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⭐Capitolo 67⭐

Sono passati giorni, dal giorno in cui Jim e Christian hanno litigato. Be' più che litigato, era Jim quello che voleva prendersela con lui; Christian non ha fatto niente.
Per l'esattezza?
Quattro giorni; sono passati quattro giorni.
<< Dolcezza vai di nuovo a lavoro? >>
Jim mi afferra per un braccio e mi fa voltare.
<< Si. >>
<< Ma sono le tre del pomeriggio. Dove cazzo vai! >>
<< A lavorare, Jim lasciami andare. >>
Puzza d'alcol, non fa che bere, e non è nemmeno tornato a lavoro; mi chiedo se ce l'abbia ancora.
<< Tu non esci di casa. >>
<< Jim devo andare. Lasciami! >> Strillo.
Mi strattona e mi butta sul divano puntandomi un dito contro: << Resti qui. Fine della discussione. >>
Mi alzo, mi acciglio: << Non posso dirti cosa puoi o non puoi fare; ma tu puoi dirlo a me? >>
<< Io posso farlo. >> Dice brusco.
Rido accigliata: << Piantala Jim, non sei nessuno per decidere della mia
vita. >> Gli urlo in faccia.
Mi colpisce in volto e io mi porto la mano sulla guancia guardandolo allibita.
<< Non sono nessuno? Sono il tuo ragazzo, posso decidere. >> Mi guarda con l'odio negli occhi.
<< Cosa ti è successo. Tu non sei quello di una volta, non sei la persona di cui mi sono innamorata. Che fine ha fatto il vecchio Jim. >>
<< È morto. >>
Devo essere sincera. Questa sua nuova versione non mi piace per niente. Ho paura.
Faccio un passo indietro. << Jim ce l'hai un lavoro? >> Chiedo intimorita.
<< Non ce l'ho, sono stato
licenziato. >> Come immaginavo...
<< Cosa te ne fai del tempo libero? >>
<< A te non te ne deve fregare un cazzo. >> Incrocia le braccia al petto.
<< E rimani qui. Non insistere. >>
<< Ma ho un impegno, non posso mancarlo! >> Esclamo.
Perché non capisce?
Scuote la testa: << Ho detto no! >> Mi sta urlando di nuovo in faccia.
Non posso fare altro che posare la mia roba e sedermi sul divano.
<< Visto che non devi lavorare preparami da mangiare. Ho fame. >> Mi ordina.
Mi alzo dal divano per andare in cucina, e quando gli passo davanti, mi da una sculacciata.
Mi volto portandomi la mano sul mio didietro e lo guardo restando di sasso.
Me la massaggio. Mi ha fatto male.
Non si rende conto del suo comportamento impertinente?

Gli sto preparando una frittata con würstel e patatine fritte, quando il mio cellulare squilla.
"Pronto Sophie?"

"Tesoro ma dove sei?" Chiede con voce preoccupata.

Sospiro continuando a cucinare: "A casa."

"A casa?! E cosa ci fai ancora a casa? Non dovresti essere almeno sulla strada per venire qui?"

"No..." non so che dirle.

"Pensavo avessi fatto tardi, ma credevo stessi arrivando. Vieni, o Christian si infurierà."

Ho più paura che si infuri Jim che Christian, almeno so che Christian non alzerà mai le mani su di me.
A dire il vero non lo credevo possibile neanche con Jim.

"Non verrò oggi, mi dispiace."

"Grace che cazzo è successo? Che cosa ti ha fatto?" Parla così forte che sembra di averla qui accanto a me, invece che al telefono.

<< Dolcezza con chi parli? >> Jim fa il suo ingresso in cucina.

"Devo andare."

"Grac..." Sento Sophie che sta per dirmi qualcosa, ma riattacco.

<< Con nessuno. >> Dico nascondendo il cellulare nella tasca del grembiule.
<< Sophie hai detto. Non è la tua collega? >> Chiede. Mi ha scoperta.
Annuisco. << Mi ha chiamato per chiedermi perché non fossi ancora arrivata. >>
Incrocia le braccia al petto e mi guarda con aria minacciosa.
Mi afferra per un braccio stringendolo talmente forte che il sangue non passa, mi bacia sulle labbra. Cerco di divincolarmi, ma lui mi tiene ferma per un braccio e con l'altra mano, mi tiene per la nuca per non farmi muovere.
Quando si sposta, ha le labbra gonfie e a me fanno male.
Mi passo le dita sopra. Molla la presa sul braccio e me lo massaggio.
<< Non mentirmi mai più. >> Ringhia.
Annuisco sconfitta.
<< Vestiti. Andiamo a compare del whisky. Prendi i soldi. >>
Faccio come dice e usciamo di casa dopo un po'.

Quando torniamo a casa, Jim ha con se due scatole di birra.
Mi chiedo cosa l'abbia portato a bere così tanti; è sempre ubriaco! Che senso ha vivere la vita da ubriachi se poi non ricordi niente.
<< Non una parola. >> Ringhia puntandomi un dito contro; si è accorto che lo stavo fissando.
Per il resto della giornata, resto chiusa in camera, mentre Jim nel soggiorno sul divano, a guardare la TV e a bere birra.

Questa mattina quando mi alzo, trovo il soggiorno sottosopra. Mi porto le mani nei capelli: << Che disastro. >> Dico a voce bassa.
Guardo sul divano Jim che dorme a pancia sotto, con un braccio penzoloni, e la bottiglia vicino al viso.
I capelli castani sono scompigliati.
Apro la finestra per far entrare luce e far passare un po' d'aria.
Questa mattina stranamente ho il tempo di mettere qualcosa nello stomaco: sarà perché per tutta la notte non ho chiuso occhio. Ho pensato tutto il tempo cosa fare con Jim, non sono sicura di voler stare con lui, forse prima si, adesso non più. Non mi piace il Jim di adesso...

Arrivo al bar, e non appena Sophie mi vede entrare, si precipita subito da me: << Grace! Si può sapere cosa è successo ieri? >>
Mi guardo i piedi: << Sophie avevi ragione, non posso stare con Jim. >> Incrocia le braccia al petto e mi fissa con aria di rimprovero: << Te lo avevo detto. >> Scuoto la testa.
<< È perché non lo riconosco più, non è quello di una volta. Ieri è voluto uscire per andare a comprare le birre; è stato tutta la sera sul divano a bere e a guardare la TV.
<< Sul serio? >> Si porta le mani alla bocca.
<< Dov'è adesso? >>
<< A casa mia. >>
<< Ti ha fatto qualcosa? >> Chiede preoccupata.
<< Mi... Ha... Colpito, ma solo una volta! >>
<< Cazzo Grace! Sbattilo fuori di casa! >>
<< Ma... >> Cerco di dire qualcosa, ma mi interrompe: << O lo fai tu, o lo faccio io. >> Incrocia le braccia al petto e mi guarda severa.
Annuisco: << Lo farò. >>
<< Adesso. >> Aggiunge.
La guardo confusa: << Adesso? >> Chiedo.
Annuisce: << Chiama a casa tua e diglielo. Quando tornerai a casa questa sera, non devi trovarlo a casa. Se rifiuta digli che chiamerai la polizia. >>
Trattengo il respiro.
<< Se ho capito bene com'è fatto, non appena glielo dirai, se ne andrà. >>
Voglio farlo.
Questa era la mia ultima possibilità.
L'amore non fa per me.
⭐⭐⭐⭐
La sua ultima possibilità... 😏
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