CAPITOLO LII.
- Certo che ormai quei due ci danno dentro parecchio eh?- sospirò Takuya, entrando in cucina, seguito da Akkun.
- Un po' li invidio sai?- commentò ragazzo.
Il biondo si voltò verso di lui, sorpreso che lo avesse detto con tanta facilità; Akkun gli sembrava parecchio pensieroso...
- Uno dei due in particolare o per la loro situazione?- chiese.
- Per la situazione. Sono riusciti a trovare qualcuno che ricambi i loro sentimenti, e tra l'altro, contando quanto sono sempre andati d'accordo, hanno una relazione che raramente gli darà problemi... Tu non hai mai desiderato una cosa simile?- rispose Akkun, portando lo sguardo sul biondo.
Takuya deglutì a vuoto, cercando di farsi coraggio, almeno un pochino.
- Si... Molte volte- mormorò.
Akkun lo fissò, prima di avvicinarsi a lui; d'istinto, Takuya arretrò leggermente: c'era qualcosa di strano negli occhi di quel ragazzo...
In un attimo, si ritrovò con la schiena contro il tavolo, le mani di Akkun ai lati del suo corpo che gli bloccavano qualsiasi uscita, e gli occhi del ragazzo fissi nei suoi.
Sentiva il cuore battere, ma non per l'emozione: c'era qualcosa di strano, un campanello d'allarme suonava nella sua testa, e non riusciva a spiegarsene il motivo.
Gli piaceva Akkun da anni, sarebbe dovuto essere super felice di ciò che stava accadendo, ma allora perché lo sguardo del ragazzo gli sembrava così estraneo?
- E con chi lo vorresti, Takuya?- sussurró Akkun, avvicinandosi a lui.
Aiutami, e lo avrai.
- Akkun...- mormorò il biondo, sempre più agitato - Akkun aspetta, ti prego... Mi stai spaventando...-.
- Spaventando? Non hai mai neanche mai pensato a me in questo modo?- sussurró il ragazzo, continuando ad avvicinarsi lentamente.
- Non è questo ma... Akkun... Stai bene? C'è qualcosa che non va?- mormorò.
- Sono solo stufo di aspettare- Akkun si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra - tu non lo sei?-.
Takuya avrebbe voluto rispondere, ma si sentiva come se fosse stato completamente catturato dall'ansia, non riusciva a liberarsene, a muoversi, a fare nient'altro.
- Akkun... Ti prego...- sussurró, allungando appena le braccia e circondando il corpo del ragazzo, stringendolo in un lieve abbraccio.
Akkun sbatté un paio di volte le palpebre, prima di sbarrare gli occhi mentre improvvisamente sembrava rendersi conto di ciò che stava accadendo.
- Takuya... Io... Mi dispiace, non so cosa mi sia preso- mormoró, confuso.
- Va tutto bene... Probabilmente eri immerso nei tuoi pensieri- Takuya si staccò da lui, sentendosi improvvisamente più rilassato, e gli rivolse un sorriso forzato - vai a riposare mentre cucino qualcosa, va bene?-.
Akkun annuì. Ma non andava tutto bene... Cosa stava per fare?
Doveva parlarne con qualcuno, cercare Takemichi, o forse Chifuyu, dato il suo potere avrebbe saputo aiutarlo meglio...
Ma quasi senza rendersene conto, si ritrovò a dirigersi verso la sua stanza e chiudersi dentro essa.
C'è mancato poco, giusto?
Si... Ancora poco, e l'avrebbe baciato...
Aiutami, fai ciò che ti dirò... E lo avrai.
In qualche modo... Prima o poi, sarebbe riuscito a stare con lui.
...
- Come sto?- chiese Shinichiro, aprendo appena le braccia.
- Come al solito- borbottò Takeomi, facendo ridere il ragazzo.
- Dico davvero Akashi, è da tempo che non esco con Waka, e non usciremo neanche dalla zona... Come sto?- insistette.
Akashi sbuffò, poi si voltò verso di lui, squadrandolo per un attimo.
- Ti sta bene: e Waka ti venera, lo adorerà- affermò: non vedeva l'amico con un completo così elegante da anni...
Shinichiro fece un piccolo sorriso.
- Ti ringrazio. Tu e Benkei avete deciso cosa farete?- chiese, voltandosi verso lo specchio per darsi un'ultima sistemata ai capelli.
- Quando avremo voglia, non te ne devi preoccupare- dichiarò Takeomi; non aveva alcun problema con quel ragazzo, sapevano che potevano fare le cose quando se la sentivano.
- Sei mio amico, è normale che mi preoccupi per te- fece notare il ragazzo.
Takeomi lo fissò per un attimo.
- Se non fosse arrivato Wakasa...-.
Shinichiro scosse la testa.
- Mi dispiace Takeomi, ma non avrei mai potuto amare comunque nessun altro. Tu rimarrai sempre il mio migliore amico- affermò.
Takeomi annuì: ormai, comunque già lo sapeva, e forse era meglio così: il loro rapporto era chiaro, non gli serviva altro.
- Bene, io vado: grazie per avermi lasciato cambiare nella mia vecchia camera d'ospedale- disse Shinichiro.
- Non è che abbia molti pazienti... Che farete tu e Waka?- chiese Takeomi, mentre il ragazzo si dirigeva verso la porta.
Shinichiro si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso.
- Lo porto al cinema- affermò, prima di uscire dalla stanza.
Akashi scosse la testa, divertito: quel ragazzo era davvero unico... Era felice che avesse trovato qualcuno che lo amasse così tanto; era certo che non se lo sarebbe mai lasciato scappare.
Shinichiro camminò velocemente lungo i corridoi, decidendo di prendere anche le scale invece dell'ascensore; sapeva che quella decisione avrebbe scatenato gli insulti di chiunque dei suoi amici l'avesse scoperto, o ancora peggio di Waka, ma era da tempo che non si sentiva così pieno di energie.
Avere la mente completamente soggiogata dalla pazzia aveva indebolito anche il suo corpo, ma adesso che tutto andava bene intendeva recuperare il tempo sprecato.
Si fermò davanti alla porta del suo appartamento, dandosi un paio di secondi per riprendere fiato, prima di bussare.
Wakasa andò ad aprirgli poco dopo e il più alto rimase incantato nel notare che il ragazzo indossava uno yukata viola piuttosto elegante, che fasciava perfettamente la sua figura, e che gli ricordò per l'ennesima volta quanto fosse stiloso il suo ragazzo... In fondo, il loro figlioccio Inui da qualcuno doveva aver preso.
- Sei bellissimo- sussurró.
- Lo so- rispose Wakasa, allungando una mano; Shinichiro gli porse il braccio e lui lo afferrò - anche tu non sei male-.
- Sono degno di farti da accompagnatore?- chiese Shinichiro.
- Per ora, vedremo come ti comportarai- dichiarò Wakasa, iniziando a camminare.
Shinichiro rise appena, mentre lo conduceva verso gli ascensori, poi fino al primo piano e infine fuori dalla struttura, dove li aspettava la macchina di Benkei.
Wakasa lanciò uno sguardo preoccupato al più alto: ancora non si sentiva sicuro a farlo uscire ma... Pareva che Shinichiro stesse bene, per cui, quando il ragazzo gli aprì la portiera, salì in macchina senza fare storie.
Shinichiro chiuse la portiera e si affrettò a salire dall'altra parte.
- Parti pure- disse, e la macchina iniziò a muoversi.
- Non intendi dirmi cos'hai organizzato vero?- commentò Wakasa; aveva lasciato che fosse il moro a fare tutto, visto che sembrava tenerci tanto, per cui non aveva idea di cosa avesse programmato.
- No, sarà una sorpresa; ma a te piacciono le mie sorprese no?- commentò Shinichiro, allungando la mano e prendendo quella del minore.
- Sorpresa!-.
Wakasa guardò male il ragazzo.
- Che ci fai fuori casa mia?-.
- Ti avevo detto che ti avrei fatto una bella sorpresa no?-.
- E la bella sorpresa saresti tu...?-.
- Esatto! Posso entrare?-.
- Fai come vuoi- Wakasa si voltò e trattenne un sorriso: era davvero tenero...
- Forse- borbottó, facendo ridere Shinichiro.
I finestrini erano oscurati, per cui Wakasa non aveva possibilità di capire dove stessero andando, ma per fortuna non dovette aspettare molto: la macchina si fermò e Shinichiro si fiondò giù per andare ad aprirgli.
- Sai che non dovresti fare questi sfor...- Wakasa si bloccò quando notò il posto in cui si trovavano.
- Shini...- mormorò.
- A dopo- li salutò Benkei, prima di ripartire.
