⭐Capitolo 71⭐
<< Coraggio Grace! Non tenermi sulle spine. >>
Sospiro e dico tutto d'un fiato: << Perché sei andato da Ivy? Perché le hai detto quelle cose? >>
Impallidisce.
<< Io... Non ricordo cosa gli ho detto. Ero ubriaco. Ricordo solo di essere andato a casa sua. >>
<< Non ricordi nemmeno il bacio? >>
Trattiene il respiro: << Cosa?! L'ho baciata? >>
Annuisco. << Saresti andato oltre se lei non ti avesse fermato. >> Si porta le mani tra i capelli.
<< Cazzo! Non ricordo niente. >>
<< Ethan da ubriachi si dice sempre ciò che si pensa ma non si dice: le hai detto di amarla ancora. >>
Scuote la testa: << Sono un coglione. >> Lo vedo riflettere per qualche secondo.
<< Sophie lo sa? >> Chiede preoccupato.
Scuoto la testa e sospira di sollievo:
<< Credo dovresti dirle tutta la
verità. >> Spalanca gli occhi: << Sei pazza! >>
<< No. Ma non mi piace che giochi con delle mie amiche. Devi dirglielo Ethan. >> Abbassa lo sguardo.
<< Se glielo dicessi la perderei. >>
Non lo capisco.
<< Ethan chi è che ami veramente. >> Questa mia domanda lo confonde, credo. Non mi risponde.
<< Grace ti prego di non dire niente a Sophie. >> Annuisco. Non voglio farla soffrire, anche se sicuramente una delle due soffrirà. Questo nessuno può evitarlo, ora tocca ad Ethan a fare la mossa, deve decidersi. Dipende tutto da lui.
<< Io non dirò niente, ma tu devi fare una scelta. >> Lo rassicuro.
Sospira e dondola le braccia lungo i fianchi, alza gli occhi al cielo: << Lo farò, però ho bisogno di tempo. Devo capire cosa provo. Ma soprattutto per chi. >> Annuisco.
<< Christian... >> Ethan guarda alle mie spalle, allora mi volto.
Posa gli occhi su di me, poi guarda Ethan.
<< Ho da chiedervi un favore. >> Dice.
<< Spara pure. >>
Christian annuisce, si strofina le mani e dice: << Tra una settimana darò una festa qui; ovviamente mi aspetto partecipiate anche voi, e mi chiedevo se poteste farmi una mano nel servire le bevande. >> Mi guarda e si passa una mano tra i capelli.
<< Tra una settimana? >> Chiedo, e lui annuisce.
<< In occasione...? >>
Fa spallucce: << Nessuna, è dopo una festa. >> Mi fa l'occhiolino.
Arrossisco e gli sorrido.
<< Va bene. Per me va bene. >> Dico, anche Ethan accetta. << Sophie? Lo dite voi a lei? >>
Annuisco.
È quasi ora di pranzo. Sono molto stanca, ieri sono andata a dormire tardi e non ho dormito il tempo necessario.
Sbadiglio e stendo le braccia in su stirandomi la schiena.
<< Ecco cosa succede quando fai le ore piccole. >> Christian compare alle mie spalle a all'improvviso.
Trasalisco: << Christian! Smettila di sbucare così all'improvviso! >>
Lui scoppia a ridere e io incrocio le braccia al petto. << Non è divertente. >> Borbotto.
<< Sei buffa. >> Mi si avvicina un po' troppo, allora faccio un passo indietro.
<< Sono contento che faccia parte della squadra. >>
Inarco un sopracciglio: << Squadra? >> Dico.
<< Si. Di Sophie ed Ethan. >> Ammicca.
<< Ah... Si, anche io. Sono persone fantastiche. >>
Mi guarda intensamente negli occhi, << Anche tu non sei male. >> Si passa una mano tra i capelli mentre lo dice, io arrossisco e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Andiamo a pranzo, vieni con
noi? >> Scuote la testa: << No. Grazie. Mi piacerebbe, ma ho da fare. >>
<< Okay. >>
<< Non essere triste. >> Mi sfiora la guancia e io mi scanso guardandolo confusa. << Cosa dici? Perché dovrei essere triste? >>
Sorride, << Ora vado. Ci vediamo dopo. >> Dice.
Se ne va lasciandomi così su due piedi.
Cosa intendeva dire con "non essere triste"? Perché dovrei essere triste?
Faccio spallucce: << Meglio chiamare Sophie e dirle della festa che darà Christian la settimana prossima. >> Mi dico.
Digito il numero e porto il cellulare all'orecchio aspettando che risponda.
Per fortuna alla festa ci sarà anche lei...
Non appena ho detto la parola "festa", ha cominciato a strillare come una bambina.
Le piacciono le feste, questo si è capito.
A me non tanto, e ci vado solo perché me lo ha chiesto Christian, e poi soprattutto perché ci ha chiesto di aiutarlo con le bevande. È pur sempre lavoro, non potrei dire di no.
<< Ethan! >> Lo chiamo appena lo vedo passare, si ferma di colpo.
<< L'ho detto a Sophie. >>
Diventa bianco in volto.
Non ha capito di cosa parlo, meglio che mi spieghi o gli verrà un infarto.
<< Gli ho parlato della festa, non... Di quello che è successo. >>
Sospira.
Riprende colore e io sorrido: << Devi stare tranquillo, ti ho promesso che non le avrei detto niente, io mantengo la mia parola. >>
Annuisce e mi abbraccia: << Andiamo a pranzare. >>
<< Okay. >>
⭐⭐⭐⭐
Capitolino capitoletto.. 😂😂
Buona vigilia di Natale ❤
Passate a leggere il libro di kiarah2 !!!!! È fantastupendo!
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