⭐️Capitolo 51⭐️
"Devo mettere solo il cappotto, mettere sciarpa e cappello e arrivo. Lo so che è tardi Sophie, ma la sveglia non ha suonato!"
Cerco di fare più in fretta possibile.
Perché? Perché devo sempre correre!
Maledetta sveglia che questa mattina ha deciso di fare sciopero!
"Grace farai meglio a fartela di corsa, Christian è furioso più del solito..."
Sbuffo.
Ci mancava solo questa. Adesso mi toccherà subirmi le sue urla.
E ho anche mal di testa. Non ho voglia di sentirmelo nelle orecchie. Proprio no.
"Sophie faccio il possibile, lo sai che non ho un mezzo di trasporto, e sai benissimo che per arrivare in città non è per niente facile. Sai com'è New York."
"Si, lo so." La sento sospirare.
"Ma fai un fretta lo stesso."
Riattacchiamo e esco fuori il pianerottolo come una furia, chiamo l'ascensore che come al solito ci mette un'eternità.
Una volta arrivata al piano terra, esco
In strada e comincio a correre, più veloce che posso.
Ah, quanto vorrei avere una macchina tutta mia!
Arrivo al bar con il respiro affannoso: << Grace! >> Sophie corre verso di me, spalanco gli occhi, guardo verso l'ufficio di Christian.
<< Cosa... Cosa ha detto? >> Boccheggio.
Mi manca il respiro. Ho bisogno di riprendere fiato.
Scuote la testa: << È incazzato nero, ma non ha detto niente del tuo
ritardo. >> Mi comunica.
Alzo di scatto lo sguardo su di lei guardandola sorpresa: << Davvero? >>
Annuisce.
Mi scappa una risata nervosa: << Non prendermi in giro. Dimmi cosa ti ha detto. >>
Scuote la testa. << Niente. Se non mi credi vai e vedi tu. Poi mi dici... >>
Indica l'ufficio e io seguo il suo dito con lo sguardo, che poi si posa sulla porta chiusa.
Deglutisco, sospiro e comincio a camminare lenta verso quella porta.
A ogni passo che faccio tremo.
Busso alla porta.
<< Entra Sophie. >> Lo sento dire.
Entro. Lo trovo seduto sulla sedia dietro la sua scrivania, impegnato a sistemarsi la cravatta.
Aveva ragione Sophie; oggi è furioso più del solito.
Lo vedo: nonostante abbia il viso rivolto verso il basso, riesco a intravedere la rabbia sul suo volto.
Le rughe al centro tra una sopracciglia e un'altra...
<< Christian... >> Mi si strozza la voce.
Alza di scatto la testa fissando i suoi occhi azzurri nei miei.
<< Watson. >> Dice.
Si alza in piedi e faccio un passo indietro.
<< Stai bene? >> Chiede.
Lo guardo sconvolta. Sembra preoccupato per me.
Annuisco: << Si, scusa se ho fatto tardi, ma questa mattina la sveglia non ha suonato, non ho capito... >>
Scuote la testa e sorride: << Tranquilla. >> Mi interrompe. Eh?
Annuisco.
Resto immobile alla porta come una stupida, con ancora indosso cappotto, cappello e sciarpa, e la borsa tra le mani.
Mi guardo i piedi non sapendo che fare. È così imbarazzante restare da soli nella stessa stanza con Christian.
Con quei suoi occhi profondi è capace di metterti a disagio.
Alzo di gli occhi su di lui e vedo che ancora non ha fatto il nodo alla cravatta.
<< Ti... Ti serve una mano? >> Chiedo.
Inarca un sopracciglio.
Indico la cravatta e lui ridacchia toccandosela.
<< Si... È che oggi proprio non riesco a fare il nodo. >> Dice.
Sorrido. Mi avvicino a lui.
Guardo la cravatta, poi alzo lo sguardo su di lui.
<< Sei capace? >>
Faccio spallucce: << Ci provo. >>
Sorride.
Sistemo meglio la cravatta dietro il colletto; mi sento gli occhi di Christian addosso.
Mi sento avvampare.
In modo goffo gli annodo la cravatta.
Gliela sistemo più che posso, << Ecco. Dovrebbe andare bene... >> Dico tenendo gli occhi fissi sulla cravatta, non ho il coraggio di alzarli su Christian.
<< Ti ringrazio. >> Dice.
Sorrido timida. Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Io... Io torno di là, Sophie ha bisogno di me. >>
Annuisce.
Mi allontano da lui e raggiungo Sophie.
Sophie mi fissa con un sorriso stampato sulle labbra, le mani sui fianchi, << Cosa ti avevo detto? >> Mi rimprovera.
Faccio spallucce. << Avevi ragione. >>
<< Cosa ti ha detto? >> Chiede incrociando le braccia al petto.
Scuoto la testa. << Niente. >>
<< E come mai ci hai messo tutto questo tempo a uscire di lì? >>
Non parlo, abbasso gli occhi guardandomi i piedi.
Mi da una leggera gomitata e mi fa l'occhiolino, << Cosa avete fatto? >>
Arrossisco.
<< Sophie! >> Spalanco gli occhi.
Mi guarda sconvolta, << Sophie Watson, cosa hai fatto lì dentro... >>
<< Niente! Non ho fatto niente. >>
Mi guarda di sbieco.
<< Mmmh... >> Incrocia le braccia al petto e io alzo gli occhi al cielo.
<< Ethan è arrivato? >> Cambio discorso.
Annuisce, << È dentro a cambiarsi. >>
Mi informa. Annuisco.
<< Grace, questa sera andiamo a una festa. Ti va di venire con noi? >> Sophie mi si avvicina.
<< Non sarei il terzo incomodo? >>
Scuote la testa. << Non pensarlo nemmeno. >>
<< Non lo so. Sinceramente preferirei stare a casa a guardare un film. >>
Fa spallucce: << Come vuoi tu. Ma non ti annoi? >> Chiede e io scuoto la testa.
<< Watson... >> Sussulto.
<< Christian... >> Porto una mano sul petto. << Mi hai spaventata. >>
<< Dimmi. >>
Si sistema la cravatta e la giacca da sopra.
<< Ti va di bere un caffè con me? >>
Sophie scoppia a ridere. Mi volto verso lei e le lancio un'occhiataccia.
Mi fa segno con la mano di andare.
Sbuffo, mi volto di nuovo verso Christian che è ancora di fronte a me e dico: << Va bene. >>
⭐️⭐️⭐️⭐️
Wow! Grace ha finalmente accettato l'invito di Christian, ma adesso cosa succederà?
😂😂
Continuate a leggere per scoprirlo, e se il capitolo vi è piaciuto votate! 😘
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