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5

Si incontrarono in un piccolo ristorante bar per pranzare. Zabdiel non era abituato a questi ritmi e prima di mezzogiorno non riusciva mai ad aprire gli occhi.

-Poi ci farai l'abitudine e imparerai a svegliarti prima delle otto del mattino.-era tutto quello che gli diceva Christopher.

Dopo la prima volta, c'è ne fu una seconda, una terza e quarta... Tanto quanto basta per provare il piacere di avere una maglietta firmata. Ma una sola. E un piccolo appartamento in città.

-Ho sentito che qualcuno si sta arrabbiando.-disse Zabdiel con la bocca piena.-Per noi.

-É chi sarebbe?-chiese Christopher non veramente interessato.

-Non lo so. Ho sentito alcuni dei miei vicini dire che Vélez si sta incazzando. - nel sentire il cognome del padre, Christopher si fece attento.-La sua roba non viene comprata e questo lo allontana dal suo obbiettivo.

La mente di Christopher si mise subito a lavoro. Suo padre aveva solo una missione, arrivare alla capitale e poter avere il controllo del paese. Lui si stava facendo notare, ma non credeva di aver "rubato" a suo padre il "lavoro". Non vedeva suo padre da quasi un anno e lui non era mai venuto a cercarlo, e neanche suo fratello. Dopo la sua prima visita, non si fece più vedere e la cosa non gli dispiaceva neanche un pò.

Non credeva proprio che si stesse crogiolando nel dispiacere e rabbia. Qualche donna lo stava rallegrano di sicuro e quel pensiero gli fece venire un idea.

-Vuoi fare un viaggetto a Quito?.



-Non capisco questa tua voglia di andare a Quito.-disse Yenny una volta che il figlio l'aveva messa al corrente del viaggio nella capitale.

-Voglio vederla e anche Zabdiel.

-Ma chi é questo Zabdiel?

-Un mio amico.-risponde subito-Lo conosciuto al vecchio parco. Viene da Puerto Rico e stasera lo conoscerai.

-Davvero?

-Si, lo invitato a cena.

-Oh. Perché non lo hai detto subito? Metto subito un piatto in più a tavola.

-No, faccio io. É ospite mio e me ne occupo io.

Prese subito un piatto dalla credenza, delle posate e mise tutto a tavola. Anche un tovagliolo di carta e un bicchiere. Sua nonna stava portando a tavola la teglia di lasagne quando bussarono alla porta. Christopher andò ad aprire, dietro la porta c'era un Zabdiel un pò fuori posto.

-Rilassati. Qui nessuno ti mangerà.

-Ehm... si.

Lo fece entrare e andarono subito in cucina dove il tavolo era pronto e le due donne li stavano aspettando. Yenny subito sorrise a Zabdiel e lo abbracciò.

-Ciao, io sono Yenny.-si presentó sorridendo-La madre di Christopher.

-Piacere di conoscerla.-disse sorridendo

Anche la nonna lo strinse in un abbraccio.

-Felice di conoscere un amico di mio nipote, ma ora a tavola, se no si raffredda tutto.

Si misero subito a tavola e iniziarono a mangiare.

-Cosa volete vedere a Quito?-chiese la nonna

-Sono curioso di vedere la capitale.- rispose Zabdiel-Non ci sono ancora stato.

-Sei di Puerto Rico, giusto?-chiese Yenny

-Si.

-Uuh!-fece l'anziana signora-Ci sono stata una volta, in viaggio di nozze. Magnifica isola. Ci sono tante belle cose che troverete nella nostra bella capitale. É patrimonio dell'umanità, lo sai?

-Non lo sapevo.

-Vi piacerà! Quanto vi starete?

-Una settimana.-rispose Christopher

Una settimana era il tempo giusto per arrivare al suo traguardo.

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