MIWOXSEYRU ~ FOREVER
- Miwo, dovresti cercare di andare più d'accordo con i tuoi compagni di classe- fece notare Benkei, mentre rientrava in casa insieme al figlio, che come spesso accadeva era tornato dall'asilo con vari lividi sul corpo...
Non è che potesse proprio dirgli qualcosa, visto che era stato peggio di lui, ma comunque avrebbe preferito non vederlo sempre così...
- Non è colpa mia se sono tutti antipatici!- sbuffò Miwo; e poi, cosa gli importava di mettersi nei guai?! Tanto non aveva amici e i maestri sapevano che non amava studiare, non è che avesse grandi motivi per rimanere sulla retta via...
Benkei lo fissò per un attimo. Si pentiva di non essersi trasferito vicino a Wakasa e Shinichiro, in fondo quando Miwo e Takeshi si erano visti erano andati d'accordo, e Takeshi aveva anche un carattere mite...
D'un tratto, gli venne un'idea.
- Miwo- si voltò verso di lui - ho scoperto di recente che un mio amico è tornato in città-. Aveva saputo da Shinichiro che Akashi era appena stato trasferito in un ospedale in zona che lo avrebbe aiutato a prendersi cura del figlio appena nato, visto che...
- La sua mamma è morta quando lui è nato, come la tua. Ti andrebbe di conoscerlo?-.
- Quanto è piccolo...- sussurró Miwo, osservando il bambino nella culla, che stava dormendo tranquillamente.
Era così piccolo, e sembrava così delicato... Era veramente tenero...
- Vero?! Ha giusto sette mesi, ha appena smesso di nutrirsi solo di latte, per cui ho potuto trasferirmi senza problemi- dichiarò Takeomi, che insieme a Benkei stava finendo di portare in casa le scatole del trasloco.
- Come si chiama?- gli chiese il bambino, voltandosi verso di lui.
- Si chiama Seyru- rispose Takeomi.
- Seyru...- mormorò Miwo, tornando a guardare il bambino e fissandolo per un attimo. Era davvero... Così piccolo e delicato...
Il bambino iniziò a muoversi appena, prima di spalancare gli occhi e iniziare a piangere.
Miwo sbarró gli occhi.
- Io non ho fatto niente!- esclamò, voltandosi verso i due adulti.
- Non preoccuparti Miwo, con i bambini è normale- affermò Benkei, mentre Akashi andava verso di loro.
- Lui in particolare adora essere viziato... Adesso vedrai che dandogli da mangiare starà meglio- dichiarò, prendendolo in braccio.
- Posso aiutare?!- chiese Miwo.
- Hai mai dato da mangiare a un bambino?- gli chiese Takeomi. Lui scosse la testa.
- Allora, sarà la prima volta. Benkei, fai una pausa anche tu- disse il moro, per poi uscire dalla stanza.
Miwo lo seguì di corsa mentre Beneki lanciava un'occhiata al figlio: di solito non lo vedeva così volenteroso, ma sembrava felice di poterlo fare...
- Lo tieni tu in braccio mentre gli preparo la pappa?- chiese Takeomi, guardando Miwo, che annuì con convinzione.
- Siediti sul divano- gli disse Benkei. Il bambino corse a sedersi e Akashi gli mise delicatamente in braccio il bambino, per poi fargli vedere come fare per tenerlo bene.
Benkei rimase nella stanza per assicurarsi che andasse tutto bene, mentre Miwo fissava il bambino che aveva in braccio. Si agitava ancora leggermente, ma sembrava essersi calmato.
- Ciao Seyru; io sono Miwo- mormorò - sai che i nostri papà sono amici? Neanche io ho la mamma. E ho un brutto carattere, non vado d'accordo con i miei compagni e spesso faccio tante risse. Però tu non dovrai farlo: tu sei piccolino, rischi di farti male... Cerca di andare d'accordo con i tuoi compagni e di farti tanti amici-.
Seyru aprì gli occhi, fissandolo per un attimo, e Miwo sorrise.
- Mi sta ascoltando! Ascolta, adesso ti darò tanti consigli...-.
Quando Akashi rientrò in stanza, trovò il bambino ancora intento a parlare.
- Hanno fatto amicizia eh?- commentò.
- Già...- mormorò Benkei con un piccolo sorriso: pareva che fosse stata una buona idea...
