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⭐Capitolo 70⭐

<< Grace! Andiamo! >> Sophie sta urlando da tipo mezz'ora.
<< Un attimo! Non riesco a tirare su la zip! >> Urlo a mia volta.
Ieri mi ha invitata ad uscire insieme a lei e ad Ethan; c'è una festa.
Comincia a mezza notte. Perfetto per noi che lavoriamo fino a mezza notte.
No, non è perfetto; avrei preferito di gran lunga tornarmene a casa e mettermi nel letto, ma non potevo rifiutare, Sophie me lo ha chiesto quasi supplicandomi.
Sophie... Se penso a lei non mi viene nient'altro in mente che il tradimento di Ethan.
L'altro giorno, quando sono andata da Ivy, era disperata. Piangeva.
Mi ha raccontato che Ethan si è presentato a casa sua, ubriaco; le ha detto di amarla, e l'ha baciata.
Non hanno passato la notte insieme perché Ivy non ha voluto. Per fortuna.
Ma per ciò che mi ha detto Ivy, lui voleva.
Le ha detto che l'amava e che gli mancava. Che voleva lei al suo fianco.
Sophie non sa niente, però spero che Ethan glielo dica perché non mi sembra giusto. Non può stare con due piedi in una scarpa.
Lo ammazzo se continua a farle soffrire così.
<< Ti aiuto io. >> Una voce maschile interrompe i miei pensieri.
Trasalisco e mi volto di scatto mantenendo con un braccio il vestito.
<< Non... Non ce n'è bisogno. >> Balbetto.
Ridacchia, << Ma se hai appena detto di non riuscire a tirarla su! >> Esclama prendendosi gioco di me.
<< Si, ma... >>
<< Sta' zitta Watson... Lasciati aiutare. >> Mi fa voltare di spalle: passa le dita sulla mia schiena, facendole scivolare dall'alto verso il basso, e io trattengo il respiro.
Tira su la zip del vestito lentamente, e questa situazione mi fa sentire parecchio in imbarazzo.
<< Grace! Si può sapere cosa... Oh, Christian! >> Quando lo vede, mi lancia un'occhiatina e ammicca.
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
<< Arriva subito. Dove andate di bello? >> Chiede; e la sua curiosità mi sorprende.
<< A una festa. >> Lo informa Sophie.
<< Oh... >>
<< Vuoi venire con noi? >> Spalanco gli occhi e scuoto la testa.
No, Sophie! Perché!
Christian sorride. << No, grazie. Ma ho altro da fare. Voi... >> Sposta lo sguardo su di me.
<< Divertitevi. >> Mi studia attentamente.
<< Sophie... Andiamo. >> La prendo per un braccio e la trascino via.
<< Sophie! >> La guardo con aria di rimprovero non appena usciamo dal bar.
<< Che c'è? >> Ha un sorriso stampato sulle labbra.
<< Perché gli hai chiesto se voleva venire?! >>
Alza gli occhi al cielo: << Grace! >>
La interrompo prima che possa dire qualcosa: << No Sophie, no. Non dire nient'altro e andiamo via. >>
Sbuffa e raggiungiamo Ethan che ci sta aspettando in macchina da più di mezz'ora.
Io mi siedo dietro, Sophie davanti.
<< Finalmente ma cosa stavate combinando! >>
<< Ho trovato la nostra cara Grace in compagnia di Christian. >>
Sbuffo, Ethan mi guarda attraverso lo specchietto retrovisore, io gli lancio un'occhiataccia, come a dirgli: "fatti gli affari tuoi, e poi non stavamo facendo niente."

