⭐Capitolo 58⭐
Per il resto della mattinata, i clienti non ci danno tregua.
<< Grace! Un'aranciata al tavolo lì infondo. >> Esclama Sophie.
Sto impazzendo! La testa ha cominciato a farmi male e sono già stanca. E non siamo arrivati neanche all'ora di pranzo!
<< Arrivo Sophie! Un secondo! >>
Sto ancora servendo il cocktail e la Coca-Cola che mi avevano ordinato due clienti.
Li servo, poi corro al banco a prendere l'aranciata da servire.
Incrocio per qualche secondo gli occhi di Sophie, e penso che da quando è arrivata questa mattina, non abbiamo avuto modo di parlare di ieri sera.
<< Watson... >> Mi chiama Christian.
Mi volto verso di lui e gli faccio segno di aspettare due minuti. Non vede come siamo messi oggi?
<< Quando puoi vieni nel mio
ufficio. >> Dice serio, incrocio il suo sguardo e annuisco.
Lo guardo andare via: << Signorina, la mia aranciata. >> Il cliente richiama la mia attenzione.
Scuoto la testa e strizzo gli occhi:
<< Si, ecco a lei. Mi scusi. >> Gli sorrido e vado al banco per posare il vassoio, poi dico rivolgendomi ad Ethan che adesso si trova dietro il banco: << Torno subito. >>
<< Dove vai? >> Chiede.
<< Christian vuole parlarmi. >> Spiego e faccio spallucce.
Mi incammino a passo lento verso l'ufficio, busso alla porta, e lui mi dice di entrare.
<< Scusa, ma hai visto come siamo incasinati questa mattina... >> Dico; mi ritrovo a mordermi il labbro inferiore.
Scuote la testa: << Hai ragione, scusa. >> Lo guardo sconvolta, mi fa segno di sedermi sulla sedia di fronte a lui.
<< Volevi parlarmi? >> Dico sistemandomi sulla sedia.
Annuisce. Attendo che cominci a parlare.
<< Mi assenterò per qualche giorno, forse una settimana. >> Dice posando le braccia sulla scrivania e unendo le mani.
<< Devo andare fuori città. >> Continua.
Non capisco, perché me lo sta dicendo?
<< Perché lo dici a me? >>
<< Ti affido le chiavi. >>
Cosa?!
<< Cosa?! >> Dico ad occhi spalancati.
<< Penserai tu al bar quando io sarò via. >>
<< Ma... >> Mi interrompe.
<< Ho già deciso. >>
Scuoto la testa. No. Non voglio questa responsabilità. E se dovesse accadere qualcosa? Se dovesse rompersi qualcosa? Se ai clienti venisse in mente di fare una rissa e comincerebbero a spaccare sedie e tavoli?
No, non me la sento.
<< Christian... >> Chiudo gli occhi stringendomi nelle spalle, lui si alza e si ferma proprio davanti a me. Mi prende le mani e mi fa alzare in piedi.
Mi abbraccia inaspettatamente.
Con la guancia contro il suo petto, rimango immobile, tra le sue braccia.
Sento il battito del suo cuore, batte parecchio forte...
<< Mi fido di te. So che puoi farcela. >> Sussurra al mio orecchio.
Poso le mani sul suo petto - non avevo mai notato quanto fosse muscoloso -,
lo spingo leggermente indietro sciogliendomi dall'abbraccio.
Alzo gli occhi su di lui incrociando il suo sguardo.
Mi guarda intensamente negli occhi, e in un certo senso provo un senso di calma; qui, tra le sue braccia.
Lascia cadere le braccia lungo i fianchi, poi mette le mani nelle tasche dei pantaloni e dice: << Mi fido di te, okay? So che sarai in grado di mandare avanti questa baracca. >> Si schiarisce la gola, poi va a sedersi di nuovo dietro la scrivania.
Annuisco. << Ti fidi così tanto di me? >> Chiedo tenendo gli occhi fissi a terra.
<< Si. >> Alzo gli occhi e incrocio i suoi. << Va bene. >>
Mi volto e vado alla porta: prima che vada via mi richiama e mi volto di nuovo nella sua direzione.
<< Grazie. >> Gli sorrido e vado via.
Ritorno dai ragazzi, che sembrano parecchio incasinati: << Allora cosa voleva questa volta? >> Chiede Ethan.
<< Sarà via per un po' e ha affidato il locale a me. >> Spiego con tutta calma, anche se del tutto calma non lo sono; ma è meglio non mostrarlo.
Ethan mi guarda sconvolto, quasi irritato: << Brutto bastardo... A noi non ha mai chiesto una cosa così... >>
<< Cosa? >> Mi siedo sullo sgabello di fronte ad Ethan.
<< Di occuparci del locale. >> Incrocia le braccia al petto.
<< Forse perché non ha mai avuto bisogno di doversi allontanare... >>
Scuote la testa: << Può essere... Però poteva chiederlo a me o a Sophie! Lavoriamo qui da molto più tempo di te! >> Dal suo tono di voce sembra dargli fastidio che Christian abbia chiesto a me di occuparmi del locale e non a loro...
<< Ti infastidisce Ethan? >> Chiedo inclinando la testa di lato per incrociare i suoi occhi.
Scuote la testa: << Per niente. >> Incrocia le braccia al petto.
<< A me invece sembra di sì. Puoi dirmelo; a dire la verità ha sorpreso anche me. >> Dico con tutta sincerità.
<< No. Va bene così. >> Con questa frase capisco che vuole chiudere la conversazione, così ci rimettiamo al lavoro.
Il resto della giornata è passata in fretta, per fortuna. Oggi è stata davvero pesante come giornata.
Appena sono arrivata a casa, ho fatto una doccia e messo il pigiama; ora sono sdraiata sul mio adorato divano a guardare un po' di TV.
Il mio cellulare squilla: è un messaggio di Sophie.
"Vedo che il capo ha molta più considerazione di te che di noi, complimenti!"
Non so ma questo messaggio l'ho interpretato come un rimprovero.
"Sophie, mi dispiace..."
"Stupida! Ma cosa hai capito! Tu gli piaci! Vuoi capirlo o no! Gli piaci a tal punto da fidarsi di te e lasciarti il suo adorato locale nelle tue graziose manine!"
Sorrido leggendo il messaggio e tiro un sospiro di sollievo.
Credevo ce l'avesse con me.
Si fida davvero così tanto? A quanto ho capito, Christian tiene molto al suo locale, e per affidarlo a me che mi conosce da solo quattro mesi...
Trattengo il respiro; fisso le immagini che trasmettono in TV, ma senza prestagli attenzione.
Scuoto la testa e strizzo gli occhi per togliermi dalla testa quello stupido pensiero che stavo per farmi.
Christian non può piacermi. No.
"Non sei arrabbiata?" Chiedo, dato che questa mattina Ethan lo sembrava, è molto; non mi ha più rivolto la parola.
"Perché dovrei? Perché Ethan non riesce a farsene una ragione? Cara, credo di aver capito le intenzioni di Christian..."
Inarco un sopracciglio. Cosa intende dire?
"Grace... Perché non ti lasci andare?"
Adesso ho capito. Sospiro nervosa, e digito il mio ultimo messaggio: "Sophie... Ci vediamo domani. Buona notte."
Poso il cellulare dov'era prima e mi alzo dal divano, spengo la TV e mi dirigo in camera mia.
Mi metto sotto le coperte, chiudo gli occhi. Sento il cellulare squillare di nuovo; ma già so chi è... E non intendo rispondere.
⭐⭐⭐⭐
Ciaoooooo! Come va?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Mi raccomando votate votate e votate e se volete commentate!
Grazie!
❤Buona lettura❤
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