- Era un po' che non venivamo eh?- commentò Shinichiro.
- Pensavo che la tua officina fosse andata distrutta...- mormorò il più basso, mentre lo seguiva verso la porta.
- Koko l'ha fatta ricostruire... Ci teneva a ringraziarci per esserci presi cura di Inui-.
- Dovremmo prenderci cura di più bambini...- mormorò Wakasa, facendo ridere il ragazzo.
Shinichiro aprì la porta e i due entrarono.
Non c'era più il profumo di un tempo, visto che non era abitata da un po', e non c'erano neanche tutte le moto di cui di solito si occupava il più alto; ma tutte le attrezzature, il tavolo in fondo vicino alla finestra, il divano su cui Wakasa si sdraiava a guardarlo lavorare, dove avevano avuto la loro prima volta... Era di nuovo tutto lì.
- Wow, l'hanno risistemata meglio di quanto pensassi... Sai che quello è un divano-letto?- affermò Shinichiro, dirigendosi verso il mobile.
- È un'allusione?- borbottó Wakasa, facendolo ridere.
- Così stiamo più comodi- Shinichiro infilò la mano tra i cuscini dello schienale del divano e afferrò la cordicina tra essi, tirandola in avanti e rivelando il letto nascosto, già ovviamente con sopra tutte le varie coperte necessarie.
- Hai deciso per un appuntamento a letto?- commentò Wakasa, raggiungendolo.
- Dato che sei tanto preoccupato per me e che anche tu ami rimanere tranquillo, e visto che abbiamo una libertà limitata...- Shinichiro si diresse verso un mobiletto e afferrò il telecomando che vi era sopra, per poi voltarsi e puntarlo verso quello che a Wakasa sembrava un punto casuale del soffitto.
Un attimo dopo però, uno schermo iniziò a scendere, fermandosi a qualche metro da terra.
- Ho pensato di costruirti un cinema qui, non è stato difficile chiedere questa piccola modifica. Ho preso anche dei pop corn per il film, e dopo ci verrà portata la cena, così potremo rimanere tranqulli tutto il tempo e goderci questo ritorno al passato- affermò Shinichiro.
Wakasa lo fissò: proprio come in passato... Quel ragazzo era rimasto uguale a un tempo.
- Ti piace?- chiese Shinichiro, notando che Wakasa si stava guardando intorno con un certo interesse.
- Non è male- affermò il più basso; era veramente una bella officina...
- Sono felice che ti piaccia!- esclamò il moro.
Wakasa portò lo sguardo su di lui: era un ragazzino, eppure già lavorava e si prendeva cura di tutti i suoi fratelli... Era davvero incredibile...
Strinse appena lo schienale del divano di fianco a lui: invece, lui...
- Perché ti sei fissato così tanto con me?- mormorò.
- Mh? Devo avere un motivo? Semplicemente mi piaci- dichiarò Shinichiro.
Wakasa serrò appena le labbra: quel ragazzo lo avrebbe fatto morire di tenerezza...
- Io... Faccio schifo a occuparmi dei bambini, non so molto di moto, se non come andarci; mi scoccio a cucinare, pulire, lavorare e fare qualsiasi altra cosa, anche nelle risse se non sono interessanti mi annoio subito. Perché vorresti tenere a una persona simile?- mormorò.
Shinichiro gli si avvicinò e il ragazzo sentì il suo cuore iniziare a battere più forte di prima.
- Il fatto che ti preoccupi di queste cose... Mi piace davvero tanto, dimostra che hai l'animo sensibile che ho visto in te dall'inizio- dichiarò; Wakasa abbassò la testa, cercando di non fare notare quanto fosse arrossito.
- Sono solo un peso- mormorò.
- Waka, io non cerco qualcuno che mi aiuti in ciò che faccio. Se vorrai imparare qualcosa ti insegnerò, ma non ti ho portato qui per questo: io voglio conoscerti di più, e che tu conosca me, perché mi piaci davvero tanto-.
Il più basso alzò di scatto lo sguardo, trovandosi di fronte il sorriso del moro; come faceva... A dire cose simili con una tale tranquillità?
Senza più riuscire a resistere, afferrò la sua maglietta e lo tirò verso di sé, unendo con forza le loro labbra.
Shinichiro non esitò a ricambiare il bacio, stringendolo dolcemente a sé: quel ragazzo faceva tanto il duro e l'annoiato ma... Aveva un animo davvero sensibile.
