⭐Capitolo 95⭐
Pov. Christian
<< Buongiorno Sophie... >>
La guardo sedersi sullo sgabello vicino al bancone e accavallare le gambe; ho sempre pensato fosse una bella ragazza, con delle gambe super sexy.
Cavolo Christian! Un po' di contegno! È una tua dipendente.
<< Ciao Christian. >> Mi rivolge un dolce sorriso.
Mi avvicino a lei guardandomi le mani, e continuando a giocherellare con la manica della mia camicia le chiedo:
<< La... La tua collega... >> Non so perché sto esistendo a chiederle di Grace.
Proprio in questo momento mi viene da porgermi una semplice domanda:
"perché non la chiamo mai per nome?"
Me lo chiedo da un po', ma ancora non sono riuscito a spiegarmelo.
<< Grace... >> Mi studia attentamente: << Christian, vuoi sapere di Grace, vero? >>
Annuisco. << Si, di lei. Come... Come sta? >> Balbetto.
Devo sembrarle un'idiota.
<< Ha la febbre; è in un letto. Come vuoi che stia. >> Si limita a dire.
Annuisco e torno a chiudermi nel mio ufficio.
Il cellulare mi squilla: è di nuovo mio fratello.
Che cazzo vuole? È da ieri sera che non fa altro che chiamarmi; sta iniziando ad irritarmi.
"Non chiamarmi più!" Sbraito e chiudo la chiamata prima che possa aggiungere altro.
Pov. Grace
Sono nel mio letto da quando ieri Ethan mi ha accompagnata casa, mi alzo solo per andare in bagno. Qualcuno suona il campanello, con grande sforzo, mi alzo, mi poggio una coperta sulle spalle e vado ad aprire.
<< Cosa ci fai in piedi?! >>
Lo guardo male, << Sono venuta ad aprire a un cretino. >>
Finge un sorriso, << Grazie per il "cretino". >>
Annuisco. << Non c'è di che. >>
Posa una mano sulla mia fronte, un gesto inaspettato.
Al solo tocco il mio corpo trema.
<< Ma tu hai la febbre! >> Dice spalancando gli occhi.
<< No! Davvero? >> Dico prendendolo in giro.
Mi guarda con aria di rimprovero.
Scuoto la testa, << Stupido. >>
Mi volto, e all'improvviso mi vedo sollevare da terra, è Christian che mi ha caricata in spalla e mi sta portando dritta nella mia stanza.
<< Fermo! Mettimi giù! >> Strillo.
Lui però ignora i miei ordini, e mi posa a terra solo una volta nella mia stanza.
<< Mettiti sotto le coperte e non muoverti. >> Dice e poi esce dalla stanza.
Si dirige verso la cucina, mi affaccio, non ho intenzione di cosa voglia fare.
<< Chi cazzo sei tu! >> Lo sento urlare.
Mi precipito immediatamente in cucina per vedere cosa succede.
Quando lo raggiungo, trovo Patrick al muro, e Christian che lo tiene per il colletto.
<< Christian! >> Strillo terrorizzata; ma perché gli uomini devono sempre usare la violenza?
Patrick si volta verso di me con un'espressione terrorizzata.
Guardo Christian in cagnesco:
<< Mollalo. >>
Si volta a guardarmi e sospirando fa come dico.
Patrick si sistema la maglia e viene da me.
<< Chi cazzo è? >> Sbotta.
<< Un am... >> Lo interrompo.
<< Il mio ragazzo. >> Dico.
Afferro il braccio di Patrick e mi ci aggrappo. Poggio la testa sulla sua spalla, e sorrido soddisfatta a Christian guardando la sua espressione confusa. O furiosa?
Patrick mi guarda ancora più confuso. Lo so, forse lo sto mettendo in grossi, ma grossi guai.
<< Bene. Il tuo ragazzo ora deve andarsene. >> Dice.
Inarco un sopracciglio. << Cosa? >> Non credo a ciò che sento; ma come si permette di decidere chi deve o non deve restare a casa mia, e se io non volessi lui?
Anche se lo ammetto; un po' ci speravo che venisse a trovarmi.
<< Si, lui adesso va via. >> Lo prende per un braccio e lo spintona verso la porta.
