MYOXMANDY ~ FIRST TIME
- ... ed è così che troviamo le tracce di sangue, le analizziamo e cerchiamo indizi tramite esse. Molte volte aiutano a capire cosa potrebbe essere successo, anche se non bisogna affidarsi totalmente a esse-.
Myo annuì, finendo di prendere appunti sul suo quadernino.
- Grazie mille signore- rispose, chinando appena la testa.
- Figurati: è bello vedere i giovani così appassionati a queste cose- dichiarò l'uomo.
- Myo, adesso è il caso che tu vada, inizia a fare tardi- fece notare Naoto, che aveva assistito alla lezione... o meglio, che aveva chiesto al suo collega di accoglierlo nella stanza della scientifica per insegnargli un paio di cose.
- Va bene. Grazie mille ancora, tornerò appena riesco- affermò Myo, prima di uscire dalla stanza con Naoto.
- Ti è piaciuto?- chiese l'uomo, mentre accompagnava il nipote a prendere il giubbotto per poi condurlo fuori dalla centrale.
- Molto: tornerò presto per altre lezioni- affermò Myo.
- Vai anche in università, cerca di non riempire tutte le tue giornate e stare anche con i tuoi amici- disse Naoto.
- Lo sai che ho un'unica amcia... a proposito, vado a prenderla prima che si dimentichi di tornare a casa a mangiare. A presto- Myo salutò lo zio con un gesto della mano, prima di salire sulla sua moto.
Partì e, cercando di non andare troppo veloce, si diresse verso la sua meta.
Ormai aveva vent'anni, e a parte che i suoi fratelli non vivevano più con lui e che andava all'università, non c'erano stati troppi cambiamenti nella sua vita: le sue passioni erano le stesse, le sue conoscenze anche... e soprattutto, lo erano le sue amicizie.
Fermò la moto di fronte al dojo, di fianco a un'altra moto che conosceva bene, prima di entrare nella struttura e dirigersi nella sala in cui stavano facendo lezione... e in cui lui stesso, fino a pochi anni prima, faceva lezione.
Si sporse appena dalla porta per guardare; notò Mikey, in un angolo, che annuiva con un piccolo sorriso, osservando gli alunni di fronte a lui... e sua nipote.
Mandy, con i capelli biondi raccolti in due codini che le ricadevano sulle spalle, e indosso un kimono piuttosto stretto, stava mostrando ad alcuni bambini come tirare dei bei calci.
Myo fece un piccolo sorriso: la sua amica non era cambiata per niente... sempre piena di energie, amante del movimento e non dello studio, infatti aveva seguito suo zio al dojo non appena concluso il Liceo, superato solo grazie al suo migliore amico.
Aveva impiegato poco a prendere l'abilitazione per insegnare in quel luogo, così si era dedicata subito al suo lavoro: per quanto le piacesse essere un pochino viziata e coccolata, comunque stava cercando di diventare più indipendente.
Lui invece sapeva che avrebbe avuto ancora un percorso lungo, per cui ci sarebbe voluto ancora un pochino.
Mikey lanciò un'occhiata all'entrata, e notando il ragazzo, puntuale come sempre, capì che era il momento di concludere.
- Bene ragazzi, potete andare- dichiaró.
- Ciao piccoli!- disse Mandy, salutando i bambini, che la abbracciarono tutti quanti prima di dirigersi verso l'uscita.
Sei di loro si fermarono di fronte a Myo.
- Zio! Hai visto quanto sono diventato bravo?!- disse Hiro con un sorriso.
Myo gli rivolse un sorriso: quel bambino aveva gli stessi capelli aranciati di sua sorella e e gli occhi grigi di Fumi... e proprio come loro due, sapeva che si sarebbe preso cura del fratellino che gli stava per arrivare.
- Sei migliorato, hai preso l'elasticità da tua mamma Fumi- affermò con un sorriso; e la serietà di sua sorella... il che era più un problema per Koutaro che per lui.
- Però io sono la più brava! Vero?!- esclamò Yue - e presto, insegnerò tutto anche al mio fratellino!-.
- Povero bambino- sospirò Mansuke, ricevendo una linguaccia dall'amica.
- Ovvio che sei più brava, sei più grande!- esclamò Katai, che con quei lunghi capelli bianchi e gli occhi dorati sembrava la perfetta unione di Miwo e Seyru...
- Solo di due anni!- ribattè la bambina.
- Noi siamo bravissimi!- esclamarono in coro Junichi e Juichi, che da degni figli di Hayato e Shiki e di Hideki e Sho non si separavano mai... andavano anche in giro tenendosi per mano.
- Siete tutti molto bravi. Però ricordatevi di usare bene la vostra forza: quasi tutti voi state per avere dei fratellini, per cui proteggeteli, va bene?-.
- Certo!- esclamarono cinque dei bambini; il ragazzo annuì e si voltò verso Mansuke.
- Tu aiuta a tenere d'occhio tutti loro-.
- Certo- mormorò lui, abbassando la testa e arrossendo appena.
- Siete ancora qui?- Mandy raggiunse il gruppo - andate a cambiarvi su! Che tra poco vi vengono a prendere, e poi sgridano me per avervi trattenuti- rise.