- Guarda, devi tirarti su così!- esclamò Miwo, alzandosi in piedi - è semplice!-. Seyru lo fissò per un attimo, prima di allungare le manine.
- Sei proprio viziato eh?- rise il bambino - e va bene, ti aiuto io, ma poi fai da solo!- allungò le mani, prendendo quelle del minore.
Seyru fece un piccolo sorriso, poi assunse un'espressione concentrata.
Fece un paio di tentativi di darsi una spinta, prima di decidere di cambiare strategia: tenendo le mani di Miwo, si accucciò sulle gambe, per poi tirarsi su.
- Sei stato bravissimo!- esclamò Miwo - papà, Akashi, correte! Seyru è in piedi!-. Sentì un forte rumore di pentol eche cadevano, dopodiché i due ragazzi entrarono di corsa in stanza.
Miwo li fissò, con un sorriso soddisfatto in volto.
- Si è alzato in piedi!-.
- Seyru, ma sei stato bravissimo!- esclamò Takeomi, chinandosi di fianco al bambino - Miwo ti ha insegnato bene vero?-.
Il bambino annuì, sorridendo.
- Mio!- esclamò.
- Hey, ha detto il mio nome!- Miwo si voltò verso i due adulti, e notò che avevano delle espressioni parecchio sorprese...
- È... La prima volta che parla in generale vero?- mormorò Benkei. Akashi annuì, ancora leggermente sorpreso. Fece un piccolo sorriso.
- Si... È la sua prima parola. Speravo che potesse essere papà, ma pare che mi debba proprio arrendere sulla questione- rise, mente osservava il bambino.
- Hai detto per primo il mio nome! Che bello!- esclamò Miwo, stringendolo con forza a sé; Seyru rise appena e lo strinse a sua volta.
Miwo non riusciva a smettere di sorridere: pareva che alla fine... Stesse facendo qualcosa di parecchio buono.
- No! Non andae! Mio- singhiozzò Seyru, stringendosi con forza al ragazzo. Miwo si voltò verso Akashi e Benkei, con aria preoccupata.
Sarebbe volentieri rimasto lì insieme al bambino, ma era il primo giorno di scuola e di asilo, era certo che la maestra di Seyru a un certo punto avrebbe dovuto mandarlo in classe...
- Seyru- Takeomi si chinò - Miwo deve andare a fare lezione, e la stessa cosa devi fare tu- gli fece notare.
- No! Isieme!- ribattè il bambino, continuando a stringere Miwo a sé, deciso a non separassi dall'amico.
Il maggiore si voltò verso di lui, fissandolo negli occhi.
- Seyru, ascoltami- mormorò - io purtroppo non posso rimanere qui. Io sono più grande di te, per cui devo andare in un'altra classe-.
Gli occhi di Seyru si riempirono di lacrime.
- Mi abadoni qui?- mormorò. Miwo scosse la testa.
- Visto che sono più grande, devo andare a fare delle cose che tu non puoi ancora fare. Però, che ne dici se dopo averle fatte tornassi qui a insegnartele?-. Seyru inclinò appena il capo, un'espressione confusa in volto.
- Torni?- mormorò.
- Esatto. È un po' come quando di sera vado a casa con papà, ma torno a giocare la mattina dopo. Farò lo stesso. Tu adesso rimani qui, e cerchi di farti dei nuovi amici; e intanto, io torno dopo, va bene?- gli propose.
- Pomeso?- mormorò Seyru. Miwo annuì.
- Te lo prometto. Posso andare?- gli chiese. Il minore annuì e lo lasciò andare.
- Toni dopo- mormorò.
- Si, torno dopo- il maggiore si chinò a lasciargli un bacio tra i capelli, prima di alzarsi e uscire dall'aula: qualunque cosa fosse successa, sarebbe tornato da lui.
- Seyru- Miwo si affacciò alla porta dell'aula del bambino, e notò che stava parlando con alunci suoi amici.
Fece un piccolo sorriso: fortuna che aveva ancora degli amici da quando era andato all'asilo, quindi non aveva avuto nessun problema...
Seyru, nel sentire la sua voce, si voltò e i suoi occhi si illuminarono.
- Miwo!- esclamò, correndo verso la porta e abbracciando il maggiore, che fece un sorriso.
- Sta andando bene il primo giorno di elementari?- gli chiese.
- Si- rispose il bambino - e a te?! La quinta è difficile?!- chiese.
- Troppo- borbottò Miwo, facendolo ridere.
- Vuoi tornare dai tuoi amici? Noi ci vediamo comunque una volta usciti da qui- dichiaró. Seyru scosse la testa.
- Non serve! Con loro ci sto durante le lezioni!- esclamò - voglio fare un giro con te!-.
- Va bene allora; andiamo... Aspetta, hai mangiato?-. Il minore distolse lo sguardo.
- Seyru, dovresti smetterla di mangiare il tuo pranzo a merenda- sospirò Miwo - vieni, ti dò un po' del mio!- dichiarò.
Il minore fece un sorriso.
- Sei il migliore!- esclamò, abbracciandolo. Miwo sorrise: in fondo, prendersi cura di quel ragazzo era compito suo... E lo avrebbe fatto con tutto sé stesso.
- Oi Miwo-. Il ragazzo si voltò verso i suoi compagni di classe, che lo stavano richiamando mentre usciva dall'aula.
- Ditemi- rispose, con una certa fretta: non avrebbe voluto starsene lì a perdere tempo invece di andare subito da Seyru... Anche perché poi il minore si sarebbe spazientito...
- Ti va di fermarti qui a giocare con noi?- gli chiese uno dei suoi compagni.
- No grazie, ho da fare-.
- Andiamo, è l'ultimo anno di elementari e lo passi a stare dietro a quel ragazzino?!- sbuffò un altro dei ragazzi.
Miwo assottigliò lo sguardo e si voltò, dirigendosi verso di loro.
- Non sono fatti vostri ciò che faccio- ringhiò - avete capito?! Se avete qualcosa di male da dire contro di loro, vi prendo a pugni!-.
- Ah sì?!-. Afferrò il bambino per il colletto della maglietta.
- Con molto piacere- ringhiò.
- Miwo!-. Il ragazzo si voltò di scatto, e sulla soglia della porta vide Seyru, che lo fissava con aria confusa.
- Seyru; scusami il ritardo- Miwo lasciò andare il ragazzo e lo raggiunse sulla soglia della porta - andiamo?-. Il minore sorrise e annuì, poi entrambi uscirono dalla stanza.
- Stavi per picchiarlo?- chiese Seyru.
- Mi ha fatto irritare- borbottò Miwo. Dopo tanti anni, ancora non aveva imparato a farsi degli amici decenti... Ma almeno, sembrava essere riuscito a insegnarlo a Seyru...
- Insegna anche a me!- esclamò Seyru. Il maggiore si voltò verso di lui, confuso.
- Che cosa?-.
- A fare a botte!- esclamò. Miwo aggrottò la fronte.
- Ma a te non serve! Se qualcuno prova a farti del male, ci penserò io!- esclamò. Seyru gli rivolse un sorriso: quel ragazzo era sempre al suo fianco e pronto a proteggerlo...
- È vero, ma voglio aiutare a proteggere anche te!- esclamò.
Miwo rimase per un attimo sorpreso: quel bambino era davvero particolare... Ma era così dolce...
Gli rivolse un piccolo sorriso.
- Va bene, allora ti insegnerò un paio di mosse per difenderti...-.
- È una vera fortuna che tu sia potuto uscire con noi oggi, Seyru!-. Il bambino si voltò verso il suo amico, un sorriso in volto.
- Ne sono felice anch'io!- esclamò.
- Oggi non sei con il tuo amico? Quello più grande?-. Seyru scosse la testa.
- È andato a fare il colloquio con le scuole medie- affermò. Il suo amico lo fissò per un attimo.
- Rimarrete amici, quando lui sarà alle medie?- gli chiese. Il bambino aggrottò la fronte.
- Ovvio! Miwo è al mio fianco da quando sono nato! Come mai me lo chiedi?!-.
- Bè, lui è grande, e sarà nella scuola vicina, più lontano da dove è adesso... Sarà difficile, e poi quelli grandi di solito non vogliono essere amici di quelli piccoli...- mormorò.
Seyru non rispose. Era vero, Miwo avrebbe cambiato struttura, le medie erano lontane dalle elementari... E inoltre, era più grande...
E se non avesse più voluto avere a che fare con lui? Avrebbe perso... Il suo unico vero amico?
- Seyru, che hai oggi? Mi sembri pensieroso- commentò Miwo, notando che da quando era entrato nella stanza del minore Seyru aveva tenuto lo sguardo basso, e aveva un'aria pensierosa.
- Ecco... Per andare alle medie... Tu sarai più lontano- mormorò Seyru. Miwo lo fissò per un attimo, poi annuì.
- Si, purtroppo non potrò rimanere lì vicino come sempre... Ma la pausa pranzo sarà comunque abbastanza lunga per permettermi di venirti a trovare!- esclamò con un piccolo sorriso.
Seyru per un attimo non rispose.
- Però... Potresti farti nuovi amici- mormorò.
- Mi conosci, non sono bravo a farmi amici- borbottó Miwo - e poi, tu rimani sempre la persona più importante per me- dichiarò.
Il minore serrò appena le labbra.
- Tu dovresti farti degli amici- mormorò - sennò, quando non ci sarò io... Rimarrai da solo-. Miwo lo fissò per un attimo.
- Va bene- mormorò - cercherò di farmi degli amici. Però... Cosa ti preoccupa ancora?-.
- Tu ti farai tanti amici, e sarai più grande- mormorò il ragazzo - e farai cose da più grande che io non posso fare-. Miwo per un attimo non rispose. Era vero, la distanza tra le loro età si sarebbe sentita ancora di più, però...
- Però...- Seyru alzò sul maggiore uno sguardo pieno di lacrime - tu... Continuerei a tornare da me vero?- mormorò.
Miwo sbarró gli occhi: sembrava davvero preoccupato per quello...
- Vieni qui- allargò le braccia e Seyru vi si fiondò di slancio, lasciando stringere con forza dal maggiore - non importa quanti amici mi farò, non importa se io sono più grande, non importa nulla. In qualsiasi momento ci sarà bisogno, io sarò al tuo fianco: non devi fare altro che chiamarmi, e io arriverò subito, va bene? Non ti lascerò mai- sussurró.
Seyru annuì appena, ancora le lacrime agli occhi.
- Non piangere- sussurró Miwo, posandogli la mano sulla nuca e stringendolo leggermente di più a sé - sarò sempre con te-. Avrebbe fatto in modo... Di non lasciarlo mai solo.
Seyru sentì la campanella suonare e praticamente saltò in piedi, afferrando la sua cartella e uscendo velocemente dall'aula.
I suoi compagni ormai erano abituati, per cui nessuno si fece domande mentre lui si fiondava fuori dall'aula per andare all'ingresso.
Sapeva bene che Miwo non sarebbe arrivato subito, in fondo era leggermente più lontano, però... Lo avrebbe aspettato lì.
Si fermò fuori dalla scuola, nel punto in cui di solito si riuniva con il maggiore, e iniziò ad aspettare.
Quello era il secondo anno in cui Miwo era alle medie, ma stava mantenendo la sua promessa: aveva iniziato a farsi qualche amico, ma comunque passava ogni suo momento libero con lui. Anche i compiti li facevano insieme, seppure il maggiore non fosse proprio una cima comunque aiutava il minore il più possibile, come aveva sempre fatto.
Seyru non riusciva a fare a meno di sorridere nel sapere che stava arrivando: la gioia che provava ogni volta nel vederlo era immensa! Sembrava restituire felicità alla sua vita.
Sentì la moto del ragazzo avvicinarsi e i suoi occhi si illuminarono mentre la sua figura compariva in lontananza: stava arrivando!
Miwo, nel vedere che era lì ad attenderlo, fece un sorriso e aumentò la velocità, per poi arrivare a fermarsi di fronte a lui.
- Miwo!- esclamò Seyru.
- Ciao; com'è andata oggi?- gli chiese il maggiore, mentre gli passava il casco e Seyru saliva sulla sua moto.
- Tutto bene! A te?!-.
- Anche a me- rispose Miwo, mentre ripartiva verso casa sua; Akashi, lavorando in ospedale, stava poco a casa al pomeriggio, per cui Miwo portava il minore da sé più che volentieri.
- Oggi una mia compagna mi si è dichiarata- affermò Miwo. Seyru sbarró gli occhi.
- Wow! Che le hai detto?!-.
- Di no: non mi interessa avere una relazione, e ho già te di cui occuparmi- affermò Miwo.
Seyru fece un piccolo sorriso e lo strinse appena più forte.
- Esatto! Chiunque ti voglia dovrà combattere contro di me!- esclamò.
- Non ha speranze- rise Miwo. Quel bambino era la persona più importante della sua vita, non gli serviva nessun altro al suo fianco.
Anzi, dopo quella dichiarazione, aveva iniziato a pensare che forse...
Scosse appena la testa. Pensarci adesso era inutile, Seyru era ancora un bambino e lui era un ragazzino. In ogni caso, la cosa importante, era che fossero rimasti sempre insieme.
- Cambiare scuola?- mormorò Seyru, fissando suo padre, il panico che invadeva il suo corpo.
Akashi annuì.
- Zia Senju ha aperto una nuova scuola e... Il mio ospedale mi vuole già trasferire lí vicino- affermò - non è così distante da qui, ma ovviamente per te e Miwo sarà più difficile vedervi...-.
Seyru per un attimo non rispose. Come avrebbe fatto ad averlo così lontano?!
- Seyru, so che sarà un grande cambiamento per te. Ma questo non significa che Miwo non sarà più tuo amico, lo sai vero?-.
- Lo so- mormorò Seyru, cercando di calmarsi. Fece un respiro profondo, poi alzò lo sguardo sul padre. Quell'uomo stava facendo di tutto per prendersi cura di lui, non poteva dirgli di no per un capriccio, soprattutto visto che gli aveva pure chiesto un parere nonostante fosse un bambino...
- Va bene- mormorò. L'uomo fece un sorriso.
- Grazie Seyru, sei davvero un bambino maturo- affermò - ho già chiamato Miwo e Benkei. Così potrai...- non fece in tempo a finire la frase che sentí suonare il campanello.
- Vi lascio il soggiorno- affermò Takeomi, allontanandosi per uscire dalla stanza e andare ad aprire la porta.
Seyru rimase immobile. Si sarebbe dovuto allontanare da Miwo, dal suo più grande amico... Avrebbe dovuto...
- Seyru!-. Il bambino si voltò e si trovò stretto tra le braccia di Miwo.
- Mio papà me l'ha detto... Sei sicuro di volerlo fare?!- chiese, staccandosi da lui per fissarlo negli occhi. Seyru si morse appena il labbro inferiore.
- Papà è sempre tanto stanco... Sta facendo tanto, e so che essere più vicino a sua sorella lo aiuterebbe... Non posso essere egoista e obbligarlo a rimanere qui...- i suoi occhi si riempirono di lacrime e il cuore di Miwo si strinse in una morsa.
- Sei stato davvero coraggioso- sussurró, stringendolo nuovamente a sé - papà stava mettendo da parte i soldi per aprire una sua palestra. Ha detto che lo farà vicino a quella scuola... Ci vorrà un po', dovrò fare il primo anno di Liceo qui, ma poi per il secondo sarò di nuovo con te, va bene? E intanto verrò a trovarti ogni weekend-.
Seyru deglutì appena e lo strinse a sua volta.
- Promesso?- mormorò, e il maggiore annuì.
- Promesso: lo sai, non ti lascerò mai-. Seyru lo strinse ancora più forte: se sapeva che sarebbe sempre tornato da lui... Allora, poteva farcela.
- Che fortunato Masamune, può tornare a casa in moto con suo cugino e andare a divertirsi!-. Seyru si voltò verso il suo compagno di classe e seguí con lo sguardo la sua traiettoria.
Vide un bambino della sua classe, piuttosto timido e con cui aveva parlato giusto una volta, salire sulla moto di un ragazzo decisamente più grande e allontanarsi.
Per un attimo, in loro rivide lui e Miwo e si sentì invadere dalla tristezza.
Gli mancava tanto... Quanto sarebbe voluto essere con lui in quel momento... Ma doveva aspettare ancora qualche mese...
- Sono amici da tanto?- chiese.
- Sono cugini- gli rispose il bambino - anche se sono entrambi adottati, quindi non sono proprio cugini-.
Seyru continuò a osservare la strada. Masamune era fortunato, di sicuro suo cugino non avrebbe potuto abbandonarlo. Ma lui e Miwo... Sarebbero sempre rimasti così?
