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⭐️Capitolo 2⭐️

Sono appena uscita di casa, e mi sto dirigendo alla discoteca dove ho appuntamento con le ragazze; stranamente sono in anticipo, questa volta mi sono preparata in poco tempo, però sfortunata come sono, non so come arrivarci, dato che a quest'ora i mezzi pubblici non passano più, così sono costretta a farmela a piedi: con un vestitino corto e con tacchi alti dodici centimetri.
Farò più tardi del solito e sarò costretta a subirmi un'altra ramanzina da Ivy.
"Non credo arriverò in ritardo; sono anche in anticipo."
Avevo detto...
Ma io stupida, non avevo pensato che senza un mezzo di trasporto avrei avuto difficoltà, e ancora di più ora che gli autobus non passano più.
Cammino a passo svelto. Sono già in ritardo di mezz'ora, sono le 21.30 quando dovevo trovarmi in discoteca alle 21.00. Sono quasi arrivata; corro più in fretta che posso, e quando arrivo all'entrata della discoteca, trovo Ivy e Sandy ad aspettarmi fuori.
<< Scusate, ma non sapevo come arrivare. Ho dovuta farmela a piedi e mi fanno male i piedi. Questi tacchi mi uccidono. >> Dico togliendoli.
<< Cosa fai ti togli le scarpe? >>
<< Si, mi fanno male... >> Mi guarda di traverso e insieme entriamo.
Strano che Ivy non si sia messa a discutere sul mio ritardo...
Mi guardo intorno, è parecchio affollato per essere solo le 21. 40 di sera, in genere le discoteche si riempiono più tardi...
<< Jonathan? Non lo vedo... >>
Sandy scuote la testa, << Non poteva venire. Doveva andare a casa della sua fidanzata. >> Quando la nomina fa una smorfia.
Jonathan è il nostro migliore amico.
Detestiamo la ragazza: Allison.
Non glielo abbiamo mai detto perché non vogliamo rovinare la nostra amicizia, ma non la sopportiamo, per niente.
È troppo perfetta: capelli biondi, occhi azzurri, uno splendido fisico; da fare invidia a tutte le ragazze.
<< Che stupido. Non poteva rimandare? >> Dico incrociando le braccia al petto.
Sandy fa spallucce, << Lo sai com'è fatta miss Allison... Non può dirgli di no. >>
Scuoto la testa: << Povero il nostro amico. Peccato che è innamorato, altrimenti quei finti capelli biondi glieli strapperei tutti, uno ad uno... >>
Scoppiamo a ridere immaginando Allison senza capelli.
Sono più che convita che a forza di fare tinte su tinte, un giorno se li ritroverà tutti in mano, e in testa non le rimarrà più niente.
<< Basta parlare di quella vipera, pensiamo a divertirci. >> Dice Ivy, e ha ragione. Perché intossicarsi la serata parlando di quella.
Io questa sera voglio divertirmi; ho una strana sensazione, come se qualcosa stesse per accadere, ma non so cosa...
<< Ciao. Ti va di ballare? >> Un ragazzo si avvicina a Ivy che guarda noi, come se cercasse approvazione.
La incitiamo ad andare. Anche se non sembra, è un po' timida.
Così sorride al ragazzo, niente male devo dire, e insieme vanno in pista.
Io invece tutti i ragazzi che mi si avvicinano li rifiuto. Devono stare alla larga da me. Con me hanno chiuso.
Con l'esperienza che ho avuto con i miei due ex, non voglio più che mi si avvicinino. Tranne Jonathan, ovvio. Lui è mio amico.
<< Hai capito Ivy... >> Sussurra Sandy guardando nella loro direzione.
<< Gelosa? >> Dico ridacchiando.
Sandy si volta di scatto verso di me,
<< Io? Ma sei matta? Io gelosa... Tu non... >>
<< Puoi dirlo Sandy... >> La interrompo.
Spalanca gli occhi, adesso è agitata, ma non ne ha motivo.
<< Cosa? Che cosa devo dire? >>
Le sorrido, << Non devi vergognarti per quello che sei. Ti voglio bene e a me non interessa chi ti piace... Okay? >>
La vedo tranquillizzarsi.
Sospira e abbassa gli occhi, << È
vero... >> Alza gli occhi su di me.
Le prendo la mano.
<< Puoi dirlo Sandy. Non è una brutta cosa, sei così... E questo non fa di te una brutta persona. >>
<< Grace... Non immagini quante volte avrei voluto dirtelo però... >>
<< Però sei stata una stupida. A cosa servono le amiche se poi non ci si confida? >> Abbassa di nuovo gli occhi e io le do una carezza affettuosa sulla spalla.
<< Devi dirlo a Ivy... Ricordi? Tra noi niente segreti... >>
<< Hai ragione. >> Dice e si alza, va nella direzione di Ivy, le vedo sorridere, Ivy si rivolge un attimo al ragazzo con cui ballava, probabilmente per scusarsi, e poi si allontanano.
Non ho idea di come la prenderà Ivy, ma comunque spero la prenda bene...

Venti minuti dopo le vedo venire verso di me a braccetto e sorridenti. 
Sospiro di sollievo.
<< Vuoi un drink? >> Entrambe me lo chiedono ridendo.
<< No grazie. Ma siete ubriache? >> Chiedo.
<< Si, allora? >>
No. Non bevo, almeno una deve rimanere sobria.
Si allontanano di nuovo, sempre a braccetto e barcollando. Mi viene da ridere vederle così... Però sono felice che le cose tra loro non siano cambiate.

Sono passate due ore, ed è da circa mezz'ora che le sto cercando. Ho girato tutta la discoteca, ma non le ho trovate.
Decido di andare fuori al parcheggio per vedere se sono alla macchina, e no.
Non sono lì, e non c'è nemmeno più la macchina.
Oddio! Ma sono andate via!
Non ci posso credere! Se ne sono andate senza dire niente. Domani mi sentiranno...
Cammino avanti e indietro cercando un modo per tornare a casa.
<< Bambolina vuoi divertirti
un po'? >> Una macchina si ferma proprio davanti a me.
<< No, grazie. >> Rispondo brusca.
Ma per cosa mi ha presa? Per una prostituta?
Si allontana, poi lo vedo fermarsi più avanti e scendere dall'auto.
Viene verso di me, corro dalla parte opposta e mi nascondo in un vicolo.
Tremo. Perché devono succedermi cose di questo genere, e perché quelle stronze delle mie amiche mi hanno lasciata qui!
Lo vedo andare via, e solo allora esco di lì e ritorno sulla mia strada, mi gira un po' la testa...
Strano, eppure non ho bevuto alcolici. A meno che qualcuno non abbia messo qualcosa nel mio bicchiere.
Sbuffo: mi toccherà tornare a piedi, di nuovo.
Stronze... Lasciarmi qui, nel pieno della notte... Da sola tra l'altro.
Ho anche i tacchi alti dodici centimetri.
Faccio fatica a stare in piedi, a un certo punto la testa comincia a girare sempre di più, perdo l'equilibrio e cado a terra.
Due mani mi prendono per la vita e mi tirano su.
Alzo gli occhi sul mio soccorritore, e appena incrocio i suoi occhi rimango folgorata.
Due occhi azzurri, di un azzurro intenso, è uno sguardo così penetrante.
<< Grazie. >> Dico timida.
<< Stai bene? >>
Annuisco.
Rimango per qualche minuto in silenzio, non so cosa dire. Mi vergogno un po'.
Mi sorride.
<< È pericoloso stare sola, ti accompagno a casa. >> Dice.
Arrossisco, scuoto la testa e lo ringrazio: << Non ce n'è bisogno, chiamo un taxi o prendo l'autobus.>>
Scuote la testa, << Gli autobus a quest'ora della notte non passano. >> Dice ridacchiando. Che figura!
È proprio per questo che sono ancora qui!
<<Non ho intenzione di lasciarti qui sola. Ti accompagno a casa. >> Mi prende per un braccio e mi trascina via con se'.
Mi cammina al fianco.
<< Questa è tua? >> Rimango a bocca aperta quando arriviamo davanti a una moto.
Annuisce e mi porge il casco.
Lo indosso, << Ti va un po' grande. >> Ridacchia. Me lo aggancia, poi sale sulla moto, e mi aiuta a salire.
Poggio una mano sulla sua spalla, un piede... Ecco non so dove lo metto di preciso, e salgo dietro di lui.
Accende il motore, fa ruggire la moto, si volta leggermente: << Mantieniti a me. Non mi lasciare. >> Mi stringo forte a lui.
Parte e chiudo gli occhi poggiando la guancia sulla sua schiena. Spero vada piano perché ho paura. 
<< Come va lì dietro? >> Chiede dopo un po'.
Apro gli occhi e sollevo la testa per rispondergli: << Bene. >>
<< Mi fa piacere, però devi indicarmi la strada, non so dove abiti. >>
È vero!
Gli indico la strada.
Arriviamo sotto casa mia, e mi aiuta a scendere, << Vivi sola? >> chiede guardando il palazzo di fronte a noi.
Annuisco.
Restiamo in silenzio; un silenzio imbarazzante.
Mi dondolo sui talloni, << Okay... >> Dico.
Lui mi guarda intensamente. Mi mordicchio il labbro inferiore.
<< Christian. >> Si presenta.
Mi porge la mano e la stringo timida.
<< Grace. Piacere. Grazie per il passaggio, ma adesso credo sia meglio che vada. >>
Annuisce, << Si certo. Buonanotte. >>
Sorrido, << Notte. >>
⭐️⭐️⭐️⭐️
Buonasera e buona domenica!
Cosa succederà adesso?
Booooooh!
Continuate a leggere per scoprilo!
❤️

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