- Agli ordini senpai!- esclamarono i bambini, prima di correre via.
- Sono impegnativi eh?- commentò Myo.
- Si, ma sono anche super dolci! Ascolta, stasera ti fermi a dormire da me?- chiese Mandy.
- Eh?- Myo si voltò di scatto verso di lei; ogni tanto la sua amica era fin troppo diretta...
- Mamma e papà oggi sono partiti, e lo zio andrà un po' da Pah e Peh, visto che sentono la mancanza dei loro figli. Mia sorella Dafne è occupata con le gemelle, e mio fratello Arthur con Yoichi voleva vedere tuo fratello e Daisuke per fare giocare insieme i due piccolini, per cui non ho nessuno con cui stare. Tanto anche tu ora vivi solo con tua mamma e tuo papà! Che ne dici?-.
Myo sospirò.
- Solo perché non sai farti un piatto decente... avviso mamma e papà mentre ti cambi- rispose.
- Perfetto!- Mandy gli diede un abbraccio, prima di allontanarsi.
- Così farai venire Myo a casa eh?- commentò Mikey, affiancandola.
- Non avere quello sguardo zio, sai che Myo è un bravissimo ragazzo- fece notare lei.
- Sei tu a essere una birbante- Mikey le mise una mano sulla testa e le scompigliò appena i capelli - cerca di non esagerare, va bene?-.
- Certo, non preoccuparti- rispose Mandy, dandogli un bacio sulla guancia prima di entrare nello spogliatoio femminile.
Si cambiò in fretta, in modo da poter uscire il prima possibile, mentre continuava a pensare alle parole dello zio.
Era sempre stata molto legata a Mikey, probabilmente perché gli aveva praticamente fatto da babysitter, e avevano un carattere simile, per cui lui doveva avere capito cos'aveva in mente.
Ma nonostante il suo carattere, era pur sempre una normale ragazza: e come sua sorella... era decisa a ottenere ciò che voleva.
Afferrò il suo borsone e uscì dallo spogliatoio, raggiungendo Myo, che la spettava all'entrata.
- Eccomi! Andiamo?- chiese; Myo annuì e i due uscirono dal dojo.
- Ultimamente ti piace farti i codini- commentò il ragazzo, notando che non era la prima volta che l'amica optava per quella pettinatura.
- Ormai stavano crescendo, ma se sono troppo lunghi mi danno fastidio, per cui Akkun mi ha consigliato questa soluzione- affermò Mandy con un sorriso - ti piacciono? Non sembrano troppo da bambina?-.
- No, ti stanno bene. E poi, l'aria giovanile ti si addice- dichiarò Myo.
Mandy sorrise ancora di più.
- Allora li terrò per un bel po'!- esclamò, mentre salivano sulle loro moto.
- Cerca di non andare troppo veloce- disse Myo; un sorrisetto furbo comparve sul volto della ragazza.
- Vediamo se riesci a starmi dietro!- esclamò, prima di partire.
Myo alzò gli occhi al cielo, ma non poté fare a meno di sorridere mentre la seguiva; in fondo, era amico di quella ragazza da quando erano bambini, ormai la conosceva più che bene, sapeva che dirle certe cose era inutile.
E poi, quella ragazza riusciva a tirare sempre fuori un lato più coraggioso e allegro di lui; grazie a lei non aveva passato la vita solo a studiare, ma era anche riuscito a fare un po' il bambino, le doveva molto.
Per questo... voleva a tutti i costi che fosse felice.
Si fermarono di fronte a casa di Mandy, parcheggiarono le moto ed entrarono.
- Questa casa sembra vuota, è così grande- commentò Myo, guardandosi intorno; era più grande della sua, che già pareva un po' vuota senza suo fratello che sprizzava allegria fa tutti i pori sua sorella che con un sorriso gentile si occupava di loro.
Non c'erano neanche i genitori di Mandy...
Non era la prima volta che rimanevano a casa da soli, ma quella volta a Myo sembrava esserci qualcosa di strano...
- Vado a farmi una doccia veloce!- dichiarò Mandy, dirigendosi verso il bagno.
- Inizio a cucinare allora- rispose Myo, andando verso la cucina.
- Vuoi metterti dei vestiti più comodi prima?!- gli urlò l'amica; non era la prima volta che capitavano improvvisamente uno a casa dell'altro, per cui avevano iniziato a lasciare qualche vestito per sicurezza.
- Li metto poi per dormire, tanto oggi ho indossato cose comode- rispose Myo; la ragazza annuí, dopodiché chiuse la porta ed entrò in bagno.
Myo invece iniziò a cucinare, decidendo di fare qualcosa si semplice, visto che sapeva già cosa sarebbe successo dopo cena: Mandy avrebbe voluto vedere un film, e si sarebbe rimpinzata di pop corn, patatine e gelato, per cui meglio rimanere leggeri.
Apparecchiò velocemente mentre il cibo si cuoceva, decidendo anche di iniziare a preparare gli stuzzichini per dopo, prima che Mandy iniziasse ad avere dubbi esistenziali su cosa fosse meglio mangiare prima.
- Wow, hai preparato tantissimo!-.
Myo si voltò e vide l'amica sulla soglia; aveva rifatto i codini, e indossava una maglietta leggermente lunga per lei, che di sicuro non era sua.
- Quella è mia?- chiese.
- È più comoda delle mie... non sei tanto alto, ma purtroppo io ho preso da mio zio- sospirò Mandy, raggiungendolo.
Myo la fissò per un attimo: Mandy non era certo la ragazza più femminile di tutte, ma aveva vent'anni ormai, e adesso il suo corpo aveva delle curve ben delineate che saltavano agli occhi, soprattutto dato il suo corpo tonico.
Non ricordava quando avesse iniziato a osservare l'amica in quel modo ma... doveva stare attento.
- Comunque, sono per il film post-cena: immagino tu lo voglia guardare come al solito- commentò Myo.
- Esatto! Tanto domani non hai lezione presto giusto?- rispose Mandy con un sofriso.
- È sabato- le fece notare Myo.
- Appunto! Quindi è perfetto!- rispose la ragazza.
Myo alzò gli occhi al cielo.
- È pronto da mangiare- affermò.
- Uhh, cosa mi hai preparato?- chiese la ragazza, incuriosita.
- Ti sei fissata con la pasta al pomodoro che tua sorella ha provato a mangiare in Italia no? Ho pensato di fartela provare- dichiarò Myo, mentre metteva gli spaghetti nei piatti.
Gli occhi della ragazza si illuminarono.
- Sei il migliore!- esclamò, abbracciandolo e lasciandogli un bacio sulla guancia.
Myo cercò di non farci troppo caso: erano cresciuti insieme, era normale che fossero affettivi uno con l'altro...
Anche se, quando suo fratello aveva iniziato a dare baci sulla guancia a Daisuke, era perché...
Scosse la testa: non doveva pensarci, doveva rimanere fermo sulla sua decisione.
- Facciamo in fretta prima che si freddi- disse, andando a posare i piatti in tavola.
- Agli ordini mamma- borbottó Mandy, per poi ridere leggermente mentre si sedeva a tavola.
Myo si sedette davanti a lei e i due ragazzi iniziarono a mangiare: durante la cena, Mandy gli raccontò come stava andando la sua classe di bambini al dojo, soprattutto i figli dei loro amici; dopodiché, lo ascoltò parlare di ciò che aveva scoperto insieme al collega della scientifica di suo padre, interrompendo ogni tanto con qualche battuta sui poliziotti.
- Quando qualcuno proverà a prendersela con te, chiamami e in un attimo arriverò a stenderlo!- esclamò Mandy, mentre sparecchiavano.
- Ti faccio notare che anche io so combattere- le ricordò Myo.
- Vero, ma io sono più forte! E poi, tu sei quello intelligente della coppia- rispose Mandy, facendogli l'occhiolino.
- Contando che sei imprevedibile, testarda, impulsiva e molto forte, serve qualcuno a tenerti d'occhio- fece notare Myo.
- Non mi offendo perché non hai detto carina solo perché lo sei anche tu- borbottó Mandy, facendo arrossire appena il ragazzo.
- Bene, momento film!- Mandy afferrò le ciotole di stuzzichini che il ragazzo aveva preparato e corse in soggiorno.
Myo scosse la testa, trattenendo un sorriso, mentre la seguiva: quella ragazza non cambiava mai... ma in fondo, era meglio così.
Si sedette sul divano, e Mandy, com'erano soliti fare, poggiò la testa sulla spalla del ragazzo e si accoccolò contro di lui.
Mentre osservava le immagini sullo schermo, Myo cercò di non fissare la ragazza di fianco a lui; avvertiva il suo respiro contro i vestiti, il lieve peso della sua testa che spariva quando la ragazza si alzava per prendere da mangiare per poi riabbassarsi per stare poggiata a lui, il modo in cui si muoveva appena quanto rideva, e la bellezza della sua risata...
Aveva passato talmente tanto tempo con lei che ormai conosceva quegli elementi a memoria, eppure ancora non poteva fare a meno di amare ogni singola cosa di quella ragazza, di volerne sempre di più, di desiderare di stare al suo fianco.
Però...
Le sentì scivolare appena e le lanciò uno sguardo: come suo zio, prendeva sonno molto facilmente...
- Mandy, andiamo a letto- disse, allungando la mano per mettere in pausa il film.
- Non ho così tanto sonno- mormorò la ragazza.
Myo alzò gli occhi al cielo: vent'anni, e sembrava ne avesse ancora tre...
- Domani rimango qui e lo finiamo, va bene?- propose, e la ragazza sorrise.
- Va bene! Mi porti in camera?- chiese, allungando le braccia.
- Certo- Myo si alzò; circondò con le braccia la vita dell'amica, che gli mise le sue intorno al collo, e la sollevò, traportandola fino alla sua camera, come faceva ogni volta che era stanca.
La adagiò sul suo letto, ringraziando che si fosse già messa il pigiama, così non gli aveva chiesto niente di troppo imbarazzante.
- Buonanotte Mandy- fece per uscire dalla stanza, ma la ragazza gli afferrò il polso.
- Dormi qui: lo facevamo fino a qualche anno fa no?- mormorò Mandy, fissandolo.
- Eravamo bambini- fece notare Myo.
- Mamma ha detto che lui dormiva con i suoi fratelli da bambina... e con papà da grande-.
- Si ma la tua mamma e il tuo papà stavano insieme-.
- E perché noi no?-.
Myo rimase per un attimo immobile: eccola lì, quella fatidica domanda, quella a cui non voleva rispondere, quella di cui aveva paura.
Eppure, conosceva la sua migliore amica: sapeva che, adesso che lo aveva afferrato, non l'avrebbe lasciato andare finché non fosse stata soddisfatta delle sue parole.
Così, sospirò e si sedette sul letto.
- Mandy ascolta, io e te siamo sempre stati amici...-.
- Non sparare cose sul fatto che non mi hai vista come niente di più, vedo come ti imbarazzi quando indosso le tue magliette o dei vestiti stretti- sbuffò Mandy.
Myo arrossì leggermente e fece per continuare, ma la ragazza lo precedette.
- È da quando siamo piccoli che dico che staremo insieme, e tu sai bene che le donne della mia famiglia sanno subito di chi si innamorano e non mollano la presa. Ho aspettato perché so quanto sei timido, volevo che avessi i tuoi tempi, e che ti concentrassi su ciò che ti piace fare. Ma abbiamo vent'anni, tutti i nostri fratelli hanno dei figli, alcuni sono sposati, io ho un lavoro e sto per andare a vivere da sola, e tu continui a guardarmi come se non volessi mai separarti da me, eppure appena provo a fare un passo avanti tu mi blocchi. Perché? Di me puoi fidarti Myo, lo sai, siamo sempre stati insieme- continuò Mandy, osservandolo.
Aveva cercato di lasciare a quel ragazzo più spazio possibile, rimanendogli ovviamente sempre vicino per fargli sentire la sua presenza, eppure...
- È per questo Mandy. Noi due siamo sempre stati insieme, io sono davvero felice del rapporto che abbiamo e sono certo che non svanirà mai ma... non voglio tenerti ancorata a me solo perché ci conosciamo. Non hai mai avuto amici all'in fuori di me, non sei mai uscita con nessuno, non hai mai voluto provare altro... come fai a sapere che è con me che vuoi stare, e non con qualcun altro?- buttò fuori il ragazzo.
Non riusciva a spiegarselo: Mandy era forte, bella, acuta, spiritosa... poteva avere chiunque, eppure...
- Ti fingi tanto intelligente, ma sei davvero un idiota sai?-.
Prima che potesse ribattere, Myo si trovò la ragazza seduta a cavalcioni su di lui; sbarró gli occhi, sia per la sorpresa, sia per lo sguardo intenso di Mandy.
- Ti ho mai fatto sentire insicuro del nostro rapporto? O non abbastanza?- chiese la bionda.
- No- mormorò Myo: non si era mai sentito fuori luogo o a disagio con lei.
- Esatto. Quindi perché adesso ti devi fare queste paranoie? Non mi sono mai avvicinata ad altri perché non mi serve: ho la mia famiglia, i miei fratelli, i miei nipotini, i combattimenti, i miei divertimenti... e ho te. Non mi serve altro Myo, ho sempre saputo di voler stare con te, e non cambierò idea- affermò Mandy.
Myo la fissò: quello sguardo così sicuro... gli era sempre piaciuto parecchio, l'aveva sempre ammirato.
E in quel momento, mentre aveva quella ragazza seduta su di lui, con indosso solo la maglietta e un paio di mutande, che lo fissava in quel modo...
In fondo, nella sua famiglia avevano sempre avuto un debole per le persone dolci... ma anche più che combattive.
Leggermente ansioso, ma senza più esitazione, Myo poggiò le mani sulle guance della ragazza, mentre si sporgeva in avanti e univa le loro labbra.
Mandy sbarró gli occhi: non si aspettava che l'avrebbe fatto... poi li chiuse, felice, decisa a godersi quel momento che aveva aspettato a lungo, e che finalmente era arrivato.
Myo si spinse leggermente più contro di lei: le sue labbra erano così morbide, e profumava di buono... era un sapore nuovo, non aveva idea di che nome dargli... forse, era semplicemente il sapore di Mandy.
Leggermente imbarazzato, si staccò dalla ragazza.
- Sai di patatine- ridacchiò lei.
- Chi è che mi ha costretto a mangiarle?- borbottó Myo; Mandy scoppiò a ridere, prima di piggiargli le mani sulle spalle e spingerlo sul materasso.
- Mandy...? Cosa fai?- mormorò lui, imbarazzato.
- Sono diciassette anni che aspetto per un bacio, non mi farai aspettare di più- sussurró lei; in fondo, come le donne di famiglia quando si innamorava di qualcuno non lo lasciava andare... e come gli uomini di famiglia, quando voleva qualcosa faceva in modo di prenderselo.
🔞🔞🔞
Myo fece per ribattere, ma avvertì la mano della ragazza posarsi sulla sua gamba, risalendo fino ai suoi pantaloni; Mandy sorrise nell'avvertire il lieve rialzo tra essi.
- E tu pensavi di respingermi così?- sussurró.
- Non ho mai detto che non mi piaci, guarda che è una situazione nuova per me, mica sono abituato a stare così con la ragazza che mi piace- borbottò Myo.
- Non hai neanche mai immaginato di esserci?- chiese Mandy.
Myo arrossì e distolse appena li sguardo.
- Non... volevo mancare di rispetto a te, dato che non lo sapevi- mormorò.
Mandy fece un sorriso.
- Come sei dolce... come ricompensa, adesso potrai immaginare tutto ciò che desideri, va bene? E anche farlo- affermò Mandy, iniziando a muovere leggermente il bacino.
Myo si affondò i denti nel labbro inferiore per evitare di gemere: ma se continuava a sfregarsi su di lui in quel modo...
- Cosa stai facendo?- mormorò.
- Ti mostro cosa ti sei perso un tutto questo tempo perché avevi paura di dichiararti- affermò Mandy, mentre allunagava la mano, insinuandola nei pantaloni del ragazzo.
Erano piuttosto larghi, per cui non ebbe problemi a passare sotto i boxer e afferrare la sua erezione.
- Mandy aspet... mhh...- Myo gemette leggermente mentre la ragazza iniziava a muovere la mano.
- Ti piace?- chiese; Myo però non avvertì il solito tono di scherno che caratterizzava spesso le domande dell'amica... le sembrava più in ansia.
Spostò lo sguardo su di lei, notando la sua aria leggermente esitante: in fondo, anche per lei era la prima volta... per quanto potesse sembrare insicura, era pur sempre una ragazza alla sua prima esperienza.
E lui non intendeva certo lasciare che la vivesse con l'ansia: quella ragazza meritava la miglior prima volta del mondo, e lui era deciso a dargliela.
In risposta, posò le mani sulle guance della bionda e si sollevò appena, unendo le loro labbra.
- Da impazzire- sussurró, prima di baciarla nuovamente.
Mandy sorrise e ricambiò volentieri il bacio, mentre iniziava a muovere più forte la mano; le loro lingue si incontrarono lentamente, mentre Myo muoveva appena i fianchi, cercando di scaricare un po' di tutte le sensazioni che si stavano scatenando dentro di lui.
Avvertiva il suo respiro pesante, la sua pelle farsi sempre più calda, e il movimento della sua lingua contro quella della ragazza lo stava mandando in estasi... per non parlare del modo in cui lo stava toccando... gli sembrava che mille scariche di puro piacere stessero attraversando tutto il suo corpo, e nonostante non sapesse come scaricarle ne voleva sempre di più.
Mandy iniziò a muovere più velocemente la mano e al ragazzo sfuggì un gemito che lo costrinse a staccarsi dalle labbra della ragazza per respirare; Mandy ne approfittò per aumentare ancora di più il movimento della sua mano, osservando il volto del ragazzo arrossarsi sempre di più mentre il suo respiro si faceva ancora più pesante.
- Mandy... togli... la mano- ansimò il ragazzo: non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo, lo sapeva bene.
Un sorriso furbo comparve sul volto della ragazza.
- Secondo te mi fermerò adesso?- sussurró, tornando sulle sue labbra; Myo inarcò appena la schiena, incapace di fermarla, mentre sentiva il piacere iniziare a riversarsi fuori da lui.
Mandy sentì il semiliquido sulla sua mano e il corpo del ragazzo rilassarsi; sfilò la mano dai boxer del ragazzo e la osservò per un attimo.
- Non ci pensare neanche, è sporco- mormorò Myo.
Mandy sorrise.
- Contando tutte le paranoie che ti fai, avrai già fatto tutti i test necessari no?- commentò.
- Si, ma comunque è...- Myo non fece in tempo a finire la frase, perché la ragazza si portò le dita alle labbra, iniziando a succhiarle lentamente.
Myo deglutì: aveva cercato di tenere in ogni modo fuori dalla sua mente le immagini della ragazza in quello stato, eppure in quel momento era sopra di lui, con solo la sua maglietta e delle mutande addosso, che stava...
Le poggiò le mani sulle guance: ormai, dubitava che anche lui sarebbe riuscito a fermarsi.
Si mise a sedere e delicatamente sollevò la ragazza, facendola poi sdraiare sul letto; Mandy lo osservò per un attimo, sorpresa, e rimase in attesa per capire cosa il ragazzo volesse fare.
Con una lieve esitazione, Myo posò le mani sui lembi della maglietta della ragazza, alzandola lentamente.
Non riuscì a fare a meno di osservare la sua pelle candida mentre veniva scoperta pian piano, dandogli libero accesso al suo ventre, ai suoi fianchi e...
Si fermò per un attimo e guardò la bionda, che gli rivolse un sorriso di incoraggiamento; Myo tornò a guardare in basso e alzò ancora di più l'indumento.
Rimase per un attimo a fissare i seni della ragazza: non erano tanto grandi, però erano parecchio sodi, e sembravano perfetti per starci in una mano...
Prima ancora di rendersene conto, il ragazzo aveva allungato la mano, usandola per circondare il seno destro della ragazza.
Mandy gemette appena: era la prima volta che veniva toccata in quel modo, le sembrava che il suo corpo tremasse d'eccitazione a ogni nuovo tocco... e le piaceva parecchio.
Myo si chinò verso l'altro seno della ragazza e iniziò a fare passare la lingua sul suo capezzolo; la bionda si trovò a stringere le lenzuola, ansimando appena mentre lasciava che quelle nuove emozioni prendessero il possesso del suo corpo.
Erano appena all'inizio, ma già era così bello... le sembrava di poter essere libera, di fare ciò che desiderava, di essere pronta per scoprire emozioni completamente nuove.
Dato che era la prima volta, Myo non voleva esagerare con le sperimentazioni, per cui pensò che fosse il caso di limitarsi ad azioni che molto probabilmente sarebbero piaciute alla ragazza; così, delicatamente lasciò il suo seno e iniziò a fare scorrere le labbra sulla pelle candida della ragazza.
La sua pelle era morbida, eppure comunque si potevano sentire tutti i muscoli sviluppati in anni di allenamenti e combattimento: era proprio da lei... quel contrasto gli faceva venire voglia di sentire molto di più come fosse fatta la corporatura di quella ragazza.
Quasi senza accorgersene, si trovò a succhiare leggermente la pelle del suo fianco; Mandy inarcò la schiena, gemendo appena mentre stringeva con forza il lenzuolo, il respiro pesante e un lieve sorriso in volto: ogni gesto del ragazzo le piaceva sempre di più... era come se stesse rendendo il suo corpo sempre più bollente, sempre più pronto ad accettare ciò che stava per accadere.
- Scusami, non volevo... temo di aver lasciato il segno- mormorò Myo, notando che la pelle della ragazza si era leggermente arrossata.
- Non è un problema- ansimò lei - continua, va bene?-.
Myo annuì e riprese a scendere; quando sfiorò il bassoventre della bionda, il corpo di Mandy fu scosso da un potente fremito: era sempre più vicino...
Avvertiva l'impazienza crescere in lei, insieme al bisogno che quel ragazzo si spingesse molto più in là.
Myo sapeva bene che se avesse fatto qualcosa di sbagliato Mandy non avrebbe esitato a fermarlo, per cui decise di farsi coraggio e continuare: lentamente, posò le mani sulle mutandine della ragazza.
Notò che era già leggermente bagnata, e la cosa gli diede coraggio: stava andando bene, poteva farcela.
Iniziò a sfilargliele lentamente, osservandole scivolare via dalla sua pelle, passando per le sue gambe toniche, prima di venire tolte del tutto.
- Sei così delicato che mi fai impazzire- gemette Mandy; come faceva a sfiorarla in modo così gentile ed eccitante allo stesso tempo?
- Non voglio rischiare di farti male- mormoró Myo, e la ragazza sorrise.
- Non me ne farai- aprì leggermente le gambe - immagino che tu abbia studiato come fare-.
Myo arrossì appena.
- Non è che mi sono messo a studiarlo...- borbottó; diciamo che però si era un po' informato... sapeva che anche sua sorella l'aveva fatto, non c'era niente di male...
- Mi affido ai tuoi studi- rise Mandy.
Myo la guardò male.
- Sei incorreggibile- affermò, facendo ridere la ragazza.
- Adesso te la faccio vedere io- dichiarò Myo, chinandosi in avanti; posò la mano sulle grandi labbra della ragazza, iniziando a stimolarle con le dita.
Mandy si aggrappò con forza al lenzuolo: era una sensazione strana, ma anche bella... era come se la sua pelle reagisse a ogni singolo tocco, ogni millimetro che veniva sfiorato si scaldava, invaso dal piacere, come se rinascesse sotto le dita del ragazzo che la stava toccando, rendendola sempre più bagnata, sempre più vogliosa, sempre più pronta.
Mandy mosse appena i fianchi, ancora più desiderosa, e Myo decise di fare un passo avanti, inserendo una delle due dita dentro alla bionda.
Mandy gemette con forza, mentre lo avvertiva toccare il suo interno, raggiungere punti mai toccati da nessuno, come se volesse cercare di scaldarla da dentro.
- Ti fa male?- le chiese Myo; se non l'avesse abituata bene, dopo le avrebbe fatto parecchio male...
Mandy scosse la testa.
- Sto benissimo: continua- gemette.
Myo annuì, sapendo bene che l'amica diceva la verità, e inserì anche un secondo dito; lentamente, iniziò a muoverle all'interno della ragazza, stimolando le sue pareti ed esplorandola con le dita.
A un certo punto, la sentí gemere con forza e capì di aver raggiunto un punto parecchio sensibile; tirò appena indietro le dita, prima di spingerle nuovamente in fondo, con più forza di prima.
Mandy gettò la testa all'indietro, gemendo mentre inarcava la schiena; Myo compí nuovamente quel gesto e la ragazza non poté fare altro che gemere nuovamente, mentre il suo corpo veniva investito da nuove e sempre più forti scariche, che la stavano facendo tremare dal piacere e dal desiderio.
- Di più- gemette, e Myo non esitò ad accontentarla, iniziando a muovere leggermente più forte le dita; con l'altra mano, prese ad accarezzare lentamente le cosce della ragazza.
Il contrasto tra tutto quel piacere e la gentilezza del ragazzo rischiò di fare impazzire la bionda: voleva molto di più, voleva arrivare fino in fondo; dopotutto, lei arrivava sempre fino in fondo.
Parecchio a fatica, allungò la mano e aprì il primo cassetto del suo comodino; Myo seguì con lo sguardo quel gesto, arrossendo appena quando notò che la ragazza stava tirando fuori un preservativo.
- Li ho rubati a mia sorella quando ha detto che stava provando a rimanere incinta- mormorò Mandy, mentre il ragazzo tirava fuori le dita.
- Vuoi... vuoi farlo?- mormorò Myo, osservandola: voleva che ne fosse certa, in fondo Mandy tendeva a essere leggermente impulsiva.
La ragazza sorrise e si tirò su, sfilandosi definitivamente la maglietta; poggiò il preservativo sul letto, dopodiché si avvicinò al ragazzo.
Posò le mani sui lembi della sua maglietta, facendola finire a terra con la sua, prima di iniziare ad abbassargli i pantaloni e i boxer, librando la sua erezione, tornata ben presente nel sentire i gemiti della ragazza e tutta l'eccitazione che aveva sprigionato.
- Voglio farlo: sei l'unica persona con cui vorrei mai farlo- affermò; Myo annuì, cercando di nascondere quanto ne fosse felice.
- Allora... lo faremo- mormorò, chinandosi in avanti e unendo le labbra con quelle della ragazza; le posò delicatamente la mano sul fianco, facendola sdraiare dolcemente.
Una volta che la ragazza fu di nuovo comoda sul letto, Myo allungò la mano e afferrò il preservativo.
Aprì la confezione e si allungò a posarla sul comodino, sotto lo sguardo attento della ragazza.
- Non c'è modo di non farti guardare vero?- commentò, guardando la bionda.
- No- rise lei; Myo alzò gli occhi al cielo, ma se l'aspettava: era Mandy in fondo.
Si mise sulle ginocchia, e per fortuna gli bastarono un paio di tentativi per riuscire a infilare il preservativo.
- Come al solito impari velocemente eh?- commentò Mandy.
- Sono un po' impaziente- affermò Myo, portando lo sguardo sulla bionda, che deglutì a vuoto: quel ragazzo... sapeva fare degli sguardi davvero eccitanti.
- Se ti faccio male dimmelo, va bene?- disse Myo, alzando delicatamente il bacino della ragazza.
- Come se non potessi sopportare un po' di dolore- rise lei.
- So bene che puoi sopportarlo. Ma io non voglio farti del male: voglio che tu... abbia la più bella prima volta possibile- dichiaró Myo.
Mandy lo guardò per un attimo, sorpresa; poi sorrise.
- Lo sarà perché è con te- affermò.
- Allora, sarò io a fare in modo che sia la più bella- affermò Myo, mentre si allineava; osservò per un'ultima volta la ragazza, ma era chiaro che fosse pronta.
E lui non voleva più aspettare: sapeva di amarla da anni, e ora che era certo che non ci fossero motivi per cui dovessero separarsi, non avrebbe più atteso.
Lentamente, iniziò a scivolare dentro di lei.
A Mandy mancò per un attimo il fiato: le sembrava che, pian piano, qualcosa di caldo e bellissimo si stesse facendo largo in lei, nel suo corpo, e anche nella sua anima; era diversa dalla sensazione di avere dentro solo le dita, le pareva di poter avvertire tutto il suo calore, era come se il membro di quel ragazzo fosse fatto apposta per entrare dentro di lei.
Infatti, il ragazzo non impiegò molto a scivolare totalmente dentro la ragazza e superare il punto che l'aveva fatta urlare poco prima, provocandole un piacere ancora più grande che fece rilasciare un gridolino a Mandy.
- Va tutto bene?- le chiese il ragazzo, poggiando le mani a lato del suo corpo.
- Ti prego, muoviti- piagnucolò lei; Myo la fissò per un attimo e sorrise.
- Come sempre, vuoi avere ciò che ti piace eh?- commentò, mentre usciva appena da dentro di lei, per poi rientrare lentamente.
Mandy gettò la testa all'indietro, rilasciando un forte gemito: quella lentezza, unita a tutto quel piacere, l'avrebbero fatta impazzire... doveva fare qualcosa.
Le sue gambe si serrarono attorno al bacino del ragazzo, spingendolo ancora più contro di lei.
- Si... e sai che ne voglio sempre tanto- sussurró.
Myo si chinò, unendo le loro labbra, mentre iniziava a spingersi dentro di lei, leggermente più forte rispetto a prima.
Avvertiva i gemiti della ragazza rimbombare tra le sue labbra ogni volta che colpiva il suo interno, il suo corpo sussultare leggermente, invaso dal piacere, mentre Mandy con le mani si aggrappava a lui, stringendolo a sé.
Avvertí il suo seno premergli contro il petto, la sua carne calda che lo stringeva sempre di più, mentre la sua pelle sembrava quasi chiamarlo a sé; inebriato da quelle sensazioni, iniziò a spingersi con più forza dentro la ragazza.
