TAKESHIXMASAMUNE ~ HOME
- Kei, se mi tieni così le mani sugli occhi faccio fatica a camminare- mormorò Masamune, leggermente rosso per la vicinanza con il compagno, che per riuscire a non farlo andare a sbattere contro niente lo stava tenendo praticamente attaccato a lui.
- Preferivi che ti mettessi una benda?- commentò Takeshi, chinandosi appena verso il suo orecchio - quelle le sto tenendo per un altro momento- sussurró, e il minore arrossì ancora di più.
- Quanto manca?- chiese. Takeshi aveva detto di avere una sorpresa per lui, per festeggiare il fatto che avesse finito il Liceo; lo aveva portato in una zona non troppo lontana da quella da cui abitavano, gli aveva fatto lasciare giù le moto e gli aveva detto che lo avrebbe portato lui, perché non doveva sbirciare.
- Siamo arrivati- affermò Takeshi, il cuore che batteva appena: non vedeva l'ora di assistere alla gioia del minore nel momento in cui l'avesse vista.
Tolse delicatamente le mani dagli occhi di Masamune, che posò subito lo sguardo su ciò che aveva di fronte: una casa a due piani, le pareti color bianco crema, con intorno un enorme giardino.
A separarli da essa c'era solo un piccolo steccato di legno, ma il ragazzo anche da lì poteva dire che si trattava di una delle case più belle che avesse mai visto.
- Kei cosa...- mormoró.
- Noi due ci conosciamo da quando siamo bambini; dopo ciò che abbiamo vissuto, penso che siamo entrambi più che sicuri del fatto che in futuro la nostra relazione non potrà che migliorare- Takeshi si portò di fronte al ragazzo - io ho un'ottima attività avviata che ci porta un bel po' di soldi, e tu stai per iniziare l'università. Visto che le nostre vite stanno cambiando in questo modo... Ho pensato che il sostegno che ci diamo sarà ancora più importante, e mi piacerebbe potertelo dare al massimo. Per cui... Ti va di venire a vivere con me?-.
Masamune sbarró gli occhi: si aspettava tante cose, ma quella... Quella era totalmente una sorpresa.
Lui e Takeshi avevano parlato varie volte del futuro, sapeva bene che un giorno sarebbe successo, avevano anche deciso di mettersi al più presto in lista d'attesa, in modo da non dover rischiare di essere fin troppo vecchi quando avrebbero potuto prendere in braccio il loro bambino.
Ma non avevano ancora parlato di quando sarebbe accaduto tutto...
- Sei rimasto totalmente senza parole?- commentò Takeshi con un piccolo sorriso; il minore era palesemente commosso, lo conosceva abbastanza bene da sapere che il suo non rispondere non fosse dovuto a una possibile risposta negativa, ma solo dalla sorpresa e dalla felicità.
- Non me lo aspettavo- sussurró Masamune, prima che il suo volto si aprisse in un sorriso - ne sarò più che felice!- esclamò, gettando le braccia al collo del maggiore, che lo strinse appena a sé, un lieve sorriso in volto.
Poter vivere con Takeshi, con il ragazzo che amava, che gli era sempre rimasto vicino e a cui aveva donato tutto sé stesso...
E dire che c'erano stati momenti in cui aveva avuto paura di perderlo; invece, adesso...
Takeshi lo strinse leggermente a sé: poterlo vedere così felice... Era davvero bello.
- Ma... Sicuro che le spese non siano troppo alte?- mormorò Masamune, staccandosi appena per guardarlo negli occhi - è vero che il circuito sta andando bene, ma io per un po' non potrò contribuire... Non voglio che pensi solo tu a mantenerci...- mormoró.
- Non devi preoccuparti di questo: quando ho accennato l'idea a mio padre, ha subito chiamato il tuo papà e mi hanno praticamente obbligato a lasciare che pagassero loro la maggior parte delle spese... Hanno detto che era un regalo per te per aver finito il Liceo, e per me per aver smesso di fare l'idiota- dichiarò Takeshi.
