa quando Ran si spinse in avanti non lo penetrò; fece invece scorrere la sua erezione tra le gambe del minore, facendola sfregare contro la sua.

- Perché non ammetti... Che hai già accettato il mio amore?- il maggiore spostó la mano dal collo del ragazzo, portandola a stringere le sue guance - la risata è il tuo potere, sorridere ti aiuta a essere sempre forte. Ma con me non sorridi mai. Non significa forse che ti senti libero di abbassare la guardia?- commentó.

- A che serve tenerla alta? Tanto so cosa vuoi da me. Se anche provassi ad attaccarmi, potrei tornare a ridere in un attimo- affermò Smiley.

- Non è estenuante ridere quando non se ne ha voglia?- Ran lo fece voltare verso di lui, avvicinando il volto a quello del minore.

- Io amo il tuo sorriso, amo la tua risata e amo la forza che sprigioni quando ridi. Ma amo anche sapere... Che solo a me mostri questa espressione- sussurró Ran.

Sapeva che il minore non aveva mai riservato a nessuno quello sguardo pieno di disprezzo... E di un desiderio che Nahoya non riusciva a celare.

Smiley avvertí il suo cuore perdere un battito mentre il volto del moro si avvicinava al suo; per qualche motivo, Ran non l'aveva mai baciato, e l'arancione ne era sempre stato rassicurato.

Era come se ci fosse ancora una specie di barriera tra loro, come se non fosse tutto perduto.

Stava per succedere? Stava per abbattere anche quell'ultima barriera? Se l'avesse fatto... Smiley non avrebbe più avuto scampo.

All'ultimo, Ran si bloccò e si tirò indietro, lasciandolo andare.

- Andiamo sul letto- disse, voltandosi e dirigendosi verso il letto.

- Pensavo non ti piacesse farlo tradizionale- commentó Smiley, seguendolo.

- Neanche a te. Ma per prenderti come si deve...- Ran si voltò verso di lui e sorrise - aspetterò che tu mi chieda di farlo-.

Smiley non rispose e lo superò, sdraiandosi supino sul letto e tenendo le gambe aperte.

Ran si mise in ginocchio tra essere, afferrandogli le cosce e alzandogli il bacino, mentre avvicinava i loro corpi.

Lo penetrò con un colpo deciso e Smiley gemette leggermente; aveva resistito fino a quel momento, ma si era arreso da tempo al fatto che per lui fosse inutile trattenere i gemiti con quel ragazzo.

Il piacere che gli faceva provare era troppo grande, troppo liberatorio per trattenerlo completamente; doveva lasciarsi andare almeno un po'... Per non lasciarsi andare del tutto.

Ran gli tirò più su il bacino, spingendosi ancora più a fondo dentro di lui; gli lasciò le gambe e poggiò le mani ai lati del corpo del ragazzo, chinandosi in avanti in modo da fissare il suo volto mentre si spingeva dentro di lui con forza.

Era così bello mentre ansimava, il suo corpo che brillava per le goccioline di sudore che lo percorrevano, i capelli leggermente attaccati al volto... Quella vista aumentava il piacere che sentiva nell'essere dentro quel ragazzo, dentro quel corpo caldo che per quanto restio lo accoglieva alla perfezione, lasciandolo affondare nelle sue carni per raggiungere ogni angolo del suo essere.

Lo sentiva stringersi attorno a lui, come se non volesse lasciarlo andare, mentre cercava di affondare sempre di più dentro quel ragazzo, per quanto possibile dai limiti fisici che erano loro imposti; vedeva i suoi capelli stuzzicargli leggermente il petto, il corpo pieno dei segni che gli aveva lasciato poco prima, e che erano solo una piccola parte di tutti quelli che avrebbe voluto lasciargli.

Con il respiro pesante, Ran serrò le labbra: se solo quel ragazzo si fosse fidato di lui, se si fosse abbandonato ai suoi desideri... Sarebbe stato tutto ancora più bello.

Aumentó le spinte, portando il minore praticamente a urlare; continuó a fissarlo, preda del piacere che gli provocava, affondando con sempre più forza dentro di lui.

Di più... Voleva possederlo di più, voleva arrivare più a fondo, voleva stare di più con lui voleva avere di più, di più, molto di più.

