⭐Capitolo 76⭐
Oggi per fortuna è il mio giorno libero, e ho pensato di fare un salto da Sophie per vedere di persona come sta.
Busso alla porta di casa, e dopo un po' viene ad aprirmi.
Non appena mi vede le si disegna un sorriso sulle labbra.
<< Grace! Entra! >> Si sposta per farmi entrare.
Mi abbraccia e io ricambio. << Come va? >>
<< Diciamo bene. Tu piuttosto, come stai? >> Chiedo.
<< Mi sto riprendendo poco a poco. Ce la farò. Sono in grado di superarlo sai? >> Le sorrido: << Sono felice. Devi andare avanti. >> Annuisce.
Mi fa sedere sul divano, e chiede:
<< Cosa ti porto da bere? >>
<< Acqua, grazie. >>
Annuisce e cammina a passo svelto verso la cucina.
Casa sua è molto bella: il salotto ha le pareti color ghiaccio, una bellissima parete attrezzata moderna, grigia, che si intona perfettamente alle pareti; al centro c'è la televisione, e sulle pareti alcuni quadri che completano l'arredamento.
<< Ecco a te. >> Mi porge il bicchiere d'acqua e la ringrazio. Si siede accanto a me, accavalla una gamba sull'altra e dice: << Racconta. >>
Inarco un sopracciglio: << Cosa? >>
<< Cosa ti è successo? >>
Ripenso a qualche giorno fa, quando ho avuto la discussione con Christian.
Sospiro sbuffando: << C'entra Christian, vero? >> Dice divertita.
La guardo infastidita e annuisco.
<< Lo sapevo! >> Esclama e scoppia a ridere.
La guardo male: << Smettila
Sophie... >> Frigno.
Lei continua a ridersela, e io mi innervosisco sempre di più.
<< Avanti Grace, sputa il rospo. >>
La detesto quando fa così...
<< Sono andata nel suo ufficio per dirgli di te. >>
<< Cosa ha detto? Si è arrabbiato? >>
Scuoto la testa. << Meno male... >> Sospira di sollievo.
<< Continua, scusa... >>
<< Be', in realtà avevo già intenzione di andare a parlargli, ma di un'altra
cosa. >>
<< Cosa?! Su Grace arriva al punto! >>
<< Mi tratta male dal giorno dopo la festa, un giorno l'ho sentito parlare con qualcuno, non sapevo con chi; comunque doveva incontrarsi con questa persona. >>
Si avvicina a me: << Chi era? L'hai scoperto? >>
Inarco un sopracciglio disgustata: << Miranda. >>
Spalanca gli occhi: << Cosa?! >>
<< Ci è andato a letto solo perché ha scoperto della cena con Alan. >>
Sorride maliziosamente: << È geloso! >>
Mi acciglio: << No, è stupido! Chi farebbe una cosa del genere? >>
Fa spallucce: << Christian! >>
La guardo male: << Come lo ha scoperto? >> Chiede.
<< Ha sentito mentre te ne parlavo. >>
Si porta una mano alla bocca.
<< Grace, è geloso.>>
<< Di chi? Di me? >> Dico indicando me stessa. << Ma per favore! >>
Assolutamente no. Christian non è geloso. È uno stronzo che non sa come passare il suo tempo, e lo passa con la prima sgualdrina che gli capita.
<< Grace, però a te da fastidio che lui sia uscito con Miranda. >>
<< No! A me da fastidio che lui ci sia andato a letto! >> Dico con tono un po' troppo alto.
Me ne rendo conto e le chiedo scusa.
Sophie incrocia le braccia al petto: << Sei gelosa. >>
Alzo gli occhi al cielo.
<< Me ne vado. Ho da fare. >>
Scoppia a ridere. << Si, evita il discorso, ma sappiamo entrambe che è così. Ti irrita saperlo con quella lì, ma non vuoi ammetterlo. >>
A passo svelto vado alla porta e la apro per uscire di qui.
<< Ci vediamo tesoro. >> Dice divertita.
<< Ciao Sophie. >>
Salgo sul primo autobus che passa.
Per fortuna trovo un posto, mi siedo.
Mi fanno male le gambe; poi però, una donna con il pancione mi viene vicino e mi sorride, io mi alzo per farla sedere.
