𝕊𝕙𝕚𝕟𝕚𝕔𝕙𝕚𝕣𝕠 𝕊𝕒𝕟𝕠
𝓡𝓮𝓺𝓾𝓮𝓼𝓽𝓮𝓭 𝓫𝔂: fexxch_
𝙶𝚎𝚗𝚛𝚎: 𝚏𝚕𝚞𝚏𝚏
𝚆𝚊𝚛𝚗𝚒𝚗𝚐𝚜: 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚜𝚘 𝚖𝚞𝚌𝚑 𝚏𝚕𝚞𝚏𝚏, 𝚌𝚞𝚛𝚜𝚒𝚗𝚐 (?), 𝚏𝚎𝚖𝚊𝚕𝚎 𝚛𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛, 𝚜𝚎𝚌𝚘𝚗𝚍 𝚙𝚘𝚟, 𝚎𝚜𝚝𝚊𝚋𝚕𝚒𝚜𝚑𝚎𝚍 𝚛𝚎𝚕𝚊𝚝𝚒𝚘𝚗𝚜𝚑𝚒𝚙.
𝘞𝘰𝘳𝘥 𝘤𝘰𝘶𝘯𝘵: 1.7𝘬
- Shinichiro si è dato abbastanza da fare per averti come ragazza, non è uno da esser bravo nell'approcciarsi col gentil sesso.
- all'inizio è stato anche abbastanza timido con te, ma sei riuscita a tirar fuori il suo lato più socievole con il tempo.
- complici i suoi amici e compagni ad averlo aiutato a fargli confessare i suoi sentimenti.
- proprio perché conosce la sua famiglia, ha deciso di non dire nulla di te.
- quale idea peggiore.
꧁ • ꧂
Non doveva andare così.
Doveva essere uno dei vostri migliori appuntamenti, in cui tu saresti stata la persona più felice su questa terra, lui la persona più felice su questa terra perché felice della tua gioia.
Avresti dovuto ricordarlo come un giorno speciale.
E magari baciarlo per ringraziarlo della magnifica giornata passata insieme.
Niente di tutto questo era accaduto.
Correre senza ombrello con un temporale del genere, totalmente inaspettato, era l'ultima cosa prevista nella sua agenda per il vostro appuntamento.
Voleva prendere a calci quel coglione del meteo.
L'unica cosa da fare era trovare un riparo, e per vostra fortuna la sua casa era vicina dal luogo dove vi dovevate incontrare.
Ti sentì correre con difficoltà, mentre cercavi di non cadere o non scivolare a causa dell'asfalto diventato un pericolo per coloro che non avevano un buon equilibrio.
Sentisti un senso di sollievo tenendo la sua mano, sapendo che ora anche avevi meno rischi che ciò accadesse - facendo una brutta figura davanti a tutti - e ti facessi male.
Probabilmente vi sareste beccati una brutta influenza, e sareste rimasti a letto per un po'.
Al pensiero il ragazzo ti incitò ad accelerare, l'ultima cosa che voleva - come se quello che credeva fosse l'appuntamento della storia fosse stato rovinato in quel modo non fosse già abbastanza - era farti ammalare.
Quando vide l'insegna con la scritta "Sano" sopra un sorriso si dipinse sulle sue labbra, ti strinse la mano mentre apriva il cancello per farvi entrare.
Eri già stata a casa sua, ma non avevi mai avuto l'occasione di incontrare la sua famiglia, Shinichiro diceva che era meglio così.
Non c'era fretta.
O almeno, il ragazzo stava cercando di rimandare quel momento il più lontano possibile.
Sapeva già cosa sarebbe successo qualora avessi incontrato uno di loro.
Sicuramente lo avrebbero messo in imbarazzo, il nonno ti avrebbe fatto delle domande inconvenienti, i suoi fratelli lo avrebbero deriso e avrebbero fatto di tutto per farlo screditare ai tuoi occhi.
Poteva anche vederla quella scena.
Non avrebbe permesso una cosa del genere.
Non se c'era la sua dignità e la vostra relazione in gioco.
Entrando in casa un tepore vi avvolse, facendovi sospirare.
Ti condusse nella sua stanza, portandoti degli asciugamani e dei vestiti per cambiarti.
A volte, sembravate una coppia sposata.
Trascorrevate molto tempo nella casa dell'altro, passavate le giornate e le notti insieme, progettavate il vostro futuro.
