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⭐Capitolo 96⭐

Mi sveglio perché sento qualcosa posarsi sulle mie labbra, apro gli occhi: Christian.
Batto gli occhi più volte, magari sto sognando; no, è lui... È proprio lui, ed è proprio di fronte a me, e tiene le labbra premute sulle mie.
Sono calde, morbide e la sua bocca ha un sapore buonissimo. Ma è sbagliato. È soltanto un altro errore, un grosso errore.
Lo spingo leggermente indietro e lui fissa i suoi occhi dentro i miei.
<< Christian... >> Sussurro.
Il suo fiato caldo sul mio viso, poi si allontana: << Desideravo farlo da quando quella sera mi hai rifiutato. >> Dice a un soffio dalle mie labbra.
Cosa? Se lo ricorda? Ma se era ubriaco...
Lo guardo confusa, sorpresa, arrabbiata perché mi sono appena resa conto che mi ha soltanto presa in giro. Ha fatto finta di non ricordare niente, e invece ricordava tutto.
<< Stronzo... >> Dico a denti stretti fulminandolo con gli occhi.
Mi sale sopra bloccandomi le braccia sopra la testa e tenendomi per i polsi. Non ho la forza di oppormi, anche perché non lo voglio davvero, e poi se dobbiamo dirla tutta, sono una donna, e lui un uomo. Non ho la forza necessaria per buttarlo giù dal letto.
Mi rilasso e lo guardo intensamente negli occhi; lui allenta la presa e si avvicina al mio viso sfiorando il mio naso con il suo.
Sfiora con la lingua il mio labbro inferiore e tremo, poi sorride e poggia le labbra sulle mie, la sua lingua trova subito la mia e l'accarezza dolcemente.
Chiudo gli occhi e mi godo questo momento, anche se so che è sbagliato.
Ma se questa sarà la mia ultima possibilità di baciare le sue labbra, di stare stretta tra le sue braccia, voglio godermelo fino alla fine.
Porto le mani dietro il suo collo e lo attiro a me.
Si allontana solo per guardarmi in volto, poi posa di nuovo le labbra sulle mie e mi bacia di nuovo. Una sensazione di felicità invade il mio corpo.
Il bacio è lento, la sua lingua cerca la mia e subito si trovano, mi sfiora la guancia, si preme contro di me ansimando, il nostro bacio si fa sempre più passionale, e il mio corpo comincia a tremare sotto di lui. Le lacrime cominciano a scorrermi sul viso per la felicità.
La sua lingua gioca con la mia, gemo nella sua bocca, mi sfiora la guancia con una mano, poi scende sul mio collo e mi posa piccoli baci facendomi tremare ancora. Si fa spazio tra le mie gambe e io glielo permetto, si spinge contro di me e sento di non riuscire più a controllarmi.
Ci stiamo spingendo un po' troppo oltre, e questo non va bene, non va affatto bene, lo spingo leggermente indietro.
Mi sento le guance arrossate e ansimante dico: << Ho... Ho bisogno di fare una doccia. >>
Lui annuisce deluso e si toglie da sopra di me. Mi alzo, e a passo svelto corro per chiudermi in bagno.
Chiudo la porta e mi ci poggio con la schiena, scivolo lentamente giù sempre con la schiena poggiata alla porta, reclino la testa indietro e chiudo gli occhi cercando di trattenere le lacrime che stanno per uscire.
Sospiro disperata.
Mi alzo, faccio scorrere l'acqua nella doccia e comincio a spogliarmi.
Mi guardo allo specchio; passo le dita sul labbro inferiore, chiudo gli occhi e rivedo la lingua di Christian che me lo sfiora, rivedo quando le sue labbra si sono posate sul mio collo.
Le sue mani che al solo tocco con la mia pelle, mi fanno tremare.
Riapro gli occhi: << Okay Grace, riprendi il controllo di te stessa. >>
Solo adesso mi rendo conto della mia pelle sudata, di quanto sono eccitata.
Scuoto la testa e mi butto nella doccia, sotto il getto d'acqua ancora freddo.
Sobbalzo indietro posizionandomi in un angolo della doccia.
Aspetto che si riscaldi per mettermi di nuovo sotto il getto d'acqua, e lascio che quest'ultima sciacqui via le lacrime. Davvero non so se sto piangendo per Christian, o per ciò che ho raccontato ieri? Gli ho parlato dell'unica cosa che non credevo avrei mai raccontato a nessuno.
Mia madre e mio padre, la mia sola famiglia: mi hanno lasciata quando avevo solo quattordici anni.
Se non fosse stato per quello stupido incidente, ora sarebbero ancora con me, e io non mi troverei in questa città. Da sola...

Mezz'ora dopo, sono fuori dalla doccia, i capelli bagnati, indosso gli slip.
D'un tratto la porta si apre e vedo Christian. Mi copro i seni, dato che sono mezza nuda, spalanco gli occhi.
<< Christian cosa fai...? >>
Avanza con fare autoritario.
Mi prende per i fianchi e mi attira a se'.
Con i seni contro il suo petto, lo fisso negli occhi: << Perché mi respingi in continuazione? Lo fai sempre. Così mi fai impazzire. >>
Lo guardo confusa, poi il mio sguardo va alla porta, e di nuovo su di lui.
<< Hai dimenticato di chiuderla. >> Inclina la testa di lato << Rispondi. Perché mi respingi sempre...? >>
Mi fissa negli occhi intensamente.
Mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e un brivido attraversa il mio corpo.
<< Allora? >> Sussurra.
Scuoto la testa.
<< Christian, non possiamo... >>
<< Ma perché? >> Chiede disperato.
Si china e mi sfiora il collo con le labbra; chiudo gli occhi e tremo.
Lo spingo indietro e mi sciolgo dal suo abbraccio.
<< Non so che dirti. >>
Raccolgo subito la maglia da terra e la indosso, poi esco dal bagno lasciandolo su due piedi.
Perché mi chiede questo? Lui cosa vuole da me?
Mi chiudo in camera e mi vesto in fretta, e quando entro in salotto, mi accorgo di essere sola: è andato via.
<< Maleducato. Nemmeno
a salutare... >> Devo dire che l'educazione non fa parte di lui.
Faccio spallucce; cosa vuoi che mi importi se è andato via senza salutare, infondo è quello che volevo: che andasse via.
Vado in cucina e mi preparo una bella tazza di latte caldo. Poi mi prendo un aspirina per far abbassare questa maledetta febbre.
Vado in camera a prendere una coperta, poi prendo posto sul divano, accendo un po' di TV, solo per compagnia, tanto so già che a quest'ora del mattino non fanno mai niente di interessante, e controllo se ho ricevuto messaggi o chiamate da qualcuno sul cellulare: due messaggi e una chiamata.
Faccio scivolare il dito da destra a sinistra dello schermo per sbloccarlo: controllo prima il messaggio.
È di Sandy: mi chiede come sto e se avessi bisogno di qualcosa.
Le rispondo che sto meglio, e la ringrazio per il pensiero, ma che non ho bisogno di nulla, al momento.
Poi controllo il secondo messaggio: è di Ivy.
Anche lei mi chiede come sto e se ho bisogno di qualcosa. Sospiro sorridendo; mi porto il cellulare al petto e alzo gli occhi al cielo.
Se non avessi loro, non saprei come fare. Mi sono sempre vicine.
Rispondo anche a lei che sto meglio e che non ho bisogno di niente.
Infine controllo la chiamata; e questa mi sorprende un po': è di Christian.
È di dieci minuti fa, quando ero ancora in camera a vestirmi. Mi chiedo perché mi abbia chiamato se è andato via in quel modo senza nemmeno salutare.
Io davvero non lo capisco.
Non lo richiamo, se lo sogna!
Blocco il cellulare e guardo la TV, ma senza guardarla realmente.
Il cellulare squilla e io sussulto dallo spavento, lo prendo, ma mi scivola dalle mani e cade a terra, con lo schermo sul pavimento.
<< Porca miseria! >> Esclamo.
Prendo il cellulare da terra e prego che non si sia rotto, non saprei con quali soldi comprarmene un altro.
<< Non posso crederci... >> Sibilo.
Lo lascio squillare e continuo a guardare la TV.
Solo adesso mi rendo conto che stanno trasmettendo un programma televisivo, di cucina precisamente.
C'è un tizio che sta mescolando del... Credo sia cioccolato.
<< Che torta prepari? >> Parlo alla TV.
E neanche a farlo apposta esce la ricetta con su scritto il nome della torta e tutti gli ingredienti.
"Torta Kinder"
Oh, mio Dio!
Mi viene l'acquolina in bocca.
Devo chiedere a Sophie di farmela, io sono negata, e lei il genio della cucina.
Mi alzo per andare a prendere un po' di carta per riscrivermi la ricetta di questa squisitissima torta, ma d'un tratto tutto comincia a ruotare.
Mi prendo la testa tra le mani, batto gli occhi più volte per cercare di riprendermi da quel capogiro e poi mi rimetto a sedere, poi sistemo il cuscino e poggio la testa. Chiudo gli occhi.

Quando mi sveglio, il cellulare sta squillando, leggo sullo schermo: Christian. Ancora. Perché non mi lascia in pace? Cosa vuole?
Finalmente smette di squillare, e quando lo sblocco, trovo almeno quattro chiamate perse, tutte di Christian.
Mi arriva un messaggio: "le è appena stato lasciato un messaggio in segreteria..."
Non finisco di leggerlo, tanto non ascolterò mai il messaggio. Inutile.
Poso il cellulare sul divano, accanto a me. Fisso lo schermo della TV.
Il mio sguardo cade sempre sul cellulare...
Okay, so di aver detto di non volerlo leggere, ma la tentazione è fortissima, sono curiosa di sentire cosa ha da dire.
Vado sul messaggio e clicco sul numero per ascoltare: "Watson... Mi dispiace se sono andato via in quel modo, ma tu mi hai fatto ben capire di non volermi li, con te. Ecco... Volevo dirti che questa notte... È stata la notte più bella che io abbia mai passato. Ti prego se senti questo messaggio, chiamami; ho bisogno di parlarti."
Ha detto di aver passato la notte più bella della sua vita. Anche per me.
Per la prima volta dopo tanto tempo, sono riuscita a dormire tranquilla.
Per la prima volta dopo tanto tempo ho dormito serena tra le braccia di un uomo.
Cosa faccio? Devo chiamarlo?
⭐⭐⭐⭐
Buonasera!
Voglio dirvi qualcosa di importante...
Sto lavorando su una nuova storia... 😁Calma, calma..  🙇🏼‍♀️
Lavorando nel senso che la sto organizzando, ma ho già tutto pronto, credo...
Prima però devo terminare questa, e... Credo dobbiate aspettare ancora parecchio prima di leggere l'altra...
Be' spero che il capitolo vi sia piaciuto e... BUONA LETTURA! Alla prossima!

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