Ciao amore mio!
Scusa se ti scrivo una lettera, ma da un po' di tempo non riusciamo più a comunicare o se lo facciamo, puntualmente, finiamo col litigare, di conseguenza ho preferito affidare il mio pensiero a queste poche righe.

Io e te: il giorno e la notte, il cielo e la terra, due lati di una stessa medaglia... Sì, perché noi da sempre ci completiamo a vicenda, siamo l'uno l'elemento che manca all'altra. Così, come io ho portato un briciolo di razionalità nel tuo mondo fatto di sogni e belle speranze, tu con la tua allegria e spensieratezza hai illuminato la mia vita, regalandole colore... Ci sono infatti due Elia: quello del PRIMA e quello del DOPO Ginevra.... Te sei entrata dentro me, come una folata d'aria fresca in una giornata afosa e, con la forza di un uragano, hai travolto la mia monotona routine spazzandola via.

Con te non ho soltanto scopato, con te HO FATTO L'AMORE, quello dove una semplice carezza basta a farti tremare e il cuore sembra volerti esplodere nel petto. Amo sentire il tuo odore su di me, sulla mia pelle... Tu sei la sola donna che voglia al mio fianco e l'unica con la quale abbia mai pensato di poter formare una famiglia. Vivere lontano l'uno dall'altra è dunque fuori discussione, ma nonostante ciò, da mesi il nostro amore ci sta distruggendo. Siamo diventati la brutta copia di noi stessi. Per ogni nonnulla arriviamo allo scontro, insultandoci senza motivo e gridandoci contro le peggio cose ... E questo si ripercuote anche sulla vita intima: non abbiamo quasi più rapporti. In quei rari momenti, però, non ci limitiamo ad appagare un puro bisogno fisico, lo sappiamo benissimo entrambi.
Negli attimi in cui ci abbandoniamo alla passione, torniamo ad essere QUELLI DI SEMPRE e la voglia di possederci è talmente tanta e forte che finiamo col prenderci con foga e impeto, graffiandoci anche l'anima.

... Magari i problemi si potessero risolvere a letto!

Il nostro rapporto è appeso a un filo.

Nessuno sa della crisi che stiamo vivendo. Davanti a parenti e amici, ci comportiamo da coppia perfetta... Siamo bravi a FINGERE, ma... ORA BASTA! Non ce la faccio più e nemmeno tu. Quando ti vedo piangere mi si spezza il cuore... Se fosse subentrata una terza persona, forse... tutto sarebbe più facile... Almeno avremmo potuto scaricare la colpa del nostro FALLIMENTO su qualcun altro, invece così... Ci eravamo promessi il paradiso, stiamo vivendo l'inferno. Le incomprensioni ci stanno allontanando.

Ginny... dobbiamo decidere!

Abbiamo ancora gli stessi sogni? Desideriamo ancora un futuro insieme? Vale la pena stringere i denti e continuare a lottare? Il silenzio sta diventando assordante e se smettiano di parlare è davvero la fine.
Tu sei l'unica in grado di aiutarmi. Poniamo fine a questa tortura. Dammi un motivo per restare, altrimenti lasciami andar via. Qualunque decisione prenderemo, sarà sicuramente meglio di questa lenta agonia...

Tutto ad un tratto la mano di Elia cominciò a tremare e la grafia si fece illeggibile al punto da obbligarlo a fermarsi. Una parte di lui, si stava ribellando all'unica soluzione, apparentemente, sensata.

«Dannazione!» sbuffò sollevando lo sguardo da quel foglio di carta per posarlo su Ginevra e alzandosi dal pouf della consolle da trucco, sul quale ormai sedeva da ore, si avvicinò al letto.
Rannicchiata su se stessa, la giovane dormiva tranquilla. I lineamenti del volto erano rilassati e le labbra incurvate verso l'alto sembravano disegnare un sorriso.

«Amore mio... chissà cosa stai sognando?» sussurrò accarezzandole delicatamente i capelli e, piegandosi su di lei, lasciò che il profumo di vaniglia gli solleticasse le narici.

Ce la possiamo fare sussurrò una vocina nella sua testa.

«Elia... Ti Amo!» mormorò nel sonno Ginevra, mentre rigirandosi fra le lenzuola si posizionava su di un fianco.

«Anch'io... e non sai quanto» rispose lui, scoppiando a piangere e facendo attenzione a non svegliarla, le si distese accanto.