Ti piaceva pensare che foste come una qualunque coppia sposata, e ti piaceva l'idea di stare con lui per la vita.
Sapevi anche che Shinichiro ti avrebbe fatto la proposta, nonostante a volte ci scherzasse sopra.
Takeomi ti aveva detto una volta che il ragazzo quando ne aveva occasione faceva pratica con loro.
Ti si strinse il cuore, facendoti innamorare ancora di più.
L'idea di legarti a lui, avere una famiglia con lui, era abbastanza da farti dimenticare ogni dolore.
Un sorriso si formò sulle tue labbra, facendo incuriosire il ragazzo.
«Cosa c'è?» ti guardò confuso, ovviamente amava vederti sorridere - era una cosa che non si sarebbe mai stancato di guardare, soprattutto se era lui a farti sorridere in quel modo, a volte ne era addirittura geloso, non volendo mostrare qualcosa di così prezioso agli altri - ma così all'improvviso era abbastanza da farlo confondere.
Scuotesti la testa «Sono solo felice di stare con te».
Un lieve rossore salì sulle sue guance, contrastando il suo solito colorito pallido.
«L'appuntamento è andato a farsi benedire e finiremo a letto con l'influenza, come fai ad essere felice?»
Scrollasti le spalle, prendendogli la mano. «Sono sempre felice con te, Shin. Indipendentemente da appuntamento o no, anche se va male. Mi basta starti vicino»
Il ragazzo chiuse gli occhi, corrugò le sopracciglia e ti abbracciò.
Quasi cadeste a causa del suo gesto così inaspettato, ma ricambiasti circondandogli il busto mentre il suo viso si nascondeva nell'incavo del tuo collo.
«Perché sei sempre così adorabile?»
Il suo commento ti fece scappare una dolce risata che contagiò anche lui.
Neanche lo sentiste più il freddo e il fastidio dei vestiti completamente fradici che si incollavano alle vostre pelli, concentrati solo nella sensazione di stare nelle braccia dell'altro.
Peccato che non durò molto quel tenero momento.
«Ehii, sei tornato!»
Non faceste neanche in tempo a capire, vedendo solo la porta di camera sua aprirsi, rivelando due figure fin troppo basse.
«NONNO, SHINICHIRO STA FACENDO DELLE COSE STRANE CON UNA RAGAZZA!» urlò quello che presumevi fosse suo fratello minore.
«SHINICHIRO! VIENI SUBITO QUI!»
Sentiste poi una voce più anziana provenire dal salotto.
In quel momento, nella testa del ragazzo c'era un unico pensiero:
'fanculo la mia vita.
C'era un silenzio quasi più inquietante dello sguardo che l'uomo anziano - che avevi capito fosse il nonno dei tre giovani - stava rivolgendo al più grande dei fratelli.
Shinichiro aveva una postura rigida, era in ginocchio e teneva le braccia alzate.
Il capofamiglia teneva le braccia incrociate, scrutando malamente il nipote, quasi come se volesse prenderlo a calci.
Shinichiro invece guardava di tutto, pur di non incrociare quello sguardo infuocato.
I più giovani invece fissavano te, come se fossi un miraggio.
Quella che sapevi essere Emma - Shinichiro non la finiva mai di parlarti di loro - ti guardava con adorazione e pensavi si stesse trattenendo a fatica dal parlarti o dal lasciarsi addosso a te, non riuscivi a capire quale delle due volesse fare di più.
Manjiro ti guardava curioso, o almeno, ti sembrava curiosità quella riuscivi a leggere nei suoi occhi che sembravano così spenti e annoiati da tutto.
«Allora, si può sapere cosa volevi fare con questa signorina nella tua stanza?» il tono di voce dell'uomo era autoritario e fermo.
«Per di più facendovi vedere da Emma e Manjiro, cosa ti passa per la testa?» continuò.
Volevi spiegare che era tutto un malinteso, ma quello sguardo e quel tono di voce ti aveva bloccato le parole in bocca.
Ora capivi perché Shinichiro ne fosse così spaventato.
«Più che altro» si intromise Manjiro, «come hai fatto a finire con questo idiota?» chiese rivolgendosi a te e indicando il fratello.
Sentisti Shinichiro urlargli contro indignato, beccandosi un ceffone dal nonno.
Shinichiro ti rivolse uno sguardo, non capivi se implorante o dispiaciuto.
