⭐Capitolo 98⭐
Questa mattina mi sveglio di buonumore. Mi metto a sedere nel letto e guardo il mio riflesso nello specchio di fronte al mio letto.
<< Ha inizio una nuova giornata Grace... Cosa accadrà? >>
Tolgo le coperte e mi alzo; vado in cucina, poi però mi accorgo di aver dimenticato il cellulare in camera mia e ritorno a prenderlo.
Sblocco lo schermo e trovo un messaggio di Patrick; ieri quando sono tornata a casa gli ho inviato un messaggio per rassicurarlo che ero sana e salva, poi però mi sono messa a letto e non l'ho più controllato.
Apro il messaggio: "Sono contento, buona notte e grazie per aver partecipato alla mia non festa."
"Non festa"? Cosa significa?
Ridacchio.
Se c'è un festeggiato, un locale, degli amici e divertimento, è sempre festa!
Controllo se ho ricevuto altri messaggi o chiamate: niente.
Faccio spallucce, metto via il cellulare e ritorno in cucina per mettere qualcosa nello stomaco; questa manina mi sono svegliata con un po' di fame.
Strano che non mi sia svegliata con il mal di testa, ieri sera ho bevuto ed ero anche un po' brilla. Sarà stato l'incontro con Christian che me l'ha fatta passare.
Christian... Solo a pensarlo il mio cuore comincia a battere più del suo solito.
Scuoto la testa per smettere di pensare a chi non dovrei pensare e preparo la colazione.
Riscaldo un po' di latte e prendo un cupcake che mi ha portato Ivy quando è venuta a trovarmi quando ero ancora a letto con la febbre.
<< Piccolo è tenero cupcake, sei l'ultimo, per mia sfortuna... >>
Ed è anche il mio preferito! Red Velvet!
Ivy ti adoro ma devi portarli più spesso...
Finisco la colazione e poi mi chiudo in bagno per fare una bella doccia calda.
Uscita dalla doccia, mi asciugo per bene, poi mi vesto, indosso: un jeans chiaro e una maglia con lo scollo a barca nera, stivali neri, poi passo al make-up.
Metto un po' di mascara, blush e gloss.
I capelli li arriccio un po' alla punta.
Mi guardo allo specchio, sorrido.
Grace stai bene, sei bella...
"Bellissima" Mi tornano in mente le parole di Christian di ieri sera.
Vedo una strana luce nei miei occhi...
Okay Grace. Riprenditi.
Finisco di prepararmi e poi esco di casa. Non appena metto piedi fuori e mi blocco per la sorpresa, e sorrido.
<< Hei... >> Christian mi viene incontro e io mi guardo intorno per assicurarmi che stesse parlando con me o se con qualcun altro alle mie spalle.
<< Che fai? >> Ridacchia. Mi si avvicina e mi cinge i fianchi con le braccia, mi attira a se' fino ad avere il suo petto contro il mio.
Guardo i suoi meravigliosi occhi blu.
<< C... Ciao... >> Un sorriso a trentadue denti mi si disegna sulle labbra.
Mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si sofferma su quest'ultimo.
<< Io... >>
Ridacchia e io mi sciolgo. << Credevi stessi parlando con un'altra? No. >>
Si sporge in avanti per baciarmi, ma mi volto per impedirglielo.
Sospira.
<< Watson... >> Sussurra con il viso a un millimetro dal mio.
Attendo che parli: << Volevo... Ecco.. >> Si passa una mano tra i capelli, sembra in imbarazzo, ed è così carino, dolce...
<< Si? >> Sorrido.
<< Christian, sei in imbarazzo? >>
Mi mordo il labbro inferiore.
<< Cazzo Watson... >> Mi stringe di più a se' e si avventa sulle mie labbra.
La sua lingua chiede l'accesso nella mia bocca e io schiudo le labbra.
Mi stringe ancora di più a se', come se qualcuno da un momento all'altro stesse per portarmi via da lui.
Mi toglie del tutto il respiro.
Con le mani sul suo petto lo spingo leggermente indietro: << Christian... Dobbiamo parlare. >>
Annuisce. << A cena? Questa sera? >>
Inclino la testa di lato: << Cosa? >>
Mi sfiora la guancia, << Non posso Christian... >> Aggrotta la fronte.
<< Cosa, perché? >> Esclama con tono disperato.
Le lacrime mi salgono agli occhi e cerco di ricacciarle dentro: << Perché non posso. Io... Non ce la faccio. >>
Mi carezza e un brivido mi percorre lungo la schiena. Chiudo gli occhi e inclino la testa di lato: << Watson non posso e non voglio accettare un no come risposta. >>
Scuoto la testa: << Mi dispiace Christian... >> Mi sciolgo dalla sua presa e mi incammino verso la fermata.
<< Dove vai? >> Mi volto verso lui che sta salendo sulla moto.
Indico in direzione della fermata, << A prendere il pullman. >>
Scoppia a ridere: << E pensi che ti lasci andare quando ci sono io qui? >>
Sorrido, << Christian no, non
posso. >>
<< Non fare storie, salta su. >> Mi lancia il casco che riesco a stento a prenderlo al volo; guardo Christian che mi sorride dolce e accetto il suo passaggio.
Salgo in moto dietro di lui, << Non voglio però che diventi
un'abitudine. >>
Si volta leggermente di lato, << Come vuoi, bellissima. >>
Un colpo al cuore.
Cosa sta succedendo? Perché d'un tratto mi fa i complimenti, ed è diventato più carino, più dolce...
Arriviamo al bar e Sophie ed Ethan ci guardano sconvolti.
<< Ero di passaggio, così... >> Inventa.
Annuiscono, poi Sophie mi guarda e si già che non la passerò liscia.
Entriamo e andiamo nello spogliatoio a cambiarci, Ethan invece di chiude con Christian nel suo ufficio.
<< Allora signorina tu devi raccontarmi un po' di cose. >> Incrocia le braccia al petto e mi fissa con aria di rimprovero.
Scuoto la testa e abbasso gli occhi,
<< Non niente da spiegarti. >> Mi limito a dire. Punta con un dito la porta: << Allora perché eri con Christian? >>
Faccio spallucce, << L'ha già spiegato lui prima. Era di passaggio. >>
<< Mmmh... >> Mi studia attentamente.
Sventolo le braccia in aria: << Piantala Sophie! >> Esclamo ed esco.
Nello stesso momento Ethan esce dall'ufficio e viene verso me.
<< Grace posso parlarti un
momento? >>
Scuoto la testa. << Dobbiamo metterci a lavoro Ethan... Stanno... Ecco... Stanno arrivando i clienti... >>
<< Solo due minuti. >> Mi interrompe.
Ho paura che mi parli di Christian; spero che non gli abbia raccontato niente di quello che è successo negli ultimi due giorni.
<< No Ethan. Scusa. >> Poi mi dileguo.
<< Ma volevo chiederti se ti andava di passare il Natale con me e Ivy... >>
Il Natale! Giusto...
Mi volto e sorrido. << Oh, giusto... Si certo. Sarà un piacere. >> Rido per nascondere l'imbarazzo della situazione.
<< Grace... >>
<< Stai bene? >> Chiede.
Annuisco. << Sto bene. Grazie. È carino da parte tua chiederlo. >>
Vado dietro il bancone e comincio a cacciare il necessario per prendere gli ordini.
Il Natale! Mi ero completamente dimenticata!
Una settimana, manca solo una settimana al Natale. Con tutto quello che mi è successo, lo avevo completamente cancellato...
È ora di chiusura, e prima di andare via Christian mi ha chiesto di passare per il suo ufficio. Spero solo che non mi so butti addosso, anche perché non riuscirei a trattenermi. Non so cosa mi stia succedendo ultimamene, ma quando sono con lui non riesco a staccargli le mani di dosso e devo mettercela tutta per trattenermi.
Sto per bussare alla porta, la mano chiusa a pugno mi trema.
Cosa vorrà?
Potrò scoprirlo solo quando sarò entrata; busso ed entro senza aspettare che mi dia il permesso.
<< Oh, Watson, sei tu. Siediti. >> Indica la sedia di fronte a lui.
<< Devi dirmi qualcosa? >> Dico mettendomi a sedere.
Mi squadra attentamente mordendosi il labbro inferiore, scuote la testa.
<< Metto il cappotto e andiamo. >>
Scatto in piedi ed esclamo: << Cosa?! Andiamo dove? >>
<< A bere qualcosa insieme... >> Mi fa l'occhiolino.
<< Ehm... Ehm... >> Balbetto. Non so cosa dire...
Ridacchia: << Lo prendo per un "si". >> Inarco un sopracciglio.
Mi si avvicina, si china e mi posa un bacio sulla fronte.
Resto seduta fino a quando Christian non è pronto per uscire.
<< Ragazzi a domani. >> Christian rivolge un sorriso a Sophie e ad Ethan.
<< Christian... Ecco... >> Comincio a giocare nervosamente con i capelli attorcigliandoli alle dita.
<< Cosa c'è? >> Mi sfiora le labbra con le dita e un brivido mi fa tremare.
