Capitolo 12
Il discorso di John mi aveva confusa, ma dentro di me sapevo che la scelta di allontanarlo era giusta. Anche se impossibile, almeno per me. I due giornisuccessivi furono davvero strazianti: John aveva rispettato la mia scelta e non mi guardava mai, né mi parlava. La mattina non veniva più a prendermi,preferiva tornare a casa con l'autobus che stare in macchina con me. Appena mi vedeva cambiava strada. Mi faceva davvero stare male.
Gliel'avevo chiesto io, ma non riuscivo a sopportare distargli lontano. Volevo abbracciarlo, sentire il suo respiro sulla mia pelle e ridere insieme a lui. Mi ero affezionata!
Questa situazione davvero imbarazzante durò fino a giovedì quando, appena entrati in classe il professore ci annunciò una verifica a sorpresa. Ero agitata perché non avevo studiato eanche il mio bel compagno di banco lo era.
"Io non so niente. Mi fai copiare tu nana?" mi chiese John sorridendo.
"Scusa ma ce l'hai con me? Sai pensavo non mi parlassi più". Ero diventata un po' permalosa. "Oh andiamo Bea. Io ho solo rispettato la tua decisione. Secondo te io volevo evitarti?" sorrise dolcemente"Allora mi fai copiare o devo chiedere a qualche altra ragazza?" scherzò per farmi ingelosire. Si ero gelosa, lo ammetto e lui l'aveva anche capito! Il suo sorriso poi mi fregava sempre e così ogni volta che voleva qualcosa da me lo usava come "arma". Era irresistibile! Nessuna ragazza sarebbe rimasta immune alla sua bellezza. Ma era un coglione!
"Si stupido, io ti avvicino il foglio e tu copi". Fortunatamente ci capitò un argomento che sapevo bene. Appena consegnammo il compito John mi prese per un braccio e disse:
" Ora tu vieni con me. Non ce la faccio più a stare lontano da te."
"Non così in fretta signorini"urlò il nostro professore. "Pensavate per caso fossi stupido? Mi sono accorto che la signorina le ha fatto copiare tutto il compito e per questo motivo siete entrambi in punizione" disse quasi ridendo.
"Cosa?"urlammo entrambi contemporaneamente. "Avete capito bene. Dunque oggi è giovedì quindi per... lunedì dovete portarmi una ricerca di 5000 parole sull'argomento del compito. Oh e questa volta ve lo dico io che dovete lavorare insieme."
"Oh grazie tante John" gli urlai contro. Ero veramente incazzata!
"Signorina Trani non ho finito. Dovrete passare sabato e domenica qui. Sapete ci saranno delle riunioni e voi dovrete pulire i laboratori ... Questa punizione è per tutti i ritardi e le volte che vi ho trovato impreparati. Dimenticavo, benvenuta signorina Trani. Scusi il ritardo." Sorrise falsamente.
"Maledetto. Io lo odio sto stronzo, è tutta colpa tua John." Gli urlai uscendo dalla stanza.
"Non è colpa mia se non sai farmi copiare senza farti vedere. E comunque invece di litigare dovremmo iniziare a muoverci, abbiamo solo oggi e domani per scrivere la ricerca e per parlare."
"Per colpa tua dovrò passare 4 lunghi giorni con te, ti rendi conto?"gli chiesi puntandogli il dito. "Oh e questa cosa ti dispiacerebbe?" chiese ridendo.
"Ehm.. si, non ti sopporto" scoppiammo a ridere entrambi.
"Sei sicura?" disse, guardandomi negli occhi e avvicinandosi sempre di più. Lo sentivo vicino a me, potevo sentire il suo odore, il suo respiro.
"Ehm si, si certo." mi allontanai da lui e staccai il mio sguardo dal suo "E comunque dovremmo muoverci, vieni a casa mia oggi per la ricerca?"
"No,vieni tu da noi. Max esce con Camilla. " disse ridendo "Allora ti aspetto alle 4."
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