Wakasa si avvicinò al moro e gli afferrò la giacca, tirandolo verso di lui e unendo le loro labbra, bisognoso più che mai di quel contatto: ogni volta che Shinichiro gli mostrava quanto ci tenesse a lui, quanto lo conoscesse, che non gli davano fastidio tutti quei suoi lati... Lui non poteva fare a meno di sentire il suo cuore esplodere dalla felicità, una felicità che voleva mostrare solamente a quel ragazzo.
Shinichiro gli circondò dolcemente la vita con le braccia, ricambiando il bacio, felice del fatto che la sua sorpresa a Wakasa fosse piaciuta.
- Dato che ci riposeremo tutta la sera... Non sarà un problema se usiamo ora un po' di energie, giusto?- mormorò il più basso, alzando lo sguardo su di lui.
Shinichiro si avvicinò al suo orecchio.
- A un certo punto della serata, lo avrei fatto comunque... Mi manchi troppo- sussurró.
- Shini, cerca di non esagerare, va bene? È vero che stai meglio, ma non fare più del necessario- mormorò il più basso: l'ultima cosa che voleva, era essere lui a farlo stare male...
- Waka- Shinichiro gli poggiò dolcemente una mano sulla guancia - io sto bene. Ed è troppo tempo che non facciamo l'amore come si deve... Voglio farlo con te, proprio come un tempo. Ricordi quante volte è successo in questa officina?-.
- Intendi quante volte non sei riuscito a trattenerti e poi hai aperto ai clienti con il fiatone perché ti dimenticavi sempre che stavano arrivando?- borbottó Wakasa, facendolo ridere.
- Visto? Riesci a farmi scordare tutto il resto- Shinichiro continuò ad accarezzarlo con dolcezza - che ne dici, lo facciamo di nuovo?- sussurró.
Wakasa lo fissò negli occhi: come avrebbe mai potuto dire di no a quel ragazzo?
- Non sta arrivando nessun cliente vero?- sussurró, allacciando le braccia attorno al suo collo.
- Il mio unico cliente adesso sei tu... Stasera mi occuperò solo di te- affermò Shinichiro - hai passato gli ultimi anni a prenderti cura di me... Adesso, lasciati andare; mi prenderò io cura di te- concluse, chinandosi e unendo nuovamente le labbra con le sue.
🔞🔞🔞
Si abbandonarono per un attimo a quel bacio dolce, tenendosi stretti uno all'altro, decisi a godersi al massimo il momento in ogni modo possibile.
Fu Wakasa il primo a lasciare scivolare la lingua in avanti, facendola incontrare con quella del moro; avevano sempre fatto così, ogni volta che si baciavano era poi lui a dire a Shinichiro se lo volesse fare, se non fosse troppo stanco, e anche se lui aveva sempre energie per fare l'amore con quel ragazzo, comunque era grato che il moro gli avesse rivolto un'altra delle sue premure.
Shinichiro, senza staccare le labbra dalle sue, lo sollevò dolcemente, portandolo fino al letto e facendolo sdraiare su esso.
Allungò le mani, iniziando delicatamente a slacciare lo yukata del ragazzo, in modo da poterlo aprire.
Si staccò dalle sue labbra e si fermò per un attimo, osservando il corpo perfetto del suo fidanzato: aveva una figura sinuosa e delicata, ma allo stesso tempo decisamente non gli mancavano i muscoli.
- Sei bellissimo- sussurró, allungando la mano e poggiandola sul fianco del ragazzo, mentre il suo sguardo scivolava sul rialzò tra i boxer del più basso.
Avvertì anche la sua erezione premere con forza contro i boxer, soprattutto quando Wakasa lasciò ricadere le braccia a lato del suo volto, un luccichio di lussuria negli occhi, fissandolo come a dirgli "fammi ciò che vuoi, sono completamente in tuo potere".
In fondo, quando Wakasa gli diceva "fai tutto tu", sapeva bene che intendeva che amava fare l'amore con lui e lo lasciava guidare più che volentieri, perché sapeva quanto il maggiore amasse prendersi cura di lui anche in quel contesto.