<< Non ho voglia di andare a bere, o... O mangiare. >>
Scoppia a ridere e mi prende per i fianchi attirandomi a se'.
Poso le mani sul suo petto.
<< Va bene, allora vieni con me. >> Mi prende per mano e comincia a camminare.
<< Hei aspetta, cosa... >> Mi tira con un po' troppa violenza e finisco contro il suo petto, alzo gli occhi su di lui:
<< Christian... >> Sussurro.
<< Voglio baciarti Watson. >>
Chiudo gli occhi e respiro profondamente. << No Christian. Mi dispiace. Ma... Non credo sia
il caso... >>
Annuisce deluso.
Siamo stati per tutta la sera a passeggiare mano nella mano per la città. Abbiamo chiacchierato e scherzato, abbiamo riso, ed è stata una sera fantastica!
Molto meglio che andare a chiudersi in qualche locale o bar a bere o a mangiare.
Chiacchierare con Christian è divertente. Ho scoperto il suo lato dolce che non conoscevo, ed è... È fantastico. Lui è fantastico.
<< Sono stata bene questa sera... >> Confesso.
Annuisce: << Anche io. >> Ammette.
<< Posso abbracciarti? >> Chiede con un po' di esitazione.
Annuisco timidamente e lui mi prende tra le sue forti braccia.
Restiamo abbracciati per qualche minuto, poi mi tiro indietro e vado via.
Chiudo la porta di casa e mi ci poggio con la schiena e sospiro.
Sento il suo profumo sui miei abiti. Sospiro. Perché mi succede tutto questo?
Grace, Christian è un uomo, e tutti gli uomini sono uguali, se cadi nella sua trappola, finirai per scottarti, di nuovo.
E non vuoi che succeda di nuovo, vero?
No, assolutamente no!
Adesso ho bisogno di una doccia calda e poi di mettermi a letto. Entro in bagno, mi sfilo la maglia e la lascio cadere a terra.
Suonano alla porta, guardo l'ora sul cellulare: sono le 23.39; chi sarà mai a quest'ora?
Decido di vedere chi è; prendo un asciugamano e me la poso sul petto per coprirmi, e quando guardo dallo spioncino strizzo gli occhi.
Apro la porta: << Non eri andato
via? >>
Scuote la testa. << Hai dimenticato una cosa. >>
Guardo alle sue spalle, a destra e a sinistra, e quando capisco che non c'è nessuno dico: << Sono mezza nuda, puoi darmela domani la cosa che ho dimenticato? >>
Fa un sorrisetto furbo e scuote la testa.
Si precipita alla porta e la spinge: << Christian! >>
Tengo meglio l'asciugamano con le braccia per non farla cadere; lui mi squadra da capo a piedi.
Sbuffo, ma poi sorrido: << Allora visto che sei qui, cosa devi darmi? >> Chiedo infastidita, ma non lo sono sul serio...
Cammina in avanti verso di me con fare autoritario. Mi guarda intensamente negli occhi: << Christian... >>
Mi prende i polsi e mi attira a se', l'asciugamano cade a terra lasciando il mio reggiseno in bella vista.
Avvampo, sia per la vicinanza, sia per essere mezza nuda davanti a lui.
Lo spingo liberandomi dalla sua presa.
<< Cosa devi... Darmi? >> Balbetto.
Finisco alla parete, intrappolata tra lui e il muro.
Ha un sorrisetto furbo disegnato sulle labbra. Mi mangia con gli occhi e io mi sento parecchio a disagio.
Si avvicina di più a me, fino ad avere le sue labbra a un millimetro dalle mie. Le fissa e si passa la lingua sulle labbra; poi posa un braccio in alto, sulla mia testa, e con l'altro sul mio braccio per tenermi ferma. Tengo entrambe le mani lungo i fianchi, e lui se le porta sul suo petto. Si avvicina pericolosamente alle mie labbra. Sento già il suo profumo: Vaniglia Piccante. Le sue labbra morbide si posano sulle mie. Mi bacia. Un bacio lento, passionale. Stringo tra le mani la sua camicia, ansimo.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da questo bacio meraviglioso.
Lo spingo indietro: << È tardi. È meglio se vai. >>
Mi lecca le labbra e un brivido attraversa il mio intero corpo.
<< Non finisce qui, bellissima. >>
Trattengo il fiato. Se ne va lasciandomi in balia delle emozioni.
Cosa intendeva dire con "non finisce qui"?
⭐⭐⭐⭐
Ehilà! Nuovo capitolo!
Teneri i nostri protagonisti, vero?
Ma adesso? 🤷🏼♀️
Continuate a leggere!
Vi voglio bene! ❤
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