<< Due caffè e una Red Bull per
favore. >> Un ragazzo mi sorride e mi fa gli occhi dolci.
<< Subito. >>
Servo immediatamente il ragazzo e poi torno a fare quello che stavo facendo prima, ovvero sistemare le bottiglie di Coca Cola nel frigorifero.
Sophie sta servendo un tavolo, Ethan invece sta aiutando Christian a scaricare il furgone.
Arrivano altre birre, lattine di Coca Cola, di aranciata Fanta, e tante altre bibite.
Avevo dimenticato che oggi era il giorno in cui arrivava il carico che Christian aveva ordinato.
Be', adesso l'ho ricordato.
Christian poggia una grossa scatola sul banco, proprio davanti a me. Sembra essere molto pesante perché ha le mani rosse e il volto stremato per la fatica.
<< Watson... Ci pensi tu? >> Chiede, ma dal suo tono di voce sembra più un ordine che una domanda.
<< Ci penso io. >> Sospiro esasperata.
Sono solo le 11:00 del mattino e già vorrei essere a casa nel mio letto.
<< Ti pago per lavorare, non per oziare. >> Dice con tono brusco.
Ma cosa gli prende?
<< Si, lo so. Non c'è bisogno che me lo dica. >> Rispondo con il suo stesso tono.
Che odioso.
Prendo le bibite dalla scatola e comincio a sistemare.
<< Lascialo stare Grace... Oggi è di cattivo umore. >> Dice Ethan.
Rido nervosamente, annuisco: << Me ne sono accorta. Però non può prendersela con me ogni volta che qualcosa gli va storto. >> Ribatto.
Ethan annuisce dandomi ragione.
<< Purtroppo è fatto così, se la prende con il primo che gli capita. Spesso se la prende anche con me. >>
A me non sembra; non l'ho mai visto urlare ad Ethan.
<< Ethan, non ce la faccio più. >> Sospiro disperata.
Annuisce e concorda con me dicendo di avere ragione: << Sa essere davvero insopportabile a volte. >>
<< Chi sarebbe insopportabile? >> Christian sbuca alle nostre spalle.
Mi volto di scatto verso di lui:
<< Nessuno! >> Dico alzando un po' troppo la voce. Se continuo ad essere così agitata, finirà col capire che parlavamo di lui.
<< Watson non mentirmi. >>
Mi guarda con occhi penetranti.
<< Io... >>
<< Parlavo di mio cugino. >> Interviene Ethan.
Lo guardo confusa e lui mi fa l'occhiolino senza farsi vedere da Christian.
Mi volto di nuovo verso Christian e lo guardo in volto, poi abbasso lo sguardo.
<< Mio cugino Darren è insopportabile, fin da bambini non siamo mai... >>
<< Smettila di dire stronzate Ethan! >> Sbotta.
Sussulto facendo un passo indietro.
<< Christian... >> Comincio, ma mi interrompo quando lo vedo guardare alle mie spalle e cambiare espressione.
Allora mi volto e vedo suo fratello: Alan.
<< Posso parlarti, fratello? >> Si rivolge a Christian che annuisce.
<< Sbrigati. Non ho tempo da
perdere. >> Alan annuisce.
I due si allontanano, fino a scomparire dietro la porta dell'ufficio.
Ethan sospira di sollievo; << Per poco non ci scopriva. >>
<< Tu credi che abbia capito che parlavamo di lui? >>
Faccio spallucce.

<< Alan porca miseria basta! Quante cazzo di volte devo dirtelo! Io non verrò! >> Sentiamo Christian urlare.
Tutti guardiamo nella direzione dell'ufficio, e vediamo la porta spalancarsi.
Alan esce di corsa. Passa davanti a me, si ferma e dice: << Scusa mio fratello, non andiamo molto d'accordo ultimamente. >>
Fisso i suoi occhi, << Cosa è successo? >> Chiedo, ma so che non sono fatti miei, quindi non mi aspetto per forza una risposta.
<< Niente. Tranquilla. >> Ecco appunto.
Gli sorrido. Lui è completamente diverso da suo fratello: è gentile, dolce.
<< Grace... Giusto? >> Annuisco.
<< Mi chiedevo se un giorno di questi ti andrebbe di venire a cena con me. >>
La sfacciataggine però è quella.
Sorrido: << Alan... Io non credo
che... >>
<< È solo una cena. Cosa vuoi che
sia? >> Insiste.
Sorrido. Ha ragione. Cosa vuoi che sia...
<< Be'... >>
<< Sei ancora qui? Che cazzo fai? >> Christian irrompe interrompendo la nostra conversazione. Se è così che si può chiamare.
Alan alza le mani in segno di resa.
<< Me ne vado. >> Dice.
<< Ti ho lasciato il mio numero sul banco, chiamami quando sei libera. >> Dice e mi fa l'occhiolino.
Annuisco.
Alan va via e Christian mi lancia un'occhiata.
<< Come mai ti ha lasciato il suo numero? >> Chiede.
Gli volto le spalle ignorandolo completamente.
Mi afferra per un braccio e mi fa voltare di nuovo verso lui.
<< Ti ho fatto una domanda, mi aspetto una risposta. >>
Lo guardo male, << Cosa vuoi Christian? >>
<< Perché ti ha dato il numero? >> Domanda ancora.
Incrocio le braccia al petto: << Non sono affari tuoi. >>
Sospira nervosamente e serra la mascella; stringe i pugni lungo i fianchi e mi guarda in cagnesco.
<< Stupida. >> Ringhia.
Trattengo il respiro: perché deve trattarmi male?
<< Se hai finito con gli insulti io tornerei al mio lavoro. >> Gli faccio notare alcuni clienti che aspettano di essere serviti.
Alza le mani e annuisce leggermente.
<< Nessuno ti sta trattenendo. >>
Lo guardo male: << Si, tu. >> Dico e ritorno al mio posto. Dietro al bancone.

<< Grace! Devi raccontarmi tutto! >> Sophie strilla entusiasta.
Le ho accennato dell'invito a cena di Alan, il fratello di Christian, e adesso vuole sapere cosa farò.
<< Sophie non c'è niente da raccontare, mi ha invitato a cena, ma io non gli ho risposto. >>
Sophie spalanca gli occhi e si porta le mani alla bocca.
<< Ma Grace! >> Frigna.
<< Sophie smettila. Non so cosa farò, okay? >>
Annuisce e insieme usciamo dal bar.
Finalmente un'altra giornata è terminata. Non vedo l'ora di ritornare a casa; sono esausta.
Facciamo metà strada insieme, poi ci dividiamo.
Una volta a casa mi preparo qualcosa da mangiare, e poi vado a fare una lunga doccia. Mi metto a letto e aspetto di addormentarmi.
Una sola domanda ho per la testa: cosa faccio con Alan? Devo accettare il suo invito?
Io davvero non lo so.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Seraaaaaaa!!!!
Che freddo oggi! ❄️ Visto?! 😱
Tra un po' è Natale! Come lo passerete? Vi piace? A me piace soprattutto l'aria del Natale.
E i film, li guardate? Io adoro i film di Natale! 😍
Be' buona lettura! Spero che il capirlo ci sia piaciuto.. ❤️
Baci e buona notte 😘😘