un giorno ti batterò Efestione
Trama: il giorno in cui Alessandro pensa sia arrivato il momento di mantenere fede alla sua promessa e battere Efestione
Erano circa le cinque di pomeriggio quando Alessandro si presentò annoiato nelle stanze di Efestione.
Efestione, dal canto suo, era immerso nella lettura, e alla brusca entrata dell'amico, alzò gli occhi sorpreso:
- non si usa più bussare mio Alessandro? Chiese mentre in sorriso si allargava sul suo volto
-non da quando non ci sono battaglie da affrontare, inoltre penso che tra poco morirò di noia!
Rispose il biondo, buttandosi di peso nel letto al fianco del ragazzo moro, che alzò un sopracciglio davanti a tanta drammaticità.
-Oh no sua maestà è annoiato? E questo cosa avrebbe a che fare con me?
Rispose il ragazzo bruno chiudendo il suo libro ormai dimenticato.
-mio caro Efestione, mi sei stato accanto in ogni battaglia che ho intrapreso, non mi dire che non mi aiuterai a sconfiggere la noia!
Esclamò Alessandro, Efestione ridendo volse il suo sguardo verso l'amico e subito il sorriso gli cadde dalle labbra, notando la vicinanza con quest'ultimo.
Aveva sempre avuto ben chiari i sentimenti che provava per Alessandro, ma negli ultimi tempi questi si erano rafforzati ancora di più, al punto che ogni minimo contatto col ragazzo, gli provocava brividi in tutto il corpo e sentire le sue braccia intorno al suo corpo ogni volta che lo abbracciava, lo faceva sentire come un dio.
-Ho avuto un'idea.
La voce di Alessandro lo riscosse dai suoi pensieri.
-Ti ricordi tanti anni fa, quando mi battesti alla lotta e io ti giurai che un giorno ti avrei battuto? Bene, quel giorno è arrivato Efestione, io ti sfido a duello!
Detto questo Alessandro balzò in piedi afferrando una delle spade di Efestione; quest'ultimo gli rivolse uno sguardo non impressionato:
-Dici sul serio?
Chiese ridacchiando.
Ricevette come risposta un occhiolino seguito da questa frase:
-che c'è hai forse paura?
Queste parole bastarono a fare prendere al bruno una decisione che afferrando la sua spada esclamò:
-Questo mai mio Alessandro!
Detto questo sferrò il primo colpo e il duello cominciò.
______
-Un giorno qualcuno mi disse che la paura è la più grande forza a guidare l'uomo.
Esordì Efestione sferrando un colpo.
-Sicuro? A me pareva di aver capito che fosse un'altra.
-A si? Non credo di aver capito a cosa stai alludendo.
Nel momento esatto in cui il giovane dagli occhi celesti finì di pronunciare quelle parole, si ritrovò bloccato al muro con una spada puntata al petto.
-Io credo che tu sappia a cosa mi sto riferendo Efestione.
-Stai forse pensando all'amore, Alessandro?
Rispose Efestione, ancora bloccato al muro,calcando sull'ultima parola e guardando l'altro con uno sguardo furbo.
Così, approfittando di un Alessandro interdetto e confuso, ribaltare le posizioni e bloccare il biondo al muro fu facile per il moro, immobilizzandolo con la lama di piatto premuta contro il collo.
Quest'ultimo, riprendendosi dallo stato di trance in cui era caduto, ribatté:
-sai Efestione, un giorno quel qualcuno mi fece una domanda, mi chiese se c'era amore nella mia vita.
In quel momento risposi in modo vago, poiché non avevo neanche io bene in mente cosa rispondere, ma credo che oggi saprei esattamente cosa rispondere.
Nonostante le leggere vertigini e il senso di estasi causatagli dalla troppa vicinanza con il biondo, ad Efestione si strinse il cuore all'udire quelle parole; quel giorno infatti sulla terrazza, gli aveva detto che lo amava, che amava lui soltanto e in quel momento Efestione aveva pensato di poter toccare il cielo con un dito, ma poi era tornato coi piedi per terra, realizzando che l'amore che il biondo provava nei suoi confronti era un amore fraterno, che non avrebbe mai potuto somigliare a quello che provava invece lui, così aveva deciso di mettere a tacere i suoi sentimenti e di stare al fianco come un fedele amico e nulla di più.
Fu la volta di Alessandro di approfittare della distrazione dell'altro per disarmarlo e placcarlo a terra.
Nonostante Efestione fosse rimasto senza fiato, sia per il fatto di avere un peso sullo stomaco, sia per il fatto che il proprietario del peso che lo sovrastava fosse proprio Alessandro, riuscì a riscuotersi e a invertire le posizioni, schiacciando Alessandro sotto di sé.
-Ma davvero? E cosa risponderesti adesso?
Rispose con il fiato pesante.
-risponderei di aver finalmente trovato l'amore.
Ribatté il biondo, sollevandosi sui gomiti in modo da avvicinare il viso a quello dell'altro fino a sentire il fiato di quest'ultimo infrangersi contro le proprie labbra. Le cosce del moro che lo bloccavano a terra.
