⭐Capitolo 64⭐
<< Jim, cosa fai? >> Dico con tono di rimprovero, mi ha appena sculacciato in pubblico e sul posto di lavoro, e ora tutti si sono voltati a guardare.
Che imbarazzo!
<< Sei mia. Te lo ricordi? >>
Inarco un sopracciglio: non mi piace questo suo comportamento.
<< Jim io... >> Mi interrompo. Scatta in piedi, con il volto a un millimetro dal mio: << Sssh... Non dire niente. Me lo dai un bacio? >> Dice fissando i suoi occhi castani nei miei.
Gli poso un bacio a stampo sulle labbra e dico: << Ti porto la birra. >> Mi fa l'occhiolino: << Ottimo bellezza. >>
Mi allontano sconvolta. Cosa gli prende? Quando è entrato si è comportato bene con me, adesso?
<< Grace spiegami cos'era quello... >> Dice furiosa indicando Jim.
Scuoto la testa: << Niente. >> Abbasso lo sguardo, << Non era niente. >>
<< Io invece ho visto benissimo cosa ha fatto, e Grace... Non mi piace. Non mi piace affatto. >> Incrocia le braccia al petto.
Sbuffo alzando gli occhi al cielo.
<< Tesoro! La mia birra! Ho sete! >> Tutti ci voltiamo in direzione di Jim che sta sventolando le braccia in aria.
<< Arrivo. >> Dico, però lui non mi sente, allora si alza e viene verso di me.
Quando mi è quasi davanti, Sophie si piazza in mezzo, tra me e lui.
<< Cosa vuoi fare, stronzo. >> Ringhia.
Jim alza le mani in sua difesa: << Volevo prenderla io. Ho visto che non arrivava, ho pensato fosse
impegnata. >>
Sophie non gli crede, glielo leggo in faccia.
Gli do la birra e poi mi si avvicina per baciarmi sulla guancia.
<< Mi manchi. Questa sera posso restare da te? >> Mi sussurra all'orecchio.
Quando si sposta per incrociare il mio sguardo mi sorride. Annuisco e allora mi bacia di nuovo sulla guancia.
<< Non vedo l'ora. >> Mi fa l'occhiolino.
Fa per andarsene, ma poi fa un passo indietro ritornando da me: << Tesoro non ho soldi, me la offri tu? >> Dice.
Senza rifletterci annuisco.
Pagherò la sua birra io; non voglio che l'incasso di oggi sia minore di quello dei giorni precedenti; anche se si tratta di poco. Voglio che sia tutto apposto quando tornerà Christian.
Cosicché possa essere orgoglioso di me, e che non ha sbagliato a fidarsi di me.
Annuisco: << Non preoccuparti, ci penso io. >> Lo rassicuro. Mi bacia sulle labbra e se ne va con la bottiglia di birra tra le mani.
Lo guardo andarsi a sedere al suo tavolo e sospiro.
Avrò fatto bene a ricominciare con lui?
Sophie mi guarda male, con le braccia incrociate davanti al petto: << Non ha soldi Grace. E tu gli paghi la birra! Mi deludi! >>
Rido nervosamente facendo spallucce: << Cosa dovevo fare? >> Frigno.
<< Io non gliel'avrei data. >> Dice.
<< È un cliente Sophie, non puoi non servire un cliente. >>
<< No. Non è un cliente. È uno stronzo, Grace se ne approfitta. >>
<< No. Non è vero. Non lo farebbe
mai. >> Dico. Ma credo che più un'affermazione, sia una domanda che rivolgo a me stessa.
<< Be' lo ha appena fatto. >>
<< Grace. >> Mi prende per le spalle:
<< Ti ha manipolata; ti ha detto delle belle parole, e ora guardati, sei di nuovo con lui. Ha avuto ciò per cui è qui, anche se credo abbia qualcos'altro in mente; non so cosa. >>
Ridacchio: << Cosa potrebbe avere in mente? Di assassinarmi? Sophie non dire sciocchezze. >>
<< Non puoi stare con lui, ricordi cosa ti ha fatto? >> Mi prende le mani e fissa i suoi occhi castani nei miei.
