⭐Capitolo 97⭐
Sono passati due giorni da quando Christian è venuto a casa mia; non l'ho più richiamato. Non ce l'ho fatta.
Lui non ha più richiamato, e né Sophie, né Ethan mi hanno detto se Christian avesse chiesto di me oppure no. Forse perché non l'ha fatto...
In questi ultimi due giorni, non ho fatto altro che chiedermi se ci sarà rimasto male oppure no.
Sto entrando nel bar quando mi scontro con Sophie.
<< Hei... >> Dice brusca, poi alza gli occhi su di me e sorride: << Scusa, pensavo fossi... >> Si interrompe quando entra Ethan.
<< Ciao ragazzi, mi siete mancati! >> Mi fiondo tra le loro braccia e loro ricambiano il mio abbraccio.
<< Ethan mi hai delusa... >> Mi ritraggo.
Mi guarda confuso: << Non sei venuto a trovarmi quando ero malata. >> Gli faccio un sorrisetto e lui si rabbuia:
<< Scusa dolcezza ma... >> Si guarda le mani.
Gli do un colpetto sul braccio e scoppio a ridere: << Sto scherzando! Lo so che siete stati impegnati qui. Infondo nemmeno Sophie è venuta... >> Mi volto verso lei che mi sorride facendomi gli occhi dolci come a chiedermi di perdonarla.
Scoppio a ridere: << Sophie! Anche tu! Lo sai che scherzo! >>
Sorride.
Christian ci raggiunge, e quando incontro i suoi occhi, tremo.
Trattengo il fiato e vedo Christian esitare, poi dice con tono freddo: << Buongiorno Watson. >> Distoglie lo sguardo immediatamente e io faccio lo stesso. Prendo il cellulare dato che non so come comportarmi in sua presenza, non saprei cosa dire.
<< Ethan, posso chiederti di fare alcune commissioni per me? >>
Ethan annuisce e insieme si allontanano per chiudersi nel suo ufficio.
Il cellulare squilla; è un messaggio di Patrick. Mi chiede di andare a bere con lui e con alcuni suoi amici.
"Cosa si festeggia?" Digito il messaggio e premo invio.
"Non si deve festeggiare per forza qualcosa per andare a bere con i mei amici."
Ridacchio e gli invio un altro messaggio: "Va bene."
"Passo a prenderti alle 19:00. Okay?"
Alle 19:00? Come faccio? Lavoro!
Okay, mi prenderò qualche ora libera, infondo sono stata malata.
"Okay." Invio il messaggio, e dopo aver posato il cellulare in borsa, mi dirigo verso l'ufficio di Christian.
In piedi davanti la porta chiusa, sospiro sommessamente, e proprio quando alzo una mano per bussare, la porta si apre e mi ritrovo davanti Ethan che fa un passo indietro per lo spavento.
Ridacchio.
<< Ti ho spaventato? Non credevo di farti così paura. >> Scherzo.
Schiocca la lingua e mi fa l'occhiolino.
<< Non puoi spaventare mai nessuno, dolcezza. >> Mi sfiora la guancia e io arrossisco.
Quando va via entro, ma non prima di aver bussato.
<< Vieni... >> Lo sento dire.
Entro con la testa bassa e le braccia lungo i fianchi.
Resto in piedi davanti alla scrivania accanto alla sedia, << Sono... Sono qui perché volevo chiederti di andare via prima... >>
Tiene gli occhi fermi sul foglio davanti a se'. Sta scrivendo, non so cosa, da quando sono entrata, e non mi ha degnato neanche di uno sguardo.
<< Va bene. >> Dice.
Resto sorpresa. Be'? Mi da il permesso di andare via prima, senza storie?
Bah...
Alle 17:40 ho già finito il mio turno, adesso mi sto preparando; per fortuna che Sophie porta sempre i trucchi con se', così posso truccarmi un po'.
Metto un po' di eye-liner sopra, un po' di matita sotto, mascara, blush e gloss.
Pettino i capelli con le dita, poi lo scompiglio un po'.
<< Perfetto! Sono pronta. >> Mi guardo ancora allo specchio, poi esco dal bagno e vado nello spogliatoio a prendere la mia giacca.
<< Ciao Grace! >> Patrick corre verso di me e mi abbraccia sollevandomi da terra e ruotando su se' stesso con me in braccio.
Rido e quando mi posa delicatamente a terra mi sistemo i capelli che mi sono ricaduti davanti al viso.
<< Allora andiamo? >> Domanda.
Annuisco. Mi volto verso Sophie e la saluto: << Divertiti tesoro. >> Mi saluta con un cenno della mano.
Usciamo insieme e ci avviamo alla macchina.
<< Watson! >> Sento urlare il mio nome. No, cognome.
Sono ferma alla macchina di Patrick, sto per aprire lo sportello quando mi volto e lo vedo fermo, in piedi a pochi metri di distanza da me.
Scuoto la testa disperata: << No... >> Sussurro.
Si avvicina a grandi passi, io resto ferma con le spalle rivolte alla macchina.
Christian si avvicina a me, porta una mano dietro la mia nuca e mi bacia.
Patrick scende dall'auto: << Stronzo lasciala stare! >> Urla.
Christian si ferma e alza lo sguardo su Patrick, fulminandolo completamente.
Serra la mascella: << Come mi hai chiamato? >> Ringhia.
Poso le mani sul suo petto.
<< Christian torna dentro. >> Mi volto verso Patrick, << Noi andiamo via. >>
Christian sposta lo sguardo da me a Patrick e di nuovo su me, poi vedo i suoi occhi addolcirsi.
Mi sfiora la guancia.
<< Solo perché lo dici tu, ma sai che vorrei spaccargli la faccia. >>
Mi acciglio: << Non te lo permetterò mai. Questo lo sai. >>
Mi stringe forte a se': << Sai che non ti mollerò mai? >> Tenta di baciarmi di nuovo, ma lo respingo, gli mollo un ceffone e lui arretra di un passo: << Vaffanculo Christian! >> Salgo sull'auto e Patrick si siede al mio fianco, mette in moto e parte.
Guardo Christian dallo specchio retrovisore laterale; è ancora lì fermo sulla strada che mi guarda andare via.
Sembra un cucciolo smarrito li, in mezzo alla strada.
<< Va tutto bene? >> Dopo qualche minuto, Patrick interrompe il silenzio.
Annuisco mentre mi sfiori le labbra; ho di nuovo il suo sapore sulle mie.
Chiudo gli occhi e poggio la testa allo schienale, poi li riapro e rivolgo lo sguardo al mio amico che è attento alla strada davanti a noi.
<< Va tutto bene. >> Dico con un filo di voce.
Sollevò la testa, stronfino le mani, << Patrick... >> Comincio e attendo che mi presti attenzione.
Ho bisogno di scusarmi con lui, per quanto è successo l'altro giorno a casa mia.
<< Dimmi... >>
Sospiro, << Mi dispiace. Mi dispiace se ti ho messo in mezzo... >>
Si volta verso me per un breve istante, per poi tornare a posare gli occhi sulla strada.
<< Mi dispiace se ti ho messo nei guai con Christian. >>
<< Non è un bel tipo. >>
No, non è vero. Si sbaglia. Christian è una brava persona, è solo che a volte è... Okay, quasi sempre... È scontroso.
<< Mi dispiace. >>
<< Grace... >> Si volta di nuovo a guardarmi.
<< Va tutto bene. >> Mi rassicura.
Gli sorrido, poi incrociando le braccia al petto gli chiedo: << Mio caro Patrick... Si festeggia qualcosa oggi? >>
Lui sorride innocente. << Il mio compleanno. >> Ammette.
Spalanco gli occhi e gli do un colpetto sul braccio: << Scemo! Non mi hai detto niente! Non ti ho fatto nemmeno il regalo! >>
Scuote la testa: << Proprio per questo non ho detto niente. Non voglio. >>
Inclino la testa di lato. << Stupidino. >>
Arriviamo al "Fat Cat". Non ci sono mai andata prima d'ora, ma ho sentito dire che c'è molto con cui divertirsi, tra Ping Pong e sale biliardo. Già... Proprio quello che piace a me. Già... Io vado matta per queste cose. Si... Certo. Come no. La musica è ottima. Almeno questo...
Però a pensarci bene, saremmo potuti andare a un "Silver Lining" o "Bull & Bear", e... Be' ce ne sono tanti altri, ma infondo parliamo di New York, la grande mela, della capitale dei cocktail più buoni al mondo!
<< Grace! >> Mi chiama Patrick.
<< Amico mio, innanzitutto... Auguri... Secondo, voglio un... >> Alzo gli occhi al cielo per pensare: << Un Margarita. Grazie. >> Gli sorrido.
Un'ora dopo sono ubriaca fradicia, gli amici di Patrick, che mi ha presentato prima, ma che sinceramente non ricordo affatto perché quando sono arrivati ero già mezza brilla, mi parlano.
Non li sento, non capisco cosa stiano dicendo, sento solo un grosso fracasso e tutto intorno a me ha cominciato a girare.
Mi avvicino a Patrick che se ne sta seduto su uno dei divanetti, e si sta baciando con una ragazza, immagino sia la sua fidanzata.
<< Io me ne torno a casa... >> Lo avviso.
<< Ti accompagno. >> Scuoto la testa spostando lo sguardo sulla ragazza che gli sta ancora attaccata.
<< Non ce n'è bisogno. Me la
caverò. >>
Fa per alzarsi: << Ma... >>
Lo spingo leggermente facendolo mettere di nuovo a sedere: << Il festeggiato non può abbandonare la festa. Tranquillo. Ti mando un messaggio quando sono a casa. >>
Finalmente sono riuscito a convincerlo.
Saluto lui con un bacio e con un cenno la ragazza, poi vado via.
Esco in strada e l'aria fredda della notte mi fa sentire meglio.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente.