Shinichiro si sfilò la giacca e la camicia, in modo da non avere impedimenti; gli occhi di Wakasa seguirono i suoi movimenti, senza perdersene neanche uno. Il moro non era mai stato il più muscoloso del mondo, e anni di inattività lo avevano reso ancora più asciutto, ma i suoi muscoli rimanevano decisamente ben definiti, e Wakasa amava che il suo fisico rispecchiasse perfettamente che, ancora prima di un guerriero, Shinichiro era un ragazzo normale che amava prendersi cura di tutte le persone che aveva intorno.
Il moro si chinò in avanti, posando le labbra sul collo di Wakasa, che chiuse gli occhi.
Con il tempo, il più basso aveva imparato che provare a trattenersi era ancora più faticoso che lasciarsi andare; per cui, lasciò che il suo corpo avesse tutte le reazioni di cui necessitava.
Shinichiro iniziò a lasciargli una scia di baci delicati lungo tutto il collo, scendendo sempre più in basso, e Wakasa si ritrovò ad ansimare, avvertendo mille brividi di piacere percorrere la sua pelle a ogni nuovo tocco del maggiore.
In fondo, non lo toccava in quel modo da tempo, non con l'obiettivo di andare fino in fondo... E Wakasa iniziava a sentire un certo bisogno.
Era come se il suo corpo si stesse risvegliando, come se stesse accumulando tutte le energie che aveva tenuto da parte in quei mesi in modo da poterle liberare tutte in quel momento insieme al piacere che il moro gli avrebbe fatto provare.
Shinichiro continuò ad accarezzargli delicatamente la pelle con le labbra, mentre teneva una mano sul suo fianco, stringendolo appena e accarezzandogli dolcemente il fianco con il pollice; l'altra mano scivolò tra le gambe del più basso, aprendogliele appena, mentre la sua pelle diventava sempre più calda man mano che il moro lo toccava.
Le labbra del più alto circondarono uno dei suoi capezzoli e Wakasa inarcò appena la schiena, lasciando uscire un gemito dalle sue labbra.
- Waka, rimani pure contro il materasso, ci penso io- sussurró Shinichiro, alzando lo sguardo su di lui e rivolgendogli un sorriso; ma i suoi occhi intendevano ben altro...
Poggiò una mano sul ventre di Wakasa, premendo appena in modo che tornasse completamente sdraiato sul materasso, mentre la sua lingua tornava sui capezzoli del ragazzo.
Wakasa si trovò a gemere più forte: Shinichiro sapeva bene quanto lo facesse impazzire essere toccato in quei punti... Gli sembrava quasi che il piacere arrivasse a ondate dal suo petto e dalle sue gambe, riunendosi in una zona che stava diventando sempre più grande.
- Shini...- mosse appena i fianchi, bisognoso di sfogarsi e di richiamare l'attenzione del ragazzo su un altro punto.
- Shhh, cerca di stare tranquillo... Sai che dobbiamo fare con calma, il tuo corpo ha bisogno di abituarsi. Vuoi che ti tenga più fermo?- sussurró Shinichiro, tirandosi su.
Le sue gambe finirono ai lati del corpo del ragazzo, premendo contro il suo bacino in modo da bloccare i suoi movimenti.
Wakasa gemette più forte: in quel modo, gli sembrava di sentire ancora di più la sua erezione, alla ricerca delle attenzioni del moro.
- Lasciami continuare, ok? Da qui sono un pochino più scomodo, per cui abbi pazienza, potrei impiegare un po' di più- sussurró Shinichiro, chinandosi nuovamente verso di lui e riprendendo a stuzzicare i suoi capezzoli.
Wakasa temette di poter impazzire in quell'esatto momento: Shinichiro lo stava ancora toccando in alcuni dei suoi punti più sensibili, e tra l'altro, da quella posizione, il membro del moro sfiorava leggermente il suo, facendogli avvertire ancora più il desiderio che il ragazzo si concentrasse su quella parte, invece che sul resto.
E Shinichiro lo sapeva bene, poteva avvertire il membro di Wakasa quasi spingersi verso di lui, richiamare la sua attenzione, come una calamita; ma doveva prendersi cura di lui, giusto?
Così, continuò a sfogarsi sui suoi capezzoli, fin quando non furono completamente bagnati dalla sua saliva.
A quel punto, iniziò a scendere lungo il corpo del ragazzo. Anche se non stava più toccando il suo punto più sensibile, Wakasa si sentì comunque invadere da nuove e profonde ondate di eccitazione, provocate da quelle zone che, ignorate a lungo, finalmente stavano ricevendo ciò che desideravano.
