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CAPITOLO LIX.

- Ok Hakkai, calmati: fai dei respiri profondi, cerca di stare tranquillo, va tutto bene... Va tutto bene... Va tutto bene...- sussurró Hakkai, cercando di stare tranquillo: ma era più che nervoso...

Si trovava sull'altare, di fronte a tutte quelle persone, e l'attesa lo stava divorando... Tra l'altro era quasi ora, quindi non c'erano neanche lì Angry e Inui, si erano allontanati per la loro entrata...

Non sarebbe mai sopravvissuto...

- Hakkai-.

Il ragazzo alzò lo sguardo, e vide Chifuyu e Takemichi andargli incontro.

- Sei parecchio nervoso eh?- commentò il primo.

- Tu non lo saresti?- borbottó Hakkai.

- Io sarei quello che deve entrare, per cui non si vedrebbe- dichiarò Chifuyu.

- Stessa cosa... Ma stai tranquillo Hakkai, sono certo che Mitsuya sia nervoso quanto te- dichiarò Takemichi.

- Si ma lui lo nasconde meglio...- mormorò Hakkai.

- Però... Non hai motivo di essere così nervoso giusto? Tu e Mitsuya vi amate da morire, siamo tutti qui perché vi vogliamo bene e vi vogliamo vedere felici, tuo fratello compreso, no?- fece notare Chifuyu.

- È vero ma...- mormorò Hakkai; aveva passato così tanto tempo a non poter stare con lui che l'attesa lo stava uccidendo...

Serrò appena le labbra: adesso che era con quel ragazzo, non avrebbe lasciato che gli venisse portato via. Lui... L'avrebbe reso felice per sempre.

Sentirono una lieve musica e Hakkai alzò lo sguardo.

- Andate pure a sedervi: sono pronto- affermò; i due ragazzi gli rivolsero un sorriso, prima di fare come gli era stato detto.

Chifuyu andò a sedersi in prima fila, sulla panchina con Baji, Kazutora e Ryusei.

Takemichi invece andò dall'altra parte, vicino a Pah-chin.

Dietro di lui c'erano Naoto, Hina e Akane, con dietro Shinichiro, Wakasa, Benkei e Akashi, e dietro ancora i suoi quattro amici; dall'altra parte invece, su una panchina c'erano Izana, Kakucho e Koko; dietro di loro Sanzu, Muto, Mocchi e Madarame, e in ultima fila Rindou, Ran e Smiley.

La musica si alzò leggermente, trasformandosi pian piano nella marcia nuziale.

La porta in fondo si aprì.

La prima a entrare fu Yuzuha, vestita da damigella, affiancata da Inui, entrambi con un sorriso radioso in volto.

Arrivarono di fronte all'altare e Yuzuha si spostò in prima fila, luogo dedicato alle damigelle, mentre Inui si sistemava dietro Hakkai; lanciò uno sguardo a Koko, che dalla platea gli rivolse un sorriso e gli mimò qualcosa con le labbra: sei bellissimo.

Il biondo arrossì leggermente e portò la sua attenzione su Hakkai, leggermente rassicurato di avere il ragazzo con lui.

A entrare dopo fu Peh-yan, piuttosto imbarazzato e agitato, affiancato dalle sorelle di Mitsuya, che invece sorridevano.

Raggiunsero Yuzuha mentre Peh-yan si sistemava nella posizione speculare rispetto a Inui; lanciò uno sguardo a Pah, che gli rispose con un'occhiata alla "addirittura due ragazze? Stanotte dovrai rimediare...".

Cercando di non arrossire, il ragazzo riprese a guardare la navata; era il turno di Angry, che stava cercando di rimanere più serio possibile, con di fianco Senju, che invece sorrideva allegramente.

- Fai commenti su mio fratello e ti castro- affermò Smiley, lanciando un'occhiataccia a Rindou, che stava fissando il ragazzo.

- Un giorno lo porterò io all'altare- sussurró; Smiley lo fissò per un attimo, poi annuì soddisfatto e tornò a guardare il fratello.

Senju raggiunse le ragazze e si chinò verso Yuzuha.

- Dopo terrai su questo vestito vero?- sussurró.

- Finché non me lo leverai tu- sussurró Yuzuha di rimando, facendola sorridere.

Angry affiancò Inui, evitando di guardare verso suo fratello e il suo ragazzo perché aveva paura di quale reazioni avrebbe potuto avere.

Dopo di loro, fu il turno di Draken ed Emma, che entrarono sorridenti come una coppia consapevole che un giorno sarebbe stato il loro turno.

