Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

CAPITOLO 9~FATE PLAYS TRICKS ON YOU

<<Papà ti prego non farlo un'altra volta,perché devi per forza sfogare la tua rabbia su di me,sulla mamma...io...io...veramente...non capisco,siamo la tua famiglia.>>

Il brevissimo discorso che ho composto in così breve tempo,non riesce ad interferire nell'emotività e coscienza di mio padre,egli,continua a stringere saldamente il mio minuscolo polso,il quale non riesce ad opporre resistenza a causa della forte pressione che la mano di mio padre provoca su di esso,mentre con la mano destra impugna un coltello da cucina,il quale lo rivolge bruscamente verso di me.

Il mio cuore inizia a pulsare più del dovuto,il mio sospiro comincia ad essere assiduo,e,nel frattempo il mio corpo prova con tutte le forze a porre resistenza,però i tentativi svolti si verificano in realtà inefficaci,la potenza usata per liberarmi non ha risentito nessun effetto negativo sulla robustezza applicata dal corpo di mio padre.

<<Non potrai più scappare un'altra volta,questa è la tua fine,dolce Roxana.>>

Dichiara mio padre storcendo il suo labbro in un sorriso malsano e malefico.
Nel mentre,la sua mano destra stringe fortemente quella sciabola lucente.

<<Vuoi uccidermi per davvero papà? Hai così tanto coraggio da spegnere definitivamente una tua creazione?>>

Ribatto io con un tono di voce tremolante e paralizzante,ma nonostante lo schock che sto subendo la mia forza di combattere non è mai conclusa, ma di una cosa sono certa,questa volta credo che voglia veramente porre fine alla mia esistenza su questo mondo,è ufficiale,le idee applicate non saranno mai ribaltate a mio favore,notabile dal tono di voce serio e inquietante.

Prima che mio padre mi dia il colpo di grazia,inizio ad arrendermi rilassando con finezza i miei muscoli irrigiditi,non ho nessuna possibilità di liberazione,così una volta aver capito che la mia fine è giunta,cerco di lasciar andare ogni pensiero negativo che mi ha accompagno fino al giorno tanto atteso,così,chiudo le palpebre,stringo le mie mani in due pugni,e inizio ad immergermi nell'immaginazione creata dalla mia coscienza,la stessa che tra pochi minuti verrà per sempre cancella.
Nel mio intelletto cominciano a manifestarsi degli ologrammi che raffigurano l'immagine di come sia magnifica la vita lassù,sempre se ci sia un luogo eterno.
O,se nel caso non ci fosse, affido il mio nuovo destino alla mia prossima vita,sperando che essa non abbia problemi familiari,violenze,e tutto ciò che sto subendo in questa esistenza angosciante.

Senza nessun ripensamento mio padre conficca quella lama tagliente al centro del mio cuore,una terribile emorragia nasce all'interno del fulcro pettorale.
Mentre,l'uomo che ha causato l'omicidio con le sue stesse mani non reagisce,non fa nulla per poter rimediare ciò che ha creato,ma,si trattiene solo per pochi minuti ad osservare quel terribile scempio di dolore e sofferenza,per poi scomparire per sempre dalla mia vista.

Il mio corpo sta subendo una lenta ma sofferente morte,mescolata dall'avanzamento celere del mio battito cardiaco,dando vita ad una incontrollata e irresistibile tachicardia.

i miei occhi che fin ora erano sigillati,si riaprono improvvisamente,attorno a me c'è solo un offuscamento di colori,mentre la mia sudorazione incontrollata inizia a bagnare il mio corpo sorvegliato dall'ansia che lo controlla,ma proprio quando pensavo fosse la fine della mia esistenza,una voce che sembra essere un timbro femminile mi richiama da lontano come se fosse un eco,e di conseguenza,la mia la probabilità di sopravvivenza inizia ad aumentare,forse c'è ancora un po' di speranza.

La mia ansia si tramuta in un attacco di panico,e mentre il mio corpo viene attirato da un forte tremolio,delle mani morbide che mi fanno percepire sicurezza scuotono leggermente il mio corpo in crisi,ma non accade nulla di concreto.

Quella voce lontana,simile ad un illusione comincia ad essere più vicina al mio viso,quel volto annebbiato che combacia perfettamente con le mie estremità sembra essere molto preoccupato.

Riapro e chiudo le palpebre per più volte,per far sì che il mio campo visivo ritorni al normale funzionamento,in modo tale da comprendere appieno la situazione che sto attraversando.

Dopo vari tentativi di riconciliazione,finalmente la mia visuale ritorna alla normalità,il mio respiro è ancora molto ampio,ma il fattore positivo è che ora sono al sicuro e salva.

Noto mia madre affianco a me,allarmata,mentre la sua mano destra cerca di tranquillizzarmi,accarezzando dolcemente la mia spalla agitata.

il mio corpo è posato su una morbidezza,mentre la mia sagoma è ancora accaldata a causa dell'agitazione acquisita.

Ancora spaventata dall'evento negativo,il mio corpo si rialza bruscamente,il quale cerca con tanta disperazione di abbracciare la figura di mia madre,per avere delle assicurazioni concrete.

Quell'abbraccio mostra delle sensazioni pure,sensibili,ed emozionanti,uno degli abbracci più sinceri che io abbia mai dato alla mia mamma.

<<Tesoro cosa ti è successo?>>

Dopo che la nostra unione si è sciolta,mia madre cerca di esprimere la preoccupazione che prova  nei miei confronti.
Le sue fini e ramate sopracciglia si contraggono leggermente,avvisaglia che è davvero impensierita per me.

I nostri sguardi combaciano perfettamente,la stessa tonalità di colore delle nostre iridi si mescola in un verde scuro sfumato,simile al colore di un bosco al tramonto.

<<Papà mi ha uccisa,tu stai bene mamma?>>

Sono ancora molto confusa,non riesco a comprendere pienamente se questa sia la vera realtà,oppure è solo una finzione,ma di una cosa sono certa,il mio viso si sta rivestendo di lacrime,fino a sciogliermi nelle stesse.

<<Piccola,è tutto ok,non è successo nulla,stiamo bene,hai fatto solo un brutto incubo.>>

Quelle armoniose parole gentili fuoriescono dalla bocca di mia madre come una sinfonia piacevole,che,però,viene subito accordata dalla pressione delle sue calde mani sul mio viso,che riescono a sciogliere la freddezza delle mie lacrime.

<<Dov'è Benjamin?>>

Domando io con tono preoccupato e spaventato.

<<Sta bene,l'ho mandato immediatamente in camera sua nel momento in cui ho notato che non stavi affatto bene,il tuo corpo era così alterato,ho subito notato che c'era qualcosa che non andava,infatti stavo per chiamare l'ambulanza,ma per fortuna ti sei ripresa.>>

La mia espressione è ancora indifferente e spaventata,quell'incubo ha destabilizzato la mia emotività,infatti sono ancora un po' stordita.

Quelle espressioni penetrano nei miei timpani mutate e danneggiate,mentre il mio campo visivo come tutto il resto delle mie funzioni cerca di recuperare quell'equilibrio perso.

A complicare la situazione vacillante,è anche il bruciore della scottatura che attraversa palpitante tra le mie cosce,dando vita a delle fitte distese e prolungate.

Così,per non far preoccupare ulteriormente l'agitazione di mia madre,cerco di trattenere con tutta me stessa quel dolore raccapricciante,stringendo con le mie mani la stoffa che costituisce il divano.

<<Rox,tutto bene?>>

Mi domanda preoccupante mia madre la quale osserva il mio viso attraversato dalla sofferenza molto attentamente.
Non dovevo rifarlo di nuovo,l'inizio andrà a costituire una lunga malattia,e,il termine sarà molto difficile raggiungerlo,proprio come la prima volta,se non riuscirò ad uscirne da sola,dovrò ricorrere a metodi più estremi.

<<Si mamma,sono ancora un po' stordita,vado un attimo a sciacquarmi il viso in bagno.>>

Ma,nel momento in cui mi alzo dal divano mia madre afferra il mio polso con forza e vigorosità,e,quel tocco così stretto e spinto,fa riportare alla mia coscienza i flashback di quel maledettissimo incubo che avrei preferito dimenticare.

<<Sai che puoi dirmi qualsiasi cosa,se c'è qualcosa che non va,sarò sempre pronta ad ascoltarti amore.>>

<<Lo so mamma,ma in questo periodo vorrei stare solo un po' da sola.>>

<<D'accordo tesoro.>>

Prima di poter raggiungere il bagno io e mia madre ci stringiamo in un abbraccio,un unione che conferisce emozioni di tranquillità e serenità per poi,infine, scambiarci un sorriso fugace.

Il bagno sembra essere un miraggio lontano,il mio ritmo indolente è la causa primaria per cui le scale sembrino il doppio di quelle che percorro normalmente,ma,per fortuna il mio campo visivo riesce ad intravedere l'anta della porta semichiusa.

La mia immagine riflette sulla superficie dello specchio,mentre,la finestra semichiusa lascia entrare alcuni raggi del sole pomeridiano,i quali si aderiscono tra i miei capelli,infastidendo anche le mie iridi sensibili al fascio luminoso.

Prima di bagnare il mio viso con dell'acqua tiepida spreco un po' del mio tempo a supervisionare il mio volto inglobato al centro dello specchio,e,la mia espressione non sembra affatto una delle migliori.

Velocemente appoggio il mio cellulare sopra alla lavatrice,per poi sigillare il calore del mio viso con la temperatura tiepida dell'acqua.

POV DI JASON

Il rombo della marmitta dell'auto di Brandon è ancora molto vicino.

Dopo aver confessato le mie vere intenzioni al mio migliore amico,ci siamo zittiti fino ad introdurre un vero e proprio mutismo selettivo durato per tutto il viaggio.

Pensavo appoggiasse le mie idee,invece,durante quel discorso sembrava difendere la reputazione di quella stupida ragazza.

Il mio unico obbiettivo è quello di portare al termine la missione assegnata dal mio capo,ed il gioco è fatto,ho solo bisogno di alcuni fottuti soldi per poter mantenere la mia famiglia distrutta da tempo.