Shinichiro poteva sentire i muscoli del ragazzo contrarsi sotto il suo tocco, la sua pelle diventare sempre più calda, mentre involontariamente il suo corpo si muoveva leggermente, come per spingerlo a prendersi di più.
- Shini... Togliemeli...- gemette Wakasa, sfregando appena le gambe tra di loro; i vestiti inzuiavanona diventare fin troppo stretti...
- Subito- Shinichiro gli lasciò un piccolo morso sul fianco, prima di tirarsi su.
Fece sollevare il corpo del ragazzo, sfilandogli definitivamente lo yukata e sistemandolo in un angolo del letto, in modo che non desse fastidio; dopodiché, gli fece scivolare i boxer lungo le gambe, sfiorandogli la pelle e strappando un nuovo gemito al ragazzo, che continuava a fissarlo, ansimante, rosso e con lo sguardo pieno di desiderio.
- Spogliati anche tu- sussurró.
Shinichiro gli rivolse un piccolo sorriso.
- Agli ordini- sussurró, mettendosi in ginocchio e slacciandosi i pantaloni, abbassandoli poi insieme ai boxer.
Un gemito d'approvazione sfuggì a Wakasa nel notare il membro eretto del ragazzo, leggermente luminoso grazie al precum che vi era uscito mentre stuzzicava il più basso, come ad annunciargli che era pronto a entrare dentro di lui.
Shinichiro si liberò definitivamente dei vestiti e guardò Wakasa, sempre con in volto un sorriso dolce e uno sguardo famelico.
- Vuoi che passiamo oltre? Non vorrei usare tutta la tua resistenza per questo- commentò.
Wakasa sapeva che lo stava solo provocando, ma dopo tanto tempo che non andavano fino in fondo, se avesse continuato a lasciarsi stuzzicare così presto il suo corpo avrebbe ceduto.
Annuì e Shinichiro gli posò delicatamente le mani sulle cosce, facendogli aprire di più le gambe.
- Cerca di resistere ancora un po' allora- sussurró, mentre si chinava in avanti.
Non appena la sua lingua entrò in contatto con l'entrata del più basso, Wakasa si trovò a inarcare nuovamente la schiena, ansimando con ancora più forza.
- Waka, non sprecare energie, lo sai che ti serviranno- sussurró Shinichiro; la sua mano tornò sul ventre del ragazzo, tenendolo saldamente bloccato contro il materasso, mentre si portava l'altra alle labbra.
Sotto lo sguardo eccitato e impaziente di Wakasa, iniziò a lubrificarsi le dita; poteva avvertire tutta l'impazienza del ragazzo, e il suo stesso corpo che avrebbe voluto unirsi subito a lui, ma doveva pazientare ancora un attimo: se l'avesse fatto, dopo sarebbe stato tutto più bello.
Si sfilò le dita dalle labbra e posò l'indice sull'entrata del ragazzo, iniziando a stimolarla leggermente; Wakasa gemette e spinse di più il bacino verso di lui, sempre più impaziente.
- Piano Waka... Non vogliamo fare male al tuo corpo no?- sussurró Shinichiro, mentre delicatamente inseriva il dito dentro il ragazzo - non voglio assolutamente che provi dolore. Lascia che ti prepari bene-.
Wakasa avrebbe voluto maledirlo per tutte quelle premure, e per quanto le amasse... Sapeva bene che il ragazzo faceva apposta a tenerlo così in attesa, ma sapeva anche che si preoccupava davvero che lui stesse bene, per cui non sapeva bene se amarlo ancora di più o decidere di farlo fuori.
Shinichiro iniziò a stimolare l'interno del ragazzo, con calma, cercando di raggiungere al meglio ogni punto per lubrificarlo, mentre teneva d'occhio le reazioni di Wakasa, sempre più caldo e ansimante.
Inserì anche un secondo dito e il ragazzo gemette, facendolo sorridere.
- Ancora poco- sussurró, iniziando a sforbiciare appena con le dita, in modo da allargare la sua apertura - sai che ti serve molto di più per accogliermi completamente, no?-.
Quella frase fece tremare leggermente il corpo di Wakasa, che se fino a quel momento aveva cercato di non ricordare quanto fosse grande il membro del suo ragazzo, adesso non riusciva a levarsi l'immagine dalla testa.
Shinichiro sorrise nel vedere che il ragazzo, involontariamente, aveva iniziato ad ansimare più forte; dato che con le dita non poteva fare ancora molto, smise si sforbiciare le tirò leggermente fuori, per poi inserirle più a fondo.
Ripetè il gesto un paio di volte, arrivando sempre più a fondo, fin quando non sentì uscire dalle labbra di Wakasa un gemito che assomigliava più a un urlo.
- Non ti fa più alcun male?- gli chiese, mentre ripeteva il gesto.
- No- gemette il ragazzo - sono pronto. Shini...- lo chiamò, con voce supplichevole; e chi era Shinichiro per contraddire i desideri del ghepardo bianco, di Wakasa Imayoshi, il ragazzo che lui amava alla follia?
- Allora, non c'è più motivo di aspettare- affermò, tirando fuori le dita.
Posò le mani sulle natiche del ragazzo, facendogli sollevare le gambe, che prontamente Wakasa avvolse intorno alla sua vita.
- Cerca di tenerti bene, d'accordo? Non vorrei che ti perdessi il momento più bello- dichiarò Shinichiro, mentre gli poggiava le mani sui fianchi.
- Shini, muoviti- si lamentó il ragazzo, muovendo il bacino e sfregandosi contro l'erezione del moro.
- Adesso lo faccio, non temere- Shinichiro si allineò alla sua entrata, per poi iniziare a penetrarlo - vado lento, così hai tempo per abituarti?-.
Un gemito sfuggì tra le labbra di Wakasa, un verso che andava interpretato a metà tra "finalmente cazzo" e "ti vuoi muovere?".
Shinichiro continuò a muoversi lentamente, notando come il respiro del più basso diventava sempre più affannato man mano che lui lo penetrava; aveva un corpo minuto, eppure non ebbe problemi a scivolare sempre più a fondo dentro di lui...
Gli mancava quella sensazione, la sensazione di essere completamente avvolto dal calore di Wakasa, di averlo così vicino a lui, di essere così uniti in un modo in cui non sarebbero potuti essere uniti con nessun altro.
- Wow Waka, è passato tanto tempo, ma riesci ancora perfettamente a prenderlo tutto- sussurró.
Il ragazzo per un attimo non rispose, troppo impegnato a riprendersi dal piacere di avere finalmente di nuovo quel ragazzo dentro di sé, di sentirlo toccare tutti i suoi punti più sensibili, di avere finalmente esaudito quel desiderio carnale che provava quando stava con lui.
- Shini- gemette.
- Arrivo, arrivo... Mi vuoi così tanto?- ridacchiò il ragazzo, chinandosi appena in avanti; fece sollevare ancora di più le gambe del ragazzo mentre si avvicinava alle sue labbra - allora... Non avrai altro che me- sussurró, prima di iniziare a muoversi.
Le sue non erano parole a vuoto, Wakasa lo sapeva: da quel momento, non riuscì più a sentire altro che lui.
Nient'altro che il corpo del moro che si spingeva con forza dentro di lui, delle sue labbra che gli rubavano il respiro, continuando a unirsi alle sue e proibendogli di immagazzinare più aria del necessario, come se non avesse bisogno neanche di quella mentre aveva lui; sentiva le mani del moro accarezzarlo, stringere il suo corpo, sfiorare tutti i segni che gli aveva lasciato.
E non poté fare altro che urlare di piacere, il suo corpo che seguiva senza tregua i movimenti del ragazzo, come se tutte le energie che aveva risparmiato adesso stessero venendo utilizzate per invitare il moro a spingersi sempre più a fondo, come se le stesse donando a lui per dirgli di andare sempre più veloce, di prendersi tutto ciò che desiderava.
E Shinichiro non esitò a farlo, conquistando affondo dopo affondo quel corpo perfetto, impadronendosi di quelle labbra morbide e fresche, lasciando i suoi segni su quella pelle luminosa.
Solo lui lo poteva toccare, solo da lui Wakasa si lasciava togliere tutte le energie, lui era l'unico a poterlo possedere così, l'unico per cui si spingeva oltre i limiti del ragazzo freddo e stanco che fingeva di essere, solo per poter urlare il suo nome e fare l'amore insieme a lui, avvolto nel caldo abbraccio del moro.
Nel venire dentro di lui, si sentì nuovamente come se avesse conquistato qualcosa di magnifico, qualcosa che, anche se era con lui da anni, continuava a migliorare la sua vita ogni secondo, e che non avrebbe cambiato per nessun motivo al mondo.
Nel sentirsi riempire di tutto quell'amore, Wakasa non poté fare altro che venire a sua volta, come per liberare il corpo da ciò che non gli era strettamente necessario per riuscire finalmente ad accogliere ciò che desiderava.
Il suo corpo si abbandonò sul materasso mentre Shinichiro usciva da dentro di lui, alzandosi.
🔞🔞🔞
Wakasa, incapace di muoversi, osservò quel ragazzo fin troppo perfetto andare a recuperare i loro vestiti e sistemarli in un angolo; sparì per un attimo dalla stanzetta, solo per andare a tirare fuori dalla credenza i pop corn e le patatine, già sistemati nelle ciotole, prima di tornare da lui.
Senza troppi sforzi, sollevò il corpo di Wakasa e sistemò i cuscini dietro di lui in modo che stessero in piedi, poi fece sedere il ragazzo, comprendolo il più possibile con le lenzuola.
- Vado a prendere il cibo, dovrebbe arrivare ora: tu intanto scegli cosa guardare- disse, dandogli un bacio sulla fronte, per poi lasciargli in mano il telecomando.
Si alzò nuovamente, afferrò i suoi vestiti e sparì in un'altra stanza.
Wakasa rimase per un attimo immobile, prima di decidersi ad accendere lo schermo.
Si era sentito in colpa per tanto tempo per quel suo lato: non voleva obbligare Shinichiro a prendersi cura di lui, ma era stato il maggiore a spingerlo a non nascondere quel suo lato a cui importava di poche cose, che pareva perennemente stanco e indifferente.
Un lato che Shinichiro amava, perché sentiva di potersi prendere cura di lui, e sapeva che, finché si comportava così, Wakasa era sé stesso.
Wakasa si era sentito perso quando Shinichiro era stato male, ed era stato lui a doversi prendere cura del ragazzo: aveva pensato di non riuscire a farcela, di non essere in grado, e per un attimo aveva rischiato di mettere da parte la sua gelosia e chiedere ad Akashi di aiutarlo.
Ma poi, aveva deciso che quella sarebbe stata la sua occasione per ricambiare tutto ciò che Shinichiro aveva sempre fatto per lui: ogni suo sorriso, ogni ringraziamento, ogni parola gentile, ogni miglioramento... Gli facevano capire che aveva fatto la scelta migliore di tutte.
- Sono tornato- dichiarò Shinichiro, tornando nella stanza con due pizze in mano e...
- Quella è una scatola di dolci?- chiese Wakasa, improvvisamente molto più interessato.
- I tuoi preferiti: è un po' che non li mangi no?- dichiarò Shinichiro, mentre si toglieva nuovamente i vestiti, rimanendo in boxer per essere più comodo, e si lasciava scivolare di fianco al ragazzo.
Wakasa sorrise e si voltò, lasciandogli un bacio sulla guancia.
- Grazie- sussurró.
- Per te, questo e altro- dichiarò Shinichiro, lasciandogli un bacio tra i capelli, prima di poggiargli una delle due pizze sulle gambe - hai scelto cosa guardare?-.
- Sì- sospirò Wakasa - ti divertiva Fast&Furious no?-.
- Da morire- rise Shinichiro - ma pensavo preferissi altro-.
- Mi addormenterò a metà per colpa tua, quindi tanto vale- borbottó Wakasa, facendolo ridere nuovamente.
- Ammettilo che non ti dispiace la cosa- ribattè Shinichiro.
- Chissà...- mormorò Wakasa, facendo partire il film, prima di prendere una fetta di pizza e iniziare a mangiare, in modo da non dover più rispondere a domande scomode.
Shinichiro lo osservò, un sorriso tenero in volto.
Ricordava bene la paura negli occhi di Wakasa al pensiero che lui non sarebbe mai tornato normale, eppure... Gli era sempre rimasto vicino, non l'aveva lasciato solo neanche per un secondo.
Aveva provato parecchia confusione per anni, ma di una cosa era certo: avrebbe sempre amato quel ragazzo, era una cosa che non sarebbe mai potuta cambiare.
Gli circondò la vita con un braccio, iniziando a mangiare anche lui mentre osservava le scene del film iniziare a scorrere davanti ai suoi occhi.
Si, non avrebbe mai potuto amare nessun altro.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro