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⭐️Capitolo 52⭐️

Alle 23.00 in punto, Christian dà la chiusura del bar. Per fortuna i clienti sono andati tutti via.
<< Allora Grace divertiti. >> Mi fa l'occhiolino.
Alzo gli occhi al cielo.
<< Ciao Sophie... >> Borbotto.
Scoppia a ridere. Ci raggiunge Ethan.
<< Allora non puoi venire con noi? >> Chiede.
<< No, amore mio. Grace questa sera ha un appuntamento con il nostro capo. >> Dice sorridendo.
La guardo in cagnesco: << Non è un appuntamento. >>
Incrocia le braccia al petto. << Certo, come no. >>
Ridacchia e io sbuffo.
Prendo la giacca e la indosso.
Christian esce dall'ufficio e viene verso di me con fare autoritario.
<< Sei pronta? >> Mi squadra da capo a piedi.
Annuisco.
<< Ragazzi ci vediamo domani mattina; mi raccomando. Puntuali. >>
Ethan e Sophie annuiscono.
Sophie mi lancia un'occhiatina; so perfettamente quello che vorrebbe dirmi: "hai visto come ti ha guardata?"
Se fossimo noi sole mi direbbe questo e si metterebbe a strillare entusiasta.
"Si, l'ho notato... Ho notato come mi ha guardata. Ma non è un mio problema."
Dice la voce nella mia testa.
Ethan e Sophie si tengono per mano, e Christian lo nota. Guarda le loro mani intrecciate.
Faccio segno loro di allontanarsi l'una dall'altra, ma non mi capiscono e mi ignorano.
I due se ne vanno, sempre tenendosi per mano, e io li osservo scomparire dietro la porta che si chiude.
Non dico niente.
Christian posa una mano dietro la mia schiena e mi accompagna dolcemente fuori.
<< Andiamo. >> Dice.
Lo seguo e arriviamo alla sua moto.
<< Non ho intenzione di fare tardi Christian... >> Lo avviso.
Mi porge il casco e lo indosso.
Scuote la testa. << Non ho intenzione di farti fare tardi. >> Mi sussurra con il suo viso a un soffio dal mio.
Avvampo. Prendo le distanze e quando sale sulla moto, io salgo dietro di lui.
<< Tieniti forte a me; come sempre. >> Sottolinea.
Sento il suo profumo: Vaniglia, però è diverso dal classico odore alla Vaniglia.
<< Hai un buon profumo. >> Mi scappa, e non appena mi rendo conto di ciò che ho detto divento rossa come un pomodoro. Sicuro che è così perché mi sento la faccia andare in fiamme.
<< Vaniglia piccante. >> Dice.
Ecco. Sapevo che era diverso dal classico profumo alla vaniglia: devo dire però che mi piace.
<< Ah... >> Mi limito a dire. Non saprei cos'altro dire.
Dice qualcosa mentre fa ruggire il motore, ma non lo sento; parte e per poco non cado all'indietro.
Si ferma di colpo.
Poggia i piedi a terra ai lati della moto e si volta verso me.
<< Cazzo Watson! Stai bene? >> Dalla voce sembra essersi spaventato.
Annuisco poco convinta.
Stavo per cadere, e chissà cosa mi sarebbe successo se fossi davvero caduta.
<< Non mi hai sentito? >> Dice alzando il tono di voce.
Scuoto la testa: << Non... Non ho capito cosa hai detto. Scusa. >>
Mi vengono le lacrime agli occhi.
Mi prende le mani cogliendomi del tutto alla sprovvista e se le porta sui suoi fianchi; mi fa intrecciare le dita, e sono così vicina a lui che non posso fare altro che poggiare la guancia sulla sua schiena.
Lo sento sospirare: << Così va
meglio. >>
<< Tieniti a me. >>
Questa volte mi stringo il più possibile a lui, non voglio rischiare di nuovo di cadere.

Non so dove mi sta portando, ma poco mi importa, perché questa notte, sembra essere meravigliosa: il cielo blu notte è pieno di stelle, la luna piena, non so, ma mi dà pace.
Il vento mi scompiglia i capelli, fa freddo, eppure non mi importa; è semplicemente una notte stupenda.
Christian rallenta, e ferma la moto.
Mi dice di scendere, e piano scendo. Tolgo il casco, e aspetto che sistemi la moto per darglielo.
<< Hai visto che cielo che c'è questa notte? >> Alzo gli occhi al cielo e ammiro le stelle.
<< Si, hai ragione. È davvero
stupendo. >> Mentre lo dice guarda me, poi anche lui alza gli occhi al cielo.
Mi schiarisco la gola. È una situazione piuttosto imbarazzante.
<< Andiamo? >> Dice facendomi segno di andare avanti.
Annuisco.
<< Ma che posto è questo? Non l'ho mai visto. >>
Fa un sorrisetto: << Un ristorante. >> Dice mettendosi le mani nelle tasche del giubbotto.
Mi blocco di colpo. << Un ristorante? >> Annuisce.
<< Sarai affamata. >>
<< Ma Christian! Avevi detto un caffè! Non una cena! >> Dico sconvolta.
Non voglio cenare con lui.
Questo mi ricorda che tra due giorni devo andare a cena con Alan, suo fratello, e questo non mi aiuta affatto.
Più voglio stare lontana dagli uomini, più questi fanno la fila per uscire con me. Ma cos'è!?
<< Lo so, ma se ti avessi detto che volevo portarti a cena, non avresti mai accettato. Tu non accetti mai il mio invito, e nemmeno di nessun altro. >>
Mi guarda intensamente negli occhi, e sono costretta a distogliere lo sguardo.
Sospiro. << Okay. >>
Poi chiamatela cena alle 23.37. Quasi mezzanotte!

Quando entriamo, siamo solo noi, è completamente vuoto. Non c'è nessuno!
Un uomo, si avvicina a noi, per la precisione a Christian.
<< Hei stronzo! >> Inarca un sopracciglio.
Un attimo. Come l'ha chiamato? Non vorranno mica fare a botte qui, adesso, e davanti a me?
Non mi piacciono queste cose, il solo pensiero di vedere due persone che si prendono a calci e pugni mi fa tremare.
<< Fermi! >> Metto le mani davanti agli occhi, non voglio vedere.
<< Watson... Che ti succede. >> La voce rassicurante di Christian, poi due mani mi prendono per i polsi: << Cosa fai? >> Mi chiede togliendomi le mani dagli occhi.
Scuoto la testa: << Se dovete picchiarvi, fatelo in un altro
momento. >> Mi trema la voce.
Entrambi scoppiano a ridere.
<< Non vogliamo mica fare
a botte... >> Lascio cadere le braccia lungo i fianchi guardando entrambi confusa. << Cosa? E allora prima? >> Chiedo.
<< Prima cosa Watson? >> Continua a non capire.
<< C... Come ti ha chiamato lui... >> Balbetto. Che idiota che sono.
Scoppia a ridere. << Watson, io e Derek siamo amici da una vita. >>
Amici... Sono amici.
Tiro un sospiro di sollievo.
<< Derek lei è Watson... >> Ci presenta.
Mi porge la mano e gli sorrido: << Grace... Grace Watson. >> Dico poi rivolgendomi verso Christian come a rimproverarlo.
Non mi chiama mai per nome, questo mi dà fastidio, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.
<< Grace... Bel nome. Sei molto carina, lo sai? >> Mi fa un complimento.
Lo ringrazio e arrossisco.
Christian tossisce portandosi una mano alla bocca.
Mi volto verso lui, poi torno a posare la mia attenzione su Derek.
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e incrocio le braccia al petto.
<< Posso farti una domanda? >>
<< Certo. Chiedi pure. >>
Mi guardo intorno: << Come mai sei ancora aperto a quest'ora? Non c'è nessuno, non avresti dovuto
chiudere? >> Non potevo non domandare. È molto strano.
Sorride: << Si, ma sai... Christian ha sc... >>
<< Mi doveva un favore, così gli ho chiesto di rimanere aperto per me. >> Lo interrompe Christian.
Annuisco.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, ancora all'ingresso.
Noto Derek guardare Christian, e altrettanto lui guarda Derek.
<< Da questa parte. >> Ci fa segno di seguirlo e ci porta a un tavolo, ci sediamo, uno di fronte all'altro.
<< È molto carino... >> Dico rivolgendomi a Christian.
<< Parli di lui o del locale? >> Chiede.
M'irrigidisco: << Del... Del locale. >>
Perché se parlassi di Derek? Non gli darà per caso fastidio?
Decido di scoprirlo.
<< Però anche lui lo è molto... Davvero un bravo ragazzo, è anche molto
carino. >> Unisco le mani e intreccio le dita all'altezza del mento.
Socchiudo gli occhi osservandolo attentamente.
Serra la mascella.
Ho centrato in pieno! Gli dà tremendamente fastidio che io parli male del suo amico Derek.
<< Dimmi... Watson... >> Comincia e subito gli presto attenzione.
<< Come ti trovi con Ethan
e Sophie? >>
Sospiro: << Cosa vuoi chiedermi Christian? >> Io non credo voglia sapere come mi trovo con i ragazzi, credo voglia sapere se c'è qualcosa tra loro, o quello che ha visto è stato solo un errore.
<< Okay. >> Dice intrecciando le dita delle mani e poggiando i gomiti sul tavolo e sporgendosi in avanti.
<< C'è qualcosa tra Ethan e Sophie? >>
Fingo di non sapere niente.
Domani vorrei parlarne con loro; non so se hanno intenzione di dirglielo, anche se non credo.
<< Puoi dirmelo. Non è un problema per me. >> Dice. Sarà un modo per farmi parlare?
No. Non dico niente.
<< Va bene... Tu invece? >> Inarco un sopracciglio.
<< Ce l'hai il ragazzo? >>
Spalanco gli occhi e rimango del tutto sorpresa dalla sua domanda.
<< Allora? Non rispondo? Ce l'hai? >> Insiste.
Scuoto la testa e abbasso lo sguardo.
<< Okay. >> Dice, poi dice qualcosa che non riesco a capire.
Passiamo tutto il tempo a chiacchierare; devo dire che non è poi così male. Adesso. Prima era insopportabile; mi chiedo cosa sia cambiato...

Mi riaccompagna a casa che sono le 00:40. E meno male che gli avevo detto di non voler fare tardi!
<< Grazie per la cena, e saluta Derek da parte mia. >> Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Diventa serio, rigido: << Certo. Lo farò. >>
<< Grazie ancora. >> Non so perché continuo a ringraziarlo; so soltanto che questa sera, è stata diversa, molto diversa.
<< Sono felice che ti sia piaciuta. >>
Sorrido.
<< Buona notte, allora. A domani. >>
<< Notte Watson. >>
Mentre entro nel palazzo, sento la moto di Christian fuggire e allontanarsi a grande velocità.

Una volta a casa, infilo il mio pigiama caldo e mi metto a letto.
Mi sento così serena. Chiudo gli occhi e mi addormento.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Ehilà!!! Aggiornamento delle 23:16!
Christian geloso??? 😂😂😂
Commentate in tanti e non dimenticatevi di votare se il capitolo vi è piaciuto! 😘
Buona notte!

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