- La mia sorellina- sospirò Izana, fingendo di asciugarsi una lacrima; Emma lo ignorò, sorridendo divertita, e continuò a camminare dritta verso l'altare.

Draken le lasciò un lieve bacio sulla guancia, prima di lasciarla andare verso le damigelle e affiancare Peh-yan.

Si sentì il suono di una campana e tutti i presenti si alzarono, fissando l'entrata della chiesa.

Hakkai non poté fare a meno di sorridere nel vedere Mitsuya comparire in fondo alla navata, un lieve sorriso in volto, un pizzico di nervosismo negli occhi, ma come sempre esprimeva una sicurezza più che rassicurante.

Il minore aveva pensato che sarebbe stato strano vedere di fianco a lui Mikey, nel ruolo che di solito veniva ricoperto dal padre della sposa, ma il biondo emanava una forza tale che sembrava quasi essere davvero più grande di Mitsuya.

- Mitsuya. Tu sei un membro fondamentale per noi, senza il tuo aiuto non saremmo arrivati da nessuna parte; per questo vogliamo tutti che tu ti goda la tua felicità, per cui pensa un po' a te adesso, va bene?- si raccomandò Mikey, mentre si avvicinavano all'altare.

- Se me lo dice il mio comandante, non ho più scuse- dichiarò Takashi; i due si scambiarono un sorriso, poi Mikey lasciò che il ragazzo salisse sull'altare e andò a sedersi tra Takemichi e Pah-chin.

La musica si fermò e Taiju prese il suo posto in mezzo ai due ragazzi; li osservò per un attimo, prima di rivolgersi alla platea.

- Siamo qui riuniti oggi per celebrare il matrimonio tra questi due ragazzi. Penso che nessuno voglia farlo durare a lungo, tutti siamo consapevoli di quanto Hakkai Shiba e Mitsuya Takashi si siano amati dal primo momento in cui si sono visti e abbiamo continuato ad amarsi da quel momento, per cui se nessuno ha niente da ridire, procederò con la cerimonia- dichiarò Taiju, osservando la platea di fronte a lui.

Mitsuya e Hakkai si scambiarono un sorriso, già sorpresi che Taiju avesse rivolto loro delle parole così dolci.

Nessuno in sala fiatò, anche perché se qualcuno avesse provato a dire qualcosa probabilmente sarebbe stato ucciso da tutti gli altri presenti nella chiesa.

- Bene. Possiamo procedere; gli anelli-. Mikey si alzò, un sacchettino in mano; vi tirò fuori le due fedi e ne porse una a ognuno dei due sposi.

Taiju si voltò verso Hakkai e si bloccò un attimo.

Il suo fratellino, quel bambino che da piccolo lo seguiva ovunque, e che poi aveva passato anni ad avere paura di lui, a odiarlo quasi per obbligo, a provare a stare lontano da lui... Adesso era diventato un ragazzo forte, coraggioso, consapevole delle scelte che aveva compiuto e pronto a combattere per ciò che desiderava e per le persone intorno a lui.

Era davvero fiero di lui.

- Ripeti dopo di me: io, Hakkai Shiba-.

Hakkai fissò Mitsuya negli occhi.

- Io, Hakkai Shiba-.

- Accolgo te, Mitsuya Takashi, come mio sposo-.

- Accolgo te, Mitsuya Takashi, come mio sposo-.

- Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia-.

- Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia-.

- E di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita-.

- E di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita- Hakkai prese dolcemente la mano di Mitsuya e, senza smettere di sorridere e di guardarlo, gli infilò l'anello.

Mitsuya gli rivolse un sorriso, cercando di contenere tutta la sua commozione, mentre Taiju si voltava verso di lui: verso il ragazzo che aveva fatto crescere suo fratello, e grazie a cui anche lui era riuscito a crescere.

- Ora, ripeti dopo di me: io Takashi Mitsuya-.

- Io, Takashi Mitsuya-.

- Accolgo te, Hakkai Shiba, come mio sposo-.

- Accolgo te, Hakkai Shiba, come mio sposo-.

- Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia-.

- Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia-.

- E di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita-.

- E di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita- Takashi prese la mano del minore tra le sue e gli infilò delicatamente l'anello.

Continuarono a fissarsi, in attesa, cercando di contenere la gioia fino all'ultimo.

- Vi dichiaro marito e marito. Puoi baciare lo sposo- dichiarò Taiju.

Contemporaneamente, i due ragazzi si avvicinarono uno all'altro; le braccia di Mitsuya cinsero il collo del minore, che gli poggiò le mani sui fianchi e lo tirò verso di lui, unendo le loro labbra.

Un coro di applausi si diffuse nella piccola chiesa, accompagnati anche da qualche pianto di commozione; i due ragazzi si staccarono e si fissarono negli occhi, sorridendo.

Avevano impiegato un po' a mettersi insieme ma... Adesso, non si sarebbero più lasciati andare; in fondo, come aveva detto Taiju, si erano amati dal primo momento in cui si erano conosciuti, e non avrebbero mai smesso di farlo.

- Meglio andare, abbiamo amici affamati- sussurró Takashi.

- Certo- Hakkai gli prese la mano e si voltò verso Taiju - vieni anche tu vero?-.

Taiju lo fissò per un attimo, poi lanciò un'occhiata anche a Yuzuha e una a Inui; in fondo, se loro lo volevano alla festa... Come poteva deluderli di nuovo?

- Certo- ripose.

Il ragazzo gli sorrise, poi insieme a Mitsuya iniziò a camminare lungo la navata, accolti dagli applausi di tutti gli altri.

Fuori ad aspettarli c'erano le loro fidate moto, che li condussero fino al locale di Koko, quella sera dedicato interamente a loro.

- Voglio vedervi tutti ubriachi e pieni di cibo!- urlò Mikey mentre entravano.

- Praticamente te- rise Keisuke; Koko aveva assunto apposta un catering, visto che quella sera ai membri della Toman era proibito lavorare, che già informato della voracità di quei ragazzi iniziò subito a preparare drink.

Il cibo era già stato sistemato sui tavoli, che ovviamente vennero assaliti in un attimo

- Bella cerimonia vero?- commentò Yuzuha, raggiungendo Taiju in un angolo; si voltarono entrambi a guardare Hakkai, che al centro della pista stava ballando con il suo nuovo marito.

- Breve ma intensa- affermò lui, facendola ridere.

- Sono felice che tu abbia accettato di officiare la cerimonia- dichiarò Yuzuha.

- È mio fratello- rispose semplicemente Taiju, e la ragazza sorrise.

- Quindi officerai anche la nostra?- Senju si avvicinò ai due fratelli, un sorriso in volto.

- Mitsuya mi piace più di te- borbottó Taiju, facendo ridere la minore.

- Allora, ti rubo la sorella- dichiarò Senju, prendendo la castana per mani e portandola verso il centro della pista.

- Ti sei commossa eh?- commentò Senju, mentre iniziava a ballare insieme alla ragazza.

- Leggermente- ammise lei - ma ero ancora più felice di essere lì con te-.

Yuzuha le rivolse un sorriso dolce: le era dispiaciuto parecchio diversi separare per un po' dalla ragazza, ma era felice che adesso potessero stare di nuovo insieme.

- Hey ragazze-. Si voltarono e videro le loro amiche andargli incontro.

- Festeggiamo un po' tra noi prima che Emma venga rapita dal suo ragazzo?- propose Hina.

- Volentieri!- esclamò Senju.

- Bene: si dà il via alle danze!- esclamò Emma, prendendo le mani di Luna e Mana e trascinandole più al centro della pista.

- Tu te la senti di ballare? È un po' che non stai in mezzo a così tanta gente- commentò Hina, voltandosi verso Akane.

- Appunto, è fin troppo tempo che non mi scateno... E questo è un ambiente più che sicuro: diamoci dentro!- rispose la bionda.

- Pare che tua sorella si sia integrata senza problemi- commentò Taiju, osservando le ragazze.

Akane gli lanciò un'occhiata e le rivolse un piccolo sorriso. Per quanto poco ricordasse del suo periodo da anima, comunque sapeva di essere felice che quel ragazzo potesse essere finalmente lì con tutti loro.

- Si, è sempre stata molto gentile e disponibile, per cui è bello essere suoi amici... O in generale averla intorno- dichiarò Seishu, che non avrebbe mai smesso di essere abbastanza grato alla sorella per essersi presa cura di lui.

- Un po' come qualcun altro- commentò Hajime, lanciandogli un'occhiata.

- Fai il ruffiano ora? Trattalo bene in viaggio o morirai- dichiarò Taiju.

- Oh, di questo non ti devi preoccupare- Hajime fece passare un braccio attorno alla vita di Inui, che arrossí leggermente - lo tratterò come un principe. Anzi, se vuoi scusarmi, porto il mio principe a bere qualcosa- dichiarò, allontanandosi con il ragazzo.

- Gelosone- rise Seishu, dandogli un bacio sulla guancia.

- Adesso che ti ho con me, non pensare ti lascerò andare- dichiaró il moro.

- Perché, ho mai avuto modo di farlo?- commentò il biondo; in fondo, il suo desiderio era sempre stato quello di rimanere al fianco del ragazzo.

- Non hai mai voluto averlo- sussurró Hajime, e lui era davvero grato che Inui non si fosse mai arreso, perché grazie a questo adesso lui poteva amarlo al massimo e senza più alcuna riserva.

- Non l'ho mai voluto- sussurró Seishu; e alla fine, ne era più che valsa la pena.

- Hey testimone, vieni a fare una foto!- urlò Peh-yan; Inui annuì e si diresse verso il gruppetto che in un angolo si stava dedicando alle foto con gli sposi.

- Guardate che la voglio anche io in quanto accompagnatore!- dichiarò Mikey, mettendo un lieve broncio.

- Tranquillo, poi la facciamo anche con te e le damigelle- dichiarò Takashi.

- Evviva!-.

- Il tuo ragazzo mi sembra piuttosto emozionato- commentò Akkun, osservando Mikey saltellare in attesa del suo turno di fotografia.

- Quando vede che le persone intorno a lui sono felici, lo è di più anche lui- dichiarò Takemichi con un sorriso dolce in volto.

- Pensavo che lo fosse per altro- commentò Makoto, un'espressione maliziosa in volto che fece arrossire il biondo.

- Anche... Ma non è solo per quello!- esclamò Takemichi.

- Allora? È forte a letto come in combattimento? Sicuro di riuscire a resistere?- ridacchiò Kazushi, facendolo arrossire ancora di più: bè, si sentiva meglio a stare in piedi che a stare seduto...

- Dai ragazzi, non prendetelo in giro: è un passo importante per Takemichi, dobbiamo rimanergli vicino- affermò Takuya.

- Sei un santo- sospirò Takemichi, facendolo ridere.

- Comunque ragazzi... Grazie mille per essere rimasti, senza di voi non avrei avuto il coraggio di affrontare tutto questo- dichiarò con un sorriso.

- Non potevamo certo abbandonarti qui da solo a piangere- commentò Akkun.

- Qualsiasi cosa avrai bisogno, conta sempre su di noi- aggiunse Takuya con un sorriso.

- In fondo, senza amici fantastici come noi non puoi arrivare da nessuna parte- dichiarò Kazushi.

- Quindi, direi proprio che ti toccherà sopportarci ancora un po'- affermò Makoto.

- Ne sarò felice- rise Takemichi; con la coda dell'occhio, notò Naoto in un angolo.

- Vado un attimo da Naoto- salutò gli amici e si allontanò.

- È cresciuto eh?- commentò Takuya.

- Si... Lo siamo tutti- sussurró Akkun, allungando la mano e prendendo quella del biondo, che gli rivolse un sorriso.

- Noi siamo più carini- sussurró Makoto all'orecchio di Yamagishi, che annuì con convinzione.

- Bene, si torna a bere!- esclamò Kazushi.

- Attento che quando bevi sei pericoloso- borbottó Makoto, seguendolo.

- Sicuro di volerli lasciare senza la tua supervisione?- commentò Naoto, osservando i quattro ragazzi avvicinarsi al bancone.

- Per una sera, penso che possiamo un po' tutti lasciarci andare... Anche tu- dichiarò Takemichi.

- Sono pur sempre un poliziotto... Anche se fuori servizio- ribattè il moro, ma si portò comunque il suo bicchiere alle labbra.

- Noto che sei più rilassato insieme a loro... E dubito sia perché ti hanno dato la nomina di capo della polizia- commentò il biondo.

- Svolgo bene il mio lavoro- borbottó Naoto - ma comunque... Sono dei bravi ragazzi, e stanno facendo bene a questo paese. Continuerò ad aiutare come posso- dichiarò.

- Sono felice che tu abbia preso questa decisione- affermò il biondo.

- Noto che siete rimasti amici, mi fa piacere-. I due ragazzi si voltarono e videro Hina andare loro incontro.

- È difficile levarselo di torno- borbottó Naoto, facendo ridere la ragazza.

- Ti trovo bene- commentò Takemichi: sembrava ancora più angelica dell'ultima volta che l'aveva vista...

- Diciamo che ho trovato la mia strada... E anche tu mi sembra- rispose la ragazza, e il biondo annuì.