Le loro labbra si staccarono, rimanendo a pochi centimetri di distanza, mentre i gemiti di Mandy iniziavano a crescere, accompagnati da quelli più sommessi che Myo aveva iniziato a rilasciare quasi senza rendersene conto; i loro corpi iniziarono a scontrarsi a un ritmo mentre più frenetico, sempre più caldi, sempre più stretti uno all'altro, le labbra che si cercavano in quei pochi momenti di riposo tra un gemito e l'altro, momenti che diventarono sempre più brevi, fino a esaurirsi del tutto.
Mandy si aggrappò con forza all'amico, gemendo ancora più forte, quasi urlando di piacere, mentre tutte le loro sensazioni si amplificavano, il piacere prendeva il posto di qualsiasi altra cosa potessero provare, fin quando entrambi con un'ultima spinta non iniziarono a venire, rilasciando tutte quelle sensazioni fuori dai loro corpi.
Pian piano, mentre ansimavano per riprendere fiato, Mandy lasciò andare il ragazzo, che uscì delicatamente da dentro di lei; con cura, si sfilò il preservativo e si allungò ad afferrare uno dei fazzoletti che la ragazza teneva sul comodino, avvolgendolo dentro e poi poggiandolo sul pavimento, in modo da ricordarsi poi di buttarlo.
🔞🔞🔞
Si sdraiò e Mandy, proprio come quando erano bambini e facevano il riposino insieme, si accoccolò contro di lui.
- Non pensavo di perdere le energie per colpa tua- ridacchiò.
- Guarda che anche io mi sono sempre allenato- ribattè Myo, ricevendo una linguaccia dalla ragazza.
Il moro la fissò per un attimo: aveva aspettato tutto quel tempo pensando fosse per il suo bene, ma adesso che era certo che sarebbero rimasti insieme...
- Mandy, puoi aspettare ancora un po' per andare a vivere da sola? Tra non molto, avrò finito l'università, e allora... mi piacerebbe rimanere con te per sempre- affermò.
Mandy fece un sorriso furbo.
- È una proposta di matrimonio?-.
Il ragazzo diventò completamente rosso.
- Stavo solo...- balbettò, e la ragazza scoppiò a ridere: gli piaceva prenderlo un po' in giro, aveva sempre le stesse reazioni.
- Lo so, non preoccuparti- gli diede un bacio sulla guancia - aspetterò, non preoccuparti. In fondo, contavo già di condividerla con te- affermò.
Myo arrossì appena e annuì.
- Allora... troveremo una casa insieme- sussurró.
- Non vedo l'ora!- esclamò Mandy, sorridendo: in fondo, con quel ragazzo aveva sempre potuto fare di tutto, ed era certo che sarebbero riusciti ad arrivare anche oltre.
- Signorina, faccia dei respiri profondi- disse il dottore.
- Non è lei che sta sparando un coso di tre kili fuori dal suo corpo!- urlò Mandy, stringendo con forza la mano di Myo, che temette gli si sarebbe spezzata.
In fondo, Mandy aveva ventitré anni, era ancora nel pieno delle forze... e aveva molte forze.
- Mandy, tesoro, stai tranquilla: il dolore e normale, ma poi avremo finalmente la nostra bambina no? Ricordi quanto hai pianto pochi giorni fa, nel tenere in braccio il terzogenito di Toma ed Edward? Immagina quanto sarai felice con lei!-.
Mandy fece un piccolo sorriso.
- Si, hai ragione; io...- una nuova contrazione le impedí di finire la frase.
- Sta arrivando- dichiarò il dottore, e Mandy strinse ancora più forte la mano del ragazzo.
Myo continuò a tenerla stretta, cercando di rassicurarla a parole, sapendo bene di essere più bravo con quelle che con il resto; in quel momento poteva fare poco ma... era davvero fiero della sua fidanzata, era davvero forte.
Un pianto irruppe nella stanza mentre Mandy si rilassava leggermente.
- Ce l'hai fatta, bravissima- le disse Myo, lasciandole un bacio tra i capelli, e la ragazza sorrise, felice.
- Ecco qui la vostra bambina-. A Mandy si illuminarono gli occhi mentre le veniva posato in braccio un fagottino addormentato.
- Ciao piccola Mey!- esclamò, cullandola appena - ma guarda come sei carina... Dobbiamo dire a Edward che sei ancora più carina di Jotaro- ridacchiò.
- Non iniziare a metterle in testa strane idee- la riprese Myo, sorridendo, mentre allungava la mano per accarezzare la guancia della bambina: era così morbida... le ricordava le foto che aveva visto di Mandy.
- È bella quanto te- sussurró.
- Che romantico- ridacchiò Mandy, voltandosi e dandogli un bacio sulla guancia, prima di tornare a osservare la bambina: era davvero felice di essere riuscita a rimanere con lui... era certo che con nessun altro sarebbe mai stato così felice.
Myo osservò entrambe e sorrise teneramente: aveva sicuramente fatto la scelta giusta, decidendo di stare con lei.
Era una ragazza davvero fantastica, ed era certo che quella bambina mi darebbe stato altrettanto; e lui avrebbe fatto in modo di rimanere al fianco di entrambe e guidarle sulle giusta via con ogni mezzo, per sempre.
Storia richiesta da Il_codino_di_Mikey, spero ti piaccia!
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