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⭐Capitolo 83⭐

Con la porta ancora aperta, mi poggio con il fianco allo stipite della porta.
Non crederà di entrare?
Incrocio le braccia al petto: << Ti ho fatto una domanda: cosa ci fai qui? >>
Mi fissa con aria disgustata, e non parla. Se non si decide a farlo chiudo la porta e chi si è visto si è visto!
<< Ti ho vista, stronza. Lo hai baciato. >> Ringhia. C'è odio nella sua voce.
Rido nervosamente: << Di cosa
parli? >>
Aggrotta la fronte: << Di cosa parlo? Di Babbo Natale! >>
La guardo senza esprimere nessuna emozione.
Simpatica la ragazza.
<< Miranda dimmi cosa vuoi e vattene, non ho tempo da perdere. >> Dico seccata.
<< Stronza, ti ho vista ieri. Con Christian. Ti piace fare la gattamorta? >> No. Mi viene da ridere; io la gattamorta. Ma da che pulpito!
<< Senti Miranda, io non so tu che cosa abbia visto, ma... >>
<< Ti ho vista anche quella sera al bar stronzetta. Non negare. Non puoi. L'hai baciato! >> Mi urla in faccia.
Arretro di un passo.
<< Io non l'ho baciato. È stato lui a farlo. >> Scoppia in una risata malefica: << Ma l'hai lasciato fare! Sei una stronza! Dillo che volevi che lo facesse! Ammettilo! >>
Scuoto la testa: << No. Non lo ammetto perché non è vero. >>
Strilla in preda all'ira e mi salta addosso facendomi cadere all'indietro prendendomi per i capelli.
<< Miranda! >> Strillo.
<< Brutta stronza non dire bugie! >>
Scuoto la testa: << Non ti sto mentendo! >> La imploro di lasciarmi, ma lei non molla la presa, cerco di divincolarmi.
<< Devi lasciarlo stare! Lui è mio! >> Sbraita.
La sua espressione infuriata mi spaventa.
Mi copro il viso con le mani. Continua a strattonarmi i capelli, mi solleva e mi spinge facendomi cadere all'indietro e battere la testa.
Si alza e dice: << Questo era solo un avvertimento. Fatti vedere ancora con lui e ti farai male, molto male... >>
Se ne va, e io resto a terra. Solo adesso mi rendo conto di quello che è appena successo.
"Fatti vedere ancora con lui e ti farai male, molto male..."
Le sue parole mi risuonano nella testa.
Mi alzo con la schiena dolorante, per non parlare della testa: mi fa male!
Vado in bagno a sciacquarmi il viso e poi mi vesto. Devo fare due passi.
Per strada, cammino a testa bassa, la gente passeggia tranquilla ignare dei miei problemi; a volte penso che vorrei avere un po' della loro felicità.
Il cellulare squilla, e quando lo prendo per vedere chi mi cerca, il mio cuore manca un battito.
"Stai lontana da lui..."
Christian... 
Adesso che tra noi poteva andare bene, arriva Miranda a dare ordini. Non voglio, assolutamente non voglio che quella sgualdrina mi dica cosa devo o non devo fare; eppure, vederla così imbestialita mi ha spaventata, ed è per questo che lascio il cellulare squillare e non rispondo.
Sospiro e alzo gli occhi, mi guardo intorno e mi trovo davanti a un bar; entro a bere qualcosa.
<< Ciao dolcezza cosa ti servo? >> Un signore di mezza età mi sorride dolcemente.
<< Una soda, grazie. >> Dico.
<< Qualcosa da mangiare tesoro? >>
<< Posso darti questi rustici, sono buonissimi. >>
Lo ringrazio ma rifiuto.
<< Stai bene? >> Chiede preoccupato.
Annuisco anche se non è vero.
<< A me non sembra, perché non mi racconti cosa ti succede... >>
Inarco un sopracciglio. Cosa?!
Non racconto i miei problemi a chi non conosco!
<< Scusa, non mi conosci perché dovresti parlare con me. >>
Scuoto la testa. << Va tutto bene signore. Sto bene. >>
Storce il naso: << Cos'è questo "signore"! >> Fa le virgolette con le dita.
<< Chiamami Tom... >>
<< Okay Tom. >>
<< Sicura che non vuoi niente da mangiare? Te li offro io. >>
Scuoto di nuovo la testa: << Grazie Tom. Sto bene così. >>
Prendo la mia bibita e vado a sedermi a un tavolo.
Vedo un tavolo libero e vado a sedermi.
<< Scusa ma questo è il mio tavolo. >>
Un ragazzo mi parla in modo brusco.
<< Scusa, non ti avevo visto. Me ne vado subito. >>
Spalanca gli occhi, << No! Scusa. >> Scatta in piedi.
Eh?
<< Scusa ma... >>
<< Resta. Puoi... Puoi rimanere. Piacere, io sono Patrick, mi dispiace se ti ho risposto così male. >> Mi porge la mano e io la stringo.
<< Grace. >>
<< Bel nome! >> Gli sorrido e lo ringrazio per il comportamento.
Si scusa ancora una volta per prima.

Patrick mi ha invitata a pranzo oggi. Non ho potuto dirgli di no, è stato troppo dolce.
Si è offerto nel venirmi a prendere, ma gli ho detto che l'avrei raggiunto.
Mi preparo cercando di fare il più in fretta possibile dato che sono già le 13:10, e con Patrick ho appuntamento alle 13:30!

<< Patrick! Eccomi! Scusa il ritardo! >> Strillo correndo verso lui.
Inciampo e per poco non cado; Patrick corre verso di me ridendo.
<< Non ridere stupido... >> Dico, ma non posso fare a meno di ridere anche io. << Non posso, la tua faccia era troppo divertente. >>
Ridiamo a crepapelle.
<< Andiamo a mangiare? >>
<< Si. >>
Non capisco perché io mi senta così bene in sua compagnia. Nonostante lo abbia conosciuto solamente questa mattina, mi sembra di conoscerlo da una vita. Sono felice di aver trovato un nuovo amico...
⭐⭐⭐⭐
Notte! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Buona lettura!

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