Patrick si volta verso Christian con aria minacciosa, << Hei, calmati. >> Poi però immediatamente si zittisce. Perché Christian deve sempre terrorizzare chiunque incontri?
Lo accompagna alla porta e lo sbatte fuori, poi la chiude.
Si volta verso di me soddisfatto, e io lo guardo in cagnesco.
<< Non fare quella faccia. >> Dice.
<< È l'unica che ho. >> Rispondo brusca.
Mi si avvicina e io sento le gambe tremarmi.
<< Sei più bella quando sorridi. >> Sussurra, e mi guarda con quella sua aria da perfetto seduttore.
Sbuffo.
<< Se io non avessi voluto te, ma il mio amico Patrick? >>
Si volta di scatto, e sorride beffardo:
<< Non era il tuo ragazzo? >> Oh, cavolo...
<< Si... Lo è... Ma... >> Mi sfiora la guancia e tremo. Ridacchia.
Mi sa che mi ha scoperta, ma infondo lo sapevo. Non sono stata credibile, e poi dalla faccia sorpresa che ha fatto Patrick, si è capito che stavo mentendo.
<< Vai a letto. >>
<< Christian... >> Mi interrompe posando il dito indice sulle mie labbra.
<< Sssh... Vai a letto. Questa sera ci penso io a te. >>
Sbuffo, alzo gli occhi al cielo e me ne torno a letto.
<< Dove sono le tazze? >>
Chiede.
<< Il mobile sopra il lavello! >> Indico il mobile della cucina.
<< Ma cosa vuoi fare? >> Chiedo.
<< Ho detto torna a letto. >>
Sbuffo ancora una volta e questa volta me ne torno in camera mia.
Mi copro bene; ho un po' freddo.
Chiudo gli occhi e respiro profondamente sperando di riuscire a riscaldarmi.
Sento un rumore: apro gli occhi e vedo Christian arrivare con un vassoio tra le mani.
<< Ti ho preparato del brodo
caldo. >> Dice.
Sorrido e lo ringrazio. Che gesto carino.
<< Prego. >>
Mi metto a sedere con la schiena poggiata alla testiera del letto e Christian mi posa il vassoio sulle gambe.
Mentre mangio il brodo, lui rimane con me. Mi osserva, e io mi sento in imbarazzo. Non so cosa fare.
Quando finisco di mangiare, prende il vassoio e lo posa sul comodino accanto al letto.
<< Hai misurato la febbre? >>
Chiede premuroso. Scuoto la testa.
<< Dove hai il... >> Non lo lascio finire, << Li dentro. >> Indico il cassetto del comodino accanto al letto, e lui lo apre per prendere il termometro.
Me lo sistema sotto il braccio:
<< È freddo. >> Dico.
Lui sorride, ed è il sorrido più dolce che gli abbia mai visto fare.
<< È vero. Sono maledettamente freddi. Quando mia madre doveva misurarmi la febbre, scappavo sempre. Non volevo perché mi faceva tremare dal freddo. Doveva sempre rincorrermi per tutta casa. >> Ridacchio.
È la prima volta che mi racconta una cosa di se'.
<< Eri un bambino cattivo. >> Lo canzono.
<< No, ero un bravo bambino; poi un giorno tutto è cambiato. >>
Fissa il vuoto. Ha lo sguardo triste, come se un brutto ricordo gli fosse tornato alla mente.
Inclino la testa di lato per incorniciare il suo sguardo perso: << Che cosa è cambiato? >>
<< Tutto. >> Sospira.
Rimane qualche secondo in silenzio, poi riprende a parlare: << Mia madre è morta. >> Trattengo il sospiro.
<< Siamo rimasti io e mio fratello da soli con mio padre. Ci ha sempre maltrattati. Nostra madre ci difendeva, ma dopo la sua morte... >> Gli si strozza la voce e gli vengono le lacrime agli occhi.
<< Non sei costretto a raccontarmi tutto. >>
Non voglio che stia male.
Scuote la testa e mi prende la mano stringendola a se'.
