⭐️Capitolo 12⭐️
Finalmente è arrivato il mio giorno libero. Non vedevo l'ora, adesso posso dedicarmi un po' a me, e uscire con le mie amiche.
Chiamo Sandy ed Ivy e le invito a prendere qualcosa da me.
Mezz'ora dopo suonano alla porta di casa mia, e vado ad aprire.
<< Ciao! >> Si scagliano su di me facendomi cadere a terra.
Scoppiamo tutte a ridere, ma poi quando mi alzo, sono indolenzita sul sedere.
<< Siete davvero molto delicate... >> Dico ridacchiando.
<< Vero, no? >> Fanno un sorrisetto a trentadue denti e a me viene da ridere a guardare le loro espressioni buffe.
<< Venite. >> Le faccio accomodare sul divano, in salotto.
<< Allora che mi dite? >> Chiedo a entrambe.
Sandy fa spallucce. << Niente. Le solite cose; a lavoro è una noia. >>
<< Io invece ho novità! >> Strilla entusiasta Ivy.
<< Cosa? >> Chiediamo io e Sandy.
Guardo Sandy stupita, << Tu non lo sai? >> Chiedo e lei scuote la testa.
<< Non ho detto niente. Volevo raccontare tutto una volta che saremmo state tutte insieme, ed eccoci qua. >> Mi siedo anche io sul divano con loro e aspettiamo che parli.
<< Ho incontrato un ragazzo... >>
Lancio una rapida occhiata a Sandy che sembra essere tranquilla. Meno male, quella sera in discoteca mi era sembrato che provasse qualcosa per Ivy. Mi sbagliavo.
<< Davvero e chi è? Lo
conosciamo? >> Chiede Sandy curiosa.
Scuote la testa. << Si chiama Ethan e lavora in un bar al centro.
È bellissimo! >> Dice alzando gli occhi al cielo e sorridendo.
Scoppio a ridere.
Entrambi mi guardano confusi.
<< Che ti prende Grace? >>
Continuo a ridere e non riesco a dare loro una risposta.
Ridacchiano, << Adesso calmati e dimmi cosa ti passa per la testa. >>
Respiro profondamente, cerco con tutte le mie forze di calmarmi, e quando ci riesco, dico: << Ethan... >>
Dico.
<< Si, e allora? >>
<< È il mio collega. Lavora al bar al centro, dove lavoro io. >>
Entrambe mi guardano esterrefatta.
Okay, forse più Ivy.
<< Non ci credo... >> Dice incredula.
<< Ethan Jones? >> Chiedo e lei annuisce.
<< È il mio collega. >>
Scoppia a ridere, << Quanto è piccolo il mondo! >> esclama.
<< Eh, già. >>
<< Dobbiamo uscire tutti quanti insieme! >> Dice.
<< Si, si può fare... >> Rimaniamo qualche secondo in silenzio, poi chiedo: << Da quanto vi vedete? >>
Ivy alza gli occhi al cielo, si gratta in testa, << Saranno tre settimane, credo... >>
Che stronzo! Non mi ha detto uscisse con qualcuno; in questo caso, con la mia migliore amica.
Forse quando hanno iniziato a uscire, ancora non ci conoscevamo...
Sicuramente sarà così.
Nel pomeriggio andiamo in città.
Sandy senza dire niente, aveva prenotato un massaggio in un centro benessere, e per fortuna, ha prenotato proprio il giorno in cui io ero libera: cioè oggi.
<< Sandy devi dirci quanto ti dobbiamo! >> Io e Ivy stiamo insistendo da più di mezz'ora; è ostinata con il non farci cacciare soldi.
<< Ma è un mio regalo per voi
ragazze! >> Dice per cercare di convincerci a non insistere più.
<< Ti ringraziamo, ma è davvero troppo. >>
Scuote la testa, << Neanche per sogno.
Ho detto no, punto. >> Niente da fare.
Siamo costrette ad arrenderci.
<< Grazie Sandy... >> L'abbracciamo per ringraziarla, dato che non possiamo fare altro.
<< A me ha fatto davvero piacere... >>
Il cellulare di Ivy squilla, così lo prende e risponde.
<< Pronto? >>
La sua espressione cambia, si addolcisce.
<< Certo, a tra poco. >> La sentiamo dire.
Riaggancia e posa il cellulare nella borsa.
<< Cosa succede? >> Le lancio un'occhiatina, e lei sorride, << Scusate,
ma Ethan mi ha chiamata. Vuole vedermi. >> Ci informa.
Noi la incitiamo ad andare, e così, rossa come un pomodoro per l'imbarazzo va' via.
Restiamo solo io e Sandy.
<< Sandy... >> Comincio, e appena ho la sua attenzione continuo.
<< Avevo capito che tu provassi qualcosa per Ivy. Mi sbaglio? >>
<< No, cioè si. >> Si agita. Abbassa gli occhi a terra.
<< È passata ormai... >> Dice sconfitta.
Le poso una mano sulla spalla per consolarla.
<< Sai che lei non può ricambiare i tuoi sentimenti. >> Lei annuisce.
<< Lo so benissimo. Non
preoccuparti. >> Sembra davvero a terra, soprattutto adesso che Ivy ci ha detto di Ethan.
Sandy mi cammina al fianco, << Sono sicura che troverai qualcuno. Non... >>
Scuote la testa e mi interrompe.
<< Io non ho bisogno di stare con qualcuno. >>
Lo ha detto con un tono un po' troppo aggressivo che mi ha lasciata senza parole.
<< Credevo che tu... >> Mi interrompe ancora una volta, << Ti sei sbagliata. Io sto benissimo anche da sola. Come lo sei tu... >> Un colpo al cuore.
Sono davvero sicura di stare bene da sola? Ultimamente non lo so nemmeno io.
Cosa mi sta succedendo? Dove è andata a finire quella certezza che avevo prima?
La mattina dopo, la sveglia mi fa saltare giù dal letto.
Quanto la detesto, la preferisco quando
non rompe alle prime ore della mattina.
La spengo tenendo gli occhi chiusi e sempre con gli occhi chiusi mi alzo dal letto, però sono costretta ad aprirli se non voglio farmi male.
Ieri Sandy è rimasta a casa mia fino a tardi, abbiamo chiacchierato molto.
Più che altro abbiamo ricordato parecchi episodi del passato.
Un esempio?
Quando lavoravo ancora nel negozio di scarpe; dove le nostre "colleghe", ci lanciavano occhiatine credendosi le più belle del mondo.
E poi tantissime altre cose...
Quando è andata via erano le 2:00 di notte.
Entro in cucina e mi preparo la colazione: prendo una fetta di pane e ci spalmo sopra la Nutella, e appena finisco la colazione, mi preparo in fretta ed esco.
<< 'Giorno Grace! Vuoi un
passaggio? >> Dan mi saluta con un cenno della mano e mi sorride.
Annuisco e corro verso di lui, << Ti ringrazio Dan. Se anche oggi arrivo tardi a lavoro, il mio capo mi
mangia. >> Dico mentre salgo a bordo sulla moto.
<< Ma cos'è? Un tiranno? >>
Faccio una smorfia e che però lui non può vedere, << Più o meno. >> Dico.
Dan mette in moto e parte a velocità della luce.
In cinque minuti siamo arrivati al bar.
Scendo dalla moto, << Ancora grazie per il passaggio. >> Dico, e lui mi fa l'occhiolino.
<< Watson! >> Mi sento chiamare e quando mi volto, vedo Christian a braccia conserte davanti la porta d'ingresso del bar.
Mi volto verso Dan e lo saluto.
<< Hai da fare questa sera? >>
Chiede.
Scuoto la testa, << Ti va di vedere un film? Magari sali tu sopra da me, ordiniamo una pizza... >>
Sorrido timida, mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Mi va! >> Dico ed entro dentro.
Sento la moto ruggire e poi allontanarsi.
<< Oggi hai il turno anche di pomeriggio. >> Dice appena gli passo accanto.
Fermo all'istante e mi volto verso lui, << Cosa? >>
<< Sophie è malata, ed Ethan ha bisogno di una mano. >>
<< Ma... >> Cerco di dire qualcosa.
<< Niente ma... >> Mi zittisce.
<< Torna a lavoro. >>
Sbuffo e faccio come dice.
È da tutta la mattina che ho questo terribile mal di testa; sono sicura che è a causa di Christian se la testa mi sta scoppiando.
<< Mi dispiace che sei costretta a rimanere anche oggi pomeriggio. >> Ethan mi si avvicina.
<< Non fa niente. >>
Mi torna in mente che c'è una cosa che lui non mi ha detto.
<< So che ti vedi con una ragazza... >> Dico guardandolo con la coda dell'occhio.
Si volta a guardarmi, e la sua espressione è sorpresa.
<< E tu come fai a saperlo? >>
<< Me lo ha detto un uccellino. >> Scherzo.
Mi guarda perplesso.
<< Ivy... >> Appena pronuncio il suo nome, diventa rosso in volto.
<< È la mia migliore amica. >>
Fa una risata nervosa e si passa una mano tra i capelli, << Ah, davvero? Ma tu guarda. >>
Inarco un sopracciglio, << Eh, già. >>
<< Com'è piccolo il mondo. >> Dice.
<< Sono contenta che abbia incontrato proprio te, sei un bravo ragazzo. Trattala bene mi raccomodando, o lo vedi questo coltello? >> Gli mostro il coltello con cui stavo tagliando il pane.
Deglutisce.
<< Non puoi immaginare come divento quando m'incazzo... >>
Si allenta il colletto della maglia.
<< Tranquilla. >> È sbiancato?
Credo di aver esagerato un po' troppo.
Beh, almeno adesso farà più attenzione.
A fine serata, sono stanca morta, ho lavorato senza sosta.
<< Domani vi voglio alle sei in punto. Mi raccomando. >> Guarda me quando dice "mi raccomando".
Sa che sono una ritardataria, e sono più che sicura che ciò che ha appena detto era più riferito a me che a Ethan.
<< Watson... >> Mi fermo appena mi sento chiamare.
Sbuffo ma senza farglielo notare.
Mi volto. << Alle sei... >> Dice.
Lo odio. Ha mandato all'aria la mia serata con Dan!
Quando nello spacco l'ho chiamato per dirgli che avremmo dovuto rimandare, ci è rimasto male; lui ha detto di no, ma io so benissimo che è così.
Quando arrivo a casa, decido di fare comunque un salto a casa sua.
Busso alla porta e non mi apre nessuno.
Aspetto un po' e suono di nuovo il campanello.
Poi sento delle voci provenire dall'ascensore.
<< Dan... >> Rimango parecchio delusa. << Grace... >> Non si aspettava di trovarmi qui.
<< Scusa, volevo farmi perdonare per averti dato buca questa sera, ma il mio capo non mi ha dato altra scelta; comunque vedo che hai subito trovato compagnia... >> Dico guardando la ragazza che le sta attaccata al collo.
<< Mi dispiace. >> Dice.
Sospiro e scuoto la testa.
<< Buona notte. >> Gli volto le spalle e me ne vado.
Stupida io che mi preoccupavo se ci era rimasto male o meno. Non ha perso tempo a trovare qualcuno con cui passare la serata.
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio". Quanto è vera questa frase.
⭐️⭐️⭐️⭐️
Salve gente! 😂
Come va?
Ecco per voi il nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia! Commentate e votate se vi va! ❤️
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