- Grazie anche a te- ammise.

- La sincerità è importante. Ah, Mikey vuole una foto anche con te- dichiarò lei.

- Grazie; allora vado- la salutò con un cenno della mano e si allontanò.

- Stai davvero bene?- le chiese Naoto.

- Dimenticare un grande amore non è mai semplice ma... Sono felice delle mie scelte. E tu? Felice di aver aiutato la Toman?- chiese Hina.

- Chissà... Sicuramente, mi sto divertendo a vedere Takemichi tirato ovunque per le foto- dichiarò Naoto, facendo ridere la sorella.

- Sai che toccherà anche a te vero?-.

- Non ne faccio più di una- dichiarò Naoto; si scambiarono uno sguardo e sorrisero: in fondo, erano felici della strada che avevano scelto.

- Sono felice di essere stato il testimone di Mitsuya, ma queste foto mi hanno distrutto più di calmarlo prima del matrimonio- borbottó Peh-yan, affiancando Pah-chin, che scoppiò a ridere.

- Quindi non hai più forze per stanotte?- commentò; il maggiore si voltò di scatto verso di lui.

- Certo che le ho! Tengo sempre da parte una riserva di energia per te!- esclamò; il minore sorrise.

- Ne sono felice, perché nei prossimi giorni dovremo andare un po' lontano- dichiarò.

Peh-yan corrugò la fronte.

- Dove?- chiese.

- Ci sono un paio di cuccioli che scommetto non vedano l'ora di conoscerci- dichiarò Pah-chin; gli occhi del minore si illuminarono.

- Non vedo l'ora di andarci con te!- esclamò; il maggiore lo fissò, continuando a sorridere, come sempre incantato da quel ragazzo e dal modo in cui riusciva a rimanergli vicino e capirlo in maniera così naturale.

- Anche io- sussurró; il minore sorrise e si chinò a dargli un bacio sulla guancia: era più che grato di essere al suo fianco, ci sarebbe rimasto per sempre.

- Pare che siano tutti parecchio allegri- commentò Wakasa, seduto su uno dei divanetti, appoggiato a Shinichiro.

- Si: è un bene, gli serve decisamente- affermò il moro.

Wakasa gli lanciò un'occhiata: era da tempo... Che non lo vedeva così tranquillo e rilassato, era felice che si fosse ripreso.

Era stato orribile per lui vederlo in quello stato, ma gli era anche servito per confermare a sé stesso quanto amasse quel ragazzo e quando fosse disposto andare per lui.

- A cosa pensi?- gli chiese Shinichiro, circondandogli le spalle con un braccio.

- Che abbiamo creato due mostri- borbottó Wakasa, lanciando un'occhiata a Benkei e Akashi, sul divanetto di fianco al loro, che era un miracolo avessero ancora addosso i vestiti.

- Volevi che ci mettessimo insieme si o no? Abbiamo del tempo da recuperare- borbottó Takeomi.

- Verrete arrestati per atti osceni in luogo pubblico un giorno, me lo sento- dichiarò Wakasa.

Shinichiro si chinò verso di lui.

- Fortuna che non ci hanno beccati in quel parco eh?- sussurró, facendolo arrossire.

- Taci- borbottó Wakasa, facendo ridere il moro, che gli lasciò un bacio tra i capelli prima di tornare a guardare la sala.

Osservò Emma ridere allegramente con le sue amiche, poi Mikey che si faceva le foto più idiote insieme ai fondatori e a chiunque gli capitasse sottomano, e infine Izana, in un angolo insieme a Kakucho e alla ex-Tenjiku.

Pareva che, alla fine, tutti i suoi fratelli fossero riusciti a trovare il loro posto.

- Questo posto mi fa venire tante idee...- mormorò Izana, fissando le scale che conducevano al piano di sopra.

- Penso che Koko abbia detto di avere tenuto da parte le chiavi delle camere...- mormorò Kakucho, e lo sguardo del moro si illuminò - ma che le darà solo a persone che è certo che non le distruggeranno-.

- Tsk... Devo comprarlo in qualche modo- borbottó il maggiore, facendo ridere il moro.

- Come ti senti?- gli chiese Kakucho; Izana poggiò la testa contro la sua spalla.

- Le tue ferite sono guarite?- mormorò.

- Si, erano solo per farti arrabbiare, non erano troppo profonde- dichiarò il minore.

- Allora sto bene- affermò Izana, e Kakucho fece un piccolo sorriso.