Bè, non poteva negare di esserlo stato spesso... Ma la cosa positiva, è che poteva dare la colpa al sangue di famiglia.
- Ah, ovviamente anche zio Mikey e zia Emma hanno voluto contribuire, quindi praticamente noi dovremo occuparci solo di bollette e cibo... E avremo uno sconto sulle bollette, la casa è una di quelle che vende Pah per cui ci ha trovato dei buonissimi accordi. E non preoccuparti, sai che uno dei motivi per cui mi piace essere il maggiore della coppia è che mi posso prendere cura di te- dichiarò Takeshi, scompigliandogli appena i capelli e facendolo arrossire.
- Però...- mormorò Masamune.
- Mun, sono più che felice che tu abbia deciso di fare l'università: ho pensato di trasferirci perché voglio che tu abbia un ambiente tranquillo per poter riposare e concentrarti sui tuoi studi e sul tuo futuro. Non sentirti pressione addosso, va bene? Io sono molto più che felice di saperti qui tranquillo e averti al mio fianco, che se ti sentissi obbligato a lavorare o simili- dichiarò Takeshi.
Masamune si morse appena il labbro inferiore: in fondo, gli sarebbe piaciuto davvero tanto stare lì con Takeshi; avrebbe potuto fare lui le pulizie e tutto, per contribuire, e in fondo sarebbe stato solo per gli anni di università, dopo avrebbe trovato un lavoro e avrebbe contribuito anche economicamente.
- Allora? Che ne dici?- gli chiese Takeshi. Il minore sorrise.
- Non vedo l'ora di venire a vivere qui con te!- esclamò, e anche il maggiore si trovò a sorridere.
- Anche io. Ti va di vedere la casa? Ho le chiavi; adesso è un po' vuota, ma presto potremo metterci tutto ciò che vorremo-.
- Più che volentieri!-.
Takeshi prese per mano il minore e insieme si diressero verso l'entrata della loro nuova casa.
- Wow...- sussurró Masamune, guardandosi intorno: lui e Takeshi, con un piccolo aiuto dei loro amici e di Peh-yan, avevano deciso insieme come disporre mobili e stanze, ma visto che lui aveva iniziato l'università aveva potuto vedere poco come stavano procedendo i lavori.
E adesso, che si trovava davanti alla casa completa, non riusciva a fare a meno di esserne estasiato.
- Ti piace?- chiese Takeshi, affiancandolo nel loro nuovo soggiorno.
- Tantissimo! E per ora ho visto solo il piano di sotto!- esclamò Masamune, guardandosi intorno; quella casa sembrava costruita apposta per loro...
- Andiamo insieme a quello di sopra?- chiese Takeshi.
Il minore annuì e lo prese per mano, quasi correndo su dalle scale, dove si trovavano un altro bagno, un piccolo studio che Takeshi aveva insistito per fare costruire in modo che il minore potesse studiare senza problemi... E una cameretta, ancora un po' vuota.
Masamune si fermò per un attimo sulla soglia di quest'ultima, un piccolo sorriso in volto.
- Kazutora ha detto che con le carte d'adozione è andato tutto bene- affermò Takeshi - un giorno, potremo riempire anche questa stanza-.
Il minore sorrise: un giorno... Ci sarebbe stata un'altra persona, in quella casa.
Puntò lo sguardo sull'ultima porta e si diresse verso essa; posò la mano sulla maniglia e la aprí.
Osservò le pareti, dipinte di un candido bianco, che faceva da contrasto con il colore scuro del letto matrimoniale, posizionato con la testata contro la parete di destra, e di fianco al quale c'erano due comodini.
A sinistra invece si trovava l'armadio; vicino alla porta un mobiletto, e sulla parete di fronte a loro una finestra piuttosto grande che illuminava molto bene la stanza.