La mente di Efestione vagò sui volti di Rossane e di Bagoa e sentì lo stomaco stringersi in una morsa dolorosa, strinse forte la mascella e si costrinse ad ignorare la gelosia pungente e tenere fede ai propri propositi;
-Ah si? Sono sicuro si tratti di una persona veramente fantastica.
Rispose tentando un sorriso.
Alessandro nel frattempo riuscì a colpire col ginocchio le costole del compagno, costringendolo a piegarsi in due e a rotolare via da lui e in pochi attimi gli fu sopra.
-Oh sì...veramente fantastica.
Rispose guardando direttamente quegli occhi blu come l'oceano che aveva scorto molteplici volte nei suoi sogni.
-Va bene, sto al gioco, raccontami un po' lei.
Lo incalzò l'altro guardandolo dal basso. Alessandro sogghignò.
-Allora innanzitutto non essere così sicuro che sia una lei Efestione, e in secondo luogo, è una persona per bene, fedele e onesta, ha un carattere dolce e disponibile, ma sa essere dura quando serve e sa che cosa vuole, inoltre è bellissima, ogni volta che la guardo mi sento la terra mancare sotto i piedi e vorrei solo perdermi nei suoi occhi.
Oh... i suoi occhi Efestione, sono come delle gemme che brillano alla luce del sole, le più preziose di tutto l'oro che puoi trovare in Grecia, in India e in Persia!
Sai, non è una persona di molte parole, ma nei suoi occhi ha la tempesta, con un solo sguardo è capace di farti crollare oppure di farti sentire la persona più forte e potente dell'universo.
Efestione, che per tutto il tempo era rimasto a guardare il ragazzo biondo, protagonista di tutti i suoi pensieri, con la bocca socchiusa e gli occhi spalancati, quando si rese conto che l'altro aveva finito di parlare deglutì rumorosamente, accorgendosi solo in quel momento dell'effettiva vicinanza che si era creata e dell'elettricità che aleggiava nell'aria.
- S-sembra una persona davvero stupenda.
Sussurrò con voce roca.
Il solo suono mandò ad Alessandro brividi in tutto il corpo e costrinse i suoi occhi, come attratti da una calamita, a posarsi sulle labbra del ragazzo steso sotto di lui, che aveva smesso da tempo di tentare di liberarsi.
- S-si, lo è veramente.
Rispose anche lui con la voce ridotta ad un sussurro.
I loro volti erano così vicini che i nasi quasi si sfioravano e i fiati si mescolavano tra di loro.
Tutti e due ormai fissavano con insistenza le labbra dell'altro, senza più tentare di nascondere il desiderio che si celava dietro i loro sguardi, ma nessuno dei due sembrava intenzionato fare la prima mossa.
Rimasero a guardarsi per quelle che sembravano ore, con gli occhi che vagavano dagli occhi alle labbra, ma senza allontanarsi mai.
Finché dalle labbra di Alessandro uscì un sussurro roco seguito da un sorrisino.
-ti ho battuto Efestione.
Fu per proteggere il suo orgoglio da soldato, piuttosto che per quel sorriso, che Efestione mandò all'Ade tutti i suoi buoni propositi, e tirò giù Alessandro in un bacio duro e bisognoso, carico di desiderio e di voglia.
Se Efestione pensava di essere tra gli dei soltanto abbracciando il biondo, baciarlo gli aveva letteralmente mozzato il fiato, come se una bolla d'aria li avesse esclusi dal resto del mondo e non esistesse altro suono se non quello dei loro sospiri e dei piccoli gemiti che uscivano dalle loro labbra ogni volta che i loro bacini si scontravano.
Alessandro appoggiò i gomiti ai lati della testa del moro in modo da non schiacciarlo col suo peso e dopo un attimo di shock ricambiò il bacio con tutto se stesso.
Una mano del ragazzo bruno si aggrappò ai biondi ricci dell'altro , mentre con l'altra stringeva il suo fianco per tirarlo più vicino, come per tentare di eliminare del tutto lo spazio fra di loro, come se questo bastasse a riempire tutto il tempo passato a lanciarsi sguardi e abbracci, con una voglia matta di avere di più, ma avendo la consapevolezza di un desiderio impossibile.
Quando si staccarono per riprendere fiato, entrambi distrutti, ma tutti e due con la sensazione di aver appena ricominciato a respirare dopo un infinità di tempo sott'acqua e i loro sguardi , uno nocciola e l'altro oceano , erano persi l'uno nell'altro e sui loro volti spiccavano due enormi sorrisi.
- stavo parlando di te Efestione.
Disse il biondo con il respiro ancora affannato.
-sai mio Alessandro...
Rispose il moro con il sorriso che gli si allargava sempre di più.
-...il bacio ti ha un po' tradito.
FINE
Questa è la mia prima os e l'ho scritta di getto, se vi piace fatemelo sapere mettendo una stellina e se trovate errori ditemi che li correggo ❤️
Detto questo baciiiii
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