- Non devi preoccuparti per me, lo sai: sono la tua macchina da guerra- gli ricordò.

- Sei anche il ragazzo che amo... D'ora in poi non farmi più spaventare in questo modo, va bene?- ribattè Izana, alzando lo sguardo su di lui.

- Lo prometto: qualsiasi cosa per renderti felice- dichiarò Kakucho; il maggiore sorrise e si mise in punta di piedi, mentre il moro si chinava per unire le loro labbra.

Avrebbe fatto di tutto per renderlo felice, e finché Izana sapeva di averlo al suo fianco, era certo che entrambi lo sarebbero stati.

- Mocchi, accompagno un attimo Haru; dillo tu a Izana, quando si stacca dal suo ragazzo- disse Yashuiro, alzandosi dal divanetto insieme al bianco.

- Non possono farlo gli Haitani?- borbottó Kanji, staccandosi controvoglia dalle labbra di Madarame, seduto a cavalcioni su di lui.

- Sono andati al cibo con i loro ragazzi- rispose Yashuiro, prima di iniziare ad allontanarsi.

- Mi devi un favore!- gli urlò Kanji.

- Non te ne ha già fatti abbastanza sopportandoti mentre parlavi di me?- commentò Shion.

- Tsk, come se io non avessi mai ascoltato le sue lamentele- borbottó Kanji, tirandolo di più verso di lui; ma in effetti... Era felice di come fosse andata, per cui magari avrebbe evitato di rinfacciare il favore a quel ragazzo.

Muto fissò il minore, che lo stava trascinando verso l'entrata del locale; non gli aveva detto dove volesse andare, ma lui in ogni caso l'avrebbe seguito, per cui non era un problema.

Anche perché, Sanzu era stranamente lucido per essere a una festa...

Il minore si fermò di fronte all'entrata e si voltò, cercando con lo sguardo due persone tra la folla.

Baji gli fece un cenno di incoraggiamento, per poi tirare una gomitata a Mikey, che si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso; il ragazzo sorrise, prima di spostare lo sguardo anche sui suoi fratelli, che gli sorrisero a sua volta.

Annuì, come se avesse appena avuto la sua ultima conferma, e uscì dal locale insieme al maggiore; si allontanò di qualche passo, prima di fermarsi.

- Stai bene?- gli chiese Yashuiro.

- Volevo liberarmi di queste- Haruchiyo estrasse dalla tasca il suo contenitore con le pillole; il maggiore lo fissò.

- Sei sicuro?- era il primo a volere che rinunciasse alla droga, ma non voleva che compisse una scelta affrettata.

- Non mi servono più- dichiarò il minore.

Quando era in prigione, era riuscito a comunicare con Baji: era riuscito a fargli percepire i sentimenti giusti al momento giusto in modo che potessero organizzare la loro liberazione nel momento ideale.

Era riuscito a farlo... Contando sul vero sé stesso, non sulla sua altra parte; quel ragazzo dai capelli rosa gli sarebbe servito in battaglia, ma sapeva bene che essere sé stesso era molto più bello che essere lui, e soprattutto c'erano ancora più persone che gli volevano bene così com'era adesso.

Aprì il contenitore e lasciò cadere a terra le pastiglie, calpestandole una alla volta finché non furono frantumate, prima di lanciare il contenitore nel bidone più vicino.

Muto non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso: quel ragazzo era diventato davvero forte.

Sanzu si voltò e tornò verso di lui; con un sorriso in volto, gli allacciò le braccia intorno al collo.

- Grazie per essere tornato... E non avermi più abbandonato- sussurró.

- Non potrei mai farlo- Yashuiro si chinò verso di lui e unì le loro labbra: avrebbe continuato a tenere con sé quel ragazzo e a renderlo felice, a ogni costo.

- Sono così felice di essere tornato! Questo cibo è squisito!- esclamò Ryusei, mentre si riempiva il piatto di tutto ciò che si trovava davanti.

- Certo, per il cibo sei tornato, mica per me...- borbottó Kazutora, seguendolo.

- Lo sai che mi diverto a farmi mangiare da te- Ryusei si voltò e gli rivolse una linguaccia - ma mi servono energie per farlo-.

Kazutora gli afferrò la giacca e lo tirò verso di sé, unendo le loro labbra con una certa violenza.

- Ti conviene trovarne molte allora, perché stanotte non riuscirai a uscire dalla tua stanza- sussurró.

Quasi in trance, Ryusei si dimenticò il piatto sul tavolo e allacciò le braccia attorno al collo del ragazzo, tirandolo di più verso di lui e unendo nuovamente le loro labbra.

Si, era davvero felice di essere tornato tra le persone che più lo avevano accettato al mondo.

Kazutora lo stringe leggermente a sé: quel ragazzo era assolutamente incredibile, perfetto per lui, per la sua pazzia e anche per la sua dolcezza... Per ogni lato di lui, anzi, l'aveva aiutato ad accettare ogni lato di lui, e non l'avrebbe mai ringraziato abbastanza per questo.

- Torna a mangiare, al resto pensiamo poi- sussurró, assestandogli una pacca sul culo prima di lasciarlo andare.

- Agli ordini- sussurró Ryusei, voltandosi per concentrarsi nuovamente sul cibo.

Kazutora, sentendo uno sguardo su di lui, si voltò e vide Baji fargli un cenno con il capo; ricambiò con un sorriso: si, stava decisamente bene.

- Mi sembra in forma- commentò Chifuyu.

- Lo è... Ne sono felice- sussurró Keisuke, facendo sorridere il biondo.

- Sei davvero una persona fantastica, lo sai vero?- affermò il minore.

- Devo esserlo, per meritare di stare al tuo fianco- Keisuke si voltò verso di lui, prendendogli delicatamente il polso con la mano - grazie di essere ancora con me-.

Chifuyu fece un piccolo sorriso.

- Non potrei essere da nessun'altra parte- dichiarò; il moro sorrise e si chinò per baciarlo: neanche lui avrebbe mai potuto essere da nessun'altra parte che non fosse al fianco di quel ragazzo.

- Quel ragazzo mi farà impazzire- sbuffò Smiley, mentre buttava giù quello che rimaneva del suo drink.

- Intendi perché continua a guardarti il culo o perché è irritante...?- chiese Angry, con una certa innocenza nella voce che fece arrossire leggermente il fratello.

- Entrambe le cose- borbottó, prima di sentire un paio di braccia circondarlo da dietro.

- Stavi parlando di me?- sussurró Ran al suo orecchio.

- No, levati- sbuffò Smiley.

- Pensavo fosse passato il periodo in cui mi respingi- rise Ran, facendolo voltare verso di sé e chinandosi verso di lui - o sbaglio?- sussurró.

Smiley distolse leggermente lo sguardo.

- Fai il bravo e stanotte avrei ciò che vuoi- dichiarò.

- Quindi avrò te?-.

- Ma taci- sbuffò il minore, unendo le loro labbra prima che potesse dire qualcos'altro di imbarazzante.

Ma in fondo ormai non poteva più negare... Che quel ragazzo lo aveva salvato da sé stesso.

Ran lo strinse leggermente a lui e sorrise: alla fine, era riuscito a conquistare il ragazzo che amava, prorpio come aveva detto.

- Pare siano felici- commentò Rindou, affiancando Angry, che stava osservando la coppia con un sorriso.

- Si, lo sono- sussurró l'azzurro.

- E tu lo sei?- chiese Rindou; il minore arrossì leggermente e si voltò verso di lui.

- Ho tanti amici, non devo nascondere niente al mio fratellone e ho te... Lo sono- mormorò.

Rindou non potè resistere a tutta quella tenerezza e si chinò verso di lui.

- Ti renderò felice per sempre- sussurró, prima di unire le loro labbra.

Angry chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare da quel ragazzo, felice di essere finalmente libero di stare con chi, dal primo momento, aveva cercato di donargli solo libertà e tanta felicità.

- Sembra siano tutti felici- commentò Draken, osservando le persone nella sala.

- Si... Anche a me- sussurró Mikey con un piccolo sorriso.

- E tu? Tu sei felice?- gli chiese il maggiore, voltandosi verso di lui.

- Sai Ken-chin, è strano: pensavo che non avrei mai potuto neanche pensare di esserlo. Ma grazie a tutti voi... Anche se Kisaki non avesse spezzato quel legame oscuro, penso lo darei stato- Mieky si guardò intorno, osservando le persone nella stanza, e sorrise - come si fa a non esserlo mentre si è con persone simili?-.

Draken scoppiò a ridere.

- Hai più che ragione- dichiarò, poi tornò serio - ascolta Mikey, ci sono ancora tante cose che ti spaventano, molte sfide che dovrai affrontare e tanti problemi che ti darà la vita. Ma qualsiasi cosa succeda, ricordati che siamo tutti qui per te, e che potrai sempre contare su di me- affermò.