- È come te l'eri immaginata?- chiese Takeshi; lui era sempre stato uno che non faceva troppo caso a quelle cose, gli bastava avere qualcosa che lo facesse sentire nel suo ambiente, ma voleva che Masamune avesse il massimo del comfort possibile.
- Anche meglio!- esclamò il minore, voltandosi verso di lui - questa è la nostra camera!- esclamò, e il maggiore rise appena per tutta la sua gioia.
- Si, è la nostra camera- affermò Takeshi, stringendo appena più forte la sua mano.
Masamune si guardò ancora in torno: la loro camera, sua e di Takeshi, dove avrebbero dormito insieme, svegliandosi uno di fianco all'altro, addormentarsi abbracciati e...
Arrossì appena al pensiero che gli era venuto.
- Gli altri arriveranno nel pomeriggio a vederla vero?- mormorò.
- Si, perché?- gli chiese Takeshi.
- Ti va...- il minore si voltò verso di lui, e Takeshi pensò che sarebbe potuto morire di tenerezza per quanto gli piaceva lo sguardo di Masamune in quel momento: timido ma... Desideroso - di inaugurarla?-.
Takeshi si morse appena il labbro inferiore: bè, ormai aveva decisamente levato ogni centimetro di purezza a quel ragazzo... Tanto valeva farlo anche con la loro camera.
Lo tirò appena verso di lui, posandogli la mano libera sul fianco e chinandosi verso il suo orecchio.
- Con molto piacere- sussurró.
🔞
Le labbra dei due ragazzi si incontrarono dolcemente mentre iniziavano a camminare verso il letto.
Takeshi si sedette sul lato, portando il minore a sedersi a cavalcioni su di lui senza staccare le labbra dalle sue.
Insinuò le mani sotto la maglietta di Masamune, che arrossì appena; nonostante ormai l'avessero fatto un po' di volte, certe cose continuavano a imbarazzarlo...
Cosa che a Takeshi non dava per niente fastidio, anzi, lo trovava veramente adorabile... In fondo, aveva sempre amato quanto fosse tenero.
Gli sfiorò il ventre con le dita e Masamune si sentí attraversare da un paio di brividi di piacere: gli piaceva davvero tanto quando Takeshi lo toccava... Non solo perché il maggiore sapeva esattamente come comportarsi con lui, ma anche perché sapeva come farlo sentire desiderato, e anche grazie a quei momenti gli passava totalmente la paura che Takeshi potesse vederlo ancora come un bambino.
Il maggiore gli sfilò delicatamente la maglietta e si chinò, prendendogli un capezzolo tra le labbra; Masamune si aggrappò alle sue spalle, gemendo appena mentre sentiva la zona indurirsi leggermente e il suo corpo iniziare a scaldarsi.
- Kei...- mormorò, sapendo bene quanto al cugino piacesse sentirsi chiamare... Sapere di essere l'unico a poter sporcare la sua purezza.
Takeshi gli mordicchiò appena il capezzolo, prima di iniziare a salire con le labbra e raggiungere il collo del minore; gli posò le mani sui fianchi, carezzandogli la pelle mentre lo tirava verso di lui.
Masamune gemette appena nel sentire l'erezione del ragazzo premere contro la sua e un lieve sorriso comparve sul suo volto, felice di fargli quell'effetto.
Takeshi gli mordicchiò appena la pelle del collo, prima di succhiarla per lasciarvi un segno e il minore si strinse con forza a lui: amava davvero tanto quei momenti... E adesso che diventava sempre più grande ed esperto, avrebbe fatto in modo di fare qualcosa anche lui.
Non appena Takeshi staccò le labbra dalla sua pelle, Masamune scivolò all'indietro in modo da riuscire ad alzarsi; prese le mani del maggiore, che confuso si alzò a sua volta.