«Uhm... in realtà, sono la sua ragazza» dicesti appena, vedendo come il silenzio tornava a farsi sentire.
Il nonno e i fratelli ti guardarono, vedesti Shinichiro guardarti come sollevato che avessi preso le sue parti.
«Mi dispiace presentarmi così... eravamo a un appuntamento ma un temporale ci ha costretti a correre qui per ripararci.»
Rimasero a guardarti, senza fiatare.
«Ripeto: come hai fatto a finire con questo idiota?» fu sempre Manjiro a rivolgersi a te.
«Le sue scorregge puzzano».
Dopo ciò, la famiglia Sano non perse tempo a riempirti di domande, il nonno continuò a rimproverare il maggiore per non aver detto nulla.
Manjiro continuò a rimanere perplesso su come una persona come te fosse finita con uno come lui. (Lo dovevi prendere come un complimento...?
Emma invece vi fece tutte domande legate alla vostra relazione - forse le uniche domande "normali" - e rimase a guardarvi con aria sognante.
Avevi capito che fosse molto romantica da come sospirasse e guardasse il vuoto immaginando quella che sarebbe stata la sua storia d'amore.
Ridacchiasti anche al pensiero, Shinichiro ti aveva sempre raccontato di come Manjiro - anche se il biondo aveva sempre negato - fosse molto protettivo nei confronti della sua sorellina, credevi quindi che ci sarebbero stati non pochi problemi se mai Emma avesse deciso di portare a casa qualcuno.
Sicuramente sarebbe andata peggio di com'era andata a te e Shinichiro.
La famiglia ti aveva invitata a cena e a restare per la notte, avevi avvertito i tuoi parenti e i fratelli ti avevano fatto fare il tour della loro dimora, anche se la conoscevi già, ma non era il caso di dirlo.
Non volevi mettere di nuovo nei guai il tuo ragazzo.
Prima di cenare avevi discusso con suo nonno, che ti aveva fatto delle domande sulla tua vita e su quello che volevi fare in futuro.
Anche se aveva l'aria irritata, avevi notato come fosse in realtà una persona molto gentile e alla mano.
E di come ci tenesse ai suoi nipoti.
Avevi poi aiutato Emma con la cena, nel frattempo parlando di cose da "ragazze" che vi aveva unite ancora di più.
La cena era passata tranquillamente, avevi anche avuto l'occasione di scambiare due chiacchiere con Manjiro, era un ragazzo molto tranquillo ma divertente, ti aveva fatta sorridere da subito.
Dopo cena, vi eravate riuniti in salotto a guardare la televisione. Il nonno vi lasciò per primo, volendo riposare.
In seguito, fu il turno di Emma e Manjiro, che crollarono sulle tue spalle.
Erano davvero stanchi dopo quella lunga giornata.
Aiutasti Shinichiro a portarli nelle loro stanze, quando tornasti in sala, trovasti il ragazzo fumare nel giardino.
Uscisti anche tu, facendo notare la tua presenza.
Ti guardò, sentisti la pelle d'oca salirti lungo il corpo, non sapevi se per il freddo o per il suo sguardo così intenso.
Gli rivolgesti un sorriso mentre ti sedevi su uno degli scalini delle portefinestre, lui ti seguì sedendosi accanto a te.
Gli stringesti la mano libera, dando la tua attenzione al cielo ora libero dalle nuvole.
Le stelle sembravano guardarvi da lì, la luna che illuminava i vostri volti.
Rimaneste così anche dopo che lui finì la sua sigaretta, non dicendo nulla ma trovando conforto nella presenza reciproca.
In passato, non avresti mai creduto che saresti finita con lui.
Non era il classico tipo forte o intelligente, non aveva nessuna ragazza che gli correva dietro e anche quando si pavoneggiava di poter conquistare chiunque, era un ragazzo molto timido.
Forse era stato quello, o forse il modo in cui volesse sempre guardare le spalle a tutti, o a come cercasse di renderti felice anche quando non aveva molto da offrirti, forse anche le sue battute squallide che facevano ridere solo lui, forse il modo in cui ti guardava, come se fossi l'unica in questo mondo.
Non l'avevi capito, ma sapevi che ora non potevi più fare a meno delle sue parole d'amore, dei suoi abbracci e dei suoi baci.
Eri davvero innamorata di Shinichiro Sano.
«Quindi... le tue scorregge puzzano, eh?»
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