Da quando mia madre si è suicidata a causa di una forte depressione,mio padre ha incominciato a bere ogni cazzo di giorno,e,a causa di questo,i centri sociali sono intervenuti e hanno dovuto portar via la mia sorellina,essendo che,la situazione in casa non era molto stabile,mio padre si arrabbiava per ogni minimo particolare,e ad ogni cazzo di sfuriata poteva compiere gesti davvero estremi.
Mio padre si è rifugiato negli alcolici perché sosteneva che la causa primaria del suicidio era stata proprio la sua.
La verità è che non potevamo permetterci le terapie prima che la depressione vincesse su mia madre,e,a causa di questo io e mio padre ci siamo addossati la colpa per tutto questo tempo.
Ma andando qualche anno addietro,cioè prima che succedesse questa terribile tragedia,c'era solo un unico modo per procurarmi quel fottuto trattamento,ovvero:ricorrere a sistemi lavorativi che andassero a distruggere ed ad influire sulla mia persona e reputazione:lo spaccio di droga,e,partecipazione a gare di macchine illecite,e,dopo aver sprecato la maggior parte della mia vita a donare malignità alla gente ho accumulato finalmente un incasso abbastanza sufficiente.
Ho comprato gli appositi medicinali,e l'evento che ha reso il mio cuore di ghiaccio,e,senza sentimenti è stato proprio quando sono rientrato a casa per poi essere accolto con la notizia che la depressione ha preso il sopravvento,proprio quando avevo acquistato quelle fottute cure.
Ora questo circolo vizioso,questi giochi sporchi,sono un pezzo di me,non posso farne a meno,mi fanno sentire vivo,capito,fino a sballarmi ogni cazzo di sera.

La collera che transita nei miei vasi sanguigni in questo momento è tanta,la quale viene tranquillizzata dall'apertura della porta di casa.

<<Ciao papà sono rientrato.>>

<<Sei stato fuori per un giorno intero Jason.>>

Mio padre è seduto sul divano del salotto,davanti a lui ci sono numerose bottiglie di vodka,di cui una di queste è tra le sue stesse mani,pronto a condurla tra le sue labbra per poi assaporare a fondo quell'arguzia che pian piano lo sta uccidendo.

<<Sono stato occupato papà.>>

<<Ricordati che in questi giorni devi andare a far visita a tua sorella,te la fanno vedere solo una volta alla settimana,cerca di starle accanto,è molto piccola,ha bisogno di rivedere un membro della sua famiglia prima o poi.>>

Dichiara mio padre sorseggiando alcuni sorsi dell'alcolico che ha fra le mani,per poi tossire leggermente.

<<Si,certo,vado a farle visita ogni settimana.>>

<<Se ti chiede come sto,dille che non deve preoccuparsi,e che sto bene.>>

<<Va bene.>>

<<Scommetto che questa sera non resterai a casa vero?>>

Mi domanda mio padre cambiando argomento,per poi convertire automaticamente la sua tonalità di voce.

<<Sicuramente uscirò,ma non preoccuparti tornerò a casa per dormire.>>

<<D'accordo figliolo.>>

Prima di abbandonare definitivamente quel luogo tossico che mi ha causato una molteplicità di traumi e lesioni,saluto mio padre con un tenero sorriso spontaneo,per poi raggiungere il bagno in modo tale da poter espelle i ricordi di questa mattina con il flusso eccessivo della doccia.

Il numero di Roxana è ancora presente sul mio cellulare,e,per pura curiosità resto impalato ad osserva la foto profilo che ha su Whatsapp,i suoi lunghi e mossi capelli ramati brillano come stelle,mentre il colore verde smeraldo dei suoi occhi mi fa rimanere ipnotizzato ad osservare quella foto luccicata dal sole ancora per qualche altro minuto.
Forse un'idea per sta sera ce l'avrei,salvo imprevisti.

Una volta aver posato il mio cellulare su una superficie stabile,entro nella cabina doccia,per poi farmi travolgere dal flusso dell'acqua il quale  riesce a respingere ogni ricordo maligno che subentra nei miei pensieri.

Dopodiché avvolgo l'asciugamano sulla vita del mio corpo lasciando nuda la parte superiore ancora inumidita dal getto d'acqua fresco,per poi lasciarmi manipolare dalle notifiche del mio cellulare.

~CHAT DAFNE MILLER

Ei Jas c'è una festa in spiaggia al lido Luxury alle 21:00
ti va di andare con gli altri?
16:30✔️✔️

Sicuramente ci sarò,
ci vediamo lì sta sera.
16:31✔️✔️

Dopo essermi assicurato di non ricevere e avere altre notifiche,spengo il cellulare per poi indossare i miei pantaloncini che uso per gli allenamenti,sono le 16:30 è ora dei miei esercizi pomeridiani.
Così afferro l'asciugamano per poi dirigermi fuori in giardino per praticare la mia routine quotidiana.

POV DI VANESSA

Ho rovinato tutto come sempre.
Il rapporto tra me e Roxana si sta pian piano distruggendo è questo è perché è sempre tutta colpa mia.

Nel momento in cui sono rientrata a casa,il mio stomaco si è bloccato completamente,lasciando pieno ogni pasto che mia madre mi ha posto davanti.
"Non ho voglia di mangiare mamma" "Sono sazia" continuavo a replicare guardando i volti preoccupati dei miei genitori.

In questo momento sono nella mia stanza,sdraiata sul letto a riesaminare le mie azioni passate svoltasi in questa giornata,rievocati da molteplici flashback che compaiono deteriorati e compromessi.

Giocherello nervosamente con il mio cellulare,spesso trasferendolo dalla mano destra alla mano sinistra e viceversa.
Dovrei scriverle un messaggio di scuse,oppure dovrei ascoltare il consiglio di Brandon,lasciandola un po' da sola?
Non so che fare,ma penso che la scelta giusta sia inviarle un messaggio di scuse,è la mia migliore amica,non si merita tutto questo dolore,ha già sofferto tanto.
Potrà anche non rispondermi,ma una cosa è certa,io sarò sempre al suo fianco ad aspettarla.

Dopo aver sprecato alcuni minuti a riflettere sulle azioni da applicare,emetto un leggero sospiro,per poi entrare con coraggio nella chat di Roxana,lasciando in libera esposizione le mie mani che in modo lesto iniziano a digitare e ad esprime ciò che volevo esporre oralmente.

~CHAT DI ROXANA

Non importa se non mi risponderai a questo messaggio,ma mi sento in dovere di scrivertelo,mi dispiace tanto per quello che sia successo al luna park,non dovevo agitarmi e comportarmi in quel modo,in modo tale da aggredirti addossandoti tutte le colpe,sapendo che non avresti mai fatto una cosa del genere,ma soprattutto mi rendo conto di aver sbagliato,e non puoi capire quanti sensi di colpa sto affrontando in questo momento,questa è l'ennesima volta che sbaglio,e mi hai perdonato tante volte,e spero che mi perdonerai anche questa,ho preso coscienza che in questo periodo mi sono comportata malissimo nei tuoi confronti,e non puoi capire quanto io mi senta una brutta persona,soprattutto perché ho fatto soffrire una persona così sana e pura come te,ne hai passate tante,e,il mio compito è di farti stare bene,ma sto fallendo anche in questo,inoltre,mi dispiace che il destino ti abbia fatto incontrare una persona come me,non so fare la migliore amica,non so farti stare bene,ma so solo farti soffrire,spero mi darai una seconda possibilità per poter rimediare,e,io,mi migliorerò ogni giorno per poter essere alla tua altezza,se non mi risponderai a questo messaggio lo capisco,me lo merito,ma ho bisogno almeno che tu lo legga ,in modo tale che tu comprenda che tengo tanto a te,e mi dispiace che a causa dei miei modi di fare si debba rovinare un'amicizia che era   perfetta,sperando che lo sia ancora.
Non puoi capire il bene che ti voglio.
Dalla tua migliore amica Vanessa.

Mentre scrivo questo messaggio delle lacrime fredde,inumidiscono il mio viso,le quali vengono aderite dalla compattezza della manica della maglia.
Per approfondire questo momento di tristezza,il ritmo lampante delle mie dita si recano automaticamente nella galleria del mio cellulare,come se fosse già tutto programmato il mio cervello scorre le foto per poter ricercare i momenti immobili,catturati dal flash della fotocamerae,nel momento dell'impatto i miei occhi lacrimanti si immobilizzano in modo tale da poter rievocare nella mia mente quel determinato ricordo che è inglobato nella foto.

Osservo quelle foto singhiozzando,ripensando ai momenti belli segnati dalla nostra splendida amicizia,che a causa delle mie azioni negative sta per essere distrutta.

POV DI ROXANA

Sono seduta sulle piastrelle fredde del bagno per più di mezz'ora,le quali vengono aderite dal calore delle mie cosce,fino a qualche minuto fa la mia attenzione era stata segnata dall'osservazione di un punto preciso della sala,ma,nel momento in cui ho letto il messaggio strappa lacrime di Vanessa la mia concentrazione è stata stipulata dalle gocce createsi dalle mie emozioni,che attraversano ancora tutt'ora il mio viso,e alcune parti scoperte del mio corpo.

Non riesco a stare lontana da lei nemmeno per un istante,mi ha insegnato la vera amicizia,e mi è stata affianco nei momenti più brutti della mia vita,mi sono fidata di lei raccontando eventi che mi hanno lacerato il cuore,mi sono sentita capita e al sicuro,e nonostante gli sbagli,il destino non sarà mai in grado di dividerci,è umano sbagliare,e non saranno questi stupidi errori a rovinare un'amicizia invidiata da tutti.

Per la millesima volta rileggo il messaggio che riesce a catturare la mia sensibilità,non è mai stata così sdolcinata nei miei confronti,e,inoltre questo messaggio mi fa capire molte cose,si vede quanto tiene a me,se fosse stata un'altra persona non avrebbe mai inviato questo messaggio di scuse.
Dovrei perdonarla.

In modo ironico mi scatto fugacemente una foto del mio volto in lacrime per poi inviarla a Vanessa.

~CHAT DI VANESSA

Guarda un po',hai fatto piangere la tua migliore amica,hai scritto un messaggio troppo commuovente per i miei gusti,per tua tristezza dovrai ancora sopportami per diversi anni,è certo che ti perdono,non riuscirò mai a restarti lontana.

Mentre commento la descrizione della foto un timido sorriso compare sul mio volto,e,allo stesso tempo il mio braccio si estende per poter asciugare le ultime lacrime che hanno bagnato il mio viso.

Ma,dopo aver udito il suono della notifica,in modo lesto mi ricompongo per poter visionare il nuovo messaggio che Vanessa mi ha inviato.

Non puoi capire quanto
bene ti voglio,ti prometto
che non commetterò più
nessun errore.

Ti voglio bene anche io.

Una strana sensazione di liberazione e allegria attraversa improvvisamente il mio corpo.
Ho risolto con la mia migliore amica,ma c'è ancora un'altra questione lasciata in sospeso,il rapporto tra me e Jason.

Un'insolita vocina nella mia testa,mi conduce nella chiamata persa di ben 3 ore fa,e,i miei occhi non fanno altro che ispezionare e supervisionare più volte il numero telefonico,eppure,anche se non so chi sia,ho un leggero presentimento di conoscere perfettamente la persona che mi ha telefonata.

Scuoto leggermente la testa in modo tale da poter espellere ogni mia strana e improbabile fantasia,ritornando con i piedi per terra nella realtà attuale.
Le mie dita leste eliminano la pagina aperta in modo tale da poter respingere ogni mia immaginazione e illusione perché so che tutto ciò che sto immaginando non sarà affatto reale,e,per pura casualità i miei occhi intravedono l'orologio che segna le 18:15 e,improvvisamente un ricordo di ieri sera riaffiora nella parte del mio cervello dedicata agli appuntamenti.
"Va bene,tranquilla,ti capisco,allora ci vediamo domani a casa mia alle 19:00!"
Cazzo,oggi ho l'appuntamento con Daniel a casa sua devo muovermi.

Agilmente mi alzo da terra,per poi abbandonare il bagno,e,nel momento in cui giro l'angolo per poter raggiungere la mia stanza l'immagine di mia madre con il cesto dei panni sporchi fra le mani fa rallentare il mio ritmo lampante,soffermandomi ad osservare la vastità di abiti che contiene,ma la mia attenzione viene attirata da una felpa molto ma molto familiare.

<<Tesoro nella tua stanza ho ritrovato questa felpa che non ti ho mai visto indossare, devo lavarla?>>

Mia madre afferra la felpa posizionata al di sopra del vasto castello creatosi dall'elevata quantità di abiti,come avevo intuito quella è la felpa di Jason,e,riguardandola molti ricordi appaiono nella mia mente,come dei flashback offuscati e corrotti,ma nonostante tutto,quella visione causale ha fatto ritornare sul mio viso un sorriso spontaneo.

<<Si mamma,me l'hanno regalata,però,puoi lavarla,l'avrò sicuramente sporcata in qualche modo,sai quanto è pasticciona tua figlia.>>

<<Va bene.>>

Il mio sarcasmo riesce ad infettare l'allegria di mia madre,la conosco bene,vedere un breve sorriso spuntare tra le sue labbra è davvero complesso,dato che ha un carattere forte e difficile,per me significa molto riuscire a farla sorridere almeno un po',nonostante sia ancora preoccupata per me.

<<Mamma ora dovrei andare a vestirmi,alle 19:00 devo raggiungere casa di Daniel.>>

<<Non preoccuparti tesoro,divertiti,per qualunque cosa chiamami.>>

<<Grazie per la disponibilità mamma.>>

Lei esprime il suo ringraziamento mostrando nuovamente il suo tenero sorriso che compare nella mia stessa direzione,il quale viene combinato con la mia espressione contenta,per poi infine dividerci in direzioni diverse.

Velocemente mi reco nella mia cabina armadio per poter scegliere l'abito giusto,molti vestiti spuntano all'interno del guardaroba,ma nessuno riesce a conquistarmi.
Dopo aver messo in disordine metà stanza,finalmente i miei occhi si illuminano alla visione di un abito perfetto,sperando che a contatto con il mio corpo aderisca accuratamente sulle mie forme.

Dopo essermi svestita,indosso l'abito,per poi raggiungere lo specchio in modo tale da poter controllare ogni difetto che sicuramente emergerà tra la stoffa del vestito.

Inizio a scrutare affondo la mia immagine racchiusa nel riflesso,accarezzando pian piano le mie curve,che combaciano perfettamente all'interno del tessuto color caramello.

Il mio punto vita viene ristretto dall'abito,rendendo evidenti i miei fianchi stretti.
Dopodiché la mia visuale cade sulle mie cosce,le quali rendono il vestito più aderente e soffice a contatto con la mia pelle secca.

Dopo aver sprecato altri minuti ad ispezionare il mio corpo,afferro la borsetta nella quale sono contenuti i pochi trucchi che utilizzo,per poi afferrare la mia amata matita,in modo tale da rendere le mie labbra molto più carnose e gonfie.
Inizio a tracciare il contorno labbra con la mina,per poi colorare di bordeaux la tonalità naturale della mia pelle,la quale viene rivestista dal mio gloss roseo,donando una colorazione molto più approfondita e luccicante.

Dopo aver terminato di truccare la parte inferiore del mio viso,inizio a rivestire le mie ciglia di mascara,in modo tale da renderle più voluminose e lunghe.

Prima di scendere, pettino e sistemo velocemente i miei capelli mossi e incasinati,e,infine indosso le mie paia di Nike preferite.
Repentinamente scendo dalle scale senza ricontrollare un'ultima volta il mio aspetto fisico,ma,credo che se io fossi stata un altro minuto in più a perdermi nei miei difetti avrei fatto sicuramente tardi.

Ma,per fortuna,intravedo l'immagine di mia madre in cucina,quindi,perché non chiederle come sto?
Lei è la persona più sincera di questo mondo,sicuramente mi dirà la verità.

<<Come sto mamma?>>

Nel momento in cui abbandono l'ultimo scalino,inizio a volteggiare su me stessa,in modo tale da poter donare una visione del vestito a 360 gradi.

Lei resta a fissarmi per qualche secondo,rimanendo incantata a perquisire ogni minimo dettaglio.

<<Stai benissimo tesoro.>>

<<Grazie mamma.>>

I nostri passi lesti ci conduco ad incontrarci un'altra volta,fino a racchiudere i nostri sentimenti in un abbraccio profondo e coinciso.
Dopo aver sciolto la nostra unione alzo lo sguardo verso l'orologio,e,di conseguenza le mie pupille si dilatano perché il ritardo inizia a farsi sentire.

<<Ora dovrei andare mamma,dai un saluto a  Benjamin da parte mia.>>

<<Certo,glielo dirò appena si sveglierà.>>

<<Va bene,grazie,a dopo.>>

<<A dopo Rox.>>

Una volta essere uscita di casa,il mio passo diventa automaticamente più svelto.
La casa di Daniel non è molto distante dalla mia,ma,non vorrei comunque fare ritardo,è un appuntamento infondo.

Il mio orientamento mi conduce automaticamente nella sua via di casa,e,dopo pochi minuti la mia andatura incalzante si arresta dinanzi alla porta di casa sua.
Prima di bussare ed entrare nell'ingresso inspiro ed espiro,espellendo l'aria dalle mie narici molto nervosamente.
Dopo aver osservato fugacemente l'orario e ottenuto abbastanza coraggio e audacia,chiudo gli occhi per poi bussare finalmente alla sua porta.

Attendo pochi secondi con le braccia incrociate,fin quando il mio campo visivo intravede improvvisamente la figura di Daniel dietro la soglia dell'apertura.

<<Ciao Rox! Pensavo non venissi più! Non sai che colpo ho avuto,stavo per inviarti un messaggio.>>

Ed è proprio quando ho udito queste parole,che alcuni flashback negativi affrontati al luna park riaffiorano nei miei ricordi.
La timidezza e l'imbarazzo comandano il mio corpo,mentre le mie iridi verdi scure cercano di non incontrare e collidersi con quelle di Daniel.

<<Ma che,ti pare,come potrei mai darti buca.>>

Un timido sorriso nervoso compare sul mio viso,se non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi ci sarà un motivo,cioè,meglio formulare bene cioè che penso,in realtà la motivazione già la conosco.

<<Dai su entriamo,ho preparato una grande sorpresa,che sia degna di un appuntamento formidabile con una bella ragazza come te.>>

Quelle parole gentili che fuoriescono dalle labbra di Daniel mi fanno arrossire leggermente,però,mi ricompongo immediatamente.
Restiamo a fissarci negli occhi brevemente,anche se,io cerco sempre di scovare un nuovo punto di riferimento che non mi faccia incontrare con il viso tenero e buono di Daniel,e,dopo esserci scambiati un sorriso spontaneo,quest'ultimo tende la sua mano verso di me,e, nonostante il mio corpo sia bloccato e governato dalle mie emozioni con molta insicurezza e riservatezza,interseco e alimento la nostra unione.

Una volta essere entrati nella casa di Daniel mano nella mano,le mie iridi si mutano in due stelle luccicanti,il salotto è rivestito di petali di rose rosse,dominato da un egocentrica predisposizione di candele,che emanano un profumo di vaniglia e ciliegio.
Mi stupisco,soprattutto perché si è ricordato dei miei fiori preferiti,e dei profumi che preferisco di più.

<<Io...Daniel,non so cosa dire,non so come esprimermi,ma tutto questo è così meraviglioso,non riesco a crederci.>>

<<Non c'è bisogno che tu esprima la tua opinione,diciamo che l'idea del film,era solo un alibi,o un programma non definito,ma ho preparato tutto questo solo perché voglio che la nostra prima volta sia indimenticabile.>>

Il mio viso sbianca improvvisamente,mentre,la mia ansia prende il sopravvento e conquista ciò che vorrei dire realmente iniziando a borbottare,sto solo facendo una grandissima figura di merda,ma di una cosa sono certa,non vorrei fare assolutamente sesso con lui qui ed ora,non mi sento affatto pronta ad affrontare un passo così grande come questo.

<<Ehm,non so cosa dire,giuro.>>

<<Non preoccuparti amore,il nostro scopo è solo quello di baciarci fino allo sfinimento,non vedo l'ora di averti qui ed ora.>>

La mia bocca si serra improvvisamente,le mie emozioni prendono definitivamente il controllo del mio cervello,sono bloccata dall'ansia e dal timore a causa delle mie immaginazioni future.

Ma,nonostante io sia ostacolata e interrotta da una sensazione intensa,Daniel non si ferma,conducendomi verso il divano intenzionato a farmi accomodare sopra il suo corpo,pensavo potesse capirmi,o soffermarsi sul mio viso spaventato,ma,a quanto pare non è stato così.

Lui si siede accomodandosi sul materasso morbido,per poi predisporre le sue mani attorno ai miei fianchi,e,di conseguenza mi obbliga con la sua prontezza a sedermi a cavalcioni sopra di lui,nonostante io stia cercando di fuggire dalle sue grinfie.

Il suo capo si allunga verso il mio collo riempiendolo e inumidendolo di lunghi e distesi baci caldi.
Intanto la mia espressioni facciale è indifferente e in disaccordo a causa della scelta avida di Daniel.

Improvvisamente i suoi estremi cambiano attitudine,predisponendosi sopra le mie spalle,e con intenzione promiscua,inizia a sfilarmi con lentezza le spalline del vestito,.rimanendo in biancheria intima davanti a lui.

Nel momento in cui le mani di Daniel afferrano il mio viso un respiro profondo e assiduo attraversa il mio corpo.
Le nostre labbra si uniscono,e,nonostante io sia in dissenso e non approvo l'idea di fare sesso con lui,ora,cerco comunque di soddisfare i suoi bisogni,continuando e approfondendo quel contatto,le sue mani,ormai,hanno ispezionato tutto il mio corpo,tranne l'unica parte delicata e proibita,le mie cosce.

<<Non ce la faccio più Roxana,ti voglio qui ed ora.>>

Senza che io esprima e dichiari il mio modo di pensare,inizia a sfilarmi l'unica parte mancante del vestito.
Ma io ne ho davvero abbastanza,così afferro i suoi polsi con vigorosità,prima che possa vedere,ciò che ho causato con le mie stesse mani.

<<Cosa ti prende Rox,non ti piace?>>

La sua tonalità di voce si converte in un tono egocentrico,mentre il suo volto si muta in un espressione arrabbiata e infuriata.

<<Daniel,l'unica persona che deve lamentarsi qui sono io,hai aspettato questo momento solo per scoparmi? Non ho nemmeno approvato le tue idee,devi ringraziarmi che ho sopportato già abbastanza.>>

Il mio modo esplicito e fugace,mi permette di allontanarmi da quel mostro,dovevi capirlo prima Rox,ti ha manipolato per tutto questo tempo.

<<Che cazzo fai,te ne vai? Ho preparato tutto questo per te! Tra l'altro sembravi anche approvare la mia idea!>>

<<Ma non hai visto il mio volto? Era letteralmente sconvolto,e tra l'altro stavo anche per piangere! Anzi a,no,giusto,eri impegnato a soddisfare i tuoi cazzo di bisogni,non mi hai nemmeno chiesto come stavo o se volevo continuare,stavo anche cercando di allontanarmi da te,ma eri impegnato a strusciare il mio corpo contro il tuo cazzo.
Daniel,tra noi due è finita dovevo capire prima le tue intenzioni.>>

<<Aspetta Roxana,non andartene,scusami.>>

Le sue scuse non influiscono e non fanno breccia nella mia empatia,e prima che possa fermarmi,mi vesto rapidamente,per poi abbandonare senza nessun rimorso quella casa maledetta.

Il sole sta calando,mentre il colore arancione del cielo pomeridiano si mescola con la tonalità scura e ombrata della notte.

La luna e le stelle iniziano ad intravedersi tra le tenebre e le nuvole colorate,e mentre cerco di ricompormi alcune lacrime fredde bagnano il mio viso caldo.

Inizio a camminare senza fermarmi,non vorrei assolutamente ritornare a casa,non riuscirei mai ad affrontare le mille domande di mia madre senza piangere,così il mio ritmo lampante si affida al mio intuito.

Non so minimamente quale strada io stia intraprendendo,sono su tutte le furie,ma nel momento in cui le mie iridi incontrano una spiaggia sconosciuta,ricoperta da luci soffuse,mi rendo conto di aver raggiunto inconsciamente,una festa in spiaggia.

Un po' sono spaventata della scelta che sto per adottare,ma sono sicura al 100% che vorrei andarci per schiarirmi le idee,e dimenticare l'avanzata di eventi negativi che sto oltrepassando,magari una bevuta in più non farà mai male.

POV DI JASON

Mi sistemo per l'ultima volta il colletto della camicia per poi inumidirla di profumo,e per terminare,verifico l'aspetto del mio viso intrappolato all'interno dello specchio.

Mi dirigo verso l'uscita,e noto che mio padre si è addormentato sul divano,a causa della vasta quantità di alcolici che ha assunto,sopra al suo corpo sono posizionate alcune bottiglie di vodka,ovviamente condotte al termine.

Non vorrei nemmeno svegliarlo per dargli un saluto,so come reagirebbe,così mi limito solo ad osservare il suo volto sofferente, in modo dispiaciuto.
Vorrei solo che questo periodo oscuro finisca al più presto.

Cambiando argomento,secondo come accordato con Brandon,dovrebbe arrivare al più presto a casa mia con la sua auto assieme alle ragazze,e,Aaron,che tra l'altro non lo vedo da un bel po'.

Causalmente rivolgo lo sguardo verso l'orario sul mio cellulare e mi accorgo che le 21:00 sono passate con un tempo di distacco abbordabile.

Ma nel momento in cui ripongo il cellulare all'interno della mia tasca,il rombo di un auto molto conosciuta raggiunge la mia posizione,accompagnato da un breve ma coinciso suono di clacson.
Ecco,sono appena arrivati.

Entro nella macchina facendomi spazio tra le ragazze,per poi occupare uno spazio illimitato nel sedile.
La fragranza forte e audace intrappolata nella mia camicia inizia ad occupare l'interno della macchina trasformando il miscuglio in una vera e propria mescolanza di odori dolci e aspri.

<<Jason non mi scrivi da un bel pò di tempo,è successo qualcosa?>>

Le iridi color caffè di Dafne si intersecano nel miei colori freddi e cristallini,io e lei dovremmo essere fidanzati,ma purtroppo i fatti non lo dimostrano affatto,sa come sono fatto,non ho mai provato il vero amore,ma,per ora ciò che mi è sempre interessato sono solo i giochi sporchi e spericolati,il mio scopo è solo quello di esaudire e accontentare i desideri erotici della gente,non solo quelli degli altri,ma,soprattutto i miei,in primis.
Nessuno mi è mai stato accanto nei momenti più difficili della mia vita,nessuno ha mai tenuto a me per davvero,quindi,l'atteggiamento degli altri rispecchia e flette nei miei,come si comportano gli altri mi comporto di conseguenza.

<<Terra chiama Jason,mi sei mancato per davvero.>>

Io resto afflitto e spensierato nella parte fragile dei miei pensieri,che viene subito resa in mille pezzi a causa di un incontro inaspettato,le labbra carnose di Dafne si uniscono in un'armoniosa danza di piacere.

Ma nel momento in cui la macchina inizia a compiere i primi passi,la nostra unione si disgrega di conseguenza.

<<Hai un buon profumo sai?>>

I vari sforzi di Dafne che tentano di rompere il ghiaccio grazie alle sue domande basilari,si verificano in realtà inutili,come avevo già previsto.

<<Grazie.>>

La mia reazione fredda e distaccata,riesce a far comprendere,che la mia voglia di dialogare con lei non è affatto alta.