Masamune posò le labbra sulle sue mentre allungava le mani, iniziando a slacciare i pantaloni del maggiore; Takeshi lo lasciò fare, eccitato nel sentire il tocco delicato del minore mentre faceva qualcosa di così eccitante, e scese nuovamente lungo il suo collo, sorridendo nel sentire il ragazzo sospirare di piacere.
Il minore sapeva bene che lo stava facendo apposta per metterlo in difficoltà, ma non glielo permise e gli abbassò i pantaloni, seguiti dai boxer.
Gli posò le mani sul petto, spingendolo leggermente indietro; Takeshi con un piccolo calcio si liberò definitivamente di pantaloni e boxer e tornò seduto sul letto.
Masamune fece un respiro profondo, prima di inginocchiarsi davanti a lui; gli posò le mani sulle gambe, aprendogliele e iniziando ad avvicinarsi all'erezione del maggiore.
- Dio Mun, mi farai impazzire- sussurrò Takeshi; vedere che quel ragazzo così puro stava per fare qualcosa di così sporco, e ancora di più sapere che aveva scelto lui di farlo... Lo stava facendo eccitare ancora di più.
Masamune fece un piccolo sorriso.
- È il mio scopo- affermò, prima di chinarsi e circondare con le labbra la cappella del maggiore.
Takeshi serrò le labbra: era sempre una sensazione incredibile, avvertire la bocca calda del minore che pian piano circondava la sua erezione, sentire la sua lingua stuzzicarlo appena, vedere il suo sguardo leggermente incerto e allo stesso tempo deciso a volergli fare provare tutto quello... Ogni singola cosa di quel ragazzo lo eccitava e inteneriva allo stesso tempo.
Masamune si spinse il membro del ragazzo più a fondo possibile, prima di iniziare a muovere appena la bocca.
Takeshi allungò la mano, accarezzandogli i capelli mentre il suo respiro si faceva sempre più ansimante e il suo corpo veniva attraversato da un piacere che continuava a crescere, soprattutto quando guardava la sua erezione sparire nella bocca del più piccolo.
In quella bocca così delicata e tenera... Che gli stava procurando un piacere immenso.
Strinse appena i capelli del ragazzo, guidandolo in un ritmo appena più veloce; Masamune non esitò ad acconsentire a quel desiderio e Takeshi gettò appena la testa all'indietro, gemendo sommessamente mentre avvertiva tutto il piacere iniziare a riversarsi fuori da lui, dritto nella bocca del minore.
Il suo corpo si rilassò appena e Masamune si tirò su, alzando timidamente lo sguardo sul maggiore mentre ingoiava.
- Mun, sei davvero una forza- sussurró Takeshi, riportando lo sguardo su di lui; un lieve sorriso comparve sul suo volto nel vedere che un rivolo di sperma era colato al lato della bocca del minore.
Allungò la mano, pulendoglielo appena con il pollice.
- Ti piace come colore eh?- sussurró, e Masamune si sentì arrossire ancora di più.
- Come sono stato?- mormorò.
- Alzati- gli disse Takeshi, e il ragazzo tornò in piedi, ancora leggermente timido.
Takeshi fece un sorriso.
- Se ti spogli, ti mostro come sei stato- affermò.
Masamune arrossí nuovamente, ma fece come gli era stato detto e si portò le mani ai pantaloni, abbassandoli lentamente; in fondo, Takeshi non aveva specificato in quanto dovesse toglierseli, e sapeva che sarebbe impazzito ad aspettare.
Takeshi affondò i denti nel labbro inferiore: era appena venuto, ma vedere il minore davanti a lui che si spogliava, sapere che avevano tutta una casa a loro disposizione con nessuno che li avrebbe disturbati, dove avrebbero potuto fare tutto ciò che desideravano...
Sentì il suo membro tornare a indurirsi leggermente; la prossima volta in cui fosse venuto... Non l'avrebbe di certo fatto bella bocca di quel ragazzo.
Masamune si sfilò anche i boxer, rivelando l'erezione che gli svettava tra le gambe, con già la punta leggermente sporca di precum, come a conferma di ciò che anche solo lo sguardo del maggiore su di lui gli procurava.
