⭐️Capitolo 38⭐️
Questa mattina mi sono svegliata con la risposta alla domanda di Christian.
<< Tornerai a lavorare per me? >>
Si. Voglio tornare a lavorare, non per lui, per me.
Voglio ritornare a casa mia, voglio rivedere tutti i giorni i miei colleghi, voglio che la mia vita torni ad essere quella di prima.
<< Buongiorno Sandy! >> Entro in cucina con un mega sorriso sulle labbra.
<< Buongiorno! Siamo di buon
umore? >>
Annuisco. << E come mai? >> Chiede.
<< Devo uscire. Ti dirò tutto dopo. >>
<< Ma... >> Inizia, ma la interrompo prima che mi fermi e cominci a farmi domande.
<< Devo andare a prepararmi! >> Mi chiudo in bagno per lavarmi in fretta, e poi mi vesto.
Indosso una gonna nera lunga fin sopra le ginocchia, e una camicetta bianca da sopra, gli stivali e mi precipito fuori casa.
Corro alla fermata. Per fortuna questa volta non lo perdo, e riesco a prenderlo; purtroppo però è pienissimo, e chi è salito alla mia strada fermata, rimane in piedi e schiacciato come una sardina.
<< Mi scusi, mi tolga le mani dalle gambe. >> Mi volto verso chi mi sta attaccato dietro e lo guardo in cagnesco.
<< Scusami signorina, non l'ho fatto di proposito. >> Dice il signore.
È un uomo di mezza età.
Cambio posto, cammino, o meglio, cerco di camminare, comunque mi sposto più avanti.
Cinque minuti dopo l'autobus si ferma e scendiamo.
<< Piano! Non c'è bisogno di
spingere! >> Dico brusca.
Un ragazzo mi spinge da dietro, tiene una ragazza per mano, presumo sia la sua fidanzata, e spinge me.
Sono anche io una ragazza, non spingere stronzo!
Finalmente scendo dall'autobus, e mi incammino sulla strada per il bar.
<< Mi scusi, vorrei una birra. >> Dico scherzosamente.
Sophie sta preparando non so cosa, e non si è resa conto che fossi io.
<< Si, adesso la... >> Si volta e appena mi vede la sua espressione è sorpresa.
<< Grace! >>
Scoppio a ridere.
<< Vuoi davvero una birra? >> Chiede.
Schifo la testa: << Ti prendevo in giro. No, non la voglio. Sai che non la
bevo. >>
Si porta le mani sui fianchi e mi guarda con aria di rimprovero: << Già... E dovresti berla ogni tanto. >>
Arriccio il naso. << No. >> Non mi piace. Una volta l'assaggiai, ma non mi è piaciuta.
<< Comunque cosa ci fai qui? Oltre a pendermi in giro? >> Chiede dato che non le ho detto il motivo della mia visita.
<< C'è Christian? >> Chiedo guardando in direzione dell'ufficio.
Indica con la testa l'ufficio, << Chiudi a chiave, non vorresti che qualcuno vi interrompa? >> Dice ridacchiando.
La guardo male, << Ti diverti a stuzzicarmi? >> Scoppia a ridere.
<< Sai che mi piace, no? >>
Annuisco.
Le faccio segno che andrò da lei dopo aver parlato con Christian.
Mi dirigo a passo svelto verso l'ufficio, e prima di entrare busso.
<< Entra Sophie... >> Sento dire.
Mi viene da ridere. Mi sento così emozionata, e sono così felice che qualsiasi cosa mi fa sorridere.
Abbasso la maniglia e apro la porta.
Christian è seduto sulla sua sedia girevole dietro la scrivania, però dà le spalle alla porta.
<< Sophie per quello che mi hai chiesto prima, non so cosa risponderti. >> Dice. Spinge la sedia facendola ruotare, e quando si rende conto che sono solo io, gli vedo spuntare un mezzo sorriso.
<< Watson... >> Sussurra.
Si alza immediatamente dalla sedia e viene nella mia direzione.
<< Cosa ci fai qui? >> Chiede sorpreso.
Avanza sempre di più verso di me e io faccio un passo indietro.
Mi sfiora un braccio, << Siediti. >>
Faccio come dice, mi siedo e lo ringrazio.
Prende posto dietro la sua scrivania, poggia i gomiti su di essa e mi osserva attentamente.
<< Allora? Come mai qui? >>
Tossisco. Non so perché l'ho fatto, forse per prendere tempo e studiare attentamente a cosa dire.
<< La tua proposta è ancora valida? >> Chiedo.
Lui sorride, e nei suoi occhi posso vedere uno strano luccichio.
Annuisce. << Si, lo è... >>
Prendo un respiro profondo,
<< Accetto. >>
<< Ne sono felice. >> Si alza e gira attorno alla scrivania per poi fermarsi proprio davanti a me.
Si accovaccia, fissa i suoi occhi dall'azzurro intenso nei miei.
<< Christian... >> Sussurro.
Ma cosa mi succede?
Lui scuote la testa e distoglie lo sguardo.
Si alza e si sistema la camicia e la giacca.
<< Puoi iniziare domani se vuoi... >>
Annuisco. << Si, credo sia meglio,
ho... >> Christian mi interrompe.
<< Ci vediamo domani mattina alle 7:00. >>
Alle 7:00? Ma se mi faceva venire sempre alle 6:00?
<< Okay. >> Dico e mi alzo, e alzandomi mi ritrovo il suo viso vicino al mio.
Una scarica elettrica attraversa il mio corpo, << A domani. >> Dice guardandomi intensamente.
<< A... A domani. >> Balbetto.
Nella mia mente penso che vorrei prendermi a schiaffi.
Sembro un'idiota. Un'idiota che non sa nemmeno parlare...
Esco dall'ufficio e mi
Avvicino al banco dove Sophie sta servendo un cliente.
<< Allora, mi spieghi perché sei
qui? >> Si sporge in avanti per farmi sentire meglio.
<< Domani torno a lavoro. >> Dico con un filo di voce.
Sono ancora un po' confusa per ciò che è appena successo lì dentro; okay, non è successo niente, ma quello che ho provato quando me lo sono ritrovato così vicino, mi ha scosso un po'.
<< Davvero? Che bello! >> Esclama.
Fa il giro del bancone e viene ad abbracciarmi. Mi stringe così forte che mi manca l'aria.
<< Sophie mi soffochi così, vuoi vedermi domani? Lasciami vivere. >>
Scoppia a ridere e io con lei.
<< Scusa, è che sono così contenta! >> Scioglie l'abbraccio.
<< Ci vediamo domani, adesso devo andare... >> Dico.
Annuisce e le sorrido: << A domani. >>
<< A domani. >>
Quando esco di lì, mi sento così strana... Io e Christian abbiamo avuto una conversazione, forse la prima in cui nessuno dei due si insulta.
E per non parlare di come mi guardava...
Cosa sta succedendo?
⭐️⭐️⭐️⭐️
Heiiiiii!!! Buon sabato!!!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Buona lettura! ❤️
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