- Sai, c'è un bambino nella mia classe che ha un cugino della tua stessa età- affermò Seyru, sdraiato sul letto della sua stanza; Miwo era sul pavimento di fianco a lui, intento a studiare.
- Davvero?-.
- Si, e anche lui lo va a trovare a ogni intervallo e poi lo porta a casa! Come noi due- rise il minore.
- Allora sono fortunati- affermò Miwo
- Già... Masamune è un bambino un po' timido, ma magari l'anno prossimo provo a parlarci!- esclamò Seyru con un sorriso. Miwo aggrottò la fonte.
- Come hai detto che si chiama?-.
- Masamune... Kurokawa, se non mi sbaglio- dichiarò il minore - come mai?-.
- Conosco suo cugino- mormorò - come ti ho raccontato ho vissuto per qualche anno in quella zona... I nostri papà erano amici dei papà di Takeshi, suo cugino. È stato il mio primo amico, anche se non è un ragazzo di molte parole quindi non è che abbiamo mai avuto un grande rapporto, ma è stato il primo a non farmi venire voglia di picchiarlo-.
Seyru lo fissò per un attimo. Non aveva mai pensato al fatto che Miwo avesse potuto avere un amico prima di lui...
Abbassò appena la testa. In fondo era normale, aveva quattro anni più di lui... Però...
- Seyru, quante volte ti ho detto che non essere geloso?- commentò Miwo, alzandosi e andandosi a sedere sul letto di fianco al minore - tu rimani sempre la persona più importante per me. Questo non cambia nulla-.
- Lo so- sospirò Seyru - anzi, quando verrai lì al Liceo dovrai tornare suo amico! Così io potrò diventare amico di Masamune: mi sembra simpatico!- dichiarò.
- Lo farò- affermò il ragazzo. Il minore gli rivolse un sorriso, prima di tornare a guardare il manga che aveva in mano.
Miwo lo osservò per un attimo. Seyru ormai stava crescendo, tra poco sarebbe andato alle medie... E anche se continuava a farsi viziare da lui, comunque stava maturando su molte cose.
E se fosse arrivato a non avere più bisogno di lui?
Serrò le labbra: no, lui in ogni caso... Sarebbe rimasto al suo fianco, a qualsiasi costo. Nessuno avrebbe mai potuto farlo stare bene come lui, lo sapeva bene; e sapeva anche che nessuno sarebbe mai stato importante per lui come lo era Seyru.
Sentiva che c'era qualcosa di speciale nei sentimenti che provava verso di lui, ed era qualcosa che non intendeva lasciare andare.
- Pare che vadano molto d'accordo- commentò Seyru, osservando Miwo e Takeshi ridere in lontananza - è un bene, Miwo non è mai andato d'accordo con nessuno sai?-.
In quei giorni, come avevano sempre fatto, si vedevano tutti e quattro durante gli intervalli. Era riuscito ad avvicinarsi a Masamune, per cui spesso stava insieme al minore, e ne era davvero felice, visto che con poche persone riusciva ad andare così d'accordo.
Ed era felice anche per Miwo, che aveva finalmente trovato un amico con cui riuscisse ad andare d'accordo e stare bene.
Eppure, allo stesso tempo... Sentiva che c'era qualcosa che non andava. Gli sembrava di stare passando meno tempo con Miwo, e che adesso che lui aveva qualcun altro con cui condividere tutto quello...
- Sono geloso- mormorò, continuando a fissare i due ragazzi.
- Anche io-. Seyru rimase leggermente sorpreso da quell'ammissione da parte di Masamune, di solito non parlava molto...
- Takeshi è sempre stato solitario, quindi sono felice che abbia degli amici. Però... Era l'unico per me- mormorò Masamune.
Seyru lo fissò per un attimo.
- Anche per me- mormorò. Per un attimo tornò il silenzio.
- Ti piace?- sussurrò Masamune.
- Come?!- esclamò Seyru, più per la sorpresa che perché non aveva capito.
- Nulla!- esclamò Masamune. Seyru lo fissò per un attimo, poi tornò a guardare Miwo.
- Si- sussurrò. In fondo lo aveva sempre saputo: lui... Voleva stare con quel ragazzo in ogni modo possibile. Anche in quello.