- Vieni qui- sussurró Takeshi, sperando che dalla sua voce non trapelasse troppa impazienza.
- Prima togliti la maglietta- mormorò Masamune; voleva vederlo completamente.
Takeshi fece un sorriso.
- Hai imparato ciò che ti piace eh?- commentò, iniziando a sfilarsi la maglietta, con un ritmo fin troppo lento per ricambiare il favore che gli aveva fatto il minore.
Masamune deglutì appena, rimanendo come ogni volta incantato dai muscoli perfetti sul corpo del maggiore, dai suoi addominali scolpiti e dal modo in cui sembrasse assolutamente perfetto.
Takeshi lasciò cadere la maglietta per terra e Masamune si avvicinò a lui.
- Eccomi- sussurró, e Takeshi sorrise; era davvero dolce.
Allungò le mani e prese quelle del minore; un attimo dopo, Masamune si trovò con il petto contro il letto, il bacino leggermente sollevato, le natiche strette tra le mani di Takeshi e la bocca del maggiore fin troppo vicina alla sua entrata.
- Adesso, ti farò sentire quanto sei stato bravo- sussurrò Takeshi; la sua lingua si spinse all'interno dell'entrata di Masamune, che si strinse al lenzuolo sotto di lui mentre gemeva con forza, il respiro pesante.
Takeshi gli separò appena le mani con le natiche, in modo da riuscire ad andare ancora più a fondo; Masamune mosse appena il bacino, come per spingersi più vicino a lui.
- Kei, di più...- gemette, e il maggiore non esitò ad acconsentire a quella richiesta e spingere la lingua più a fondo dentro il ragazzo.
Masamune gettò la testa all'indietro, gemendo con più forza: era una sensazione davvero bella, soprattutto visto che sapeva bene cosa l'avrebbe aspettato dopo... E che non vedeva l'ora di avere.
- Kei- gemette; fosse stato per lui avrebbe anche saltato quel passaggio, ogni volta si sentiva impazzire per l'impazienza, voleva solo che il maggiore si spingesse dentro di lui, sentire i loro corpi diventare una cosa unica e potersi avvicinare ancora di più al ragazzo che amava.
Ma Takeshi non voleva che provasse dolore... A meno che fosse lui a deciderlo, naturalmente.
E nonostante lui stesso stesse fremendo d'impazienza, gli piaceva sentire il ragazzo pregarlo in quel modo.
Spinse la lingua ancora più a fondo, stringendogli con più forza le natiche, e Masamune gemette nuovamente.
- Kei... Per favore... Facciamolo...- gemette il minore; lo voleva, ne aveva bisogno...
Takeshi uscì da dentro di lui, ma invece di iniziare posò le labbra sulla schiena di Masamune, partendo dal basso e iniziando a lasciargli una scia di baci che salirono sempre più in alto, fin quando Masamune non si trovò con le labbra del maggiore sul collo e il corpo di Takeshi che aderiva perfettamente al suo... Compresa l'erezione del maggiore che gli stava premendo con forza tra le natiche, desiderosa quanto lui.
- Mun, come fai a continuare a essere così tenero anche in queste situazioni?- sussurró Takeshi all'orecchio del minore, che si sentì percorrere da un nuovo brivido.
- Perché so...- Masamune si voltò appena verso di lui - quanto a te piaccia- sussurró, fissandolo negli occhi, e Takeshi pensò che quella frase, detta con quello sguardo, gli sarebbe potuta bastare per venire... Se non avesse già avuto intenzione di farlo in ben altro modo.
- Hai ragione- sussurró, allineandosi alla sua entrata - ti amo- sussurró, prima di penetrarlo.
Masamune urlò di piacere; erano poche le volte in cui Takeshi lo prendeva in quel modo, e lo faceva impazzire il fatto di non potersi stringere con forza a lui, gli sembrava come se fosse sempre sul punto di venire, ma non riuscisse a farlo perché mancava qualcosa di fondamentale.