Smiley lanciò un ultimo urlo e iniziò a venire; senza smettere di fissarlo, Ran diede ancora un paio di spinte prima di raggiungere a sua volta l'apice del piacere.

Continuó a fissare il ragazzo, ansimando, mentre entrambi riprendevano fiato.

Se solo si fosse affidato a lui... Sarebbe potuto essere ancora più felice.

🔞🔞🔞

- Sicuro di non volerlo fare?- sussurró Rindou, lasciando un bacio sul collo del ragazzo seduto sul letto in braccio a lui, che sospiró appena.

- Il mio fratellone... Sta lasciando che Ran gli faccia tutto quello in modo che non debba subirlo io. Si sta sacrificando per me. Voglio aspettare- affermò.

- Senti, a parte la grande voglia che ho di fare l'amore con te... La mia domanda è seria- Rindou lo fece voltare verso di lui - perché non lo dici a tuo fratello? Di noi intendo. Ormai è un po' che ci frequentiamo- fece notare.

Angry sospiró.

- Innanzitutto, dovrei trovare il modo per spiegarglielo senza che lui si trovi a pensare che mi hai obbligato o ricattato in qualche modo- affermò.

- Intendi trovare il coraggio prima del matrimonio?- rise Rindou, facendo arrossire l'azzurro.

- Sai com'è fatto mio fratello... Per quanto sembri sempre tranquillo e mi prenda in giro, si preoccupa parecchio per me. Non è un argomento facile: non lo sarebbe in generale, ma con te è ancora peggio. Siamo in gang rivali, i nostri capi si odiano e la situazione tra lui e tuo fratello è orribile- fece notare il minore.

- Se vuoi posso dirglielo insieme a te; sono disposto a tutto per dimostrargli quanto ami il suo tenero fratellino- affermò Rindou.

Angry si portò le mani al volto, cercando di nascondere il rossore.

- Rin, per favore... Ti ho chiesto di non farlo...- mormorò.

La loro situazione non era semplice, per questo Angry, quando aveva acconsentito a uscire con Rindou, gli aveva chiesto di andarci piano; non voleva neanche che dicesse che stavano insieme, aveva troppa paura che da un momento all'altro sarebbe successo qualcosa che li avrebbe allontanati.

Voleva essere sicuro, prima di entrare in una relazione vera e propria.

- Non riesco a trattenermi- mormorò il maggiore, stringendolo con più forza.

Aveva capito cosa intendesse il minore, ma allo stesso tempo la maggior parte di lui gli diceva di fregarsene e urlare a tutti quanto amasse quel ragazzo dall'aria tanto arrabbiata e dall'animo tanto gentile, e che anche se erano nemici lo avrebbe protetto a ogni costo.

- E poi, non dovresti parlarne con tuo fratello anche per questo? Con il suo aiuto e la sua benedizione, per noi sarebbe più semplice. Senza contare che lui potrebbe smettere di pagare in quel modo per le informazioni, potresti farlo tu- Rindou sorrise malizioso nell'ultima parte della frase ed Angry temette fosse la volta buona in cui sarebbe davvero morto di imbarazzo.

- Se succedesse... Smiley smetterebbe di avere del tempo per stare con Ran- mormorò.

Rindou aggrottò la fronte, confuso.

- Ma non hai appena fatto notare che lo detesta?-.

- Si ma... Te l'ho detto, il mio fratellone si preoccupa parecchio, ma in una situazione normale potrebbe stare davvero bene con Ran- Angry si tolse le mani dal volto - voi siete un po' folli, ma questa è una cosa che ci piace. Nao sente di non potersi lasciare andare, ma penso gli farebbe bene farlo, e tuo fratello potrebbe riuscire a farglielo capire. Nao adesso è obbligato a vederlo, se non lo fosse temo si chiuderebbe ancora di più e non voglio- mormoró.

Rindou lo osservò per un attimo: quel ragazzo... Era veramente incredibile.

Fece un sorriso e allungò la mano, poggiandola sulla guancia dell'azzurro e facendolo voltare verso di lui.

- Sei la persona più gentile che conosca... E va bene, farò come mi chiedi. Per ora, mi accontenterò di sapere di stare frequentando il ragazzo migliore del mondo- affermò, chinandosi ed unendo dolcemente le labbra con le sue.

Angry chiuse gli occhi, abbandonandosi tra le sue braccia; i baci no, quelli non aveva neanche provato a negarglieli... Ne aveva bisogno anche lui dopotutto.

Lo faceva stare bene: avere qualcuno vicino, che ci tenesse tanto a lui, che non fosse spaventato dalla sua forza e che non stava lasciando che niente si mettesse tra di loro.

Aveva i suoi amici a cui voleva bene, e anche suo fratello ovviamente ma loro avevano anche i loro problemi a cui pensare... Era felice di poter contare su Rindou.

Sentirono la porta della camera di Ran aprirsi e, anche se controvoglia, si alzarono e uscirono anche loro dalla camera.

- Che ci facevi tu in camera con mio fratello?- Smiley lanciò un'occhiataccia a Rindou, un sorriso poco rassicurante in volto.

Il biondo alzò le mani in segno di resa.

- Non preoccuparti fratellone, era solo perché così... Si sentiva meno- rispose Angry, raggiungendolo.

Smiley per un attimo non rispose, poi si voltò verso Ran.

- Allora, le informazioni?- chiese.

- Ecco a te! Rindou?-.

- Sfruttatore...- borbottó Rindou, prima di guardare i due gemelli - Izana per ora vi sta solo tenendo d'occhio, a meno che gli venga una voglia matta di attaccarvi se ne starà buono... Almeno, finché non vi scontrerete con Kisaki. Non vuole semplicemente sconfiggervi: vuole annientare Mikey; a lui farà comodo questo vostro scontro. Se attaccherete Kisaki e ne uscirete anche solo un minimo stanchi... Izana vi attaccherà sicuramente-.

- Dobbiamo assolutamente dirlo a Mikey...- mormorò Angry, e Smiley annuì.

- Ne è valsa la pena eh?- ridacchiò Ran.

Smiley gli lanciò un'occhiataccia.

- Andiamo Angry- ordinò, dirigendosi verso la porta della casa.

Facendo attenzione a non farsi notare dal fratello, Angry fece un cenno di saluto a Rindou, prima di seguire Smiley.

- Stai bene Nao?- gli chiese, mentre salivano sulle loro moto.

- Si, non preoccuparti. Sicuro che Rindou non ti abbia fatto niente?- rispose Smiley, voltandosi verso di lui.

- Non preoccuparti- mormorò Angry; avrebbe voluto dirgli che Rindou non avrebbe mai potuto fargli del male... Ma non era il momento giusto.

Smiley annuì, poi partí e si allontanò, seguito dal fratello.

- Ti ho dato abbastanza tempo per stare con lui?- chiese Ran, sedendosi sulla sedia di fianco a Rindou, che sospiró.

- Non è mai abbastanza... Come va con Smiley?- gli chiese.

Ran scosse la testa.

- È ancora troppo spaventato... Dobbiamo fare qualcosa- affermò.

- E cosa vuoi fare? Obbligare Izana ad andare d'accordo con suo fratello?- commentó Rindou.

- Non lo so, ma qualcosa dobbiamo fare; non possiamo permetterci di perdere qualcuno come loro, no?- Ran si voltò verso di lui e gli fece un sorriso, che il minore ricambiò volentieri.

- Puoi dirlo forte: in qualche modo, riusciremo a stare con loro-.

...

Takemichi continuò a rigirarsi nel letto, senza riuscire a prendere sonno.

Baji aveva ragione: quando era salito, in casa c'era solo Draken... Pareva che Emma fosse rimasta a dormire da Yuzuha, e Mikey era già a letto.

Draken gli aveva detto di mangiare qualcosa, prima di sparire nella stanza di Mikey; sembrava parecchio preoccupato...

Sentì il suo telefono vibrare e aprì gli occhi; allungò la mano, afferrando l'oggetto sul comodino, e controllando chi gli avesse scritto.

Non poté che sorridere nel vedere che si trattava di Hina... Anche se quando lesse il contenuto del messaggio si incupí di nuovo.

Emma mi sembra parecchio preoccupata... Va tutto bene?

Si tirò su: aveva messaggiato con Hina, e anche se non le aveva detto tutto le aveva parlato dello strano comportamento di Mikey, quindi sapeva che poteva esserci qualcosa di preoccupante.

Non saprei... Non ho visto Mikey-kun e Draken-kun mi sembrava preoccupato, ma non mi hanno detto niente...

Sarebbe dovuto andare a vedere? O si sarebbero arrabbiati?

Cerca di non preoccuparti troppo: sono ragazzi forti, paiono essere abituati ad affrontare queste situazioni; cerca di riposare, magari parlo domani con Emma quando sarà un pochino più lucida

Takemichi non poté fare a meno di sorridere: anche solo tramite quel messaggio, Hina era riuscita a calmarlo... Anche senza un potere, quella ragazza era davvero magica.

Ti ringrazio: cerca di riposare anche tu

Poggiò il telefono sul comodino, deciso a riprovare a dormire, fin quando non sentì un rumore piuttosto forte provenire dalla camera di fianco.

Si tirò su di scatto: stava succedendo qualcosa... Ma era giusto che intervenisse? Come aveva detto Hina, i due ragazzi sapevano sicuramente come cavarsela...

Però, Draken gli aveva detto che la sua presenza lì faceva bene a Mikey... Forse poteva provare a fare qualcosa...

Si alzò e, cercando di non fare troppo casino, uscì dalla sua stanza, dirigendosi verso quella di fianco.

Bussò delicatamente alla porta.

- Ehm... Mikey-kun? Draken-kun? Va tutto bene?- chiese, leggermente in ansia: sperava non l'avrebbero ucciso...

- Entra- rispose la voce di Draken.

Takemichi deglutì e, facendosi coraggio, aprì la porta ed entrò nella stanza.

C'era solo la luce della luna a illuminare la camera, ma Takemichi riuscì a vedere bene Draken, sdraiato di lato sul letto, con alcune ferite non troppo profonde sul corpo, visibili grazie al fatto che indossava solo i boxer; stretto tra le sue braccia c'era Mikey.

Il ragazzo, anche lui con solo i boxer, aveva gli occhi chiusi, era parecchio sudato, e si stava tenendo stretto a Draken mentre si dimenava leggermente; avvicinandosi, Takemichi potè notare che stava piangendo...

Da come si stringeva all'amico, pareva disperato, eppure il suo era un pianto silenzioso, come se non volesse che il mondo sapesse quanto stava male.

- Cosa gli succede?- sussurró Takemichi, preoccupato.

Aveva visto Mikey comportarsi come un grande capo, poi come un bambino... Ma non aveva mai creduto di poterlo vedere in quel modo.

Così triste e indifeso... Per qualche motivo, quella vista gli fece parecchio male al petto.

- Incubi. Li ha spesso ma... Ogni tanto sono più forti del solito- mormoró Draken.

- Cosa riguardano?- gli chiese Takemichi.

Draken serrò le labbra.

- Tutte le sue paure- sussurró.

E a giudicare da quanto si stava ribellando quella notte, doveva essere qualcosa di potente...

- Izana, non serve che tu te ne vada- affermò Mikey.

- Ne sei sicuro, non hai paura che possa fare del male a qualcuno, fratellino?- commentò il maggiore.

Mikey lo fissò per un attimo: c'era qualcosa di strano nel suo sguardo... Era come....impazzito.

- Di cosa stai parlando?- gli chiese, mentre avvertiva l'ansia crescere denfrondi lui.

- Izana- sussurró Kakucho.

Il bianco non li ascoltò e iniziò a camminare verso Mikey; in un attimo, Draken lo affiancò.

- Il sensore di Pah si è attivato- sussurró.

- Hai visto fratellino? Io sono un pericolo!- Izana si fermò a pochi passi dal fratello, un sorriso in volto: un sorriso... Totalmente spento.

- Smettila di comportanti così. So che quello che è successo a Shinichiro è sconvolgente, ma...-.

- Ma cosa? Ma sei pronto ad avere la responsabilità di tenerti un altro pazzo nella gang? Pensi davvero di poterlo fare Mikey? Tu in fondo... Non sei riuscito a tenere vicino neanche uno dei tuoi migliori amici-.

- Adesso basta- ringhiò Draken.

Anche se all'apparenza Mikey sembrava impassibile, Draken sapeva bene che una nuova parte del suo cuore si era appena spezzata.

- Izana. Rimani nella Toman-.

- Non rimarrò qui, fratellino: non finché sarai così debole da non riuscire neanche a controllare i tuoi uomini- Izana si voltò - presto, tornerò. Ma con una nuova gang, pronto a distruggerti... E mostrarti quanto sei debole- dichiarò, prima di andarsene.

Mikey si mosse leggermente e il biondo lo strinse più forte.

- Takemichi. Puoi sdraiarti di fianco a lui?- chiese Draken.

- Eh?! Io?!- rispose il minore, sorpreso.

- Come ti ho già detto, a Mikey fa bene la presenza di qualcuno come te. Sta dormendo e non si sveglierà presto ma... Sentirà comunque la tua presenza. Anche quando cerca di allontanare le persone, capisce quando qualcuno è vicino- dichiarò Draken.

Takemichi riportò lo sguardo su Mikey, e notò che aveva il respiro leggermente pesante.

Si avvicinò al letto, ringraziando che fosse abbastanza grande da lasciare spazio per una persona nonostante fosse già occupato dai due ragazzi.

- Non sarebbe meglio chiamare Emma?- mormorò.

- Il potere di Emma funziona se lui è sveglio, non riesce a raggiungere il suo inconscio quando dorme- spiegò Draken, mentre il minore si sdraiava nel letto.

- Tu stai bene?- gli chiese Takemichi, preoccupato.

- Non preoccuparti per me: pensiamo a Mikey prima- rispose il maggiore.

Takemichi annuì.

- Cosa devo fare?-.

- Prendigli la mano. L'attacco peggiore è passato, per cui non ti attaccherà- affermò Draken.

Takemichi sbarró gli occhi: non aveva pensato a quella possibilitá... Per fortuna, altrimenti sarebbe sicuramente morto.

Leggermente titubante, allungò la mano e la poggiò su quella di Mikey, che il ragazzo teneva sul suo stomaco.

La strinse leggermente e gli parve che il respiro di Mikey si fosse calmato appena.

- Dormi pure Takemitchy, tra un attimo si calmerà anche lui- dichiarò Draken.

- E tu?- gli chiese il minore.

- Non preoccuparti per me- rispose il più alto, abbassando lo sguardo su Mikey, che sembrava starsi rilassando pian piano.

Il suo compito era occuparsi di Mikey, ed era ciò a cui avrebbe pensato: tutto il resto, sarebbe sempre venuto dopo di lui.

- Sicuro di volermi seguire, Ken-chin?-.

Draken si mise in ginocchio, tenendone uno alzato, poggiandoci sopra un braccio mentre abbassava la testa.

- Per sempre-.

Si sarebbe preso cura di lui per sempre.


...

- Sicuro che sia il caso di farlo di notte?- chiese Takashi, fissando l'edificio che aveva di fronte.

Hakkai annuì.

- Taiju passa il giorno a pregare, e durante l'alba e il tramonto comunica con le anime. La notte dorme appena, rimane a riflettere, ma è l'unico momento in cui potrebbe parlare- affermò.

- Lo conosci parecchio bene eh?- sussurró Takashi.

Hakkai serrò le labbra.

- Aspettami fuori, Taka-chan: non vorrà parlare se ci sarai anche tu- affermò.

- Sicuro di volerlo affrontare da solo?- gli chiese Takashi.

Hakkai si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso.

- Finché non riuscirò ad affrontarlo... Come potrò stare con te?- commentò.

Mitsuya sorrise: si avvicinò di un paio di passi al ragazzo e gli afferrò la giacca, tirandolo verso di lui per baciarlo.

Hakkai lo strinse appena a sé, ricambiando il bacio.

- Ti ha trasmesso abbastanza forza?- sussurró il maggiore.

- Più di qualsiasi potere- dichiarò Hakkai, mentre Mitsuya lo lasciava andare.

- Ti aspetto qui fuori- dichiarò Takashi.

- Ci vediamo tra poco- lo salutò Hakkai, prima di allontanarsi.

Mitsuya alzò lo sguardo sulla chiesa che aveva di fronte.

Ci era stato, poco dopo la battaglia contro Taiju, per parlare con il ragazzo, ma l'aveva trovato immerso in preghiera: al posto dell'altare, al centro di quella chiesa c'era un cerchio formato da candele.

Altre candele erano sparse intorno, a illuminare l'altare, e Taiju passava le sue giornate al centro di esso a pregare; in molti, quando cercavano la pace, andavano lì a osservarlo e pregare a loro volta.

Ormai, Taiju non era più il ragazzo che, nel tentativo di rifondare la gloriosa Black Dragon, aveva rischiato di distruggere Tokyo quasi più di Kisaki: adesso... Era solamente qualcuno in grado di donare pace e sicurezza.

La notte, a meno che dovesse compiere qualche rituale, non si trovava nella Chiesa di solito, ma nella piccola cella dietro di essa, che gli faceva da casa.

Aveva fatto sistemare lo stretto indispensabile: una piccola cucina, una stanza con il bagno e il letto su cui Hakkai lo trovò seduto, la Bibbia in mano, intento a leggere.

- Non ci vediamo da tempo Hakkai; ma dalla tua visita notturna, deduco che Yuzuha ti abbia informato sulle mie abitudini- affermò, chiudendo il libro e alzando lo sguardo sul fratello, ancora fermo davanti alla porta.

Hakkai lo fissò per un attimo, cercando di rimanere deciso.

Quel ragazzo... Aveva rovinato la sua infanzia, e se non fosse stato per lui probabilmente adesso sarebbe stato libero di stare con Mitsuya.

Ormai suo fratello era stato sconfitto, non aveva senso continuare a prendersela con lui, lo sapeva bene; ma per quanto lo sapesse... Ancora faticava a stare in sua compagnia.

- Pensavo che gli spiriti fossero più attivi di notte- affermò.

- Anche loro devono riposare: e poi, gli piace stare in mezzo alle persone. Potrebbe essercene qualcuno qui a osservare la tua visita-.

- Non sono qui per una visita di piacere- dichiarò Hakkai.

- Lo immaginavo- Taiju si alzò e Hakkai si irrigidí leggermente.

Il maggiore lo fissò per un attimo: negli anni non aveva perso il suo aspetto terrificante; tutti quei muscoli e tatuaggi, più la sua espressione dura... Non lo facevano sembrare proprio una brava persona.

Eppure, Hakkai non poté fare a meno di riconoscere che aveva una luce negli occhi, diversa da quella maligna con cui l'aveva fissato per tutta la sua infanzia.

Pareva che fosse davvero cambiato, ma lui non era mai stato bravo ad affrontare di petto le situazioni, e tutt'ora si spaventava facilmente, soprattutto se qualcosa gli ricordava i suoi traumi.

- C'è un motivo se non voglio andare da Hajime Kokonoi. Ma immagino che se Mikey ti ha mandato qui, abbiate escluso tutte le altre opzioni- affermò Taiju, dirigendosi verso il tavolo al centro della stanza, sul quale c'era una candela.

- Ci serve la tua collaborazione Taiju: non solo per Koko, ma Akane potrebbe sapere qualcosa anche su delle persone che di recente ci sono molto vicine- affermò Hakkai, mentre Taiju tirava fuori dei fiammiferi della tasca; ne accese uno, in modo da poter accendere la candela.

Hakkai fissò per un attimo il suo colore: era rosso... Un rosso chiaro però, quasi gentile e rassicurante.

Tornò a fissare Taiju.

- Non conosco le tue motivazioni, e non so se mi ascolterai, però...-.

- Vedrò Hajime Kokonoi- dichiarò Taiju.

Hakkai sbarró gli occhi.

- Eh? Davvero?- chiese, sorpreso.

- Solo a una condizione: Seishu Inui non dovrà essere lì- affermò Taiju.

Non avrebbe più commesso... Gli errori di un tempo; de poteva aiutare suo fratello, l'avrebbe fatto.

Non poteva più combattere, ma avrebbe dato la possibilità a lui di mostrare il suo valore.

Una voce femminile gli arrivò alle orecchie.

Prenditi cura di tuo fratello.

Questa volta... L'avrebbe fatto davvero.

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