POV DI ROXANA

La festa è appena iniziata,e,grazie ai miei metodi furtivi,sono riuscita a rubare una bottiglia di Vodka sul bancone,proprio quando tutti erano distratti.

In questo momento sono seduta su un tronco spezzato,in disparte dalla calca sbizzarrita.
La mia attenzione è posata sulle onde del mare,che grazie al loro suono morbido e sinfonico,riescono a tranquillizzare la mia mente infranta.

Inizio a sorseggiare quel liquido tossico per la mia salute,accompagnata dalla freddezza della brezza marina che riduce in cattivo stato la mia acconciatura.

La mia sanità mentale,e anche la mia sanità fisica si sta pian piano distruggendo a causa di quel fottuto liquido letale e nocivo che sta oltrepasso il mio corpo,in modo tale da poter annientare e disgregare i miei organi.
È proprio quando pensavo fosse tutto finito,il passo morbido di ragazzo sconosciuto stermina la mia attenzione.

<<Non distruggere la tua bellezza con degli alcolici fidati di me,concedimi questo ballo,magari riuscirai a liberarti dai tuoi pensieri.>>

Osservo il ragazzo addolorata,il mio trucco è in condizioni pietose,infatti percepisco il mascara colato che scivola e attraversa il centro del mio viso,non capisco come faccia a reputarmi bella osservandomi in queste condizioni.

<<Non sono dell'umore in questo momento,anche se non ti conosco preferisco parlare un po' con te,magari conoscendoti,cambierò idea.>>

<<Sai,hai ragione,mi siederò affianco a te se per te va bene,questo tronco è abbastanza spazioso per due ragazzi.>>

<<Avere un po' di compagnia non fa mai male.>>

POV DI JASON

Dove aver trovato un parcheggio spazioso per poter sostare,io e il mio gruppo scendiamo dall'auto,e,con passo svelto ci dirigiamo verso la festa tanto attesa.

Il viaggio è stato davvero orribile,anche se è durato pochi minuti,nessuno ha osato parlare,perfino Brandon non ha aperto bocca,credo abbia ancora il broncio a causa delle mie rivelazioni inaspettate,fatto sta che questo è stato il percorso più silenzioso della mia esistenza.

La musica rimbomba da lontano,mentre la folla luminosa inizia a muoversi a ritmo di musica.
La mia attenzione che fin'ora era stata accecata dal ritmo lampante del gioco di luci,viene improvvisamente interrotta da Dafne,che afferra con prepotenza la mia mano.

<<Andiamo a ballare Jason.>>

Non so per quale motivazione incognita,il nostro contatto rimane ancora integro,e non ho nessuna intenzione di distruggerlo,ma l'euforia di Dafne,mi costringere ad aumentare il ritmo del mio passo,unendoci tra la folla.

Dopo aver raggiunto lo spazio festivo,senza la presenza di Rachele e Brandon,Dafne inizia a ballare sul mio corpo,muovendo con avidità il suo sedere contro il mio membro,io non amo tanto ballare,quindi,mi limito a stringere i suoi fianchi con le mie mani controllate dal ritmo intenso del suo bacino.
L'evento sembra scorrere liscio come l'olio,tranne per il fatto che abbiamo perso gli altri due membri,ma,sembra che il momento non sia adatto per un avanzamento scorrevole.

Per pura casualità i miei occhi incontrano una persona molto conosciuta.
Riduco la nitidezza della mia visione stringendo le palpebre con forza in modo tale da poter verificare,se ciò che ho visto richiami i miei crediti.
La ragazza dai capelli rossi si è appena alzata dal tronco spezzato posato con accuratezza sulla sabbia,ma,non riesco ad avere delle certezze visto che il suo volto è coperto dalla robustezza di un uomo davanti a lei,ma nel momento in cui si afferrano la mano con molta arguzia,finalmente il suo volto viene rivelato.
I miei occhi si infiammano totalmente alla visione del corpo di Roxana che cammina con intenzionata a raggiungere la folla assieme allo sconosciuto,tra l'altro ha anche una bottiglia di vodka mezza piena tra le mani,non posso crederci.
Quel ragazzo sarà morto.

Senza dare alcuna spiegazione a Dafne,mi allontano dal suo corpo,lei urla parole irriconoscibili tra la folla,ma il mio passo svelto mi conduce a non fermarmi e mi comunica di continuare ad affrontare la mia impresa.
Senza controllare le mie emozioni mi avvicino di soppianto al ragazzo,e nel momento in cui si gira verso la mia figura,ne approfitto per schierargli un pugno sulla sua mascella,forse,un po' troppo forte,perché credo che abbia perso i sensi.

<<Oh mio Dio che cazzo hai fatto.>>

Lei rimane ad osservare il ragazzo a terra,mentre la bottiglia di Vodka è ormai ceduta a causa dello spavento,i suoi occhi terrorizzati sono ancora attenti ad osservare con speranza se lo sconosciuto commetta dei movimenti,ma non c'è niente da fare,è svenuto.
Ma nel momento in cui i suoi occhi incontrano il mio viso minaccioso,le sue pupille si dilatano improvvisamente.

<<Jason,puoi spiegarmi che cazzo hai fatto,cosa...No Jason questa non me la perdonerai mai.>>

Lei posa le sue mani tremolati sopra il suo viso,ma non ho intenzione di sostare qui ancora per molto.
Così senza pensarci afferro il corpo di Roxana tra le mie braccia e in modo scattante fuggo da quel posto prima che qualcuno scopra ciò che ho fatto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro