⭐️Capitolo 24⭐️
Sono nello studio di Christian. Questa mattina appena sono arrivata, mi ha chiamata chiedendomi di raggiungerlo; così ora sono seduta sulla sedia, di fronte a lui.
<< Di cosa volevi parlarmi? >> Chiedo.
Se ne sta seduto sulla sua sedia, dietro la scrivania, tutto stravaccato, a fissarmi.
Si alza dalla sedia e comincia a camminare avanti e indietro con le mani dietro la schiena.
<< Sophie... Perché mi ha parlato in quel modo quel giorno? >> Chiede.
Lo guardo senza aprire bocca.
<< È successo qualcosa? >>
Cosa gli dico? Non posso mica dirgli che a Sophie ha dato fastidio il fatto che lui mi abbia chiesto il permesso per uscire con Miranda.
<< Si, va tutto bene... >> Mi limito a dire.
<< Okay. Ne sono felice. >> Dice con un sorriso sulle labbra.
Caro Christian, invece di chiedere a me se tra me e Sophie va tutto bene, dovresti chiederti perché ha usato quel tono con te!
<< E con Miranda? Come ti trovi? >>
Lo guardo spiazzata. Mi sorprende.
Non credevo importasse qualcosa dei suoi dipendenti, se si trovano bene o meno. Lo facevo più un tipo strafottente.
"Non la sopporto. È una perfettina snob, antipatica; non sopporto la sua voce, come fissa me, la gente, ma soprattutto i ragazzi, non sopporto che ci abbia provato con il proprio capo.
La detesto. Se potessi, le strapperei tutti i capelli." Vorrei tanto dirgli questo, ma mi limito a dire:
<< Bene. >> E fingo un sorriso.
Non potrei dirgli quelle cose perché ora che sta uscendo con lei, starebbe di sicuro dalla sua parte, e io rischierei di perdere il lavoro. E non me lo posso permettere.
<< Mi fa piacere. >> Sorride.
A me no!
<< Okay, adesso torna di là. I clienti ti staranno aspettando. >>
Annuisco, mi alzo dalla sedia ed esco.
Torno al banco, e vedo Miranda che mi fissa.
<< Cosa vuoi? >> Chiedo senza neanche rivolgerle uno sguardo.
<< Cosa voleva Chris? >>
Chris?
Mi volto a guardarla sconcertata.
Siamo arrivati ai nomignoli, la cosa è seria allora...
<< Niente. >> Dico.
Incrocia le braccia al petto, << Non è possibile. Chris non ti avrebbe chiamato per niente, e poi sei stata tanto tempo chiusa lì dentro con lui. Cosa ti ha chiesto? Ti ha chiesto di
me? >> Mi si para davanti.
Sbuffo. Alzo gli occhi al cielo.
<< No. Di te non mi ha parlato. Non ti ha neanche nominata se è questo che vuoi sapere. >>
E invece l'ha nominata eccome!
Ma solo per chiedere come mi trovassi con lei, quindi non credo sia importante, e non credo sia il caso di raccontarglielo, sono sicura che comincerebbe a farsi dei film mentali.
<< Ah... >> Si rabbuia.
<< Puoi sostituirmi un attimo? >>
Annuisco.
La guardo andare verso lo studio e aprire la porta. Poi richiuderla una volta dentro.
E adesso cosa vorrà fare?
Faccio spallucce. Che stupida che sono, ma di cosa mi interesso?
Cosa vuoi che mi importi di cosa fanno quei due!
Mi rimetto a lavoro ignorandoli completamente; eppure, il mio sguardo ricade sempre in quella direzione, nella stessa direzione.
Mezz'ora dopo, Miranda viene verso di me furiosa.
<< Cosa succede? >> Le chiedo.
<< Christian è uno stronzo. >>
Adesso se ne rende conto?
<< Cosa ti ha detto? >> Chiedo. Sono curiosa di sapere cosa le ha detto per farla infuriare in questo modo.
<< Che sono troppo appiccicosa e che solo perché usciamo insieme, non significa che stiamo insieme. >>
Questo è anche vero. Non è detto che solo perché esci con una persona, tu ci stai insieme.
Credo che per stare insieme ad una persona, devi imparare a conoscerla, e farti conoscere. Non si sta con una persona solo perché ti piace il suo aspetto fisico.
<< Credo abbia ragione... >> Sussurro.
<< Cosa? >> Miranda si sporge verso me.
<< Niente. >> Dico. Meglio evitare, potrebbe alzare le mani...
<< La pensi anche tu come lui? >> Dice con voce sempre più alta.
<< Miranda calmati. >> Dico; sta dando spettacolo, la gente ci fissa.
<< Ma come posso calmarmi. >>
Sta facendo una scenata inutile.
D'un tratto con la coda dell'occhio vedo la porta dello studio aprirsi, e mi ritrovo poi Christian alle mie spalle.
<< Lasciala in pace Miranda. >> Dice e mi tiene per un braccio.
Guardo la sua mano che mi tiene stretta il braccio, e stranamente vorrei che non mi lasciasse.
Scuoto la testa per togliermi di mente quel desiderio.
<< Miranda stai dando spettacolo. >>
Dico e vedo Christian che mi fissa e mi
sorride.
<< Me ne vado! >> Sbraita ed esce dal bar come una furia.
<< Scusatela, è molto stressata. Scusate per il disagio. >> Si rivolge ai clienti con gentilezza e io lo osservo attentamente.
<< Che c'è? >> Si volta verso me quando si rende conto che lo sto fissando, e quando incrocia i miei occhi, distolgo lo sguardo.
<< Sei così gentile con loro, perché non lo sei anche con me... >> Dico.
Mi sfiora la guancia e mi sorride dolcemente.
<< Vuoi che lo sia anche con te? >> Sussurra al mio orecchio.
Avvampo. Cosa fa?
Mi guardo intorno. Poi guardo di nuovo lui, << Chiamo Sophie. Qualcuno deve aiutarti. >>
Ecco questo è gentile da parte sua.
<< E se ti ricordi bene, prima che ci rincontrassimo qui, sono stato gentile con te quella sera davanti alla discoteca. Te lo ricordi? >> Questa volta mi sfiora una ciocca di capelli.
Annuisco.
<< Si, ma poi hai iniziato a trattarmi male, e io non ti ho fatto niente. >>
<< Lo so. >>
<< Signorina! Perché non mi serve, invece di fare la gattamorta! >> Un uomo si rivolge a me alzando la voce.
Christian si volta furioso verso quell'uomo: << Perché non va a farsi fottere? >>
Christian fa un passo verso lui e io lo fermo tenendolo con una mano un braccio e l'altra sul suo petto.
<< Christian... Christian... >> Sussurro.
Serra la mascella, ha il respiro pesante.
Cerco di tranquillizzarlo.
Lo vedo rilassarsi, << Se ne vada, e non metta più piede qui dentro, la prossima volta non mi controllerò. >> Ringhia.
L'uomo va via e Christian viene da me.
<< Christian... Perché... >>
<< Va tutto bene, non ti mancherà più di rispetto. >>
Mi viene da ridere. Perché ha fatto questo?
Annuisco. << Grazie. >>
<< Chiudo prima oggi. Ti va di bere qualcosa? >> Chiede e lo guardo confusa.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Sera! Brrrrr... Che freddo!
Io sto morendo congelata, voi no?
❄️❄️❄️❄️❄️⛄️
Buona lettura! Tanti bacini!
Vi voglio bene! ❤️
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