Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

⭐Capitolo 74⭐

<< Ciao Grace... >> Ethan mi saluta, e dalla sua espressione, deduco che non l'ha avuta vinta con Ivy.
<< Ethan... >>
Sorride, quasi con le lacrime agli occhi.
<< Testarda la tua amica. >>
Arriccio il naso: << Mi dispiace. >>
Tira su la testa e raddrizza le spalle, stringe i pugni davanti al petto:
<< Non mollo mica, cosa credi? La amo e voglio stare con lei. >>
<< Testardo anche tu. >>
Sorride fiero: << Sono determinato nel riconquistarla. >>
Faccio una smorfia, << Ethan, devi capire che non tutto torna ad essere a come l'hai lasciato. >> Spiego.
Si rabbuia: << Lo so. Sono stato uno stronzo; alla più piccola discussione ho mollato, non ho lottato abbastanza per il nostro amore. >>
<< Non è solo tua la colpa. Ivy, anche lei avrebbe dovuto lottare. Le cose si fanno in due. >>
Annuisce ma non del tutto convinto.
<< Cosa farai? >> Chiedo.
<< Andrò di nuovo a casa sua. >> Annuisco e gli auguro che questa volta possa avere fortuna, che Ivy ceda e che ritornino insieme.
Usciamo e ci dividiamo.
Oggi torno a casa, non mi va di stare per strada. Ho voglia di un po' di brodo caldo, fa tanto freddo, è un brodo caldo è proprio quello che ci vuole.
In lontananza vedo Sandy; la chiamo, e mi quando mi vede viene verso di me.
<< Hei straniera! È da tanto che non ci si vede! >> Esclama e mi abbraccia.
Ricambio l'abbraccio e annuisco: << Hai ragione. Non mi sto facendo più sentire, è che il lavoro mi prende tutta la giornata, ho solo due ore di tempo per mangiare per poi ritornare a lavoro.
Lei sorride: << Tranquilla, scherzavo. Non ci sentiamo ma ti voglio comunque bene! >> Ammicca.
<< Fiùù! >> Mi passo una mano sulla fronte. << Meno male! Pensavo non mi volessi più bene. >> Scherzo e scoppiamo a ridere.
Incrocia le braccia al petto: << Come sei spiritosa Grace Watson. >>
Ridacchio. << Sei appena uscita dal lavoro? >> Chiede ed io annuisco.
<< Stai tornando a casa? >>
<< Si, ti va di venire? Pranziamo insieme. >> Scuote la testa dispiaciuta.
<< Mi dispiace, ma ho un impegno. La prossima volta verrò. Te lo prometto. >> Annuisco.
La osservo attentamente e noto uno strano luccichio nei suoi occhi: << Dimmi un po', che impegno hai? >>
Sorride, è anche un po' arrossita. Quanto è tenera!
<< Katie? >> Chiedo.
Annuisce passandosi una mano tra i capelli. << Forse ce l'ho fatta, forse sono riuscita a conquistarla. >>
Inarco un sopracciglio, << Come, "forse"? >>
<< Se... >> Mi interrompe alzando una mano, << Non chiedermi niente. >>
<< Va bene, allora ti lascio. >>
<< Ciao Grace. >> Mi abbraccia e ci separiamo.

Sto cuocendo un po' di pasta, il brodo è già pronto, devo solo riscaldarlo.
Assaggio la pasta per vedere se è pronta. << Ahi! >> Scotta!
<< Okay, due minuti ed è pronta. >>
Chiudo il gas e prendo la scolapasta; ci butto la pasta dentro, e una volta fatta scorrere tutta l'acqua, rimetto la pasta in pentola e aggiungo il brodo. Riaccendo il gas e lo faccio riscaldare.
Mi è venuta fame!
Metto il piatto a tavola e mi siedo per pranzare. Da sola.
Mi guardo in torno e sospiro.
Sola. Sempre sola.
Guardo l'ora: << Cavolo! Sono già le due! >> Esclamo e mi sbrigo a finire di mangiare.
Per come mi ha trattata stamattina Christian, non gli andrà di sicuro bene che faccia tardi, mi urlerà di sicuro in faccia; quindi è meglio sbrigarmi ed arrivare in tempo!
Finito di mangiare, lascio il piatto nel lavandino ed esco di casa di corsa.
Una volta giù, esco dal palazzo e comincio a correre più veloce che posso.
<< Christian se la prenderà a morte con me se non arrivo in tempo! >>
Continuo a guardare l'orologio, adesso segna le due e quindici minuti.
Ho altri quindici minuti di tempo.
<< Perché devo essere sempre in ritardo! Detesto dover correre
sempre! >>

Arrivo al bar che sono le due e trentacinque minuti, cinque minuti di ritardo. Va bene! Non sono niente cinque minuti!
<< Grace! >> Ethan mi guarda spaventato.
Ho l'affanno e mi fanno male le gambe per quanto ho corso.
<< Ethan! Sono arrivata giusto in tempo! >> Dico cercando di riprendere fiato.
Lo vedo guardare alle mie spalle, allora mi volto lentamente, so già chi troverò.
Accenno a un sorriso, ma Christian se ne sta a braccia conserte con occhi infuriati e mi guarda male.
<< Sei in ritardo Watson... >> Dice brusco.
<< Ma sono solo cinque minuti! >> Frigno.
<< Cinque minuti di ritardo. Voglio la puntualità Watson. Non te lo ripeto più... >> Mi lancia un'altra occhiataccia e poi se ne va, sempre a braccia conserte.
Inarco un sopracciglio: << Cosa hai fatto questa volta, Grace? >> Mi volto verso Ethan che mi guarda divertito.
Scuoto la testa: << Non ho fatto niente. È da lunedì che mi tratta così... Non capisco, domenica alla festa era tutto okay, poi... >> Alzo gli occhi al cielo e sbuffo: << Davvero non so cosa pensare. >>
Ethan mi guarda attentamente, poi ricordo che c'è qualcosa che deve dirmi.
<< Sputa il rospo! >> Dico. Distoglie lo sguardo. Eh, no! << Ethan non evitarmi! Devi dirmi com'è andata. >>
Abbassa gli occhi frustrato. Scuote la testa e si guarda le mani: << Non lo so. Mi ha ascoltato, ma non so quali siano le sue intenzioni. >> Sembra davvero abbattuto.
<< Le parlerò io. Cercherò di farla ragionare. >>
Mi prende la mano e dice: << Grazie. Ti ringrazio. >>
Sospiro: << Anche se si arrabbierà molto. Mi ha già detto di non impicciarmi. Ma io vi voglio bene, e voglio il vostro bene, e voglio, cioè vorrei... >> Mi correggo.
<< ... Che tornaste insieme. >>
<< Sono preoccupato per Sophie. >> Diventa più serio di quanto non lo fosse già, e anche un'espressione preoccupata. Tanto preoccupata.
<< L'hai sentita? >> Chiedo, e lui scuote la testa.
Annuisco. << Proverò a contattarla dopo, adesso è meglio che mi metta a lavoro o Christian mi ammezzerà, o licenzierà o chissà cosa... >> Ethan scoppia a ridere ed io con lui.

È quasi ora di chiusura, avevo detto ad Ethan che avrei chiamato Sophie, ma non abbiamo avuto un minuto di pausa; la chiamerò domani, adesso ho bisogno di tornarmene a casa e mettermi nel letto.
Sono stanchissima.
<< Mi dispiace, non sono riuscita a chiamarla. Domani le parlerò. >>
Mi sorride dolcemente: << So benissimo che non hai potuto, oggi è stata davvero tosta. Guarda ti direi di non farlo; che la chiamerò io, ma ho paura che mi mandi a quel paese, e ha tutte le ragioni del mondo per farlo, ma non me la sento di sentire la sua voce spezzata dal pianto, so che è a causa mia. So che se sta soffrendo è solo colpa mia. Sono un codardo, lo so, ma non mi va di sentirla così... >> Si spiega.
Scuoto la testa e gli dico di non preoccuparsi.
<< La chiamerò domani. Non preoccuparti, non te lo avrei mai chiesto. Uno: perché so che Sophie non ti parlerebbe, chiuderebbe subito la chiamata. Due: non te lo avrei mai lasciato fare. Sentirti le provocherebbe ancora più dolore. >>
Mi ringrazia ancora e mi abbraccia:
<< Hai bisogno di un passaggio? >>
Gli sorrido. << Sei il mio salvatore. Sono stanchissima, e vorrei attivare il prima possibile a casa. >>
Ridacchia: << Perfetto! Vai a preparati. Ti aspetto. >> Mi fa l'occhiolino e prima di andare agli spogliatoi, lo abbraccio.
Passo davanti l'ufficio di Christian, la porta è chiusa, ma sento la sua voce.
Sta parlando con qualcuno, sicuramente al cellulare. 
<< Ci vediamo tra venti minuti da me. Ti aspetto. Ciao. >> La sua voce calda mi fa venire la pelle d'oca.
Con chi stava parlando? Chi aspetterà?
Perché mi faccio queste domande?
Continuo a camminare fino ad arrivare agli spogliatoi, prendo la mia giacca e la mia borsa e raggiungo Ethan che mi sta aspettando con il sorriso sulle labbra.
<< Perché sorridi? >>
Scuote la testa ma continuando ad avere quel sorrisetto stampato sulle labbra: << Sono felice. Tutto forse può risolversi. >>
Annuisco, ma solo per non ferirlo.
Io non credo che Ivy cederà.
<< Ethan... Ascolta. Non voglio darti false speranze; io le parlerò, ma ne dubito che riuscirò a convincerla a darti un'altra possibilità. >>
Si rabbuia. Ecco. Era questo che non volevo.
<< Lo so, non c'era bisogno che me lo dicessi. So com'è fatta Ivy. Testarda come un mulo. >>
Ridacchio: << Già... Più di me. >>
Sorride, ma i suoi occhi sono tristi:
<< Ma la speranza è sempre l'ultima a morire, no? >>
Annuisco: << Esatto. >> Esclamo.

Ethan mi ha riaccompagnata a casa. Prima di salutarlo abbiamo parlato un po'. Mi ha detto di essere davvero pentito di ciò che ha fatto; pentito di sapere Sophie a pezzi e Ivy confusa.
Credo lo sia anche lui ancora un po'. Non credo abbia deciso definitivamente.
Le ama entrambe, ma non può averle tutte e due. Questo gliel'ho detto chiaro e tondo.
Appena sono entrata in casa, ho cominciato a tremare come una foglia; è talmente fredda che non riesco a prendere calore.
Decido di fare una doccia calda, così forse riuscirò a riscaldarmi un po', e dopo la doccia dritta nel letto!
Domani è un altro giorno.
Un'altra giornata da affrontare.
Il solo pensiero mi fa pensare che forse è meglio che non mi svegli proprio.
Spero vada tutto bene...
⭐⭐⭐⭐
Sera fan! Allora che ne dite di questo capitolo? Secondo voi, cosa è preso a Christian? Chi deve incontrare?
Ed Ethan? Con chi preferite che stia, Sophie o Ivy? Scrivetemi in tanti! Sono curiosa!
Baci e buona lettura! ❤😘

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro