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⭐Capitolo 61⭐

<< Jim cosa ci fai qui? >> Chiedo esterrefatta.
Jim è il mio ex ragazzo, l'ultimo di cui sono stata innamorata, l'ultimo che mi ha abbandonata.
Rivederlo mi ha fa uno strano effetto. Il cuore ha cominciato a battermi forte.
<< Tesoro, è da un po' che non ci si vede... >> Sussurra facendo passi lenti verso di me.
Mi acciglio, incrocio le braccia al petto: << Ti ho fatto una domanda: cosa ci fai qui? >>
Scoppia in una sonora risata.
Mi sfiora il viso, poi mi prende una ciocca di capelli e se l'attorciglia al dito, giocandoci. Lo ha sempre fatto.
Gli è sempre piaciuto.
<< Gi trovo bene... >>
<< Direi di si, cosa vuoi... >>
<< Mi manchi bellezza... >> Sussurra con il suo viso vicinissimo al mio.
Una fitta proprio all'altezza del cuore.
<< Che fine ha fatto l'altra? Ti sei già stancato? >> Dico ridendo nervosamente.
Annuisce squadrandomi da capo a piedi. << Mi sono reso conto che nessuno può essere alla tua altezza. >>
Lo guardo esterrefatta. Troppo tardi carino, dovevi pensarci prima.
<< Jim va' al diavolo. >> Lo spingo indietro e comincio a camminare a passo svelto.
Perché non ho un mezzo di trasporto!
Adesso mi seguirà a piedi fino a casa!
Come non detto, sento i suoi passi proprio dietro di me: << Tu mi ami ancora, non è vero? Te lo leggo negli occhi. >> Mi volto di scatto mettendo una mano avanti per non farlo avvicinare più di tanto.
<< No, non ti amo. Mi dispiace per te, ma sono andata avanti Jim, l'ho superato. >> La mia voce è disperata, poco convincente.
<< Non ti credo baby. >>
Lo guardo in cagnesco. << Non chiamarmi così, chiaro? >> Ringhio.
Alza le mani e scuote la testa, ma sempre mantenendo un sorriso beffardo sulle labbra.
Quanto lo odio. Adesso che si è stancato di giocare con la sua puttanella viene a rompere le scatole a me? No, grazie. Io mi chiamo fuori!
<< Jim devi lasciarmi in pace, te ne sei andato e io ho continuato per la mia strada, adesso ho iniziato una nuova vita, e tu non ne fai più parte. Trovati un'altra, sono sicura che non ci metterai molto... >>
Mi afferra un braccio e mi strattona: << Guarda che se ho fatto quello che ho fatto la colpa è solo tua. >>
Rido nervosamente, incredula a quelle parole.
<< Eh, no. Non osare dire che è colpa mia. Tu mi hai tradita... >>
<< Si l'ho fatto, ma solo perché eri una rompicoglioni! >> Mi urla in faccia, e io chiudo gli occhi.
<< Non è vero. Lo dici solo perché ti sei pentito, anche se poco ci credo, e ora vuoi dare la colpa a me per le tue azioni. >>
Scuoto la testa: << No, caro. Non te lo permetto. >> Giro i tacchi e comincio a correre più veloce che posso.
<< Grace! >> Lo sento urlare, ma lo ignoro.

Quando arrivo finalmente a casa sono in lacrime. Non credevo lo avrei rivisto.
Perché è tornato solo adesso?
Non credo al fatto abbia capito di aver sbagliato. Non ci credo affatto.
Faccio una lunga doccia per scrollarmi di dosso tutto lo stress: non ci voleva proprio, perché Christian è dovuto andare via? Perché dovevo incontrare Jim proprio oggi?
Sono talmente stanca che mi viene voglia di urlare a squarciagola.

Questa mattina la sveglia non ha suonato; mi sono alzata dal letto solo poco fa, e sono in un tremendo ritardo, sono le 7:00 e dovrei essere già per strada per aprire alle 7:30.
<< Ma perché devo sempre correre! Perché devo essere sempre
in ritardo! >> Sono stanca di correre, stanca di tutto.
Non faccio nemmeno colazione, mi vesto ed esco di casa come una furia.
L'ascensore come al solito ci mette una vita ad arrivare.
<< Ma perché! >> Parlo tra me e me.
<< Perché cosa? >> Una voce maschile mi fa sussultare, la conosco, so di chi è, e per questo mi volto con aria accigliata.
<< Jim... >> Borbotto.
<< Tesoro hai riposato bene? >> Mi si avvicina e tenta di sfiorarmi la guancia; mi scanso.
Inarco un sopracciglio e lo guardo in cagnesco. << Stai fermo. Non mi devi toccare. >>
Mi prende un braccio: << Piccola non essere così scontrosa con me, sono l'uomo che ami. >> Dice sicuro di se'.
Incrocio le braccia al petto e rido sfacciatamente, << Stai scherzando? >> Mi guarda come se non avesse appena detto una stronzata.
Scuote la testa: << No, tu mi ami. >>
Sbuffo, << Jim devi lasciarmi in
pace. >> Gli volto le spalle e lui mi prende un braccio facendomi voltare di nuovo verso di lui; con il viso a un millimetro dal mio, fissa i suoi occhi nei miei e dice: << Ora sono tornato, e che ti piaccia o no tornerai ad essere mia. Okay? Piccola? >> Mi sfiora la guancia e io gli sferro un calcio nelle parti basse, per fortuna nello stesso momento il beep dell'ascensore annuncia che le porte si sono aperte; Jim cade a terra e io mi precipito dentro.
<< Stronza! >> Urla. Premo sul tasto per scendere al piano terra e le porte finalmente si chiudono.

Arrivo al bar che sono le 7:59, alzo la saracinesca a fatica, poi la porta; entro e comincio a pulire un po' prima che arrivino Sophie ed Ethan.
Cinque minuti dopo entrano due clienti, una coppia di anziani.
Li vedo sorridersi e sedersi a un tavolo. Mi avvicino a loro e chiedo se sono pronti ad ordinare; loro annuiscono e ordinano un thè caldo e un caffè.
Annuisco e sorrido a entrambi, che ricambiano.
La porta all'improvviso si apre e Sophie ed Ethan entrano ridendo come matti.
Mi volto a guardarli, ed entrambi mi salutano con un cenno della mano, mimano che vanno a cambiarsi, e io annuisco.
<< Signori torno subito con la vostra ordinazione. >>
Mi allontano dal tavolo e vado al banco per preparare il caffè è il thè caldo.
Sospiro quando il mio sguardo si ferma sulla porta dell'ufficio di Christian.
Non si è fatto sentire. Chissà quando tornerà.
<< Grace scusa il ritardo. >> Sophie ridacchia quando Ethan la bacia sul collo.
Scuoto la testa: << Tranquilla. È tutto okay. >> Abbasso gli occhi mentre lo dico.
Sophie mi posa una mano sulla spalla, << Tesoro cosa ti succede? >>
Scuoto la testa, ma due lacrime mi scorrono sul viso.
<< Hei... >> Mi tira su con le spalle e inclina la testa di lato per guardarmi in volto.
<< Che ti è successo? >> Chiede ancora.
Tiro su col naso, << Jim... Il mio ex. Ieri l'ho visto qui fuori, e questa mattina davanti casa mia. >>
Sophie spalanca gli occhi e si porta le mani alla bocca: << Cosa?! Dici sul serio? >>
Annuisco, mi abbraccia. Mi carezza affettuosamente da sopra i capelli e io poso la guancia sulla sua spalla trovando conforto in lei.
Mi spinge leggermente indietro per guardarmi in volto e chiede: << E cosa voleva? >>
Sospiro, tiro su col naso e le dico il motivo per il quale Jim era qui ieri sera: io.
Lui ha detto che mi rivuole indetto, ma io no. Non torno con chi mi ha tradita.
<< Bastardo! Adesso crede di poterti riavere indietro? Se lo scorda! >> Esclama.
<< Si. >> Sussurro guardandomi le mani.
⭐⭐⭐⭐
Stronzo Jim, vero? Non può tornare su sui passi e credere di trovare tutto com'era prima.
Adesso cosa accadrà? 🤣
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