Mi guardo a destra, poi a sinistra.
Dove devo andare?
Dei fari mi lampeggiano, e una moto mi si affianca.
Comincio a camminare sotto il muro, prendendo la strada a destra: << Watson. >> Mi volto verso chi mi ha chiamato, sbuffo e poi torno a guardare avanti a me.
Incrocio le braccia al petto e mi stringo nelle spalle: << Christian cosa ci fai qui? >> Dico infastidita.
<< Ti ho detto che non ti avrei mollata facilmente. >>
Continuo a camminare guardando avanti, poi mi sbarra la strada posizionando la moto davanti a me.
Alza la moto sul cavalletto e mi si avvicina pericolosamente.
Mi prende per i polsi e mi sbatte al muro; si avventa su di me e mi bacia, cerco di spingerlo indietro, ma mi stringe troppo e non riesco a muovermi, con la lingua cerca di schiudermi le labbra, e glielo fate.
Il bacio diventa passionale e io mi sciolgo. Mi rilasso completamente tra le sue braccia.
Interrompe il bacio e mi guarda intensamente negli occhi, poi mi fissa le labbra: << Questa è la seconda volta che mi baci oggi. >>
Annuisce con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra: << Lo so. >> Raddrizza orgoglioso le spalle.
Sospiro e scuoto la testa.
Ancora contro la parete, resto a fissarlo negli occhi; restiamo in silenzio, poi i nostri occhi si incontrano, di nuovo. Deglutisco.
Fissa con occhi avidi le mie labbra, poi piano mi si avvicina; si ferma con le labbra a un millimetro dalle mie.
Desidero le sue labbra sulle mie, voglio sentire il suo sapore. Adesso. Voglio perdermi tra le sue braccia.
Anche se già so che me ne pentirò...
Lui non si muove, così faccio io un passo avanti e lo bacio.
Gli porto le braccia al collo e mi spinge con forza alla parete, cinge i miei fianchi con le sue braccia forti e io mi perdo completamente.
Quand'è che ha iniziato a farmi questo effetto? Quando?
Dalle mie labbra, scende sulla mia mascella, poi sul collo e io alzo la testa per permettergli di baciarmi.
Ansimo a ogni suo bacio, a ogni suo tocco. Il mio corpo freme.
<< Oh, Watson... >> Sussurra sulle mie labbra.
Lo spingo indietro con le mani sul suo petto: << Io... Devo andare... >> Faccio per andarmene, ma mi afferra per un braccio, << Ti accompagno. >> Si offre.
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Accetto; non saprei come tornare a casa, dato che è notte fonda e i mezzi di trasporto non passano più.
Gli sorrido: << Un passaggio mi farebbe comodo. >>
Lui sorride e mi sfiora la guancia:
<< Allora monta su bellissima. >>
Arrossisco. Cavolo! Mi ha detto che sono bella!
Grace cosa ti prende? Perché hai quel sorriso stampato sulle labbra?
Salto sulla moto, dietro di lui, infilo il casco e mi stringo forte a lui.
Arrivati sotto casa, scendo dalla moto, aiutata da lui, e scende anche lui.
Mi sfila il casco delicatamente e mi guarda con occhi penetranti.
<< Buona notte Watson... >> Sussurra a un soffio dalle mie labbra.
Arrossisco e arretro di un passo: << Buona notte. >>
Mi prende una mano e se la porta sulla spalla, seguo con gli occhi l'altra sua mano che mi sfiorando la guancia e poi le labbra.
Mi divincolo dalla sua presa prendendo le giuste distanze tra noi.
<< A domani. >> Mi volto e me ne vado.
Mi fermo non appena lo sento avviare il motore, e una forza incontenibile mi fa tornare indietro; corro da lui e lo cingo in vita con le braccia, premo il petto contro la sua schiena e lui rimane immobile, poi però alza la testa al cielo e infine si volta leggermente di lato.
<< Cosa fai? >>
Mi stacco da lui e si volta, << Scusa. Ma... >> Tengo la testa bassa.
<< Ne sentivo il bisogno. Non chiedermi perché... >>
Sospira rivolgendomi un dolce sorriso.
<< Non era mia intenzione
chiedertelo. >> Prende il mio viso tra le sue mani e mi bacia. Insinua la lingua nella mia bocca facendoci l'amore.
Lui mi cinge in vita e io gli porto le braccia al collo.
Restiamo avvinghiati l'una all'altra per un po', poi ci stacchiamo e scappo via, prima che mi venga in mente di saltargli di nuovo addosso.
Quando rientro a casa ho ancora sulle labbra il suo sapore, e sento ancora le sue mai addosso.
Cosa mi fa?!
⭐⭐⭐⭐
Ebbene ecco un nuovo capitolo!
Ore 1:12! Solo per voi!
Lo volevo lungo questo capitolo, direi che ci sono riuscita! Yeee!
Hahahaha spero vi sia piaciuto!
Be' non mi resta che augurarvi una buona lettura e buona notte! ❤
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