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⭐️Capitolo 13⭐️

È passata una settimana da quando ho avuto quella specie di "discussione" con Dan.
Non l'ho più rivisto da allora, avrà capito che deve stare alla larga da me.
Non sono gelosa, che sia chiaro.
A me che passi le notti o meno con ragazze diverse non interessa affatto.
Mi ha dato fastidio che non appena gli ho comunicato di non poter passare del tempo con lui, si sia trovato un'altra compagnia.
E sono sicuro che di certo non avranno guardato film e mangiato pop corn.
Eh no! Sono più che sicura che avranno fatto ben altro.
Ma che mi scervello a fare per uno stronzo del genere?
Stupida io che perdo tempo dietro a queste persone...
<< Buongiorno Watson! >> Mi sorride.
Spalanco gli occhi e rimango allibita.
Christian che mi da il buon giorno?
Questa non me l'aspettavo.
<< A te. >> Dico semplicemente.
<< Oggi non trovi sia una bella giornata? >> Dice avvicinandosi a me.
Avvolge un braccio attorno alle mie spalle e vorrei indietreggiare, ma non faccio in tempo.
<< Non direi. Non è giornata. >>
Scuote la testa. Mi da piccoli colpi da sopra i capelli, << Male, male
Watson... >>
Lo guardo stupita, e senza dire una parola, mi metto a lavoro.

Più tardi, sto servendo un cliente, quando Christian viene verso di me.
<< Grace? >> Mi sento chiamare, e mi volto.
Tossisce appena incrocia i miei occhi,
<< Hai da fare oggi? >> Chiede.
Annuisco. << Si. >> Mento.
Di certo non ho alcuna voglia di passare del tempo con lui ne con chiunque altro.
<< Okay. >> Dice. Aggrotta la fronte e incrocia le braccia al petto.
<< Rimettiti a lavoro adesso. I clienti non vogliono aspettare... Non farli aspettare. >> Improvvisamente ha cambiato atteggiamento.
Non riesco a capirlo. Fino a qualche minuto fa era allegro, adesso...
Che odio.

Mezzanotte in punto, e abbiamo appena finito di servire l'ultimo cliente.
<< Ragazzi a domani. >> Saluto Ethan e Sophie, Christian invece è nel suo studio, e non mi azzardo proprio a metterci piede. Non voglio nemmeno parlargli...
<< Ciao Grace. A domani. >> Mi salutano e vado via.
Cammino per la mia strada, quando mi sento afferrare per un braccio; istintivamente mi volto di scatto e tiro un pugno anche se non so chi ho colpito.
<< Ahi! Hai le mani parecchio pesanti per essere così piccola. >>
Mi porto le mani alla bocca e spalanco gli occhi, << Oddio Jonathan sei tu! Ma cosa ci fai qui? >> È da molto che non lo vedo.
<< Ho riaccompagnato Allison a casa. >> Dice, e io faccio una smorfia.
<< So quanto vi sta antipatica, ma se la conosceste meglio, cambiereste
idea. >> Che fa? Cerca di convincermi a cambiare idea? Mi dispiace, ma a me lei non piace per niente.
Faccio spallucce; non voglio dirgli cosa penso di Allison. Non voglio che ci resti male.
<< Perché sei in giro a quest'ora tu? >> Chiede.
<< Ho finito proprio adesso di lavorare. >> Jonathan inarca un sopracciglio e mi guarda come se non sapesse niente.
<< Non sai che ho trovato lavoro? >>
Scuoto la testa.
<< Manchi da parecchio, amico... >>
<< Lo so, amica. >> Sorride facendomi l'occhiolino.
Mi dondolo sui talloni.
<< Vuoi un passaggio? Ho la macchina qui vicino. >>
Accetto il passaggio e mi riaccompagna a casa.
Quando arrivo davanti la porta d'ingresso di casa mia, trovo Dan lì ad aspettarmi.
Appena mi vede, scatta in piedi e si strofina le mani sui pantaloni.
<< Grace... >>
<< Cosa vuoi Dan...? >>
<< Io... Posso parlarti? >>
Scuoto la testa, e inserisco la chiave nella serratura della porta, giro ed entro chiudendogli la porta in faccia.
<< Grace, solo cinque minuti. Lo so, mi sono comportato da amico idiota. Mi dispiace. >>
Fortuna che lo sa che è un idiota.

Entro in camera mia, tolgo gli abiti sporchi e vado a fare una lunga doccia rilassante; poi guardo un po' di TV.

Questa mattina quando mi sveglio, mi rendo conto di essermi addormentata sul divano.
Mi metto a sedere e mi stropiccio gli occhi, guardo l'ora e il panico mi assale, scatto in piedi e mi affretto a prepararmi.
<< Ma perché faccio sempre tardi! >>
Mi lavo in fretta e mi vesto: solito jeans e T-shirt, poi esco di casa.
Comincio a correre più veloce che posso sperando di non arrivare più tardi del solito.
<< Buongiorno! >> Dico entrando e vedo Christian seduto a un tavolo.
<< Mi dispiace essere arrivata di nuovo in ritardo, ma ieri mi sono... >>
<< Non importa. >> Mi interrompe.
Mi sorprende che non mi abbia fatto la solita sfuriata. Meglio così, non ho voglia di sentirlo urlare.
Ritorna nel suo studio. Ormai passa così tanto tempo lì dentro che ci dimentichiamo se è andato via o c'è ancora.
<< Cos'ha questa mattina? >> Chiedo rivolgendomi a Sophie e a Ethan.
Scuoto entrambi la testa, fanno spallucce, << Non saprei. Fino a poco fa andava tutto bene. >>
Guardo nella direzione del suo studio e poi mi metto a lavoro.
I primi clienti entrano: una coppia di fidanzati; ordinano lui una schweppes, lei una lattina di Coca-Cola.
Io avrei consigliato a entrambi due bicchieri d'acqua!
Bere quello schifo di prima mattina...
Io non riesco nemmeno a bere l'acqua appena sveglia!

<< Sophie? Puoi darmi il cambio per un po'? Devo fare una cosa... >> Chiedo.
Sono preoccupata, Christian non si è ancora fatto vedere, e voglio assicurarmi che vada tutto bene.
Almeno ci provo, perché l'ultima volta che ho tentato di farmi dire cosa gli fosse successo, mi ha praticamente cacciata dallo studio.
<< Certo. >> Dice e io la ringrazio.
Poi vado verso lo studio, esito per un attimo, poi prendo coraggio e busso alla porta.
Non risponde nessuno, allora busso di nuovo. Niente.
Apro piano la porta, << Christian? >> Dico.
<< Christian posso entrare? >> E mentre lo dico sento un forte rumore, come se qualcuno fosse caduto a terra.
Allora entro immediatamente, e quello che vedo, non è per niente uno bello spettacolo.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Buon pomeriggio!
Allora come passerete il vostro sabato sera?
Il capitolo vi è piaciuto?
Buona lettura! ❤️

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