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⭐️Capitolo 34⭐️

Questa mattina quando mi sono svegliata, Sandy non c'era più; era già uscita per andare a lavoro.
Decido di uscire anche io; non mi va di starmene a casa senza fare niente.
Faccio colazione in fretta, e corro a prepararmi.
Sono sotto la doccia quando sento il mio cellulare squillare.
<< Chi è che chiama in
continuazione? >> Commento.
Spero solo che non sia di nuovo Christian e la sua stupida intenzione di parlare con me.
Smette di squillare, e io posso continuare la doccia tranquillamente.
Un quarto d'ora dopo sono già pronta; devo mettere solo le scarpe e posso uscire.
È passato quasi un mese da quando Christian mi ha licenziata; mi chiedo se abbia trovato qualcuno per prendere il mio posto.
Sono più che sicura che anche se l'avesse trovato, quel qualcuno si sarà licenziato all'istante perché Miranda è insopportabile.
Chissà chi mi ha dato la forza per sopportarla quelle due o tre settimane.
Non ricordo nemmeno quanto tempo era passato dal suo arrivo; forse perché è passato troppo tempo da quando sono andata via di li.
Sono alla fermata dell'autobus: non so dove andare.
Mi fermerò in centro e poi deciderò al momento dove andare.
Questi due mesi sono stati i più brutti della mia vita...
Okay, forse no. C'è quel giorno, quello è  stato il più brutto. Quel giorno non lo dimenticherò mai...

Cammino per la città guardandomi in giro in cerca di un negozio o locale o quello che sia che possa darmi un lavoro.
Lo trovo: è un negozio che vende giocattoli. Non male...
<< Buongiorno. >> Dico entrando.
Vedo una ragazza che aspetta al banco. È di spalle. La osservo meglio e... Non posso crederci. Anche qui?
Si volta ed è proprio chi credevo io.
<< Grace...? >>
<< Miranda. >> Dico seccata. 
<< Cosa ci fai qui? >> Chiede sorpresa.
<< Cerco lavoro, tu invece? >> Sono curiosa.
<< Anche io. >> Cosa?!
La guardo sorpresa: << Perché non lavori al bar da Christian? >>
Scuote la testa: << Mi ha mandata
via. >>
Credo abbia aperto gli occhi.
Eh, no. Io non voglio rischiare di ritrovarmela davanti.
<< È tutto tuo. Io me ne vado. >> Dico.
Giro i tacchi ed esco dal negozio.
Forse ho perso l'opportunità di trovare lavoro li, ma di certo non voglio ritrovarmi di nuovo insieme a quella ragazza odiosa.
Preferisco rinunziare; troverò qualcos'altro.
Improvvisamente ricordo di aver ricevuto una chiamata prima: non ho ancora visto chi mi ha cercata.
Prendo il cellulare dalla borsa e leggo il nome di Christian sullo schermo.
Sbuffo.
Ma non si arrende? Non ha capito che non voglio avere più niente a che fare con lui?
In che lingua devo dirglielo per farglielo capire? In arabo? Forse comprende meglio.
Rimetto il cellulare in tasca e riprendo la mia ricerca.

Arrivo a casa stremata. Ho camminato così tanto, e non ho trovato nulla.
Sandy non è in casa, mi chiedo dove sia andata.
Noto un bigliettino sul tavolo, in cucina: "Sono dovuta ritornare a lavoro. Ci vediamo questa sera."
Sospiro.
Rimarrò sola tutto il giorno. Che noia!
Chiamo Ivy, magari non ha niente da fare e potrei andare da lei...
Digito il suo numero e attendo che risponda.
"Pronto Grace!"

"Ivy! Ciao. Hai da fare?"

"Ecco... Devo vedermi con Ethan, ma puoi venire con noi." Dice.

"No, non importa. Non voglio fare il terzo incomodo."

"Non lo sei."

"Ma mi ci sento. Non importa. Ci vestiamo un'altra volta."
La sento sospirare, so che vorrebbe essere qui in questo momento per strozzarmi.

"Come vuoi, ma sappi che non sei per niente il terzo incomodo. A me ed Ethan fa piacere la tua compagnia."
Questo lo so, ma non voglio comunque rovinare loro la serata; magari avevano dei programmi per loro due.
Io sarei solo d'impaccio.

Passerò la mia giornata chiusa in casa.
Mi preparo dei Pop Corn e mi guardò un film: "Rain Man".
È un film stupendo. Parla di due fratelli, Charlie e Raymond; tra cui uno dei due, Raymond, è autistico.
Raymond fu portato in una clinica psichiatrica quando era molto giovane.
Charlie alla morte del padre, scopre che l'unico erede del patrimonio familiare era proprio Raymond.
Charlie tenta di diventare il tutore del fratello per prendere possesso del patrimonio paterno.
Passa molto tempo in compagnia del fratello e comincia a conoscerlo bene, arrivando persino a provare un sincero affetto per lui.
Alla fine si rende conto che non potrebbe mai prendersi cura del fratello da solo, così lo riporta alla clinica rinunciando al patrimonio; promettendogli di andarlo a trovare ogni giorno.
Quando il film termina, ho le lacrime agli occhi.
Guardo l'ora: 16:12. Ancora?!
Che noia!
Decido di uscire.
Arrivo al mio quartiere, alzo lo sguardo, sul piano del mio appartamento.
Mi manca la mia casa.
Devo mettercela tutta. Voglio ritornarci. E ci ritornerò.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Hola chicas!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Buona lettura! ❤️

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