Allungò un braccio, facendolo passare attorno al collo del maggiore e unendo le loro labbra in un bacio bisognoso.
Takeshi gli fece passare un braccio sotto al ventre e si mise in ginocchio, tirando il minore su con sé; posò l'altra mano contro il muro, in modo da essere più comodo, mentre iniziava a spingersi dentro al ragazzo.
Le loro lingue si cercarono con foga mentre i loro respiri si mischiavano, sempre più pesanti, facendoli sentire sempre più bisognosi.
Takeshi si staccò da lui, posandogli le labbra sulla spalla e mordendogli la pelle con forza.
- Ah... Kei... Kei!- urlò Masamune, il corpo sempre più scosso dai colpi del maggiore; avvertiva il respiro pesante di Takeshi contro la sua pelle, avvertiva tutto il desiderio che provava nel continuare a spingersi dentro di lui, la loro eccitazione mischiarsi, raggiungendo livelli sempre più elevati.
- Ah... Kei...-.
Il maggiore iniziò a muoversi più velocemente mentre con le labbra continuava a divorare quel corpo più che perfetto, che tanto amava; la voce di Masamune lo raggiungeva e lo spingeva ad andare sempre più veloce, a farlo arrivare a un livello di eccitazione sempre maggiore.
Voleva che quel ragazzo sapesse, e solo grazie a lui, quanto insieme potessero stare bene, quanto fossero belli quei momenti, come potessero viverli al massimo grazie all'amore che contornava ogni loro gesto, e che li portava a perdersi sempre di più in ciò che stavano facendo.
Avvertendo che il minore stava per iniziare a venire, Taleshi uscì di scatto da dentro di lui e Masamune per un attimo sentì il vuoto; ma presto si ritrovò con la schiena contro il materasso, Takeshi di nuovo dentro di lui che affondava nel suo corpo con ancora più forza di prima.
Serrò le gambe attorno alla vita del maggiore, stringendosi a lui mentre urlava con ancora più forza; Takeshi continuò a spingersi dentro di lui, il respiro pesante, l'eccitazione che aumentava insieme al desiderio del minore, portandolo a marchiare nuovamente il suo corpo e farlo urlare ancora più forte.
Masamune inarcò la schiena mentre sentiva il suo corpo iniziare a tremare leggermente.
- Kei!- urlò, mentre iniziava a venire; il suo corpo si strinse ancora di più a quello del maggiore, che continuò ad affondare dentro di lui, fin quando i gemiti del minore non lo portarono a riversarsi totalmente al suo interno.
Masamune chiuse gli occhi, beandosi di quel momento in cui stava nuovamente venendo riempito dal ragazzo che amava; Takeshi sorrise e gli lasciò un bacio tra i capelli: si, era decisamente adorabile...
Uscì da dentro di lui, facendolo sdraiare delicatamente sul letto e sistemandosi al suo fianco.
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- Direi che abbiamo inaugurato bene la casa nuova- commentò Takeshi, carezzando i capelli del minore, che stava cercando di riprendere fiato.
Masamune annuì e alzò lo sguardo su di lui, un sorriso in volto.
- Si... Decisamente- sussurró.
Takeshi non riuscì a fare a meno di chinarsi e unire le loro labbra: anche al suo fianco, quel ragazzo continuava a essere qualcosa di veramente puro...
- Kei- mormorò Masamune, e il maggiore abbassò lo sguardo su di lui - ti amo anch'io- sussurró.
Takeshi sorrise; prima che potesse dire qualcosa, sentì il suo telefono iniziare a suonare.
Masamune sbarrò gli occhi.
- Non sono già arrivati vero?!- esclamò.
- Avrebbero suonato, quindi ne subito- Takeshi gli diede un altro bacio veloce e si alzò - vediamo chi rompe- mormorò, andando a recuperare il telefono nella tasca dei suoi pantaloni.
Aggrottò al fronte: Kazutora? Che ci fosse stato qualche problema per l'adozione?
- Pronto?- rispose, sedendosi sul letto.
Masamune, avvertendo la sua preoccupazione, si tirò leggermente su e lo affiancò, posando la mano sulla sua.
Sperava che andasse tutto bene...
- Ciao ragazzi, vi disturbo?- chiese Kazutora, dall'altra parte del telefono.
- No, per quello sei in ritardo di qualche minuto- affermò Takeshi; Masamune arrossí appena mentre Kazutora scoppiava a ridere.
- Tranquilli, non vi porterò via tanto tempo... Volevo chiedervi: so che vi siete messi in lista ora per precauzione, però... Volevo informarvi che siete quasi in cima-.
Takeshi sbarrò gli occhi.
- Dici sul serio?-.
- Si; pare che ultimamente ci siano state un po' di adozioni, per cui siete abbastanza in alto nella lista... Secondo i miei calcoli, tra uno o massimo due anni potreste già essere in grado di avere un bambino in braccio senza alcun problema- dichiarò Kazutora - però, visto che Masamune ancora studia, dovete dirmi voi se volete che per adesso blocchi la richiesta o...-.
- No!- esclamò Masamune. Takeshi lanciò uno sguardo al ragazzo.
- Ti possiamo richiamare dopo?- chiese.
- Certo- rispose Kazutora, chiudendo la chiamata.
Takeshi mise giù il telefono e si voltò verso il minore, che aveva abbassato appena la testa.
- Ecco... So che io ho ancora tanto da studiare, per un po' non potrò contribuire alle spese e sarà dura riuscire a fare tutto ma... Non voglio rischiare di perdere questa occasione- mormorò - se dovesse accadere mentre ancora sto studiando, farei di tutto per riuscire a prendermi cura di nostro figlio-.
Takeshi fece un sorriso e allungò la mano, scompigliando appena i capelli al ragazzo.
- Sono certo che sarai un padre incredibile- affermò - e non preoccuparti, per me non sarà un problema sfruttare un pochino di più Miwo al circuito per stare con la famiglia. Non abbiamo alcun motivo di rimandare-.
Gli occhi del minore si illuminarono.
- Dici davvero?!-.
Takeshi annuí.
- Pare che abbiamo inaugurato questa casa talmente bene da farci avere un bambino eh?- commentò, e il minore arrossì leggermente, prima di gettargli le braccia al collo, trattenendo delle lacrime di felicità.
- Avremo un bambino!- esclamò; ne avevano già parlato varie volte, eppure adesso che erano così vicini non poteva che esserne felice.
Takeshi lo strinse a sua volta, un sorriso in volto. Lui da solo era certo che non sarebbe mai riuscito a rendere suo figlio felice; ma con Masamune al suo fianco... Era certo che sarebbero stati dei genitori incredibili.
Proprio come i loro genitori.
- Allora Mansuke, ti piace la tua cameretta?- chiese Masamune, mostrando la camera al bambino in braccio a lui, che lo stava stringendo con forza, un po' spaventato da quel cambio di abitazione.
Annuì appena e Masamune sorrise.
- Ne sono felice. Sai, questa è la nostra casa, io e papà l'abbiamo decorata anche pensando al nostro bambino... A te. Per cui ricordati che questa sarà sempre casa tua- affermò.
Il bambino fece un piccolo sorriso e nascose ancora di più la testa contro il suo petto.
Takeshi, in piedi di fianco ai due, non poté che osservarli con un sorriso dolce in volto; la sua famiglia... Erano entrambi bellissimi.
Masamune si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso: quella era la loro casa, l'avevano riempita d'amore dal primo giorno in cui erano lì, e adesso avrebbero continuato a farlo anche con il loro bambino.
Storia richiesta da sstvrl1ghtts0, spero ti piaccia!
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