Arriviamo alla festa. È un'enorme locale, a due piani, enormi finestre.
Io e Sophie scendiamo dall'auto mentre Ethan va a parcheggiare.
<< Wow! >> Resto a bocca aperta.
Sophie mi affianca: << Bello vero? Ho avuto la tua stessa reazione quando l'ho visto la prima volta. Scoppia a ridere.
Mi indica: << Vorrei avere uno specchio per mostrarti la tua espressione. >>
<< Ma è bellissimo! >>
<< Andiamo ragazze. >> Ethan ci raggiunge, posa una mano dietro la mia schiena, una dietro la schiena di Sophie.
Mi volto a guardarlo e scorgo una strana espressione sul suo volto.
Che ha?
Devo parlargli e chiedergli spiegazioni, devo sapere quali sono le sue intenzioni.
Quando entriamo, un'enorme sala con pareti bianche, e una in pietra ospita almeno una trentina di persone.
Le luci sul soffitto illuminano il centro della sala, dove alcuni ragazzi stanno ballando a ritmo di musica.
Ci dirigiamo verso il bar, << Salve! >> Una giovane ragazza, forse avrà la mia età, ci sorride gentilmente.
<< Ciao, puoi darci una birra, una Red Bull e... >> Si volta a guardarmi.
<< Una Red Bull. >> Dico.
Sophie ed Ethan mi guardano sconvolti, sorpresi, confusi?
Non bevo, lo so, ma questa sera stranamente ne ho voglia. Non so com'è questa Red Bull, non l'ho mai bevuta prima. Be', presto lo scoprirò.
<< Che c'è? >> Dico.
<< Grace sei sicura? >> Chiede Sophie preoccupata.
Annuisco. << Allora una birra e due Red Bull...? >> Chiede la ragazza del bar.
Ethan guarda ancora me, poi guarda la ragazza e le fa segno di aspettare, torna a posare gli occhi su di me: << Ne sei proprio sicura? >> Chiede ancora.
Annuisco di nuovo, allora si volta verso la ragazza che aspetta conferma e annuisce.
Prese le nostre bevande, andiamo a sederci a un tavolo... Che non c'è.
Sono tutti pieni, per fortuna ci sono dei divanetti che sono anche quelli occupati, ma ne troviamo uno ancora libero.
Ci affrettiamo, prima che qualcuno si sieda al posto nostro.
<< Grace mi hai sorpresa. Perché non hai preso l'acqua come tuo solito? >> Chiede Sophie mentre si apre la Red Bull. Comincia a giocare con la linguetta della lattina.
<< A... B... >> Questa è roba da ragazzini! Mi viene da ridere.
<< E! >> La lattina si apre proprio quando Sophie pronuncia la lettera "E".
<< Vedi amore! Anche le lattine fanno il tifo per il nostro amore! >> Esclama.
Ethan scoppia a ridere e si porta la bottiglia alla bocca bevendo un sorso di birra.
<< Già... >> Ha fatto di nuovo quell'espressione.
No, okay; devo parlargli.
A fine serata gli parlerò.

Sophie sta ancora prendendo il suo cappotto, quando Ethan mi si avvicina, << Grace... >> Picchietta le dita sulla mia spalla, sussulto per lo spavento.
<< Cavolo che paura! >> Strillo.
<< Hei! Sono io! >> Scoppia a ridere.
Rido anche io, << Che c'è? >>
Inarco un sopracciglio. << "Che c'è"che cosa? >>
<< È tutta la sera che mi guardi i modo strano. >> Ah, quindi se n'è accorto?
<< Tu invece è tutta la sera che hai una strana espressione. >> Incrocio le braccia al petto.
Ammette di essere strano, ma non solo questa sera, da un paio di giorni; io però solo il perché, lui invece non sa che io so.
<< Dobbiamo parlare. >> Lo informo.
S'irrigidisce. << Adesso? >>
Scuoto la testa: << Non credo sia il caso. >> Dico indicando Sophie che sta venendo nella nostra direzione.
<< Eccomi! Ce l'ho fatta! C'era un casino di gente e non riuscivo a prendere il mio cappotto. >> Esclama sistemandoselo.
<< Avete fatto bene a tenerlo con voi. >> Dice, entrambi annuiamo, poi Ethan ci fa segno di andare avanti.

Ci riaccompagna a casa, prima Sophie, poi me. Forse voleva che parlassi adesso, per questo mi ha accompagnato per ultimo, però io non avevo intenzione di parlare in macchina, sulla strada di casa mia.
Così sono scesa dall'auto, gli ho sorriso, l'ho salutato e me ne sono andata.
Mi sono messa a letto e ho chiuso gli occhi aspettando di addormentarmi.

Questa mattina sono in perfetto orario, Christian arriva con un sorriso stampato sul volto: << Com'è andata la serata ieri? >> Chiede.
<< Ciao Christian... Bene. >> Rispondo.
<< Bene. >> Mi si avvicina, poggia una mano sulla mia spalla e poi mi supera andandosene nel suo ufficio.
Resto allibita.
Ethan entra e subito viene nella mia direzione.
<< Dimmi. Parla, cosa devi dirmi? Ci ho riflettuto tutta la notte. >>
<< Vieni. >>
⭐⭐⭐⭐
Scusate il ritardo! Buona lettura..

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