<< Prego, si sieda. >> La faccio accomodare.
Mi sorride dolcemente: << Grazie tesoro. Sei gentile. >>
<< Sai, la schiena fa tanto male, ma per un figlio si è disposti a sopportare questo ed altro. >> Dice.
Annuisco e mi vengono le lacrime agli occhi; le ricaccio dentro.
<< È vero. >>
<< Deve essere bello portare in grembo un bambino. >>
Annuisce. << Si, è vero. >>
<< Te lo auguro ragazza. Un giorno ti auguro di provare un'emozione come questa. >>
Le sorrido non sapendo cosa risponderle.
Fortunatamente si ferma alla mia fermata e scendo.
Camminando sulla strada di casa mi capita di ripensare a quella donna, e a quello che mi ha detto: "ti auguro un giorno di provare un'emozione come questa."
Si, sarebbe bello. Ho sempre pensato che portare dentro di se una piccola creatura, e sentirla crescere giorno per giorno, sia la cosa più bella al mondo.
Io però mai proverò una cosa del genere. I figli si fanno in due, no?
Rientro a casa e la prima cosa che faccio, è sdraiarmi sul divano.
Accendo la TV; stanno trasmettendo un programma dove a una coppia di fidanzati vengono fatte domande sul proprio partner, che serva per vedere se in realtà si conoscono davvero?
<< Che stupidaggine è mai questa? >> Commento.
Non mi piacciono questi stupidi programmi, li trovo inutili.
Giro canale, e stanno trasmettendo un film "The Host".
Ho letto la trama, è bellissimo.
Una razza aliena, le "Anime", ha trasformato il pianeta terra in un mondo pulito, sicuro e pacifico.
La razza umana si sta estinguendo; sono pochi gli umani sopravvissuti.
Una di loro viene catturata, e le viene impiantata nel corpo un'Anima, con il solo scopo di scoprire dove si rifugiano gli umani sopravvissuti.
La ragazza, ancora viva, riesce a farsi aiutare dall'aliena. Essa riesce ad ottenere la fiducia degli umani, e insieme riescono a salvarsi e a convincere tutti che umani e alieni possono vivere insieme.
Il mio cellulare squilla, chi sarà mai a quest'ora?
Un momento! Ma sono le 15:30 del pomeriggio!
Prendo il cellulare e rispondo.
"Si, pronto? Chi è?"
È un numero sconosciuto.
"Watson." Christian...
Il mio cuore manca un battito.
"Cosa vuoi?" Dico brusca.
"Mi dispiace..."
"Per cosa, Christian? Non devi scusarti."
Sospiro.
Lo sento ridacchiare: "Hai sospirato, quindi credo sia il caso che mi scusi."
"Quel che è fatto, è fatto."
Dico.
"Lo so, ma tu stessa hai detto che per te non sono niente e per me non sei niente, quindi..."
"Quindi niente. Non mi riguarda."
Lo interrompo.
"A domani."
"Ciao."
Mi ha sorpreso questa sua chiamata, perché mi ha chiamata? Solo se scusarsi?
Ma gliel'ho detto: non deve scusarsi di niente, a me non importa con chi va a letto. Non mi interessa.
Solo adesso che il mio stomaco brontola, ricordo di non aver pranzato per guardare il film.
Vado in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare.
Ho passato il resto della giornata chiusa in casa, non avevo voglia di uscire. Per niente.
Nonostante sia rimasta a casa e non abbia fatto niente da questa mattina, mi sento un po' stanca, per questo vado a sdraiarmi sul letto.
Chiudo gli occhi e aspetto che il sonno abbia la meglio su di me.
Questa mattina appena arrivo al bar, Christian viene da me.
<< Watson, posso parlarti? >> Chiede quasi supplicando.
Annuisco e lo seguo nel suo ufficio.
Chiude la porta e mi fa sedere, poi va a sedersi dietro la scrivania e poggia i gomiti su di essa; mi guarda attentamente e sorride.
⭐⭐⭐⭐
Holaaaaa!
Aggiornamento prima della nanna! Be' non ho altro da dire: spero che il capitolo vi sia piaciuto e buona notte a tutti! ❤
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