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47. Allora faremo in modo che lo diventino, no?

JUNGKOOK

Eravamo tutti e tre, Jimin, Seohyoon ed io, davanti alla porta dell'appartamento di Yoongi e Hobi, pronti, appunto, per presentare mio fratello, e dire a grandi linee cosa gli è successo, ai padroni di casa.

Jimin avrebbe voluto che andassimo prima da Nam e Jin, giusto per calmare un po' mio fratello, che si stava torturando le mani dal nervosismo al pensiero di dover conoscere i miei amici, ma io, invece, credevo che se avessimo iniziato con il botto, quindi con Hobi, poi la strada sarebbe stata tutta in discesa.
E, dopo un paio di "occhiatine da cucciolo", riuscii a convincere anche Jimin di questo.

Quello che non mi immaginavo sicuramente di, rispettivamente, vedere e sentire, però, erano la porta accostata ed un gran vociferare dall'interno dell'abitazione.

Jimin mi rivolse un mezzo sguardo spaventato, facendomi, poi, un cenno con la testa per indicarmi di aprire la porta e capire cosa stesse succedendo.
Io, dal canto mio, annuii con un po' di insicurezza, decidendo di compiere quel gesto solo qualche secondo più tardi. Non che avessi paura che fosse in corso una rissa o un rapimento, ma con Hobi non si poteva mai sapere...

La scena che mi ritrovai davanti, non appena riuscii a focalizzare la mia attenzione sulle persone davanti a me, fu a dir poco comica.
C'erano tutti, inclusi Baekhyun e Kai, con un pennarello nero in mano che cercavano di disegnare sulla faccia di Hobi.
Lui, invece, correva da una parte all'altra del soggiorno montando sopra i mobili per non farsi prendere.

Meno male che avevamo dai ventiquattro ai ventisei anni e non eravamo più dei bambini, altrimenti chissà cosa mi sarei potuto trovare davanti...

Dopo qualche secondo Hobi incontrò il mio sguardo, praticamente illuminandosi ed urlando: "Finalmente è arrivato qualcuno a salvarmi da questi!".

Le altre persone presenti nella stanza voltarono la testa nella nostra direzione, rendendosi conto piuttosto presto della presenza di una terza persona oltre a Jimin e me. Ma, contro ogni mia aspettativa, rimasero semplicemente in silenzio con una faccia attonita, Hobi compreso.

"Che...ci fanno tutti qui?" chiese Jimin in tono divertito per smorzare la tensione che si era appena creata, decidendo di entrare nell'appartamento e di trascinare Seohyoon per un braccio in modo da fargli fare lo stesso.
"Riunione di ex compagni di corso" rispose Yoongi quasi con circospezione, non riuscendo a spostare il suo sguardo da mio fratello.

Quasi come se fosse un fantasma...

"E Nam e Jin?" continuò a domandare Jimin, cercando di far sembrare quella situazione piuttosto tesa normale.
"Loro hanno portato da mangiare" rispose Hobi al posto di Yoongi, rendendosi conto che quest'ultimo era troppo preso dall'osservare Seohyoon per aver ascoltato le parole di Jimin.

"E Tae?".
"Era venuto prima di tutti per scopare con Yoongi" continuò Hobi in tono divertito, facendo risvegliare il suo coinquilino dalla trance temporanea dove fosse finito e beccandosi anche uno sguardo praticamente gelido.
"Ah, capito" concluse Jimin, rivolgendomi uno sguardo per indicarmi che, ormai, aveva finito gli argomenti per prendere tempo e che era arrivato il momento di dire perchè fossimo lì.

"E questa piccola copia di Jimin chi è?" domandò Hobi all'improvviso, però, interrompendomi proprio nel momento in cui aprii la bocca per iniziare il mio piccolo discorso.
"Mio fratello, Seohyoon" riuscii a mormorare dopo più di qualche secondo, indicandolo con un piccolo gesto del braccio.

Lui, dal canto suo, abbassò lo sguardo per via dell'imbarazzo che aveva dipinto visibilmente in faccia, accennando, però, un timido saluto con la mano.

"Allora è vero quello che dicevano su di te..." mormorò Tae con aria quasi sperduta, stringendo le labbra quasi impercettibilmente.
"Sì, è vero. O, almeno, è vera una parte. Ora...ve ne parleremo insieme perchè mi sembra giusto che voi, visto che siete gli amici migliori che ho mai avuto, sappiate cosa ho passato e perchè sono stato in un determinato modo per anni" gli risposi con consapevolezza, chiedendo con lo sguardo a mio fratello se fosse pronto per raccontare ai miei amici la sua storia nello stesso modo in cui l'aveva fatto con me qualche ora prima.

"Forse è il caso che noi andiamo visto che la situazione si sta facendo "intima" e non c'entriamo niente" disse ad un tono di voce bassissimo Kai, salutando rapidamente e poi, trascinandosi dietro Baekhyun prendendolo per un braccio, uscendo dalla porta.

E, dopo questo, tutti portarono lo sguardo su mio fratello, aspettando che iniziasse a parlare. Ma, nonostante le tre volte in cui aprì la bocca per dire qualcosa, alla fine solo il silenzio aleggiò nell'aria.

"Kook, è così difficile parlarne con qualcuno che non sei tu..." mormorò dopo qualche istante, sbuffando per la frustrazione e mettendosi le mani tra i capelli nel tentativo di calmarsi.
"Seohyoon, parla liberamente. Noi non siamo assolutamente qui per giudicare. Poi, abbiamo sopportato tuo fratello per tutti questi anni. Vuoi che roviniamo il rapporto con lui solamente perchè la tua storia può essere un po' fuori dal comune?" disse all'improvviso Yoongi, rivolgendo un sorriso di circostanza a mio fratello e, così, mettendogli addosso la tranquillità necessaria per fargli raccontare tutta la sua, e, di conseguenza, la mia, storia.

Al termine delle nostre parole, perchè, poi, intervenni anche io per dir loro che sarebbe rimasto nell'appartamento di Jimin e, quindi, di trattarmelo bene, vidi tutti guardarlo quasi con compassione.
Ma, effettivamente, ne aveva dovute passare tante nonostante avesse solamente ventidue anni appena compiuti.

"Quindi c'era tutto questo dietro di te ed i tuoi cappucci?" mi chiese Nam all'improvviso, facendomi annuire con la testa per un paio di volte.
"Dio..." fu la sua unica risposta, dopo la quale, fortunatamente, intervenne Hobi, che risollevò di molto la situazione dicendo a Seohyoon che il "piccolino del gruppo" sarebbe diventato lui e che, quindi, doveva raccontargli tutto sulla sua persona.

E, dopo quella richiesta, l'aria divenne talmente leggera e sostenibile che, per più di qualche istante, mi sembrò che mio fratello fosse sempre stato con noi fin dall'inizio.

*******

Tre ore dopo, stavo aiutando Seohyoon a rimettere le lenzuola al letto dell'appartamento di Jimin, visto che da quel giorno avrebbe iniziato ad usarlo lui.

"Kook, i tuoi amici diventeranno la mia "grande famiglia", vero?" mi chiese all'improvviso, poco prima che uscissi dalla porta augurandogli la buonanotte, con un'aria piuttosto strana, che non si addiceva per niente a lui.
"Perchè me lo chiedi?" gli risposi con circospezione, chiedendomi, nella mente, cosa ci potesse essere che non andava.

"Perchè ho notato fin da subito che sono la tua "grande famiglia". Ne ho sempre desiderata una anche io" mi rispose lui, invece, con un filo di imbarazzo, rivolgendomi, poi, uno dei sorrisi che mi ero abituato a vedere fin dalla sua infanzia.
"Allora faremo in modo che lo diventino, no?" fu la mia risposta finale, pronunciata in tono colmo di affetto e di sincerità.

Mio fratello mi fece solamente un flebile sorriso, che, però, mi diede tutto il calore fraterno del mondo.
Risposi a quel sorrisino tirato, salutandolo con la mano ancora una volta prima di chiudermi la porta del suo appartamento alle spalle, entrando nel mio e portando, poi, lo sguardo sul mio divano, dove trovai Jimin disteso con finta aria sensuale che scoppiò a ridere non appena incontrai il suo sguardo.

E, inutile che ve lo dico, in quel momento mi resi conto seriamente, per la prima volta, che avrei passato il resto della mia vita con lui.
Nonostante i problemi. Nonostante i possibili litigi anche per delle stronzate. Nonostante qualsiasi cosa si sarebbe potuta mettere in mezzo.
Per me ci saremmo semplicemente sempre stati "Jimin ed io"...

SPAZIO AUTRICE:

Grazie per le 13K letture🥺❤️.

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