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Chapter 6 » Second Part

Akane's pov
Una volta "ripresa" entriamo entrambe nella sala dove ci attende lo speciale Ui, ad essere sincera questa storia della missione non mi piace per niente.

"Investigatore di prima classe Yuki Himura. È un piacere averla qui e avere l'onore di partecipare insieme a lei in questo genere di missione." mi accoglie lui con tono gentile.

"Può chiamarmi semplicemente Yuki. Non amo le formalità."

"Farò del mio meglio." sospiro.

"Veniamo a noi. Tutto ciò che sappiamo del nostro nemico sono il modo con il quale sceglie le sue prede e come si fa chiamare." dice mostrandomi alcuni fogli, sono schede su sole ragazze.

"Le sue vittime sono sempre state delle belle donne, tutte loro avevano un fisico perfetto. Lui amava rapirle, legarle e divertirsi con loro sessualmente per poi ucciderle e nutrirsi della loro carne."

"È una cosa terribile." risponde Hairu.

"Sai altro?" chiede lo speciale Ui vedendo la mia espressione pensierosa.

"C'è una ragazza che non è mai riuscito a fare sua."

"Parlaci di lei."

"Si sono conosciuti per caso. Erano entrambi Ghoul e qualche volta capitava loro di vedersi sui tetti di alcuni palazzi abbandonati."

"Hanno mai avuto una relazione?" scuoto leggermente la testa.

"No mai. Lei era innamorata di un umano." non ho alcuna voglia di raccontare la mia storia per via di una missione ma mi vedo costretta a farlo, anche se ogni volta che ripenso al passato finisco per stare male.

"Un umano?" chiede Hairu sorpresa, mentre lo speciale Ui sembra essere intenzionato ad evitare l'argomento.

"Va avanti."

"Ma io volevo conoscere la storia. Un Ghoul che incontra un umano e si innamora, che cosa romantica." continua Hairu sognante.

"Prima categoria Ihei."

"Ho capito. Va pure avanti Yuki." dice sospirando un po' triste.

"Una sera durante la sua ora di cena la ragazza finì accidentalmente sopra lo stesso tetto in cui si trovava Lucas, ovvero l'attuale Cannibal. A quel punto vide una ragazza legata con delle catene e completamente nuda, stava soffrendo e piangeva, forse aveva anche freddo. Nonostante questo l'unica cosa che fece fu mettersi a ridere nel mentre quella povera ragazza veniva aggredita sessualmente." ripensando a quella scena mi rendo conto di quanto facessi schifo allora, nonostante quello che vidi non feci altro che ridere e fregarmene di ciò che vedevo.
Se le cose fossero andate diversamente forse ora sarebbero cessate le vittime e meno donne avrebbero sofferto a causa sua.

"Cosa accadde dopo?"

"Una sera Lucas si incontrò casualmente con quella ragazza, non la vedeva da due settimane e nessuno aveva sue notizie, essendo molto solitaria non era sua intenzione rivelare informazioni riguardo la sua vita privata." non mi va di proseguire con il discorso ma se mi fermassi sarebbe un problema per le indagini, inoltre nessuno oltre a me sarebbe in grado di farlo uscire allo scoperto.
Per come la vedo io sono la soluzione più facile per catturare quel bastardo.

"Se non ricordo male i due si trovavano in un quartiere abbandonato, così Lucas ne approfittò per provarci, ma lei lo rifiutò." continuo io cercando di restare calma per non dare sospetti.

"Cosa accadde dopo il suo rifiuto?"

"Tentò di violentarla ma senza riuscirci, l'unica cosa che le fece fu strapparle alcuni pezzi del vestito. Purtroppo però dai punti che aveva lasciato potevano vedersi sia le mutande che una parte di reggiseno. Lei riuscì a fuggire senza dover combattere, ma da quel momento lui perse la ragione e impazzì. Si era ossessionato del corpo della ragazza e da quel giorno non ha smesso un attimo di cercarla. Doveva per forza averla e farla sua, per sempre."

"E la trovò. Non è così?" mi guarda, come se sapesse, ma l'unica cosa di cui è attualmente certo è che la ragazza della storia sono io.

"Si. La trovò. La trovò e quando accadde riuscì ad addormentarla e portarla sul palazzo abbandonato più altro della città, per poi legarla in modo tale da non permetterle di muoversi. Aveva le manette ovunque, con braccia e gambe leggermente aperte. Quella sera faceva più freddo delle altre volte, quando si svegliò si trovava in intimo con qualcosa nella bocca che non poteva permetterle di parlare se non emettere versi data l'impossibilità di pronunciare parole con un senso." in quel momento non potevo fare nulla se non sperare di essere trovata, mi sentivo una persona così inutile.

"Se non sono informazioni a noi utili puoi prenderti la libertà di non parlarne." mi interrompe Kori vedendo in che stato mi trovo.

"Apprezzo l'aiuto che sta cercando di darmi ma ormai ci sono dentro. Non avrebbe senso terminare di raccontare la storia proprio adesso non crede?" sorrido con lo sguardo un po' spento.

"Come preferisce. In questo caso continui pure."

"Lucas aveva con se alcuni attrezzi di tortura, quando lei se ne accorse si rese conto di essere davvero spaventata. Quella è stata la prima volta in cui ha provato terrore di qualcuno." dopo tutto questo tempo ripensare a quella scena ancora mi spaventa, mentre l'idea che quel pazzo sia ancora libero e sulle mie tracce mi terrorizza.

"Quella sera quella ragazza venne torturata e violentata, è così?"

"Non del tutto. Lucas sapeva che le ferite di lei potevano rigenerarsi in fretta, quindi non esitò a infliggerle dolore e godere nel farlo. Ma nonostante in quel momento avesse il completo possesso su di lei preferì fare le cose con calma, voleva godere del suo corpo in modo da potersi anche divertire. Cominciò col darle qualche carezza lungo il viso passando poi lungo le gambe, partendo dal fondo fino a raggiungere le mutande. La ragazza non faceva altro che muoversi e tentare inutilmente di chiudere le gambe, ma non poteva fare nulla. La sua reazione ha solo finito per infastidire l'uomo, che le diede varie sberle sul viso. Lei aveva iniziato a fare scendere alcune lacrime mentre lui continuava a colpirla in varie parti del corpo, fu in quell'istante che la povera ragazza decise di darsi per morta. Quel bastardo una volta finito di punirla ricominciò ad avvicinarsi e a metterle le mani addosso, quella sinistra scendeva dal volto di lei fino al seno, mentre quella destra continuava a lavorare lentamente in mezzo alle gambe. L'inferno andò avanti ancora per non so quanti minuti, quella povera vittima era ridotta uno schifo ed era sul punto di perdere i sensi, ma fortunatamente arrivarono i suoi compagni a portarla in salvo. Tuttavia da quella sera nessuno ebbe più notizie di quello psicopatico, giravano soltanto alcune voci riguardanti la sua morte." sollevo il viso sentendo l'odore di una tazza di caffè davanti ai miei occhi, ero talmente immersa nei miei pensieri che non mi sono minimamente accorta di ciò che mi stava succedendo intorno.

"Prendi. Ti sentirai meglio." sorride Hairu.

"Grazie."

"È stata molto gentile e disponibile a raccontarci tutta la storia e per questa ragione apprezzo il suo gesto."

"E io che avevo giurato a me stessa di non ricordare, è ironico vero?" sorrido nel bere un sorso di caffè.

"Ora che conosciamo il modo di farlo uscire allo scoperto non possiamo permetterci di sbagliare." continua lui ignorandomi.

"Il modo dici? Sono confusa." chiede Hairu non comprendendo le parole dello speciale.

"Se decidessimo di utilizzare come esca una ragazza carina non servirebbe a nulla, per questo ci serviremo di Yuki."

"Yuki non funzionerà. Dobbiamo individuare la ragazza che cerca e usarla come esca, questo è l'unico modo che abbiamo per prenderlo." da ciò che dice è abbastanza evidente il fatto che non mi abbia scoperta.

"In realtà c'è una cosa importante che poco fa ho dimenticato di dirvi. Qualche mese dopo i fatti accaduti la ragazza lasciò il paese e si trasferì, ma purtroppo senza la sua presenza per me le cose andarono a peggiorare. Per farla breve Lucas aveva deciso che doveva avere anche me ad ogni costo, una misera umana da torturare e aggredire sessualmente. Questa sua scelta credo sia dovuta al fatto che oltre ad essere amica della ragazza che tanto desiderava le sono sempre somigliata molto, sia in corpo che in viso." ho dovuto inventarmi una falsa continuazione per non dare sospetti ad Hairu, visto che ancora non sospetta nulla.

"Ora mi è chiaro. In qualche modo Kori aveva intuito questa parte della storia, per questo prima ha detto quelle cose." annuisco.

"E tu Yuki, te la senti?"

"Devo per forza. Devo essere io a farlo. Sia per la mia amica che per me stessa." rispondo ad Hairu essendomi ripresa.

"Molto bene. Domani inizieremo l'operazione." ci comunica lo speciale.

Varie ore più tardi, fuori dalla CCG.

"Volete andare a Kanda?" chiedo.

"Ho sentito che li fanno del pane al melone che è la fine del mondo. Ti va di venire insieme a noi, Yuki?" sorride Hairu entusiasta prendendomi le mani, tra l'altro è da stamattina che non fa altro che starmi addosso.

"Temo che dovrò declinare l'invito. Ho promesso a Saiko che sarei tornata per cena e se non lo facessi ho paura che non potrebbe mai perdonarmi." rido per un attimo sperando nella sua comprensione.

"Capisco. Beh allora ci vediamo domani, buonanotte Yuki." sorride avvicinandosi poi all'auto e salire.

"Lei non sa di me, vero?"

"È preferibile non lo sappia mai." risponde lo speciale Ui, per poi salire in macchina e allontanarsi, nel mentre Hairu mi saluta con la mano da dietro il finestrino.
Da quello che si è potuto capire dalle sue parole deduco che Hairu non conosca ne il mio vero nome ne la mia vera identità, temo che se dovesse venire a scoprire tutto nel peggiore dei casi vorrebbe uccidermi.

Poco dopo, all'entrata dello Chateau
Ho camminato all'incirca dieci minuti e per  tutto il tempo non ho fatto altro che sentirmi osservata, forse dovrei smetterla di preoccuparmi in modo così esagerato, molto probabilmente è stata solo una mia impressione.
Sospiro e apro la porta d'ingresso entrando poi all'interno della casa, vedendo tutti intorno al tavolo della cucina.

"Aki, sei tornata come avevi promesso!"

"Ehi, io sono una di parola sai?" le sorrido.

"Sei stata via molto tempo principessa."

"È tutto a posto con la missione?" mi chiede Sasaki intento a girare il mestolo nella pentola.

"Si. Direi che siamo a buon punto." sospiro mettendomi poi il grembiule.

"Ora però basta parlare di lavoro, ho promesso a Saiko che le avrei preparato un dolce italiano, quindi devo darmi da fare." affermo avvicinandomi ai fornelli.

"Evviva!" grida lei tutta contenta.

Il giorno seguente, durante la notte.
Mi sveglio dopo aver fatto un incubo terribile, sono tutta sudata e dando un occhiata all'orologio mi rendo conto che sono quasi le tre e dieci del mattino.

"Cazzo." sospiro guardando per un attimo Python dormire e scendendo poi al piano di sotto, trovandolo completamente buio.
In seguito alla notizia di ieri riguardante Lucas non faccio altro che pensare, pensare al fatto che potrebbe avermi già osservata più volte e che se non passassi intere giornate insieme ai miei compagni mi avrebbe già catturata.
Stando attenta a non far cadere nulla decido di prendere il caffè freddo che avevo messo in frigo ieri sera prima di andare a dormire, dato lo stato in cui mi trovo non escluderei il fatto che potrei andare a sbattere e finire per rompere qualcosa.
Improvvisamente sento alcuni passi alle mie spalle e presa dall'ansia mi volto di scatto, è soltanto Shirazu.
Per non farmi parlare posiziona le sue dita sulle mie labbra, è così vicino.

"Ti ho spaventata, principessa?" mi chiede sottovoce.

"Sei uno stupido Shirazu! Mi hai fatto prendere un colpo." gli dico colpendolo al petto con uno straccio da cucina.

