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1.CITTA'

L'autosfreccia per le strade di Okuma (distretto di Futaba) verso Tokyo. Illoeo nuovo appartamento è ad Higashiyama. Padre e figlio devonotrasferirsi per un anno nella capitale. Oshugo Bairei scrive critichecinematografiche. Suo figlio è Kudo.

-Pensoche i troveremo bene. Un anno passa veloce. D'accordo?-dice al figlioche annoiato guarda gli altissimi grattacieli di Tokyo. Èla-'affollata capitale del Giappone. Qui a qualsiasi ora arrivanostranieri sia turisti che lavoratori. In questa città moderno edantico si fondono dando origine ad una megalopoli confusionaria.Padre figlio hanno fatto tre ore di viaggio. Si sono fermati solo perpranzare.

-Quanto,manca? Ho male alle gambe... ci fermati solo quei 10 minuti amangiafre nel parcheggio.-

-Siamoarrivati. Aiutami a scaricare giscatoloni.-ordina allegro Oshigoaprendo le portiere. È aprile e mancano tre giorni all'inizio dellascuola. Viene chiamsata dagli studenti Inferno Degli Esami. Di solitoad aprile ci sono 15 g non 25. Tokyo è umida.

-Otohasan,mi apri la porta?-domanda attento Kudo a non far cadere lo scatolonedeipiatti.

-Bene.Vengo subito con altri scatoloni, intanto sistema quello che hai inmano.-

-D'accordo...poi posso giocare?-chiede al padre ed Oshugo risponde con un sorrideaccompagnandolo nel loro nuovo appartamento.

-Certamente!Prima ai quello che ti ho chiesto! Le regole non sono cambiate!-

-Ok...dove devo metterli? Va bene in questo armadio?-domanda impaziente difinire per andare a giocare. Suo padre annuisce e posa lo scatolonesul divano. Ci sono dentro tutti i libri del bambino.

Suonail telefono di Oshugo. È sua oglie. Tra due mesi li raggiungerà aTokyo.

-E'ndato bene il viaggio? Siete stanchi? Immagino di sì. Quanto ciavete messo?-

-Facevacaldo. Troppo. Siamo arrivati 20 minuti fa. Ti passo, Kudo. Mataashita.-

-Ok...passami Kudo. Mata ashita...-diceallegra sua moglie prima di dare il telefono a Kudo. Oshugo, intantofinisce di sistemare i piatti e prepara la cena.

-Nasai.Mata ashita.-salutata sua madre chiude la chimata e gioca sul tablet.

Oshugomentre il riso al curry sta rosolando nel pentolino siede al tavoloper giocare insieme al figlio.

-Domaniè il mio primo giorno di lavoro. Tornerò alle 21.30. Per favore,vai a fare la spesa.-

-D'accordo...-rispndespazientito di venire distratto dal gioco. Oshugo sentendoil timer vaa prendere la cena. Serviti i piatti osserva trvo il bambino.

-Dobbiamomangiare. Forza, spegni il gioco.-ordina sedendosi davanti a lui.Kudo senza rispondere spegne il gioco. Dopocena Oshugo osserva lacasa di fronte. Teme di aver fatto una scelta sbaglita. Ha portatosuo figlio lontano dai nonni e dalla madre per avere unlavoromigliore.

Oshugocon tanti dubbi il giorno seguente si alza per mangiare. Poi va alavarsi. L'acqua aperta sovrasta a voce di Oshugo.

-Scusa!Non sapevo che ti stessi lavando!-esclama vergogandosi Kudo chiudendola porta.

Oshugodopo essersi lavato bacia il bambino e ruba una brioche dal tavolo.Molti non avendo tempo e voglia preferiscono fare una dcolazioneveloce piuttosto che prepare tanti cibi.

-Astasera! Fai il bravo! Ti ho lasciato i soli in cucina! Ciao!-esclamaprima di andare a prendere l'autobus e la metro. Non sa bene quantoci mette, dunque preferisce partire prima. Odia fare tardi.

-Scucte.Il treno ha fatto 30 secondi di ritardo.-spiegala voce nel megafono. Oshugo osserva le persone nel vagone. Non si èancora abituato a tutta quella gente. Tutti si fanno i fatti propri.

Iltreno appena si frma Oshugo raggiunge l'edificio correndo. Prima dientrare smette di anisimare. È in Dougen-Zaka. Si avvicina albancone della portineria.

-Ohayugozaimasu.Devo parlare con Oe-sama. Può dirmi dove si trova, per favore?-dicedopo essersi inchinato.

-Ohayugozaimasu.Certamente. È al piano 7. Può dirmi il suo nome, per favore?-

-Michiamo Bairei Oshugo.-risponde incerto osservando l'uomo che preme itasti sul telefono.

-Lasta aspettando. Ohayugozaimasu.-annuncia calmo ed Oshugo dopo essersiinchinato sale sull'ascensore. Giunto al piano 7 cerca l'ufficio diOe. Bussa.

-Avanti!-dicecalmo senza smetteredi scivere, Oshugo attraverso la vetrata vedecosa fa Oe. Appena entra entrambi si inchinano, prima siede lui; poiOshugo. Entra una donna.

-Miscusi, Oe-sama; può venire un attimo?-dice dispiciuta inchinandosi.

-Nonposso venire. In questo momento sono occupato. Mi dispiace.-rispondeirritato dall'interuzione. La donna dopo essersi inchinata se ne va.

-Ohayugozaimasu.Bairei-sama. Sono contento cheavete accettato la mia offerta.-

-Ohayugozaimasu,Oe-sama. La ringrazio. Ma sono io a dovervi dire grazie.-aggiungeimbarazzato osservandolo. Avendolo chiamato Oshugo sama significa chene ha molto ispetto. Di solito i superiori non lo dicono ai propridipendenti.

-Seè bravo come penso che sia non avrà problemi. Per lavorare devesuperare una sfida. Dovrà intervistare Isami Tokuda. L'appuntamentsarà martedì.-

-Credevodi doverlavorare per lei. Non posso intervistare quela donna. Miodia.-

-Nonha altra scelta. Sayonara.-dice tranquillo alzandosi e dopo essercsiinchinati Oshugo se ne va. Non ha neppure la forza di salutare. Segueil collega fino ala loro scrivania. Dividono un tavolo in due.

Oshugolavora fino a tardi. Sone l 22.30 quindi saluta il figlio baciandolo.

Oshugoha paura di non riusciread intervistare quella donna! Èinsopportabil.

ATokyo vivono milioni di persone. È normale che Oshugo si senta solo.

Kudofa dei corsi serali e quando finiscono torna a casa da slo, suo padrenon o porta.

Oshugonon può far cambiare un'altra volta cità alla famiglia. Deve averquel lavoro.

Kudoha paura.

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