Scuoto la testa, non voglio sentire altro: << Grace sei forte; puoi respingerlo. >>
<< Forse non sono così forte come tutti credono. >> Mi carezza la guancia e mi guarda con dolcezza: << Amica mia. Lo sei. >>
Una lacrima mi scorre sul viso: << Io... Credo di amarlo ancora. >>
Arretra di un passo e mi guarda sconcertata: << Te lo ha fatto credere lui, vero? >>
Scuoto la testa: << No. È così. >>
<< Grace rifletti bene su quello che fai, ma soprattutto su quello che vuoi. Vuoi davvero stare con Jim? >>
E con queste parole di allontana lasciandomi nel dubbio.
<< Signorina! >> Un ragazzino, sui 14 15 anni mi chiama e io vado al tavolo dove è seduto con i suoi amici.
<< Ciao. >> Sorrido a tutti.
<< Cosa vi porto? >> Chiedo.
Una ragazzina bionda dagli occhi verdi si rivolge a me dicendo: << Puoi portarmi una Coca-Cola? >> Mi sorride con il suo sorriso d'argento.
Le stelline sui denti le illuminano il viso. È così tenera.
Le faranno male quei cosi?
<< Certo tesoro. >>
Gli altri ragazzi ordinano un aranciata, un bicchiere d'acqua e solo uno di loro, ordina una birra.
A questa età? Invece di ubriacarsi credendosi grandi, dovrebbero pensare a studiare e riflettere su quello che vogliono essere da grandi.
<< Arrivo subito. >> Mi allontano dal tavolo per andare al banco.
Sophie una Coca-Cola, un aranciata, un bicchiere d'acqua e... una birra. >> Esito sull'ultima bibita.
<< Okay. A quale tavolo? >>
Le indico il tavolo con i ragazzini: << Okay. >> Si volta e poi si rivolta di scatto in direzione del tavolo che le ho indicato.
Spalanca gli occhi: << Che cazzo... Dici sul serio? Devo portare la birra a quel tavolo?! >> Esclama e io annuisco.
<< No, la birra non ce la porto. >> Incrocia le braccia al petto; fa il giro del banco e mi prende per un braccio: << Vieni con me. >> Mi trascina con se'.
<< Sophie! Ma che fai! >> Quasi mi fa cadere a terra.
È incredibile la forza che ha questa ragazza; quasi sovrumana.
<< Ragazzini! Chi di voi ha ordinato la birra? >>
<< Io, perché? >>
<< Perché? Ragazzino, ma quanti anni hai? >>
<< Quindici. >> Risponde.
Sophie si porta le mani sui fianchi e picchietta un piede a terra: << Mi dispiace ma noi ai minorenni non vendiamo birra. Se ti va bene un aranciata come i tuoi amici, altrimenti niente. >>
Il ragazzino sbuffa lasciandosi cadere all'indietro sullo schienale della sedia e con aria annoiata dice: << Eh va bene. Una Coca-Cola... >>
Sophie annuisce soddisfatta: << Bene ragazzino. >>
Insieme ci allontaniamo.
<< Non servire mai alcolici a minorenni. Finiresti in grossi guai. >> Mi avvisa.
Spaventata scuoto la testa: << No. Certo, non lo farò. >> esclamo.
Il resto della giornata per fortuna passa in fretta; oggi a pranzo è venuto con noi anche Jim, per la felicità di Sophie.
Non ha fatto altro che lanciargli occhiatacce per tutto il tempo che abbiamo pranzato.
Mi sono divertita a guardare la faccia infastidita e irritata si Sophie è l'espressione indifferente di Jim alle sue frecciatine.
Jim non ha capito che non gli sta simpatico. Meglio così.
<< Tesoro, andiamo a casa? >> Mi prende per mano conducendomi fuori il locale.
Annuisco: << Devo solo chiudere, poi possiamo andare. >> Dico.
Mi porta un braccio sulle spalle, << Avrei fame, tu no? >>
Sorrido voltandomi di lato per guardarlo in volto. << Si, dire di si. >>
<< Allora andiamo a mangiare da qualche parte, o finirò col nutrirmi della mia ragazza. >> Scherza e io ridacchio.
Arriviamo in un piccolo locale; vende un po' di tutto: pizzette, panini, gelati, patatine fritte, fa anche primi e secondi.
<< Cosa vuoi? >> Chiede una volta dentro.
<< Mmmh... Un panino! >> Esclamo.
<< Come lo vuoi? Ce l'abbiamo col prosciutto, salame, mortadella o... >>
<< Salame. >> Dico.
Appena siamo entrati qui dentro, il meraviglioso profumo di queste delizie, mi ha fatto venire ancora più fame!
<< A me invece da un panino al prosciutto, una pizzetta, una porzione di patatine fritte e una birra
per favore. >>
Ma quanto mangia! Non ricordavo mangiasse così tanto!
<< Che c'è? >> Sbotta.
Scuoto la testa. << Io non ho detto niente. >>
<< Allora perché mi guardi così. >> Dice brusco.
<< Stavo solo pensando che non ricordavo fossi un mangione... >> Sdrammatizzo un po'. L'aria è diventata parecchio pesante.
Mi guarda male, poi dice: << A proposito, non ho soldi, paghi tu? >>
Di nuovo?
Annuisco e pago al ragazzo la nostra cena.
<< Buona serata e grazie. >> Mi saluta sorridendomi e io ricambio volentieri.
Quando arriviamo a casa sono le due di notte passate.
Volevo tornare a casa, ma Jim non ha voluto saperne niente.
Adesso è ubriaco fradicio; tiene un braccio sulle mie spalle e poggia con tutto il peso su di me.
Ho rischiato più volte di cadere.
<< Piccola mantienimi. >>
<< Non ce la faccio Jim. Sei troppo pesante. >> Non appena finisco di dirlo, cado a terra e lui sopra di me.
<< Mi è venuta una gran voglia di metterti a letto. >> La puzza dell'alcol mi invade le narici provocandomi la nausea.
<< Sei ubriaco. Devi dormire, e io devo riposare, domani devo alzarmi presto. >> Dico.
<< Va bene. >> Dice, lo aiuto a tirarsi su e lo aiuto a sistemarsi sul letto, poi gli tolgo le scarpe e gli sistemo la coperta addosso.
Mi spoglio rapidamente e vado a fare una doccia.
<< Che giornata... >> Commento con il getto d'acqua che mi va sulle spalle.
Dopo la doccia indosso il pigiama e mi sdraio sul letto, accanto a Jim.
Questa "relazione" con Jim la sento strana, non so. Non è come prima. Qualcosa è cambiata. Io sono cambiata.
⭐⭐⭐⭐
Voglio assolutamente sapere cosa ne pensate di Jim!
Nah! Scherzo.. cioè lo voglio sapere, ma se non avete niente da dire non fa niente.. 😂😂
Non fate caso a me, in questi ultimi giorni sono strana... 🤔
Comunque scherzi a parte, se vi va mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.. di Jim e magari di tutta la storia, e di tutti i protagonisti che avete conosciuto fino ad ora.. 😁
Baci! 😘
Passate a leggere il libro di lastronzaforte "cazzate"
Sono semplici frasi, ma bello da leggere. Ve lo assicuro. Io in un giorno ho letto quanti? 89-90 capitoli? 😅 non so a che capitolo è arrivata!
Hahaha va be', in ogni caso se vi va passate a leggerlo.. 😘
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