Quel ragazzo sarebbe sempre stato la persona più importante della sua vita.

Mikey sorrise.

- Lo so Ken-chin. Ma hai passato anni a prenderti cura di tutti, per cui adesso pensa un po' a te. Hey Emma, vieni a prendere il tuo ragazzo!- urlò, prima di allontanarsi tra la folla.

Draken scosse la testa, un sorriso in volto: era davvero cambiato... E sembrava davvero felice.

- Successo qualcosa?- chiese Emma, raggiungendo il ragazzo, che si voltò a guardarla.

- A parte che ho la ragazza più bella di tutte? No- affermò, facendola ridere.

- Mikey sembra felice eh?- commentò lei.

- Si... Che ne dici, ti va di ballare?- chiese Draken, allungando la mano verso la ragazza che amava; Emma sorrise.

- Volentieri- dichiarò, prendendo la sua mano e seguendolo verso la pista: forse, da quel momento, non avrebbero più dovuto aspettare per pensare un po' a loro.

Ma in fondo, sapeva bene che entrambi avrebbero comunque continuato a pensare anche a suo fratello: era parte della famiglia in fondo.

Mikey decise di fare un giro per la sala: passò davanti a Shinichiro e alla sua ex Black Dragon, poi a Taiju che parlava con Naoto, a Koko e Inui; a Izana e ai membri della ex Tenjiku, che ormai avevano rapito il suo amico d'infanzia Sanzu e i gemelli della sua gang; passò, con un certo timore, di fianco al gruppetto di sei ragazze che stava ballando in pista; superò gli amici di Takemitchy, ancora al buffet, con vicino Pah-chin e Peh-yan; passò di fianco ai divanetti, dove Baji e Kazutora stavano ricordando al mondo che Chifuyu e Ryusei erano praticamente di loro proprietà; e infine nella zona della pista da ballo dove Mitsuya danzava con Hakkai, e Draken con Emma.

Un ultimo giro di controllo per assicurarsi che davvero tutti fossero felici... E che adesso potesse esserlo anche lui.

- Indovina chi sono?- posò le mani sugli occhi di Takemitchy, che sussultò leggermente.

- Ehm... Il mio capitano?- chiese; il maggiore sorrise e si portò di fronte a lui.

- Sai che potrei portare questa frase in altri ambiti vero?- commentò, facendo arrossire il minore.

- È proprio una bella festa eh? Sono tutti allegri- dichiarò Takemichi, guardandosi intorno.

- Bè, tutti loro hanno molti motivi per essere felici... E anche io- dichiarò Mikey, riportando l'attenzione del minore su di lui.

- Tu sei felice, Takemitchy?- chiese.

Il ragazzo fece un piccolo sorriso.

- Si. Sono davvero felice di essere ancora qui con tutti voi, Mikey- dichiarò.

- Allora... Spero proprio che vorrai rimanerlo per sempre- affermò Mikey, allungando la mano verso il ragazzo, che non esitò ad afferrarla.

- Ma certo-.

Il sorriso di Mikey si allargò.

- Bene, allora andiamo a rompere le scatole a un po' di gente!- esclamò, iniziando a correre; Takemichi fu colto un attimo alla sprovvista, ma non poté fare a meno di sorridere e seguirlo.

In fondo, il suo desiderio era rimanere con quel ragazzo, e lo avrebbe seguito per sempre.

...

Mikey si guardò intorno, osservando la stanza delle riunioni.

Avevano passato così tanti momenti in quel luogo... Sarebbe rimasto la sede della Toman, ma adesso stavano tutti crescendo e puntando a qualcosa di ben superiore; in un certo senso... Stavano per lasciare il nido.

Però, per qualche motivo, quel cambiamento non gli faceva così tanta paura.

Si voltò verso la porta, e vide Takemitchy che lo aspettava, un sorriso dolce in volto.

Sorrise anche lui e si diresse verso il ragazzo: lo prese per mano, prima di uscire dalla stanza.

In corridoio, c'erano tutti i suoi amici che lo aspettavano: tutte le persone della Toman, che ormai erano diventate la sua famiglia, e che era certo sarebbero rimaste per sempre con lui.

- Andiamo?- gli chiede Draken.

- Si; andiamo- con un sorriso, Mikey si portò davanti al gruppo, in modo da condurlo fuori da quel luogo.

In fondo al gruppo, Wakasa lanciò un'occhiata a Shinichiro, che stava sorridendo: pareva che un'altra previsione si fosse avverata nel migliore dei modi.

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