Sorride, << È tutto okay. >>
<< Non c'è molto da raccontare: quando è morta mia madre, mio padre trattava male sia me che mio fratello. Ci sgridava per ogni singola cosa che facevamo, giusta o sbagliata, e alzava spesso le mani. Ci odiava. E ci odia ancora, ma ha bisogno di noi; sta invecchiando, e ha bisogno che qualcuno mandi avanti la sua azienda. Ha convinto mio fratello, ha tentato con me, e non ci e riuscito; appena ne ho avuto la possibilità sono andato via
di casa. >> Dice tutti d'un fiato.
Deve essere stato davvero doloroso per lui, perdere sua madre, e poi suo padre... Lo trattava male.
<< Perché tuo fratello viene spesso a farti visita? >> Chiedo curiosa, ma non appena formulo la domanda, vorrei non avergliela fatta.
<< Mio fratello vuole che ritorni a casa e che mi riconcili con nostro padre. >>
Annuisco: << Ma naturalmente, e come giusto che sia, tu non vuoi. >>
<< Esatto. >>
Restiamo a fissarci per alcuni secondi, secondi imbarazzanti.
<< Tu perché vivi sola invece? >>
La sua domanda mi spiazza. Non mi aspettavo di dover raccontare la mia vita passata, a nessuno, soprattutto a lui.
Sospiro, << Non ti va? Se non vuoi, non sei obbligata. >>
Scuoto la testa.
Lui ha parlato con me, si è fidato di me e mi ha raccontato il suo passato, perché io non dovrei?
Sospiro, mi bruciano gli occhi, cominciano a lacrimarmi.
Mi guardo le mani e poi alzo gli occhi su Christian.
<< I miei sono morti. >>
Spalanca gli occhi, poi mi carezza la guancia.
<< Togliamo il termometro. >> Dice, lo prende e lo guarda.
<< 38. >>
Posa una mano sulla fronte per sentire quanto sono calda.
Si siede di nuovo. << Continua. >>
<< Avevo 14 anni. Dopo la loro morte, sono stata affidata a mia zia, la sorella di mia madre; l'adoravo, ma quella non era casa mia. Volevo andarmene, così appena ho compiuto diciotto anni, i soldi che ho ricevuto come regalo, li ho spesi per venire qui. Mi hanno aiutato anche i miei zii, non ho fatto tutto da sola, loro mi hanno sempre
appoggiata. >>
<< Non hanno preso male la notizia che tu volessi andare via? >>
Scuoto la testa.
<< Come stavo dicendo... Mi hanno sempre appoggiata, in ogni mia decisione. Sapevano che non stavo bene lì. >>
Presta molta attenzione al mio racconto, e mi fa piacere sapere che a qualcuno interessa il mio passato.
Il passato ci trasforma nelle persone che siamo diventate nel presente.
<< Come facevi a mantenerti? >>
<< Inizialmente mi mandavano dei soldi ogni mese, poi dopo essermi trovata un lavoro ho deciso di volermela cavare da sola, così ho chiesto loro di non mandarmi
più soldi. >> Spiego.
È così che poi sono arrivata a questo punto.
Ma preferisco cavarmela da sola piuttosto che chiedere aiuto.
Sono fatta così.
<< Sei da ammirare. >> Dice.
Arrossisco. << Smettila di prendermi in giro. >>
Scuote la testa e dice serio.
<< Ti assicuro che non ti prendo in giro. >> Dai suoi occhi sembra essere sincero, e voglio crederci.
Sbadiglio, e lui ridacchia.
<< Hai sonno? >>Chiede.
Annuisco.
Si alza e mi sistema il cuscino dietro la testa, e mentre lo fa lui fissa le mie labbra e io i suoi occhi.
<< Grace... >> Comincia. << Voglio rimanere qui questa notte... >> Il suo tono è disperato. Pronuncia queste parole come una supplica.
Sorrido, gli faccio spazio sul mio letto, e si stende accanto a me.
Porta un braccio dietro le mie spalle, e io poggio la testa sul suo petto. Chiudo gli occhi.
Mi addormento tra le sue braccia, e devo dire che non mi sentivo così serena da tanto tempo. Troppo.
⭐⭐⭐⭐
Eh va bene... Volevo aspettare a domani, ma non ce l'ho fatta... 😂
Però................ Adesso......... Dovrete davvero aspettare a domani... 😁
Cosa accadrà?????
🤷🏼♀️
Ciaooooo! 🙋 Buona serata..
Spero di avervi accontentate! 😘
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