"Che cosa ci fai sveglia a quest ora?"

"Non riesco a prendere sonno." finisco di bere il caffè lasciando poi il bicchierino appoggiato alle mie spalle.

"Tu invece, cosa fai ancora in piedi?" gli chiedo io.

"Il tuo stesso motivo. Ultimamente c'è una persona che non fa altro che apparire nei miei pensieri." temo stia ricominciando a battermi forte il cuore, sarà forse ansia?

"Una ragazza eh? Chi è la fortunata?"

"Non si dice." mi fa un occhiolino.

"Senti. Ti va di ballare?" arrossisco e trattengo una breve risata.

"Shirazu. Sono quasi le quattro del mattino, sveglieremo gli altri."

"Non sveglieremo nessuno. Saiko riuscirebbe a dormire anche durante un terremoto, Sassan e il principino hanno il sonno pesante mentre Toru ha la camera in fondo al corridoio. Con una tacca di volume sentiremo soltanto noi. Allora, ti va?" mi porge la mano sorridendomi e facendomi sorridere.

"Si. Mi va." gli prendo la mano e dopo aver messo la musica mi stringe a lui, guardandomi poi negli occhi.

"Come mai ti è venuta l'idea di ballare?"

"Volevo chiedertelo quella sera alla festa ma ero vestito da donna e sarebbe stato uno spettacolo osceno, come se non bastasse il mio aspetto faceva a dir poco schifo." mi scappa una risata.

"È vero. Facevi davvero schifo."

"Purtroppo non posso dire lo stesso di te. Sei sempre bellissima." arrossisco.

"G-Grazie." dato che la canzone lo richiede mi stringo a lui, rimanendo tra le sue braccia per un paio di minuti senza dire nulla.

"Akane. Devo dirti una cosa." si allontana, prendendomi poi per i fianchi e avvicinandosi col viso, temo di volerlo baciare.

"C-Che cosa devi dirmi?" continua a guardarmi, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, è troppo vicino.

"Shirazu." il cuore mi sta per esplodere, non gli resisto più.
Sentendolo sempre più vicino chiudo gli occhi in attesa di un suo bacio, ma lui si limita a sussurrarmi qualcosa all'orecchio.

"Volevo soltanto dirti, che domani mattina usciamo di casa alle otto e mezza." arrossisco per poi spingerlo via ancora più imbarazzata di prima.

"Sei un coglione. Che bisogno c'era di fare tutta sta scena per comunicarmi un semplice cambio di orario?" gli chiedo innervosendomi, mentre lui si mette a ridere per qualche secondo.

"Volevi baciarmi principessa?" si avvicina di nuovo ma stavolta divertito.

"È stata la situazione, non provo nulla per un cretino come te!" non lo sopporto quando si comporta così.

"Comunque stavo solo scherzando. Quello che volevo dirti è questo." si avvicina ancora una volta al mio orecchio sussurrandomi qualcosa, qualcosa tanto piacevole da lasciarmi come paralizzata.

"Stai sorridendo, Akane. Ti è piaciuto quello che ho detto?"

"Forse." sorride prendendomi poi in braccio e iniziando a salire le scale.

"Ehi ma cosa fai?"

"Ti porto a letto." arrossisco per l'ennesima volta.

"C-Cosa intendi dire?"

"Principessa, non ti facevo così vogliosa." imbarazzata rimango in silenzio, ma che cazzo sono andata a pensare?

"Siamo arrivati. Sua altezza reale è giunta a destinazione." dice chiudendo la porta della mia stanza e appoggiandomi sul letto.

"Dai scemo, smettila con sta storia." sorrido vedendolo successivamente sdraiarsi sopra di me ma rimanendo sollevato.

"Vuoi che dorma qui con te?"

"N-Non è necessario." rimane a guardarmi ancora per qualche secondo per poi abbassarsi e darmi un bacio sulla fronte.

"Buonanotte principessa. Cerca di dormire." sorride uscendo dalla stanza mentre io scendo del tutto sotto le coperte.
Non riesco a smettere di pensare a ciò che mi ha detto poco fa in cucina, cazzo. Mi sono innamorata di lui? No, non credo. Dovrei smetterla di pensarci.

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