Non riusciva a immaginare nessun altro con cui avrebbe potuto farlo che non fosse lui.
- Ci stanno fissando da un po' eh?- commentò Miwo, che continuava a sentire gli sguardi dei due minori su di loro.
- Già- mormorò Takeshi. Miwo lo fissò per un attimo; gli sembrava pensieroso...
- Sbaglio o ultimamente stai cercando di lasciare Masamune il più possibile con Seyru?- commentò. Takeshi serrò appena le labbra.
- Si è fatto un amico, è giusto così- mormorò, spostando appena lo sguardo sul cugino.
Miwo aggrottò la fronte: sembrava quasi che volesse staccarsi da lui... Ma perché? Se avevano un rapporto simile a lui e Seyru, non aveva senso che volesse farlo... A meno che non temesse di ferirlo...
Osservò per un attimo lo sguardo dell'amico e avvertì qualcosa scattare dentro di lui. Ma certo: Takeshi non voleva che il minore si affezionasse ancora di più... Perché sapeva che si erano già affezionati troppo.
Quello sguardo, così carico di desiderio, protezione, amore... Lo conosceva bene.
Si voltò di scatto verso Seyru, e lo osservò mentre rideva con l'amico.
Forse perché Seyru adesso non era più un bambino, forse perché aveva sempre dato per scontato che sarebbe rimasto al suo fianco ma... Adesso, gli sembrava di avere appena realizzato qualcosa che in fondo aveva sempre saputo, ma non era mai riuscito ad ammettere.
Lui... Era innamorato di Seyru.
- Passi tanto tempo con Takeshi ultimamente-. Miwo si voltò verso Seyru, seduto sul divano ei fianco a lui.
- Si, siamo amici... A te con Masamune come sta andando?- gli chiese il maggiore.
- Bene- mormorò Seyru - magari uscirò un po' di più con lui d'ora in poi, anche da soli... Così, per abituarci...- mormoró.
Se Miwo avesse detto qualcosa, significava che forse aveva un'opportunità; altrimenti... I suoi sospetti su lui e Takeshi...
- Fammi sapere se hai bisogno che ti porti da qualche parte- mormorò Miwo. Ma lui, di sicuro... Non si sarebbe arreso.
Le labbra dei due ragazzi si unirono nuovamente, in modo decisamente passionale: quando erano a scuola avevano dovuto trattenersi, ma adesso che erano a casa... Non ne avevano più motivo.
- Guarda un po' se ci volevano quei due idioti a farcelo capire...- mormorò Miwo.
- Hey, io ho capito che mi piacevi tempo fa! Eri tu che stavi sempre con Takeshi!- si lamentò Seyru.
- Sentì chi parla...- borbottò il maggiore. Seyru lo guardò male.
- Sbaglio o sei tu che devi prenderti cura di me?! Devi dirmi tu queste cose!- esclamò.
- Hai ragione. Posso rimediare?- chiese Miwo, e il minore sorrise.
- Devi- sussurró, per poi unire nuovamente le labbra con le sue. Miwo sorrise e lo sollevò, spostandosi dall'ingresso per dirigersi verso la sua camera da letto.
Si, si sarebbe preso cura di lui per sempre.
- Katai messo a letto!- dichiarò Seyru con un sorriso, entrando in soggiorno per andare a sedersi sul divano di fianco a Miwo.
- Sei diventato bravo, oggi ci hai messo poco- commentò il maggiore.
- Voglio imparare a farlo da solo per quando tu lavori di sera- affermò il minore.
Miwo lo osservò, un sorriso dolce in volto: quel ragazzo era davvero cresciuto. Però...
- Bè, visto che stasera non lavoro... Ti va di farti coccolare un po'?- chiese, allungando un braccio verso di lui.
Gli occhi di Seyru si illuminarono e praticamente gli si sdraiò addosso, un sorriso in volto.
Alla fine, dopo tanti anni, ancora manteneva la sua promessa: anche quando si separavano, tornava sempre da lui... Ed era sempre al suo fianco.
Miwo lo strinse appena a sé, sorridendo a sua volta. Si, era certo che sarebbero rimasti insieme per sempre.
Storia richiesta da cupidohhhhh, spero ti piaccia!
Ps, breve aggiornamento: capitolo 12 di "Tokyo (Grand)Parents" in corso! Ne mancano solo altri 44...
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